Delusione.
Ma non mia e non per il concerto.
Delusione perché ieri sera eravamo in una 50ina a vedere e sentire queste icone.
Sarà stato il martedì, ma i nostri ci sono rimasti malissimo: il primo ad uscire dalle quinte è stato il batterista che, appena si è reso conto, ha smorzato immediatamente il suo entusiamo facendo una faccia che era tutto un programma e facendo con le mani un gesto come per dire "ma che è questo?!"
Alla fine il cantante è andato via che sembrava incazzato: ha pronunciato l'ultima parola dell'ultimo pezzo, ha lasciato il microfono e se n'è andato senza salutare e non si è fatto vedere neanche fuori, dove invece sono riuscito a salutare i due bravissimi chitarristi.
Comunque hanno suonato benissimo, ma il pubblico niente, entusiasmo zero: mi sembrava impossibile che io fossi uno dei pochi a tirare qualche urlo di incitamento, cosa che non faccio mai.
Gli altri 2 gruppi sono stati i cechi Cold Snap, che suonavano un po' alla Destrage ma senza lo stesso livello tecnico.
Poi i The Devil, 4 ragazzi vestiti con strane divise nere e con sul viso una maschera stile veneziano (uguale per tutti i 4 componenti) che aveva uno strano sorriso beffardo. La loro proposta a me è sembrato una sorta di black atmosferico strumentale. All'inizio pensavo di trovarli pallosi perché le variazioni nei pezzi (molto marziali come andamento) erano pochissime; poi mi sono piaciuti. La cosa particolare erano le immagini su uno schermo (corsa allo spazio, sviluppo tecnologico, 11/09 e così via) alle loro spalle, le voci originali dei servizi giornalistici o i commenti delle immagini e una inquietante figura (che ho notato solo a metà della loro prova, e che stava su una poltrona sul palco muovendosi lentamente e stile robot) vestita con un saio rosso e un tablet al posto del viso, dove scorrevano quasi le stesse immagini dello schermo.
Nel complesso una bella serata, arietta fresca e musica che mi è garbata assai; ma resta il dispiacere al pensiero che i Monstrosity si siano sentiti ignorati dalla capitale italiana