di nonchalance il sab feb 24, 18 22:02
Dopo tanta esperienza negli Stati Uniti, Peter Tägtgren torna in Europa e si accinge a mettere a ferro & fuoco il death metal delle nostre parti..
Raduna insieme a lui qualche componente (tipo Masse Broberg alla voce e Mikael Hedlund al basso) e, già un anno dopo dei demo intitolati Rest in Pain (vi viene in mente qualcosa?), debutta - anche al mixer - con Penetralia per la Nuclear Blast (il fondatore sarà anche il produttore esecutivo!). Comunque, dopo aver reclutato anche un secondo chitarrista (Jonas Österberg) e il suo compagno di band (negli Epitaph) che registrerà alcune parti di batteria: Lars Szöke. Quest'ultimo, già nella cerchia di amici del leader da tanto tempo, rimarrà fino al 2004..l'altro, purtroppo per lui, no!
Nel 1993 - negli USA - la Relapse pubblica l'EP Pleasure of Molestation, appartenente alla "Relapse Underground Series": le stesse tracce verranno ri-registrate e incluse nel secondo album in studio Osculum Obscenum. A metà del disco anche la cover di "Black Metal" dei Venom.. In questo periodo i testi venivano ancora scritti dal futuro cantante (e anche bassista) dei Dark Funeral, ideatore anche del primo logo della band. Così come il genere risultava abbondantemente influenzato dal death americano, l'imprinting delle chitarre si rifaceva ancora al black di stampo europeo, ovviamente! Queste influenze verranno, comunque, "sfogate" nei due album del divertissement denominato The Abyss..Masse (all'anagrafe Magnus) Broberg, in questo caso, si occuperà solo del logo!
Dopo l'abbandono/allontanamento del "vecchio" vocalist - in arte Emperor Magus Caligula - i "nostri" si approcciano al mercato come trio..e, sfornano prima un EP di presentazione per la "nuova" voce comprendente 2 pezzi ri-registrati e 2 inediti (+ la cover di "Black Magic" degli Slayer) intitolato Inferior Devoties e, poi, The Fourth Dimension. Mai titolo fu più azzeccato, visto quanto risulterà fondamentale questo album per l'intera carriera della band..praticamente, è la loro Genesi! Nell'edizione limitata era presente "The Abyss" (in onore agli Studios?), così come esclusivamente in Giappone anche l'intero Inferior Devoties. Questo è anche sulla ristampa del 1996 del secondo album insieme all'EP (o demo?) Pleasure of Molestation. Ah, quello incerottato in copertina è il bassista della band!
Il logo, dall'essere fin troppo stilizzato, diventa un po' "liquido" e anche l'ispirazione continua a scorrere maggiormente sui solchi di Abducted del 1996..confermandoli come nuovi portabandiera del genere death in Europa! Come bonus track dell'edizione giapponese troviamo qui "Request Denied" e una cover dei KISS ("Strange Ways") - passate, poi, nell'EP Maximum Abduction e sulla ristampa del 2000 del precedente - mentre, successivamente ci troveremo la performance al festival organizzato nel 2000 dalla Nuclear Blast! Mathias Kamijo, passato anche lui nei The Abyss, sarà il chitarrista dal vivo per otto anni..
Nel lontano, ormai, 1997 si decise di chiudere con The Final Chapter, così egli poté dedicarsi completamente al suo nuovo progetto: i Pain. Pur trovando, comunque, tutti del tempo da passare con i War (o "Total War", se preferite..) e il Peter con i neonati Lock Up.. A margine, sul disco è presente la cover della title-track del secondo album dei mitici Razor > "Evil Invaders"
Purtroppo per Peter, "l'ultimo capitolo" ebbe un riscontro talmente positivo che non si poté chiudere la baracca con la H iniziale..in effetti, sarebbe stato un bello spreco! Anche se, visto col senno di poi, poteva essere anche un'ottima lapide, dopo la celebrazione catturata al Wacken nel 1998..e racchiusa in Hypocrisy Destroys Wacken! Tra l'altro, per chiudere in bellezza(?), alla fine si trovano ben quattro inediti..
Per chiudere il decennio, invece, il trio torna sui propri passi e rilancia la band (il titolo doveva essere "Cloned"..) con un disco omonimo. Come a voler celebrare una nuova rinascita! E, in effetti, già si incominciano ad udire certe cose sentite, in quel periodo, anche altrove: tipo i Covenant (quelli norvegesi!). Comunque, alla fine, si rivelerà essere un ottimo ritorno discografico..in tutti i sensi! Nel frattempo, Tägtgren continua comunque alla grande la sua attività di producer..
Con Into the Abyss il "nostro" ci vuole deliziare con l'aggressività dei tempi passati unita alla pacatezza di quelli più recenti: un bel pot-pourri per ritornare in pista, quindi. Sarà un caso che come produttore figuri anche Lars Szöke? Comunque, questa volta, non si è riusciti a convincere proprio tutti con questa entrata in studio..
La stessa cosa si ripeterà con il successivo - anticipato da un inedito presente sulla Special Edition della raccolta 10 Years of Chaos and Confusion, in cui troviamo anche dei pezzi risuonati (o ricantati?) per l'occasione - Catch 22 del 2002, appunto! Quasi un aborto..vista la confusione che riuscì a creare tra gli appassionati! Peter proverà a metterci una pezza nel 2008 (ripetendo la stessa pratica della raccolta..) con la V2.0.08 ma, ormai, il danno era stato fatto: le melodie aberranti quanto il mix dato alla batteria non si dimenticano proprio così tanto facilmente. Forse, il "nostro" è rimasto confuso dal parziale successo ottenuto con i suoi Pain? Mah?!
Dopo la bastonata data dagli addetti ai lavori sulla pietra dello scandalo del 2002, si torna sia a parlare di alieni che a sentire certe atmosfere "sinistre" figlie dei lavori di fine anni ’90..il tutto è merito di The Arrival! Che, comunque, riesce a riportare in auge anche un certo tipo di sonorità già datate per i tempi: quel melodic death tanto caro agli In Flames di una volta. Qui, in veste di producer, abbiamo Mikael Hedlund. Risulterà essere anche l'ultimo con lo storico batterista Lars Szöke..stanco di andare in tour! Ah - per l'occasione, forse - è stata ri-esumata anche l'eponima traccia dei celeberrimi studi di registrazione..
Forse preso dal revival del genere, in Virus lo zio Peter torna a "vomitare" come ai bei tempi, invece.. E quindi, abbiamo un bel recupero di violenza alternato a qualche piccolo rallentamento solistico..più che altro! Questo è anche l'album che vede il debutto alle pelli del gigantesco Horgh, dei momentaneamente discioltisi Immortal (e si sente!), e del neo-chitarrista Andreas Holma. Per lui, però, sarà il primo e l'ultimo!
Nel successivo A Taste of Extreme Divinity si continua a pestare alla grande..ma, il tutto forse sa troppo di già sentito! Nel cantato, il nostro, introduce anche un certo scream figlio di qualcun'altro (i Dimmu Borgir prodotti da lui fin dal 1997?) e certa "solfurità" derivante da un'altra band norvegese abbastanza imparentata con i "nostri" (gli Immortal!). Nel 2011 tocca alla seconda celebrazione, questa volta con un bel live: Hell over Sofia - 20 Years of Chaos and Confusion, che introduce il nuovo turnista Tomas Elofsson (proveniente dai Sanctification).
Sull'album targato 2013 End of Disclosure, invece, possiamo sentire tutte le sfaccettature della band (e del genere..). Per essere l'ultimo - letteralmente "fine della divulgazione" - non è malaccio ma, risulta essere un po' troppo autocitazionistico e, quindi, privo di originalità! Un po' come quasi tutti quelli della seconda era, comunque.. Nel tour di supporto, tra l'altro, interverrà al basso André Skaug dei Clawfinger (e dei Pain..). Non il modo migliore per chiudere, quindi!
A quattro anni di distanza, nel 2017, il leader maximo dichiara di non essere a conoscenza del futuro della propria creatura. Starà preparando il terreno per un ritorno discografico con conseguente celebrazione per il trentennale in grande stile? Oppure programmerà un bel tour d'addio..?!
Insomma, il tutto appare alquanto incerto..visto gli impegni che continua a prendere il Peter: i Lindemann con il proprietario di quel cognome, il progetto di metal moderno con il figlio diciannovenne (?) e, non ultimi, i sempreverdi Pain.
Chi vivrà vedrà?! L'alieno risorgere, magari..
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