|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
|
( 9957 letture )
|
Dopo un periodo di meritate vacanze è bello ricominciare il lavoro sul sito recensendo un disco come questo, oltre che per l'indiscutibile qualità della band e del disco, anche perché avevamo intervistato gli Hypocrisy a nostro tempo e, pur avendo ampiamente ascoltato il promo, non era stato possibile recensirlo (causa il forte anticipo sull'uscita ufficiale).
Gli Hypocrisy si ripresentano al loro pubblico e lo fanno come ogni fan più affezionato si aspetterebbe. Sfornano un disco in cui, fin dalla possente Warpath, è chiaramente impresso il marchio della storica band di Tagtgren ed in cui, tra le pur variegate soluzioni compositive proposte, è sempre possibile riconoscere il sound annichilente che caratterizza le opere death-metal "con quattro quarti di nobiltà".
Il peso della tradizione si fa decisamente sentire in questo Virus, ed è un'eredità a cui le death-band storiche del nostro continente hanno difficilmente accettato di rinunciare. Gli stessi Hypocrisy, dopo le "divagazioni" di Catch 22, si erano riavvicinati con The Arrival al sound che hanno contribuito a codificare nel corso di più di dieci anni di carriera, insieme alle altre leggende (molte delle quali oramai "estinte") del death old-school.
Per quanto riguarda Virus, sebbene non si possa certamente parlare del capolavoro della band scandinava, si tratta di un disco di sicuro livello, che avvicina in più di un passaggio i classici che lo hanno preceduto. Gli ingredienti tradizionali, come si diceva, sono presenti e generosamente dosati: il suond degli Abyss Studios ritorna a colpire come una reminescenza le orecchie dei fan di vecchia data, la composizione delle chitarre è di ottima qualità e di sicuro impatto, la voce di Peter è dura e aspra come sempre. Non si tratta, naturalmente, come si sarà ampiamente già capito, del disco che farà fare una "virata" epocale al death-metal, ma anche nel solco della tradizione è possibile apprezzare alcune novità proposte dalla band. A riguardo la presenza dell'ex-Immortal Horgh alla batteria è di quelle che si fanno notare, mentre il contributo alla composizione fornito da praticamente tutti i membri della band, dona profondità ed eterogeneità all'insieme dei brani.
Ascoltando il trittico iniziale (a parte Warpath, Scrutinized ed il mid-tempo Fearless) ci si ritrova davanti una piccola "cronistoria" della produzione della band svedese; la successiva Craving For Another Killing scuote l'ascoltatore con un attacco velocissimo, al limite del death-core, e precede il probabile singolo Let The Knife Do The Talking, un pezzo durissimo e pesantissimo, in cui le vocals raggiungono probabilmente il picco più alto nella release.
Qualcuno potrà ritenere che nelle successive tracce la band dia a volte l'impressione di "fare accademia", appoggiandosi a capacità che non potrebbero far difetto a chi ha contribuito così a lungo alla storia di un genere musicale, ma una critica del genere, condivisibile o meno che sia, sarebbe a mio avviso ingenerosa sia verso gli Hypocrisy che verso Virus, disco ben al di sopra della sufficienza. Chiude il lavoro la lenta e drammatica Living To Die, che pone la parola fine su un disco certamente tutt'altro che rivoluzionario (cosa che tra l'altro ci è sembrata ben lontana dalle intenzioni della band), ma certamente di ottimo livello, a cui, credo, un appassionato non negherà l'ascolto che merita.
Concludendo, se non amate il death metal, non sarà probabilmente Virus a spingervi ad ascoltarlo, ma se lo amate, certamente non sarà Virus a spingervi verso altri lidi.
|
|
|
|
|
VOTO LETTORI
|
77.53 su 122 voti [
VOTA]
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
10
|
Solo Warpath vale mezza discografia di altre band. Disco clamoroso |
|
|
|
|
|
|
9
|
Io non so perchè la gente deve dare dei voti a cazzo. Se non vi piacciono gli Hypocrisy non leggete e passate oltre. Gran bel disco. 80 e fanculo i poser! |
|
|
|
|
|
|
8
|
56 di media? Vi devono cadere le falangi! ma il voto agli utenti levatelo |
|
|
|
|
|
|
7
|
Voto un pò stretto, secondo me è forse il migliore della seconda parte di carriera. Forse...comunque ad 8 può arrivarci. |
|
|
|
|
|
|
6
|
di molto ma veramente molto sopra la media e le teste dei piccoli gruppetti grandi hypocrisy ormai sono una delle pochissime certezze in campo death..voto 81 |
|
|
|
|
|
|
5
|
voto lettori 50.40 ...come si fa? è un capolavoro questo cd ! |
|
|
|
|
|
|
|
|
3
|
Molto buono, fantastica amalgama tra violenza, melodia, atmosfera e cattiveria. "A Thousand Lies" è spettacolare, così come la maggior parte dei brani lenti di Tagtgren e soci. 85/100 |
|
|
|
|
|
|
2
|
Meraviglioso!!! Potente,feroce,malato....!!!! Grandi Hypocrisy...questo è puro Death-Metal!!!! |
|
|
|
|
|
|
1
|
Uhm...no no no!!! Non si può dare un voto di sufficenza a Virus! C'è velocità, c'è violenza, c'è melodia e c'è pure un batterista più feroce e "bravo". Cosa volete di più? Io gli darei 80-85. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Intro 2. Warpath 3. Scrutinized 4. Fearless 5. Craving For Another Killing 6. Let The Knife Do The Talking 7. A Thousand Lies 8. Incised before I've Ceased 9. Blooddrenched 10. Compulsive Psychosis 11. Living To Die
|
|
Line Up
|
Peter Tagtgren: voce, chitarra Andreas Holma: chitarra Mikael Hedlund: basso Horgh: batteria Andreas Holma: chitarra
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|