Fabio Yaaaaaaaahhhhh ha scritto:
Federico S. ha scritto:Fabio Yaaaaaaaahhhhh ha scritto:
A livello generale, per me uno dei dischi più sottovalutati del black. E dire che di album snobbati/criticati ce ne sono a bizzeffe.
Fabio Yaaaaaaaahhhhh ha scritto:Federico S. ha scritto:Fabio Yaaaaaaaahhhhh ha scritto:
A livello generale, per me uno dei dischi più sottovalutati del black. E dire che di album snobbati/criticati ce ne sono a bizzeffe.
Bravissimo. Con questo sono andato molto a fasi, all'inizio quando ascoltavo principalmente nu metal, Metallica, Maiden, Machine Head, Sepultura e robe così mi piaceva un sacco ed essendo i Satyricon la prima band black che ho conosciuto lo trovavo fuckin extreme, poi ampliando i gusti ed iniziando ad ascoltare anche il black è ovvio che mi sono concentrato sui tre album principali (ma anche Volcano e Now DIabolical tutto sommato ) e questo l'ho abbandonato considerandolo l'inizio della decadenza. Ora come ora che ho rivalutato completamente gli standard delle cose devo dire ovviamente non a livello dei primi tre, anche perchè i Satyricon ci piacciono con la nebbia, i castelli e il freddo a meno settanta, ma anche questa versione "marcissima" e molto street è molto bella e tutto sommato hanno virato in un ambito urbano che non mi dispiace. Se vogliamo fa parte della stessa categoria di album come The Cult is Alive, Puritania Euphoric Misantropia, Midian, Hate Crew Deathroll, Wage of Sin, dove le band hanno accantonato il loro stile da eternal darkness per provare a buttarsi su qualcosa di più "moderno" come appeal, non per questo uno schifo comunque.
Discorso super a parte per gli Emperor ovviamente
Federico S. ha scritto:Fabio Yaaaaaaaahhhhh ha scritto:Bravissimo...
Non sono un amante delle evoluzioni, per il semplice motivo che ho notato che nella maggior parte dei casi i gruppi che ne hanno messa in pratica una, pur magari non schifando il nuovo sentiero intrapreso, a causa di un qualche motivo comunque "mi piacevano di più prima".
Anche se ovviamente qualche eccezione c'è (una su tutti i Bathory), la mia bilancia pende quasi in toto verso il "conservatorismo", se così si può definire. Non a caso, tra quelli da te citati l'unico disco che apprezzo sul serio fino in fondo è "Midian", per quanto lo ritenga, appunto, non all'altezza dei predecessori.
Di certo "Rebel Extravaganza", tra le opere cosiddette "di rottura", è una di quelle che in proporzione preferisco senza dubbio alcuno, seppur la reputi anche in questo caso inferiore agli album storici. S parla, come scritto, di un lavoro sottovalutatissimo; dopo di che, invece, i Satyricon non mi sono più piaciuti per niente.
nonchalance ha scritto:Federico S. ha scritto:Fabio Yaaaaaaaahhhhh ha scritto:Bravissimo...
Non sono un amante delle evoluzioni, per il semplice motivo che ho notato che nella maggior parte dei casi i gruppi che ne hanno messa in pratica una, pur magari non schifando il nuovo sentiero intrapreso, a causa di un qualche motivo comunque "mi piacevano di più prima".
Anche se ovviamente qualche eccezione c'è (una su tutti i Bathory), la mia bilancia pende quasi in toto verso il "conservatorismo", se così si può definire. Non a caso, tra quelli da te citati l'unico disco che apprezzo sul serio fino in fondo è "Midian", per quanto lo ritenga, appunto, non all'altezza dei predecessori.
Di certo "Rebel Extravaganza", tra le opere cosiddette "di rottura", è una di quelle che in proporzione preferisco senza dubbio alcuno, seppur la reputi anche in questo caso inferiore agli album storici. S parla, come scritto, di un lavoro sottovalutatissimo; dopo di che, invece, i Satyricon non mi sono più piaciuti per niente.
Mi aggiungo alla discussione..
Se si parla di evoluzione nel senso di "apertura mentale" (come i Satyricon qui sopra) è una cosa. Perché, altrimenti, gli Immortal - come i Bathory epic/viking, non quelli post(?)-thrash - a mio parere c'hanno solo guadagnato..oltre ai consensi, anche i quattrini!
Federico S. ha scritto:Anche se ovviamente qualche eccezione c'è (una su tutti i Bathory), la mia bilancia pende quasi in toto verso il "conservatorismo", se così si può definire. Non a caso, tra quelli da te citati l'unico disco che apprezzo sul serio fino in fondo è "Midian", per quanto lo ritenga, appunto, non all'altezza dei predecessori.
Federico S. ha scritto:Di certo "Rebel Extravaganza", tra le opere cosiddette "di rottura", è una di quelle che in proporzione preferisco senza dubbio alcuno, seppur la reputi anche in questo caso inferiore agli album storici. S parla, come scritto, di un lavoro sottovalutatissimo; dopo di che, invece, i Satyricon non mi sono più piaciuti per niente.
nonchalance ha scritto:
Se si parla di evoluzione nel senso di "apertura mentale" (come i Satyricon qui sopra) è una cosa. Perché, altrimenti, gli Immortal - come i Bathory epic/viking, non quelli post(?)-thrash - a mio parere c'hanno solo guadagnato..oltre ai consensi, anche i quattrini!
Doomale ha scritto:
Grazie alla ristampa Bindrune ora finalmente in cd, il suo album Capolavoro anche se sia gli split che i due successivi non scherzano affatto. Uno dei pochi che ha una sua identità nel black (se proprio così vogliamo chiamarlo, ma c'è molto di piu con Lui) americano e non scimmiotta ( seppur bene) ai norvegesi. Il riferimento non è casuale.
Grande Austin.
Doomale ha scritto:P.s. Per me i migliori Immortal sono quelli dei primi 3. Pure Holocaust in testa, l'album con cui li ho conosciuti e che all'epoca folgorò in pratica tutti quel suono praticamente "mai" sentito. Bello anche Al cuore dell'inverno ma la solfa era già cambiata. Il resto non mi dice proprio nulla
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