Ciao ragazzi
So di essere molto evanescente ultimamente (ogni riferimento a band esistenti è puramente casuale ), ma, COVID o non COVID, c'é sempre tanto lavoro da fare, quindi ho poco tempo di stare sul forum (magari leggo, ma non rispondo). Approfitto dei giorni di ferie che mi sono presa per aprire questo topic che mi frulla nella testa da un po'. Sarà un topic serio, forse polemico, indubbiamente provocatorio, ma penso che possa venire fuori una discussione interessante e vorrei sentire cosa pensano varie persone di quanto vado ad esporre.
La domanda che è il titolo del topic riassume quello che poi vi andrò a chiedere: sarà davvero peggio? E cosa? Mi chiederete voi. Beh ... tutto. Dopo l'emergenza che ci siamo trovati ad affrontare, adesso dobbiamo affrontare il post-emergenza e un nuovo stile di vita. La reazione istintiva che tutti abbiamo (o, almeno, molti di noi hanno) avuto è stata di preoccupazione o sgomento o sentimenti affini per il doversi abituare a qualcosa di nuovo e per il dover giocoforza rinunciare alla nostra vita precedente e alle nostre abitudini. E qui arriva la mia domanda: ma siamo davvero sicuri che questi cambiamenti siano una cosa negativa? Siamo davvero sicuri che la nostra routine ed il nostro modo di fare le cose prima di marzo fosse "sano"? Io, personalmente, dico no. Non sono così sicura. Anzi, penso che tante cose saranno meglio da ora in poi e dovrebbero essere sempre così.
Mi spiego con qualche esempio.
Settimana scorsa sono andata in un centro commerciale per sbrigare delle commissioni e fare la spesa. Da un lato si entrava e dall'altro si usciva e il percorso da seguire all'interno era disegnato per terra da frecce direzionali. Disagio? Tutt'altro. Non c'era gente che ti veniva addosso col carrello perché doveva per forza uscire prima che tu entrassi, non c'erano sgomitate per passare e tutto perché la direzione era una sola. Ma c'era bisogno di una pandemia per differenziare l'entrata e l'uscita in modo da evitare che la gente si vada addosso a vicenda all'ingresso del centro commerciale?
Smart working: tanta gente può lavorare da casa. Mio padre fa un lavoro d'ufficio e spesso lavora con il suo pc anche in sede. Ovviamente, in questo periodo, è rimasto a casa in smart working. Ma per quale motivo fino a febbraio ha dovuto farsi due ore di coda all'andata e due al ritorno per utilizzare il suo stesso pc, che può utilizzare anche a casa? Ma non potevano arrivarci prima? Per non parlare dell'inquinamento.
Spiagge. O hai chilometri di spiaggia disponibile (tipo a Caorle, in provincia di Venezia) e riesci a tenere gli ombrelloni distanziati anche se sono in gran numero, oppure devi scegliere se mettere un gran numero di ombrelloni uno appiccicato all'altro (Jesolo, sempre provincia di Venezia) o se ridurre il numero di ombrelloni, ma tenerli ad una certa distanza, aumentando, di fatto, il comfort degli avventori (mi è capitato dalle parti di Orbetello). Era davvero bello essere appiccicati ai vicini di ombrellone? O forse è più gradevole avere un tot di spazio a disposizione? Certo, meno ingressi, meno soldi e più sbatta (passatemi lo slang, dai ) di dover prenotare per assicurarsi un posto ... ma non è più piacevole il risultato finale?
Al di là del fatto che a me la discoteca non piace di per sè, ma era bello stipare i locali tipo scatola di sardine che manco ci si poteva muovere e poi, se succedeva un disastro (Lanterna Azzurra) ci scappava il morto? Idem dicasi per i concerti. Ho provato ad essere in posti stipati oltre il numero e, ok, mi sono divertita lo stesso ... ma ve lo immaginate un corto circuito? Senza contare che, parlo personalmente, preferisco avere un certo spazio a disposizione per saltare, fare headbanging e muovermi un po' (sapete che prediligo il concerto piccolo a quello grande). E poi, non è così male la tribuna o il posto a sedere, pure in un concerto metal: ti puoi alzare, se proprio vuoi saltare un po'. E, in ogni caso, anche volendo organizzare un parterre in piedi, si potrebbe delimitare delle zone in modo da non stare appiccicati, anche senza i posti seduti. Sarebbe male? Io non credo. Ripeto: non sei incollato agli altri, ti puoi muovere e scatenare lo stesso e, soprattutto, scongiuri il lampione davanti a te che non ti fa vedere una cippa (perdonatemi, sono 1.70 m, questo problema ce l'ho ).
E tutto questo si può applicare anche a molti altri campi, penso che di esempi ve ne possano venire in mente molti altri. Certo, questo nuovo modo di fare le cose non sarà esente da criticità e, a fronte di indubbi vantaggi, ci saranno molti problemi gestionali (mi viene subito in mente il discorso dei trasporti: bene che non si stipi il pullman, ma le corse extra chi le garantisce? Chi paga gli autisti? E la gente che deve andare a lavorare? I pendolari? Tutti problemi che non saprei come risolvere, quindi non chiedetemi), ma in alcuni ambiti (tipo quelli che ho citato prima) penso che avremo dei netti vantaggi e sarà meglio rispetto al mondo che conoscevamo prima.
Ovviamente non voglio avere ragione a tutti i costi: semplicemente vi ho espresso un mio punto di vista. Vorrei sentire i vostri e vorrei discutere un po' di questo argomento (perdonate se non sarò presentissima ma leggerò di sicuro, anche se non potrò rispondere sempre puntualmente). Quindi, che ne dite? Sarà davvero peggio?