POESIE

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Re: POESIE

Messaggiodi Sir Morris il ven nov 03, 23 9:09

Hannibal - 09 - Lettera di Hannibal a Sir Morris

Caro Sir, desidero precisare, con molta onestà, che tale considerazione
Non vuol significare che ogni malvagità ha una palese giustificazione

Anzi, desidero prendere spunto dalla mia notevole ed estrema situazione
Per fortemente denunciarne e punirne l'ingiustificata e intollerabile reazione

La mia devianza scaturisce da un inevitabile, sopraggiunto cannibalismo
Non certo dovuto ad acre avarizia, ignobile superiorità o rude arrivismo

Divoro soltanto individui cattivi e nocivi alla vostra deplorevole società
"Per fortuna" ve ne sono tanti e, indirettamente, bonifico le vostre città
Attraverso il verso versa ogni sensibile versione di noi stessi.
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Re: POESIE

Messaggiodi Sir Morris il lun nov 06, 23 20:04

Hannibal - 10 - Lettera di Sir Morris ad Hannibal

Carissimo Hannibal, se non avessi compreso il tuo stato d'animo
Non avrei sostenuto i tuoi princìpi, in quanto io non ti biasimo

Io ritengo tu sia una persona fondamentalmente ammirevole
Sposo il fatto che, la tua, sarebbe stata una vita commendevole

Il senso di giustizia ci accomuna ed è ragguardevole l'affinità
Di portare avanti l'inarrestabile concetto di veneranda dignità

La nostra pura percezione è proiettata a catturare l'essenzialità
Noi aborriamo le teorie che danno sfoggio a banali personalità
Attraverso il verso versa ogni sensibile versione di noi stessi.
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Re: POESIE

Messaggiodi Sir Morris il dom nov 12, 23 11:40

Trepidante Incanto

Penetranti melodie si spinsero oltre le tetre barriere
Consapevoli di piegarle al loro incontrastabile volere

Inebrianti magie carezzarono ogni impavido scetticismo
Scelsero codesto giorno, pregno di generoso magnetismo

Conturbanti essenze esortarono le mie mani ad aprirsi
Immergendole in tale specchio, portale del condividersi

Incalzanti ritmi riesumarono scheletrici sepolti versi
Nutrendo la mente di puri ricordi non andati mai persi
Attraverso il verso versa ogni sensibile versione di noi stessi.
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Re: POESIE

Messaggiodi Sir Morris il lun dic 04, 23 11:21

Funghi Magici

Andiamo per strati: bendato, non è stata chiaramente un'esperienza molto visiva
Quanto piuttosto percettiva, nel sentirmi qualcosa o in un posto, in maniera viva

Durante il viaggio la mente era lucida, mi rendevo conto di ciò che avevo attorno
Quindi, bello, aver Beppe "Trip Sitter", ma l'avrei potuto fare senza nessuno intorno

Riuscivo a percepire lo spostamento del mio corpo che, diciamo, "andava da solo"
I movimenti di mani, gambe e piedi, si contorcevano in una strana danza al vetriolo

Assistendo a codesto fenomeno, potevo decidere d'intervenire in qualsiasi istante
Incurante, ho avuto la sensazione di essere un pesce impigliato nella rete trainante

Sentivo le due sponde di tramaglio, le toccavo come se non riuscissi più a scappare
Concentrato sul respiro, avevo il naso chiuso ed ero vero come un pesce del mare

Giratomi a pancia in giù, il naso mi colava e di conseguenza avevo il muso bagnato
Lì, mi sentivo come una mucca su un prato, che bruca l'erba in modo spensierato

Nonostante toccassi il letto, avevo la netta impressione di essere distante dal suolo
Come un bovino sulle sue lunghe zampe, ho iniziato a far forza come fossi uno stuolo

Con i piedi sulla sponda inferiore del talamo, ho cominciato a darmi poderose spinte
Avvertivo di essere una capra che con gli zoccoli tenta di scalare delle vette distinte

Poi mi sono tolto la benda dagli occhi ed è cominciata una fase certamente più visiva
Mi son fissato sulla mia mano, sembrava grande con le luci a led dietro, era attiva

Pareva sdoppiarsi, tipo dieci dita in una mano ed ho effettuato dei trick all'impazzata
La pokeball di mio figlio, non so perchè, l'ho aperta, ci ho giocato e l'ho abbracciata

Dopo un po' l'ho conservata ed ho richiuso gli occhi, anzi no, mi sono recato ad urinare
Sembrava come se danzassi e, quando ho finito, c'era Loki fuori la porta, ad aspettare

Mi sono buttato a terra e l'ho abbracciato e accarezzato; lui mi leccava e mi mordeva
Anch'io ero un lupacchiotto giocoso e sentivo i denti sul mio polso quando stringeva

E allora lo cingevo forte e toccavo il pavimento, come fossimo a terra, in una foresta
Tornato a letto, ho chiuso gli occhi ed ero come una piccola farfalla, una falena in festa

Agitavo forte le mie gambe come un battito di ali; anche il Trip Sitter, tale cosa, notava
Infine, stanco, atterravo e lì sono morto; ero fermo nel nulla e ciò non m'importava

Non aveva senso crucciarsi: la falena si decomponeva e un fungo cresceva al suo posto
Di colpo ero una crisalide intrappolata in un guscio, ma riuscivo a romperlo ad ogni costo

Uscivo le zampette e poi, finalmente libero, ricordo benissimo la sensazione di respirare
Credo d'aver fatto i respiri più profondi della mia vita, a pieni polmoni, da non dimenticare

Una emozione liberatoria; l'effetto scemava e, alzatomi, con Beppe ho mangiato patatine
Mi son sentito ancora mucca, sembravo un ruminante, le mani rimaste unte di patonzine

In genere avrei sentito l'urgenza di lavarle, ma non ne ho avuto necessità, e così è andata
Potevo lasciarle sporche, tanto ero un animale; recatomi in cucina, l'avventura è terminata

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Re: POESIE

Messaggiodi Sir Morris il dom dic 24, 23 11:06

Natività

Un bambino contro trentamila religioni al mondo
Create per confortare e compensare sino in fondo

Nate da angoscia, sofferenza, precarietà e morte
Danno il potere a chi condiziona l'ingenua sorte

Lui, contro trentamila partiti politici del pianeta
Nati per depredare danari, compreso la Cometa

Approfittano della nostra ineccepibile ignoranza
Evidenziando rude arrivismo e cruda arroganza

Quel pargolo di nome Gesù, ogni anno, ci esorta:
"Potrei non esser mai esistito, ciò non importa"

"In cuor vostro, sapete quel che è giusto fare"
"Io non sarò più il vostro alibi da perseguitare"
Attraverso il verso versa ogni sensibile versione di noi stessi.
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