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AVANTASIA - Alcatraz, Milano, 08/04/2025
17/04/2025 (433 letture)
Sei anni. Sei lunghissimi anni. Sei dannatamente lunghissimi anni sono passati dall’ultima volta che il nostro caro Tobias Sammet è passato con i suoi Avantasia nel nostro paese. Certo, ci sarebbe stato il concerto al Rock the Castle del 2020, poi posticipato al 2021 per essere in seguito definitivamente cancellato a causa della pandemia che imperversava all’epoca. Insomma, tutto questo discorso per dire che non vedevo assolutamente l’ora che arrivasse il momento di tornare a vedere cosa il mastermind di Fulda ci avrebbe proposto a questo giro. La giornata promette bene a livello di clima ma il giorno feriale - un tiepido martedì - fa sì che il grosso della gente arrivi con molta calma poco prima dell’inizio del concerto ma, nonostante questo inizio lento, l’Alcatraz sarà bello pieno alla fine.

AVANTASIA
Luci spente, telone con logo gigante d’ordinanza che cala e lo spettacolo può finalmente iniziare. Come avrà modo di far notare nel corso di tutta la serata il buon Tobias, arrivando a sfiorare il meme, gli Avantasia hanno pubblicato da poco più di un mesetto il loro nuovo album Here Be Dragons; infatti tutta la prima metà di scaletta vede il focus principale proprio su quest’ultima uscita discografica. L’apertura è affidata a Creepshow e c’è da ammettere che il brano nel corso delle settimane ha avuto modo di farsi largo nei cuori degli fan della band ma - nonostante un’accoglienza, al momento dell’uscita come singolo, assai poco favorevole - è dal vivo che sprigiona tutto il suo potenziale. Il primo ospite della serata è la clamorosa Adrienne Cowan che ha avuto l’assai arduo compito di sostituire lo sconosciuto Mr. Ernie nell’amatissima Reach Out for the Light (cantata live anche dal sempre compianto Andre Matos), seguita subito dopo dalla prima vera new entry nel progetto targato Avantasia. Infatti è il turno dell’esordio assoluto del buon Tommy Karevik con The Witch e la sua teatralità ben si amalgama con l’allestimento del palco ancora molto debitore delle atmosfere timburtoniane degli ultimi due dischi. Con il nuovo album ci era stato promesso un ritorno alle sonorità del passato e questo tour tiene il punto, dedicando molto spazio alla trilogia The Scarecrow, Wicked Symphony e Angel of Babylon. Si inizia con una delle poche canzoni, a mia memoria, a non essere mai state proposte dal vivo; il compito di affiancare Sammet nell’energica Devil in the Belfry è affidato al cantante dei Firewind Herbie Langhans. Rispetto al report della data di Bruxelles, è qui che compare l’unica vera e propria differenza: la presenza del buon Ronnie Atkins che esordisce con Phantasmagoria. La prima metà della setlist procede con una doppietta riservata alla voce dei Mr. Big Eric Martin che è ormai una sicurezza da tempo in quanto a classe e charme nei confronti del pubblico. A questo punto è il turno di un’altro estratto da Here Be Dragons ed è finalmente il momento del cantante degli H.e.a.t. Kenny Leckremo che si dimostra un concentrato di carisma e iperattività tale da lasciare stupito più d’uno nel pubblico di questo tiepido martedì milanese. La doppietta Here Be Dragons e Avalon - che vede nuovamente coinvolti rispettivamente Tommy Karevik in contumacia Geoff Tate e Adrienne Cowan.
Qui si conclude la prima parte dello show, che ha visto la band concentrarsi principalmente sulla sua ultima pubblicazione, mentre la seconda parte - di cui parlerò a breve - vedrà l’ensemble saccheggiare in lungo e in largo tutta la precedente discografia. Certamente si noterà molto l’assenza di qualsivoglia brano preso da Moonglow e A Paranormal Evening with the Moonflower Society ma ormai, dopo quasi un quarto di secolo di attività, risulta francamente difficile estrarre ed equilibrare una scaletta senza lasciar fuori qualcosa che avrebbe meritato di essere suonato.
Giunti ormai a metà della serata, è il momento che il mastermind - ad esclusione della magnifica Toymaster dove il buon Tobias letteralmente troneggia sulla folla - si faccia da parte e lasci le redini dello show ai suoi fidi consiglieri. Sono infatti Ronnie Atkins ed Eric Martin a dominare il momento con il poker Promised Land, Twisted Mind, The Wicked Symphony e Shelter From the Rain a mandare in brodo di giuggiole il nutritissimo pubblico milanese.
L’ultima parte della setlist si apre con uno dei grandissimi classici della band, la sempre struggente ballata Farewell, dove il ruolo di controparte femminile è affidato alla nostra Chiara Tricarico, la quale duetterà anche sull’unico singolo finito in #1 nelle varie classifiche dell’epoca, ovvero Lost in Space. Ad accompagnarci verso la conclusione della serata è un piccolo momento intimista dove Sammet si fa recapitare un pianoforte a coda per concedersi una Lucifer quasi a lume di candela. La chiusura è sempre affidata a ciò che davvero non può e non deve mancare mai, ovvero il medley che fonde in un unico brano le totemiche Sign of the Cross e The Seven Angels dove tutti i cantanti, sotto una pioggia di confetti, si congedano sulle classiche parole:

”We are the Seven, judgement of heaven
Why don’t we know: we are the angels
It’s revelation, soul castigation
Fire will burn us away!”


Una serata clamorosa, volata via in un lampo. Lo show che Tobias Sammet offre ogni volta è sempre coinvolgente e, nonostante siano stati assenti veri pilastri del progetto targato Avantasia come Bob Catley e altri importanti interpreti come Geoff Tate e Michael Kiske, la qualità non è mai venuta meno. Speriamo vivamente non ci vogliano altri sei anni per rivederli dalle nostre parti.

PS.
Vero highlight della serata sono state le scarpe di Sammet, completamente ricoperte di paillettes color fucsia-viola.


Tracklist:
01. Creepshow
02. Reach Out for the Light [w. Adrienne Cowan]
03. The Witch [w. Tommy Karevik]
04. Devil in the Belfry [w. Herbie Langhans]
05. Phantasmagoria [w. Ronnie Atkins]
06. What’s Left of Me [w. Eric Martin]
07. Dying for an Angel [w. Eric Martin]
08. Against the Wind [w. Kenny Leckremo]
09. Here Be Dragons [w. Tommy Karevik]
10. Avalon [w. Adrienne Cowan]
11. Let the Storm Descend Upon You [w. Herbie Langhans & Ronnie Atkins]
12. Promised Land [excl. Ronnie Atkins & Eric Martin]
13. The Toy Master
14. Twisted Mind [excl. Ronnie Atkins & Eric Martin]
15. The Wicked Symphony [excl. Tommy Karevik & Kenny Leckremo]
16. Shelter From the Rain [excl. Eric Martin & Ronnie Atkins]
17. Farewell [w. Chiara Tricarico]
18. The Scarecrow [w. Ronnie Atkins]
19. Death is Just a Feeling
20. Lucifer
21. Lost in Space [w. Chiara Tricarico]
22. Sign of the Cross/The Seven Angels [w. Adrienne Cowan / Tommy Karevik / Herbie Langhans / Ronnie Atkins / Eric Martin / Kenny Leckremo / Chiara Tricarico]




Vandroy
Martedì 22 Aprile 2025, 18.14.23
4
Avete ragione. Sono andato a memoria perché mi ricordavo di averla sentita cantata da Matos e mi sono scordato che su disco la cantava il buon Kiske
fasanez
Martedì 22 Aprile 2025, 12.13.28
3
Effettivamente, avendoli visti più volte, devo dire che lo show più bello fu quello che vidi in Germania nel tour di WS e AOB, quando c\'erano Kiske, Hansen, Lande, oltre a Catley e alla Sommerville. La line up di adesso, non mi piace, o meglio, per me non è al livello delle \"vecchie\" a parte Ronnie Atkins, che trovo fantastico. Confermo che Reach out for the light su disco è cantata da Kiske (sotto il nome di Ernie, vecchia mascotte da palco degli helloween), mentre nel primo tour (scarecrow) che passò da Milano nel 2008 e nel live the Flyin Opera è cantata dal grande Matos.
Adrian Smith
Lunedì 21 Aprile 2025, 7.47.41
2
Show discreto ma senza Cateley, Kiske e Tate siamo molto lontani dai precedenti shows milanesi. Segnalo che Reach Out For the Lifht era cantata da Kiske e non Matos.
DaX
Venerdì 18 Aprile 2025, 22.21.25
1
Continuo a ritenere il nuovo album mediocre e pure meno, ma il concerto è stato qualcosa di meraviglioso!
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6 - The Wicked Symphony
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7 - Farewell
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8 - Sign of the Cross
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10 - The Seven Angels
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