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LEGEND CLUB VIALE ENRICO FERMI, 98 - MILANO

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Avantasia - Here Be Dragons
08/03/2025
( 2875 letture )
Prima Recensione di: Matteo Trambusti "AfterDark"

Inutile girarci intorno, indipendentemente dal fatto che li apprezziate o meno, l’attesa per l’uscita di ogni nuovo disco degli Avantasia del folletto Tobias Sammet, è sempre febbricitante e fa sempre notizia, primo per la caratura artistica del personaggio in se stesso, secondo per la curiosità relativa alla composizione della lista degli ospiti stellari solitamente presenti, in ultimo per l’innegabile capacità dello stesso Sammet di creare hype tramite un sapiente utilizzo dei social media. Ovviamente anche nel caso del nuovissimo Here Be Dragons la situazione non è mutata di una virgola, ovvero tam tam di articoli e fast news mordi e fuggi pubblicate ad ogni singolo aggiornamento rilasciato dallo scaltro tedesco. Il quale, da navigato professionista e businessman, ha alzato ancora più del solito l’asticella, annunciando un “back to the roots” sonoro che ha ringalluzzito anche chi gli Avantasia li aveva un po’ lasciati da parte da tempo.
Il personale divertissement di Sammet, infatti, ha cambiato negli anni molte incarnazioni sonore, partendo da un progetto stand alone di due dischi, gli imprescindibili (e inarrivabili) Metal Opera pt. 1 & 2, vere e proprie epifanie del power metal di fine millennio, evolvendosi poi, una volta ripreso vita nel 2007, attraverso i lidi di un sound di matrice sempre dall’ossatura power, ma tendente all’hard rock classico ed alla rock opera, molto debitrice dal punto di vista sonoro e di approccio compositivo, al primissimo Meat Loaf, quello di Bat Out Of Hell per capirsi.
Ovviamente dal punto di vista qualitativo, anche se mediamente sempre assestati su livelli alti, i dischi degli Avantasia degli ultimi vent’anni, hanno avuto naturalmente luci ed ombre, ovvero canzoni della cui bontà era difficile dubitare, altre che hanno fatto storcere la bocca più di un fan. Aspetto quest’ultimo, più da demandare alla scelta di Sammet di articolare sempre maggiormente i brani, con orchestrazioni, stratificazioni vocali e strumentali, ed in ultimo anche qualche cambio tempo forzato, spesso fatto per il gusto di farlo invece che per effettiva necessità nel brano, andando a creare di fatto un minestrone sonoro senza arte né parte.

Dicevamo, Here Be Dragons, la nuova fatica targata Avantasia si porta dietro grosse aspettative, la maggior parte delle quali create e rinfocolate dal suo stesso creatore, il quale negli ultimi mesi non ha fatto altro che parlare di quanto il processo creativo che ha visto nascere il disco, gli ricordasse molto i tempi dei due Metal Opera, di quanto le atmosfere stesse del disco gli ricordassero sempre i dischi in questione, rafforzando il tutto con dichiarazioni relative alla volontà di creare canzoni più snelle nella struttura e meno articolate di quelle degli ultimi album, un “less is better” che rimandava furbamente alle strutture più lineari dei brani dei dischi succitati.
Come spesso succede, gli autori sono i peggiori giudici di se stessi, in quanto troppo coinvolti emotivamente e, quindi, difficilmente in grado di analizzare in maniera pragmatica le loro creature. Per cui ascoltando Here Be Dragons ci troviamo sì di fronte ad un disco con le canzoni più lineari e meno complesse di prima ed effettivamente ci sono qua e là dei richiami al “back to the roots” dichiarato, ma niente di così eclatante rispetto alle attese ingenerate o semplicemente rispetto alle precedenti release, che alla fine dei conti, avevano sempre un paio di canzoni alla Avantasia vecchio stile. Questo non vuol dire che Here Be Dragons sia una delusione, anzi, siamo onestamente di fronte ad un gran bel disco, qualitativamente solido come da anni Sammet non ne componeva: non certo al livello dei due Metal Opera, ma certamente il migliore degli ultimi dieci/quindici anni!
Consapevole del polverone che questa dichiarazione alzerà, è importante andare a spiegare il perché di questa presa di posizione; al di là della singola qualità dei brani, che vedremo di seguito, è il livello qualitativo complessivo a far sì che Here Be Dragons sia una spanna sopra alle precedenti release, che avevano brani di assoluto valore, ma molto spesso anche brani non particolarmente efficaci o ben congegnati; qua invece, ogni canzone è al posto esatto dove deve stare e diventa tassello fondamentale all’interno dell’economia del disco che effettivamente ha pochi cali nella sua durata.
Per ironia della sorte, è proprio l’opener e primo singolo del disco, Creepshow ad essere uno dei brani più deboli, in quanto ci troviamo di fronte ad un pezzo dalla matrice chiaramente hard rock, e dall’anima decisamente tamarra, tipica dello stesso Sammet -in solitaria sul brano-, che cercando il ritornellone da stadio tutti costi, finisce per crearne uno leggermente stucchevole e non particolarmente originale.
Fortunatamente la situazione cambia immediatamente con il secondo brano, la lunga titletrack, che si rivela essere un brano di tutt’altra pasta, ovvero un mid-tempo oscuro, epicheggiante e carico di pathos, che nei suoi 9 minuti ci ricorda quanto bravo può essere Sammet come compositore e come interprete, tra le altre cose qui supportato da un grandissimo Geoff Tate, artista che naturalmente non ha bisogno di presentazioni.
Di tutt’altra pasta è la successiva The Moorland at Twilight, tipicissima power song del carnet del folletto tedesco, che, come tradizione vuole, viene affiancato in questi brani da Mr. Michael Kiske, il quale a 57 anni suonati non ha proprio voglia di deporre la corona del miglior cantante di power metal in circolazione e sfodera la “solita” prestazione da brividi; naturalmente non stiamo parlando della nuova Reach Out For the Sky, siamo decisamente lontani, ma certo di un brano assolutamente funzionante e dotato lo stesso di ottime melodie.
Altro mid-tempo e forse anche una delle canzoni complessivamente più interessanti del disco, è la successiva ed epicheggiante The Witch, dove da mattatore la fa il bravissimo Tommy Karevik dei Kamelot, troppo spesso non apprezzato per le sue effettive capacità; non ce ne voglia il buon Tobias, ma in questo caso il paragone non pende dalla sua parte.
Con Phantasmagoria torniamo dalle parti del power, ed a fianco Sammet troviamo un ottimo Ronnie Atkins che, anche se non sfruttato al meglio, riesce sempre a fare un’ottima figura.
Ottima e molto debitrice al sound dei Magnum, la successiva Bring On the Night, cantata splendidamente da un ormai ottantenne Bob Catley, che, nonostante ciò, non perde un minimo della sua classe. Si è parlato a più riprese all’ inizio del concetto del “back to the roots” e finalmente ci siamo arrivati: Unleash the Kraken è una vera e propria killer song che ricorda da vicinissimo i migliori Edguy di annata e, come deve essere, Sammet se la fa tutta in solitaria, tirando fuori uno dei suoi migliori brani da anni!!
In dirittura di arrivo, più sorpresa finale, troviamo il trittico Avalon, Against the Wind e Everybody’s Here Until The End, che, oltre che contare su ospiti di serie A, rispettivamente Adrienne Cowan, Kenny Leckremo e Roy Khan, risultano essere apprezzabili per le atmosfere celtico medievaleggianti la prima, per la prova dello svedese su un pezzo distante delle sue corde la seconda, e per la presenza di Roy Khan l’ultima, che sulle ballad evocative riesce solitamente a dare il suo meglio!
Abbiamo parlato di sorpresa, ed infatti nell’edizione deluxe, oltre a versioni diverse di alcune canzoni e brani live, troviamo un’ottima bonus track, Return To the Opera che a dirla tutta avrebbe ben meritato di stare nella tracklist ufficiale!

In conclusione, come già largamente anticipato, Here Be Dragons è un ottimo disco, composto da ottime canzoni, un disco dove finalmente Tobias Sammet ha messo da parte la voglia di strafare a tutti costi, a fronte della volontà di creare “solo” buone canzoni. Album che probabilmente si riappacificherà anche con i vecchi fan della band, quelli a cui mancano tantissimo anche gli Edguy, che a questo punto il folletto tedesco è auspicabile ritiri fuori dalla naftalina!
Se anche voi avete amato tantissimo sia gli Edguy, che la prima incarnazione della band, ed avete mal digerito la svolta intrapresa dagli anni ’10 in poi, date una possibilità ad Here Be Dragons, potrebbe conquistarvi inaspettatamente!

VOTO Prima Recensione: 78


Seconda Recensione di: Michael Rosenberg "DJ"

Decimo album per Avantasia, supergruppo nato dall’idea di Tobias Sammet di dare spazio alla sua vena creativa e al grande amore per band come Helloween, Gamma Ray, Magnum e Pretty Maids, andando a coinvolgere ospiti di prim’ordine e di fatto tenendo ad alti livelli la scena power metal che iniziava ad entrare in una fase di saturazione e stanca nel corso degli anni Duemila. Gli Edguy iniziavano a stare stretti all’allora ancora giovane e sognatore Sammet, tanto che l’idea di espandere la propria ambizione e fantasia nacque nel corso del tour di Theater of Salvation del 1999 e sfociò, anche grazie all’aiuto di Sasha Paeth e Miro Rodenberg, stimati musicisti e produttori che contribuirono in modo decisivo al lancio di bands che fecero la storia del genere nei Nineties come Angra, Rhapsody e Kamelot, in due grandissimi ed epocali dischi a titolo The Metal Opera. In un viaggio durato un quarto di secolo Avantasia è viva e vegeta, tanto da aver fatto da anni accantonare a Tobias l’idea di pubblicare dischi con gli Edguy, lasciando nel tempo sempre più spazio alla sua creatura incantata, con concept album ambiziosi e ricchissimi di ospiti e comparse, capaci di esaltarsi in sede live e in ambiziosi tour mondiali.

Questo Here Be Dragons, pubblicato a due anni e mezzo da A Paranormal Evening with the Moonflower Society, vede il buon Tobias Sammet proseguire da un lato su un filone a cavallo tra hard rock, heavy e power elaborato nel precedente capitolo, dall’altro prosegue con un processo di songwriting ulteriormente semplificato e asciugato da molti elementi sinfonici e a tratti progressive che avevano fortemente caratterizzato la precedente produzione Avantasia. Le premesse degli scorsi mesi non erano affatto rosee, data la qualità decisamente al di sotto delle aspettative di un paio di singoli pubblicati come apripista, a partire dalla davvero brutta e insulsa Creepshow, un brano hard rock e glam dal refrain addirittura fastidioso e lontana anni luce da altri singoli catchy che il buon Tobi aveva con successo lanciato a promozioni dei precedenti dischi (si pensi in primis ad Avantasia, Carry Me Over e Lost in Space), o a brani di facile presa come Dying for an Angel (col grande Klaus Meine) o Promised Land (con l’inscalfibile Jorn Lande). La qualità dei dieci brani è decisamente altalenante. Non mancano alcuni grandi episodi come la titletrack, unico brano strutturato e lungo dell’album, con un Tate sugli scudi in sonorità che richiamano i Queensryche del periodo Empire, l’immancabile inno power in duetto con Kiske e con un refrain da incorniciare a titolo The Moorlands at Twilight, e la solida e convincente The Witch, mid tempo in pieno stile Avantasia in cui Tobi duetta con il cristallino Karevik. Così come si fa decisamente apprezzare on momenti più soft e riflessivi come Bring on the Night, marchiata da un grandissimo Bob Catley. Sufficienti e decisamente più ordinari pezzi come la breve Phantasmagoria, valorizzata dal grintoso Atkins o la powereggiante Against the Wind, che potrebbe infilarsi nel repertorio degli Edguy e segnala il vichingo come guest, invero qui un po’ arrancante rispetto ai territori melodici in cui siamo abituati a sentirlo con gli H.e.a.t.. Senza infamia e senza lode anche la più tirata Unleash the Kraken, che ha il solo pregio di spingere e mettere in risalto le qualità degli strumentisti e specialmente di un Bohnke cresciuto negli anni alle pelli, mentre sbadigli a ripetizione nella banale Avalon, un pezzo davvero scontato che finisce per diluire la prova della pur brava e grintosa Adrienne Cowan in melodie davvero piatte e insulse. Chiusura dedicata a un brano ordinario per qualità di songwriting come Everybody’s Here Until the End, molto melodica, pomp e dal refrain cinematografico e sicuramente avvalorata da un Khan, carico di feeling e che qui gioca un po’ a fare il Bob Catley. Da segnalare, oltre alla versione standard, una limited edition a tre CD con una serie di versioni strumentali e recenti brani live che non aggiungono molto, se non confermare come la voce di Sammet abbia avuto un certo calo negli anni.

Tobias Sammet è un musicista che ha raggiunto il proprio sogno. Il ragazzino di Fulda dalla propria cameretta prima di poster è entrato nel mondo della musica dapprima in modo spavaldo ed energico con gli Edguy e ha poi seguito la propria passione con l’intuito di coinvolgere regolarmente i propri idoli come Michael Kiske, Bob Catley, Geoff Tate e Ronnie Atkins, o negli anni personaggi di oltre oceano come addirittura Alice Cooper, Jon Oliva e Eric Martin parteciparono con successo ad Avantasia. E’ grazie a Tobi che Michael Kiske e Kai Hansen si sono riappassionati a una certa musica assieme e se ora sono tornati a suonare assieme negli Helloween dobbiamo probabilmente ringraziare le scintille scattate sul set Avantasia. E’ fisiologico avere tuttavia qualche momento di calo creativo e di ispirazione, dopo nove grandi dischi questo Here Be Dragons è infatti l’episodio nel complesso meno riuscito della saga Avantasia, il più lineare, asciutto e senza colpi di scena. Solo discreto dunque. Perdoniamo Tobi questa volta? Naturalmente, rimandato alla prossima!

VOTO Seconda Recensione: 73




VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
71.03 su 51 voti [ VOTA]
Franco Baresi
Mercoledì 19 Marzo 2025, 19.58.05
41
Non è piaciuto a PippO SbranF MarinO, tanto mi basta per sapere che si tratta di un buon disco.
YO
Martedì 18 Marzo 2025, 15.28.29
40
Io continuo ad ascoltarlo e a me piace sempre di più.
AlinoSky
Martedì 18 Marzo 2025, 12.37.14
39
@Broken ovviamente il disco l\'ho ascoltato più volte ma, rimane lo stesso un lavoro mediocre. A voi piace? Son contento, per me Tobias è anni che non azzecca niente
brown sugar
Martedì 18 Marzo 2025, 11.48.25
38
@le marquis: eh si, disco veramente scarso in termini di songwriting, tutte le recensioni dell\'universo stanno sbagliando, sono PILOTATE DAI POTERIH FORTIH
Le Marquis de Fremont
Martedì 18 Marzo 2025, 9.59.37
37
Ascoltato varie volte e dovrei fare il copia-incolla del mio commento sul precedente A Paranormal... A mio avviso siamo alquanto scarsi in termini di songwriting. Forse si salva ma a stento il brano con Karevik (ma piu che altro per la voce di Karevik). Di sicuro Sammet ha dei contratti discografici da rispettare che gli impongono di fare album anche quando l\'ispirazione è molto latente e ovviamente, budget per pagare gli ospiti. Ed è molto pompato dal media business, si vedano anche qui, addirittura due recensioni. Dovrebbe prendersi un po\' di tempo e vedere se riesce ad avvicinarsi alla freschezza e alle idee dei due Metal Opera. Qui proprio non ci siamo. Au revoir.
Broken Arrow
Lunedì 17 Marzo 2025, 17.40.48
36
@Alinosky: \"non c\'è da ascoltare bene niente se non ti rimane niente di quello che hai ascoltato\". Ah, fantastico. Ho imparato un nuovo modo di ascoltare musica. Quindi se non mi rimane in testa niente dopo un solo passaggio, butto tutto e a posto così. Top, avrei dovuto buttare più della metà dei miei dischi se avessi usato questo criterio del cazzo ahahahahahahha
Victory
Lunedì 17 Marzo 2025, 15.27.13
35
Band che era meglio finisse la carriera al secondo disco. Questo è spazzatura di livello davvero infimo
Oluk id Hazzup
Lunedì 17 Marzo 2025, 13.42.42
34
Avantasia= the metal opera pt1 + the metal opera pt2. Tutto il resto è noia.
AlinoSky
Sabato 15 Marzo 2025, 19.14.39
33
Ho tutto degli Avantasia, vinili e limited e questo e il penultimo album io li trovo brutti. Non c\'è da ascoltare bene niente se non ti rimane niente di quello che hai ascoltato.
Kurujai
Sabato 15 Marzo 2025, 12.37.33
32
@ brown sugar, ognuno ha la propria opinione. Per me questa è robetta, per te un gran disco . Forse c\'è troppo fandom ma pace così
brown sugar
Sabato 15 Marzo 2025, 8.58.13
31
Se, vabbè, se questo è un disco \"veramente brutto\" io veramente non so cosa cazzo avete al posto delle orecchie. Forse converrebbe ascoltare BENE i dischi prima di sgranchire le dita sulla tastiera e scrivere castronerie su un disco che cresce ad ogni ascolto e pur non essendo strabiliante straccia la concorrenza nello stesso genere a mani basse.
Kurujai
Venerdì 14 Marzo 2025, 13.34.52
30
Mi fa male come un calcio nelle palle doverlo dire ma questo disco è veramente brutto. Che qualcosa cominciava a scricchiolare si avvertiva già dal disco precedente ma quì non riesco a salvare nulla , perfino gli ospiti non riescono a sollevare i pezzi dalla mediocrità con la sensazione che le idee latitano . la produzione ( che è sempre stata la punta di diamante del buon tobi) è un pò meh . Forse Tobi dovrebbe riposarsi un attimo ( non 2 anni) e ripartire
Adrian Smith
Martedì 11 Marzo 2025, 10.56.33
29
Tobi forse questa volta ha avuto fretta a pubblicare il dosco nuovo. Concordo sul fatto che sia il meno riuscito di Avantasia ma comunque merita un 7 pieno per la lresenza di 3-4 grandi pezzi. I Labyrinth han fatto decisamente meglio in ambito power in questo inizio anno.
Broken Arrow
Martedì 11 Marzo 2025, 7.43.33
28
@nemesis: da sbranf, difficile trovare un insulto peggiore ahahahahahah
Nemesis Divina
Lunedì 10 Marzo 2025, 23.47.17
27
@Dernitto, l\'ignorantata che hai appena sparato ti condanna ad essere recensito da SBRANF per l\'eternità.
royaloscar
Lunedì 10 Marzo 2025, 21.58.49
26
\"Reach Out For the Sky\" Potresti per favore correggere questa bestemmia?
Broken Arrow
Lunedì 10 Marzo 2025, 16.03.30
25
@DaX: tutto può non piacere, per me non esistono dogmi intoccabili, ci mancherebbe, la mia non è una battaglia pro-Avantasia ma semplicemente contro un modo odierno di fruire la musica. Quindi dire \"sto disco si dimentica facile\" dopo un solo ascolto mi sembra \"superficiale\", a meno che (come detto più volte prima) non piaccia il genere, anche perché sei tu stesso a dire che dopo \"diversi ascolti\" trovi Paranormal piatto e noioso (cosa che confermo, per me il meno ispirato della saga Avantasia). Per me dopo un solo ascolto si può avere giusto un\'impressione di come è un disco, lo dico proprio perché questo album inizialmente mi era sembrato una merda e non avevo alcuna voglia di risentirlo, poi dopo due o tre ascolti è cresciuto e mi trovo in linea con chi lo trova buono (neanche lontanamente un capolavoro). Tutto qui, poi a ognuno il suo...
Graziano
Lunedì 10 Marzo 2025, 14.55.48
24
Meraviglioso leggere che la copertina di Rodney Matthews sia \"disegnata in modo orrendo\". Incredibile come la realtà riesca sempre a stupirmi. Negativamente.
DaX
Lunedì 10 Marzo 2025, 8.54.06
23
@Broken Arrow ho semplicemente detto che dopo il primo ascolto non mi è rimasto niente che mi invogliasse a riascoltarlo ed è una cosa che mi capita molto raramente. Devo tapparmi il naso e ascoltare lo stesso qualcosa che non mi ha coinvolto? Anche no, per il momento almeno, passo ad altro. Mi dispiace perché i due singoli The Witch e Against the Wind mi erano piaciuti, ma sono due mosche bianche nella tracklist. Non mi pare di aver sparato giudizi, tanto che non ho nemmeno lasciato una valutazione (per quel che può contare). A te ha coinvolto ed è piaciuto? Sono felice per te, sono convinto che ogni ascoltatore sappia capire a quali dischi dedicare attenzione in base ai propri gusti e quali abbandonare o riprendere in altri momenti. Moonglow mi aveva catturato istantaneamente, rivelandosi appieno dopo diversi ascolti, cosa che non è accaduta a Paranormal che, dopo vari ascolti, trovo piatto e noioso. Questo lo riascolterò? Boh...
Dernitto
Lunedì 10 Marzo 2025, 8.19.57
22
2025. Ancora dischi col draghetto in copertina (disegnato in modo orrendo peraltro) e ritornelli tipo sigle dei cartoni animati giapponesi. Testi da asilo di infanzia. Primo in classifica in Germania. Roba ridicola e fuori tempo massimo.
Lea Di Marte
Domenica 9 Marzo 2025, 19.53.33
21
Bentornati Poserasia
Radamanthis
Domenica 9 Marzo 2025, 18.53.34
20
Anche questo album a firma del folletto Tobi è promosso a pieni voti. Ho sempre messo voti alti agli Avantasia (con un asterisco a Wicked / Babylon in cui dovevano fare un solo album con le migliori tracce) perché reputo veramente enormi i dichi della loro discografia. L\'ultimo \"Paranormal\" l\'ho reputato inferiore al trittico Mystery - Ghostlight - Moonglow ma sulla linea di Scarecrow. Questo dove si colloca dunque? Bisogna vedere tra un pò, dopo alcuni ascolti e dopo qualche settimana almeno poichè mi sembra un album non di presa immediata ma destinato a crescere con gli ascolti. Le vette dei due Metal Opera sono inarrivabili e vabbè, ma spero che questo disco possa raggiungere il trittico Mystery - Ghostlight - Moonglow. Peccato non ci sia un concept dietro questo disco perchè tra il bello di Avantasia c\'è anche il mondo che Tobi ci vuol far esplorare con le sue narrazioni. Al momento sono rimasto piacevolmente colpito dalla title track 8la migliore?), da The witch (Karevik super), da Moorlands (impreziosita dal divin Kiske) e da Avalon. Mi sarei aspettato di piu\' dal brano con Khan da questi primi ascolti. Per ora proseguo con gli ascolti, felice per il presente e fiducioso che aumenti ancor di piu\' il giudizio per il futuro.
Broken Arrow
Domenica 9 Marzo 2025, 18.00.40
19
@shock: tranquillo, non ce l\'ho con te, sto solo dicendo che spesso quando vedo la gente che spara a zero e la maggior parte delle recensioni che sono completamente all\'opposto, tendo a pensare che chi abbia avuto il tempo di assimilare il disco e ascoltarlo più volte (anche solo per la paura di sparare cazzate) abbia maggior credito rispetto al \"popolo\" che nell\'epoca spotify/download SPESSO (non sempre, per amor di dio) \"liquida\" i dischi in 5 secondi e passa al successivo...io dopo 4 ascolti rilevo solo che il disco cresce molto, quando invece al primo passaggio avevo pensato \"Madonna che disco di merda, forse per la prima volta salto l\'acquisto\"...poi ho cambiato completamente idea. Per me un 7 pieno, anche 7.5...mio parere ovviamente, poi a ognuno il suo
Shock
Domenica 9 Marzo 2025, 11.59.13
18
@Broken Arrow: ogni sito ha i propri recensori con le proprie opinioni e per inciso sono spesso più d\'accordo con quello che con questo. Poi io non mi riferisco alle recensioni (che ormai neanche leggo quasi più) ma con l\'opinione delle persone. Cerca e troverai chi è d\'accordo con me, e parlo di persone che stravedono per gli Avantasia.
Figalord
Domenica 9 Marzo 2025, 11.58.54
17
quoto antspa 75
Broken Arrow
Domenica 9 Marzo 2025, 9.44.20
16
@Shock: certo, ma siccome tu hai detto \"basta leggere in giro\" ribadivo solo che in giro si leggono voti non sotto al 7, tranne in \"quel\" sito dove si sa bene che spesso e volentieri si sparano cagate cosmiche (9 a Majestica e mille altri esempi). E ripeto che sarei molto curioso di sapere quanti parlano del disco come al commento 13 (un ascolto e via, si spara il giudizio e discorso chiuso). Poi se lo hai ascoltato più volte e non ti piace ci mancherebbe, ti invito comunque a risentirlo perché non è un brutto disco, non sembra un disco mal riuscito degli Edguy e non sono certo 2 o 3 pezzi a salvarlo, ma la qualità media delle canzoni se gli si da il tempo di venir assimilate. L\'alternativa è che il 90% delle testate online sta prendendo cantonate, Metallized per primo. Improbabile direi...
antspa75
Domenica 9 Marzo 2025, 8.49.03
15
A me piace molto, e\' un disco che cresce con gli ascolti e che ritengo decisamente superiore al precedente
Shock
Domenica 9 Marzo 2025, 7.49.42
14
@Broken Arrow: andare a criticare con le frasi che hai ripetuto due volte l\'opinione di una persona è veramente assurdo. Hai capito a chi mi riferivo, e di certo stiamo parlando di un giornalista che gli album li ascolta sicuramente prima di fare la recensione, e nello stesso sito un altro giornalista famosissimo gli ha dato 6,5, non direi un voto alto di certo. In più tanti commenti su forum e siti metal danno la mia stessa impressione. Ribadisco il termine brutto album, riferito ovviamente alla discografia del gruppo, perchè due o tre buone canzoni non bastano ad far diventare sufficiente un album che ritengo il peggiore scritto da Tobias. Sembra un disco, mal riuscito, degli Edguy, e di sicuro le pur buone prestazioni degli ospiti non lo elevano a quanto fatto in passato. Questa è la mia opinione, piaccia o meno.
DaX
Domenica 9 Marzo 2025, 0.09.58
13
Senz’altro meglio di quell’aborto di Paranormal blablabla, ma sto disco si dimentica facile e dopo il primo ascolto non viene voglia di riascoltarlio.
Broken Arrow
Sabato 8 Marzo 2025, 20.32.55
12
@shock: in giro? Boh, forse in qualche commento di chi lo avra ascoltato poco e male. Tranne una su un noto sito italiano, dove un fenomeno gli ha dato 5, le recensioni sono tutte sul 7.5 . Perché? Perché verosimilmente chi ha recensito si è dato il tempo di assimilare il disco. Ripeto: o non piace/si è stufi del genere o il tempo dedicato all\'ascolto non è stato sufficiente. Capisci anche tu che accostare \"brutto\" a pezzi come la title track, The Witch, Phantasmagoria, Unleash the Kraken o Against the Wind, non si può leggere.
Shock
Sabato 8 Marzo 2025, 19.23.03
11
@Broken Arrow: nessuna delle cose che hai detto, visto che mi piace il genere e l\'ho ascoltato più volte. Che sia un brutto album non sono il solo a dirlo, basta leggere in giro.
Sandro70
Sabato 8 Marzo 2025, 19.07.59
10
Preso a scatola chiusa, lo trovo piú che buono. Concordo con le recensioni, voto 75.
Dariomet
Sabato 8 Marzo 2025, 18.13.01
9
Semplicemente una certezza. Il disco mi è piaciuto abbastanza e alzerei il voto ad 80. The Witch è una bomba
Broken Arrow
Sabato 8 Marzo 2025, 17.54.02
8
@Shock: certo, ma dipende dopo quanti ascolti (soprattutto al giorno d\'oggi dove tutti vogliono dire la loro dopo 30 secondi che il disco è uscito) uno dica che è brutto. Ogni disco, anche il più semplice, necessita di una minima di tempo per essere assimilato. Poi se a uno non piace il genere beh, questo è un altro paio di maniche e va benissimo. E dire che questo disco è \"brutto forte\" vuol dire o che non piace il genere o che lo si è ascoltato una volta mentre si passava il folletto in sala
Shock
Sabato 8 Marzo 2025, 17.39.15
7
@Broken Arrow : \"Forse i dischi bisognerebbe ascoltarli un po\' meglio\", puoi ascoltare un disco cento volte, ma se pensi che siano brutto non cambi idea col tempo di certo.
Henk88
Sabato 8 Marzo 2025, 15.27.23
6
Disco decente ma il peggiore di Sammet nella pur gloriosa carriera. Voto 73 ben tarato
Broken Arrow
Sabato 8 Marzo 2025, 14.35.45
5
Forse i dischi bisognerebbe ascoltarli un po meglio. Recensioni assolutamente azzeccate, soprattutto quella da 78, per un disco che inizialmente mi aveva lascito tiepido e invece sta crescendo parecchio con gli ascolti, senza strabiliante. Punti più bassi Creepshow, Avalon e closing track, ma le altre canzoni sono assolutamente ben fatte. Ottimo lavoro di Tobi, non raggiunge Ghostlights e Moonglow ma sicuramente supera il precedente.
Shock
Sabato 8 Marzo 2025, 14.02.27
4
Brutto forte questo album. Deja vu a go-go, prestazione vocale di Tobias che comincio a trovare quasi fastidiosa, tutti i vari cantanti messi a caso nelle varie canzoni giusto per aggiungere qualcosa senza che però diano quel qualcosa in più, pezzi power di una banalità sconvolgente. Veramente deludente.
YO
Sabato 8 Marzo 2025, 13.59.18
3
A me sta piacendo parecchio. Vero, Moonglow è su un altro livello ma anche qui le canzoni funzionano e l\'album si ascolta con grande piacere. Avanti così Tobi!!!
Nhandu chromatus
Sabato 8 Marzo 2025, 13.46.03
2
Dopo gli enormi moonglow e ghostlights la formula comincia a mostrare la corda, ottimi i pezzi più Easy tipo creepshow o the Witch, la title niente male e nemmeno Avalon con la cowan,.per il resto siamo su buoni livelli ma i capolavori stanno altrove.
AlinoSky
Sabato 8 Marzo 2025, 13.18.18
1
Album sufficiente per me, peccato per l\'ennesima canzone in duetto con Kiske pietosa.
INFORMAZIONI
2025
Napalm Records
Power
Tracklist
1. Creepshow
2. Here Be Dragons
3. The Moorlands at Twilight
4. The Witch
5. Phantasmagoria
6. Bring On the Night
7. Unleash the Kraken
8. Avalon
9. Against the Wind
10. Everybody's Here Until the End
11. Return To the Opera (Bonus Track)
Line Up
Tobias Sammet (Voce, tutti gli strumenti)
Sascha Paeth (Chitarra, Tastiera)
Oliver Hartmann (Chitarra)
Miro Rodenberg (Tastiera)
Andrè Neygenfind (Basso)
Felix Bohnke (Batteria)

Musicisti Ospiti:
Geoff Tate (Voce traccia 2)
Michael Kiske (Voce traccia 3)
Tommy Karevik (Voce traccia 4)
Ronnie Atkins (Voce traccia 5)
Bob Catley (Voce traccia 6)
Adrienne Cowan (Voce traccia 8)
Kenny Leckremo (Voce traccia 9)
Roy Khan (Voce traccia 10)
 
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