Band, secondo me, dalle capacità molte limitate ma in grado di sfruttarle al meglio delle loro potenzialità, complice sicuramente una voce principale molto versatile che passa da un tono cavernoso e grottesco delle liriche più frenetiche, manco fossero degli scioglilingua, agli "strilli" come gli "Yup" di
"Forest" ma capace anche di un'interpretazione più seria dimostrata in parecchie canzoni contenute nei vari full (l'unica che mi viene in mente però è
"Chop Suey" al momento).
Inutile negare l'originalità del sound schizofrenico non come il prog nè come il math ma a suo modo con stacchi dai ritmi sostenuti e a volte da ritmi incalzanti con tinte folkloristiche di chissà quale provenienza, probabilmente armena ma mi è parso di sentire anche del reggae all'interno della discografia, insomma, c'è un po' di tutto e questo "tutto" fortunatamente, per me, non diventa una minestra di avanzi camuffati come quelle che danno a scuola (tranne alle elementari perché mi faceva impazzire e ci faccio bis, tris e poker con i piatti dei miei compagni).
Il batterista mi è piaciuto molto in
"Toxicity" mentre il basso molto in
"Mezmerize" visto che gli si da anche più spazio; della chitarra non me ne lamento, d'altronde la plettrata sporca e ignorante di Malakian basta e avanza: non servono chissà quali riff e tecnicismi per costruire certe situazioni spesso divertenti (nonostante il controsenso se paragonati con i testi) ma ciò non lo vedo affatto come un fattore negativo, il problema come ha detto qualcuno... sono i live, ma pazienza.
A differenza di molti a volte non disdegno nemmeno la voce di Malakian ironicamente sofferente in certi punti e a volte strappa anche un sorriso.
Per quanto riguarda la discografia direi che non hanno toppato un disco fino a
"Mezmerize"... forse mezzo con
"Steal This Album" contenente tracce interessanti ma evidentemente sconclusionate e colpa ne ha probabilmente anche la scelta di posizione all'interno della tracklist oltre alla struttura e all'idee generali.
Per esempio
"Mezmerize", secondo me, aldilà di alcuni ritornelli fin troppo catchy di cui poco mi importa, ha poco e niente da invidiare a
"Toxicity": situazioni descritte perfettamente con solite liriche dai soliti temi ma gestite da metriche spiazzanti, come detto sopra, che mi hanno portato allo stupore nonostante le premesse poco promettenti, colpa dell'opinione generale che in questo caso va contro le mie idee.
"Hypnotize" invece per me è il punto più basso della loro carriera, in questo album manca il tratto distintivo del gruppo sostituito da un addolcimento del sound e una struttura dei brani più classica. Pochi brani spiccano e uno di questi è
"Vicinity Of Obscenity".