Mentre l'attesa per il nuovo
Orphaned Land si fa sempre più spasmodica (almeno per il sottoscritto), ieri mi è tornato in mento un piccolo gioiellino che forse non ha goduto delle dovute attenzioni (anche se non si può dire sia passato inosservato).
Difatti, questa volta non intendo fare un tuffo nel passato, bensì mi limito a rivolgere lo sguardo al 2008, esattamente un anno fa ovvero nel giugno/luglio. In tal periodo è uscito un debut album ottimo, sottolineato da una critica a dir poco entusiasta, da una serie di guest stellari, frutto del talento di una band israeliana.
Mi riferi agli
Amaseffer, che con
Slaves For Life mettono a segno l'ennesimo prodotto oriental-prog (non extreme in questo caso), di finissima fattura.
Al solito grande importanza al concept, che in questo caso narra le gesta dell'esodo narrate nel vecchio testamento. Anzi, questo dovrebbe essere solo il primo capitolo di una triologia che si preannuncia straordinaria. Dietro i microfoni scorgiamo Kobi Farhi e Mats Leven, che non hanno bisogno di particolari presentazioni; e se ciò non bastasse arriva anche il cameo di Angela Gossow a rimpinguare la dose. Un album complesso che trova molte analogie con il capolavoro
Mabool: seppur non semplice, e comunque legato ad un folklore mediorientale, consiglio di prestare a questa band, e platter, la massima attenzione.
http://www.myspace.com/amaseffer
...la religione é un narcotico con cui l'uomo controlla le proprie angosce, ma ottunde la mente...