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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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26/11/2021
( 3018 letture )
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Sembrava quasi non dovesse più arrivare un nuovo album degli Hypocrisy, e lo diciamo tenendo a mente che End of Disclosure usciva ben otto anni fa, nel 2013. Nonostante tutto, Peter Tägtgren non molla e un po’ a sorpresa annuncia Worship, quattordicesimo disco di una carriera lunga ormai trent’anni. Ad accompagnarlo in questo nuovo viaggio alieno troviamo ancora una volta i suoi due compagni fidati, Mikael Hedlund al basso e Horgh alla batteria.
Nessun cambio di formazione quindi, e al tempo stesso nessun cambio di stile, per la gioia di chi ha sempre apprezzato lo stile che ”Mayor of Pärlby” ha creato da The Fourth Dimension in poi. Siamo ovviamente su sonorità melodic death metal che suonano sempre diverse rispetto a quanto fatto da altri gruppi, tanto è caratterizzato l’approccio dei tre; il tempo passa ma il gruppo non muta e continua a muoversi tra atmosfere che vanno dal visionario all’alieno grazie a composizioni che si muovono tra il violento e il solenne dando grande spazio a melodie e parti dai toni più epici. Concettualmente quindi, siamo in linea anche con le ultime uscite, e per tanto non mancano dei momenti degni di nota in cui la classe del trio svedese emerge e ricorda chi sono; i tre singoli rilasciati, ovvero Chemical Whore, Dead World e Children of the Gray confermano quanto detto, ma addentrandosi nella tracklist possiamo dire che la titletrack serve quasi a dare un primo scossone con le sue ritmiche vecchia scuola, senza fronzoli e in cui possiamo sentire un Tägtgren che sotto l’aspetto vocale non invecchia mai. Il tempo lo ha reso più definito se vogliamo, ma le basse tonalità sono sempre presenti e colpiscono a dovere. Come queste e come ascoltabile in Greedy Bastards, sono ovviamente presenti sezioni cariche di pathos su cui i tre costruiscono ritornelli memorabili, dal facile piglio e carichi di una ricerca armonica ormai trademark del gruppo, per non parlare invece di We’re the Walking Dead, in cui la melodia iniziale fa quasi guida di un andamento roccioso e lento a cui si uniscono tastiere (e cori) in sottofondo diventando così, nella sua semplicità, un pezzo perfetto per i concerti. Simile, ma a livello di composizione leggermente più ricercata, è Bug in the Net, considerabile come una delle tracce più cariche di quel pathos che caratterizza il gruppo sia per la prestazione vocale e le melodie, sia per la cura in termini di arpeggi (presenti un po’ ovunque) e tastiere che la rendono particolarmente suggestiva e oscura. Si tratta sostanzialmente di canzoni che bene o male riprendono soluzioni note al gruppo e che si ripetono per cinquanta minuti, a volte con picchi altre volte con qualche leggero calo del tutto fisiologico e sicuramente accettabile; rimanendo in linea con i dischi più recenti, la varietà è data dal contino alternarsi di riff d’ogni tipo, da quelli più vecchia scuola passando per qualche tocco leggermente tecnico apprezzabile senza mai mettere da parte la melodia e il lavoro fatto dal leader in fase solista, che non riguarda esclusivamente gli assoli ma anche i vari fraseggi che arricchiscono il tutto.
Dopo otto anni possiamo dire che Worship sia un ritorno che non deluderà le aspettative. C’è tutto quello che ci si potrebbe aspettare dal gruppo e come già detto siamo sui buoni livelli delle più recenti uscite, sia per quanto riguarda aspetti positivi che negativi. Sperare in qualcosa di diverso o di più sarebbe del tutto superfluo, ma fino a quando Tägtgren, Hedlund e Horg si manterranno su questi livelli, ci sarà ben poco di cui lamentarsi.
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16
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Aspetto la recensione del disco The Arrival che ancora manca!Grave lacuna!Ci son pezzi come Eraser che sono fra i loro migliori!Questo lo devo ancora ascoltare.. |
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15
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Nessuno che sappia rispondere ai quesiti enunciati nei miei due commenti precedenti? |
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14
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Anche nella recensione non c'è traccia delle tematiche trattate. Mi chiedo cosa vi spaventa nel trattare certi argomenti. Come se i testi non fossero parte del progetto. Ascoltate la musica per cosa? per non guardarvi dentro? Troppo scomodi certi argomenti o è limitata la vostra comprensione degli eventi? Non c'è da meravigliarsi se una scena, che ormai non è più vissuta come una milizia, e l'audience siano scaduti irrimediabilmente, trasformata in un baraccone d'intrattenimento senza consistenza. Vi spaventa il libero pensiero indipendente, ostracizzato e schernito per non disturbare troppo la vostra "tranquillità", figuriamoci se ritenete interessante parlare di argomenti delicati nella musica che ascoltate...anzi, che sentite. |
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13
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La disarmante constatazione che nessuno ha commentato i testi. Mi chiedo come ascoltate la musica, se come un insieme di suoni e rumori per occupare pochi minuti della giornata solo per distrarvi un pò, o se considerate importanti anche i testi e la riflessione che questi potrebbero comportare. A maggior ragione per una band che non se ne sta muta come fa la maggior parte dei colleghi prostitute |
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12
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Bello. Mi è piaciuto molto! E' il primo album che acquisterò dai tempi di abducted. Ci ho sentito un po' della rabbia e ferocia death dei tempi che furono (title track per es.)! |
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11
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Il voto è troppo bassoalbum minimo da 85.
Per me greedy bastarda e another day sono inferiori alle altre,ma ci sono almeno 8 nuovi super classici. |
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10
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Il pezzo “bug in the net” mi richiama i the vision bleak. |
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9
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Peter Tagtgren come al solito vince a mani basse.. Hypo immensi 👽🔝🔝 |
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8
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Ho ascoltato qualcosa. Niente male. Sempre grandi. |
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7
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Dopo 8 anni di assenza, io a prescindere sono già contento di aver tra le mani un nuovo disco targato Hypocrisy. Un album nel loro stile classico (tranne rari spunti, tipo Dead World, un po’ più moderna), che alterna brani più incavolati (non molti in verità), ad altri più atmosferici. Preferisco la prima parte: Chemical Whore, We’re the Walking Dead e la più old-school Worship, col suo inizio alla Battery, sono le mie preferite. Dopo la metà invece incontro qualche pezzo un po’ da normale amministrazione. Ma nel complesso mi va bene così. Voto 79 |
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6
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che bella sassata hanno tirato fuori. Bomba del 2021 |
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5
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Ascoltato oggi, mi piacciono 2 o al massimo 3 pezzi, per me meglio il nuovo Asphyx. |
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4
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Uno Dei Disconi Di Questo Fantastico 2021 . |
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3
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Hypocrisy: una garanzia! Tranquilli il signor recensore è da sempre un po' stitico e pare gli si siano incollate le dita sui tasti 7 e 5 della tastiera. |
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2
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75??????? Per me almeno 85 non scherziamo, grande album grande ritorno |
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1
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Ottimo lavoro, gran bella mazzata.. Per me siamo sopra 80 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Worship 2. Chemical Whore 3. Greedy Bastards 4. Dead World 5. We're the Walking Dead 6. Brotherhood of the Serpent 7. Children of the Gray 8. Another Day 9. They Will Arrive 10. Bug in the Net 11. Gods of the Underground
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Line Up
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Peter Tägtgren (Voce, Chitarra, Tastiere) Mikael Hedlund (Basso) Horgh (Batteria)
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