Non esiste una recensione completa ed affidabile senza conoscenza del contesto, della storia di un genere. Un recensore preparato troverà anche le giuste parole e gli “appigli” giusti anche per giudicare qualcosa di nuovo e mai sentito prima o di un genere cui non è particolarmente legato, perché comunque avrà un termine di paragone valido conoscendo le pietre miliari e nella storia.
Per me non si scappa. Anche perché chi ha ascoltato tre dischi in croce di un genere non può definirsi fan di esso, ma soltanto di quei dischi/gruppi che ha ascoltato.
Quante persone avete conosciuto che avevano approcciato un genere o gruppo solo parzialmente e lo avevano bollato bollato come pessimo/fantastico e poi si sono ricredute approfondendo l’ascolto?