Beta ha scritto: a dispetto di quello che dice Lorin (
) si può ascoltare la musica anche in macchina. Ovviamente album che conosco strabene, ma che regge allo scorrere del tempo.
Secondo me dipende da che musica e'... x me certi album si possono ascoltare in macchina (ma io preferisco la radio) mentre altri hanno bisogno di silenzio, solitudine, ascolto in cuffia e oscurita' della notte (non prendetemi x pazza
), come l'album qui sotto x esempio. Ascoltato di giorno e con le casse perde molto fascino secondo me e sfuggono anche molti dettagli che lo impreziosiscono.
--------------------
@Beta, io sono ancora piu' in ritardo
e mi fermo a ottobre x ora, mese in cui ho ascoltato parecchio ma parecchiooooo! The Last Kind Words dei DevilDriver, uscito nel 2007 x la Roadrunner. È stato rimasterizzato nel 2018, vi saprò dire se il suono ne ha beneficiato (lo spero perché è la versione che ho ordinato e mi dovrebbe arrivare x Natale) anche se sinceramente l'originale mi sembrava già perfetto! Probabilmente si è trattato solo di una questione di etichetta/marketing poichè la nuova versione è stata fatta uscire non molto tempo dopo l'originale ma x la BMG.
È un album molto difficile da descrivere perché racchiude tante influenze diverse, dal groove al metalcore (ma zero sfumature emo), al death melodico e qualcuno dice death-core (penso x via della voce, bella corposa ma tagliente, una delle mie preferite nel metal moderno USA).
Su Metal Archives ho letto un bel commento che diceva che quello che non fa rientrare questo album totalmente nel genere groove è il drumming di Boecklin (che dire eccezionale è poco, bellissime le sue drum cam x apprezzare tutte le finezze e il gusto di cui è capace) e secondo me potrebbe essere vero entro certi limiti.
Vi lascio il link perché l'autore ha scritto una recensione molto bella da leggere, con valide osservazioni anche se non tutte condivisibili, come neppure il voto, x me molto più alto:
https://www.metal-archives.com/reviews/DevilDriver/The_Last_Kind_Words/158249/gasmask_colostomy/210275Comunque tornando all'album le influenze fanno capire in che territorio siamo: furia, velocità, rabbia, insomma qua sono mazzate all'americana, suoni moderni, freddi e taglienti ma corposi, e melodie cupe che ogni tanto affiorano inaspettate con assoli perfettamente incastonati nei pezzi.
Il nu metal dei Coal Chamber (l'altro gruppo del leader e voce Dez Fafara) è un lontano ricordo, qualche reminiscenza affiora forse nei riff cadenzati di Head on to Heartache ma è soffocata dal marasma.
Può darsi che ci vogliano molti ascolti x identificare bene i pezzi ma una volta che questo succede rimangono impressi decisamente.
X me grandissimo album, molto moderno, forse il loro apice, dopo l'ascolto sembra di essere scesi da un treno lanciato a tutto velocità, bellissima sensazione!
Pezzi preferiti forse Clouds of California, Tirades of Truth e Not All Who Wander are Lost