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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Avantasia - The Scarecrow
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( 12744 letture )
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Alla fine è arrivato. Dopo diverse smentite da parte del mastermind Tobias Sammet, il terzo capitolo di Avantasia è venuto al mondo. Sono sicuro che Lo Spaventapasseri farà breccia nel cuore di molti, moltissimi metallari.
Che Tobias Sammet fosse un grande artista lo si sapeva, i due precedenti capitoli e tutta la produzione degli Edguy sono un dato di fatto, possono piacere o meno ma, anche il più ostinato dei detrattori non potrà che riconoscere la qualità di quanto inciso dal cervellone di Fulda. Ok, i più “cattivi” obietteranno che con un “cast” del genere sarebbe davvero impossibile fallire. Su questo si può discutere, probabilmente sarei io stesso a darvi ragione. Anche io saprei scrivere (forse) una canzone per gente del calibro di Jorn Lande e Michael Kiske, non oso scomodare leggende viventi (chi ha detto Mr.Vincent Furnier?). Con questi mezzi di trasmissione il risultato è sicuro, anche se il contenuto non è di primissima qualità. Cosa, che avviene, in piccole dosi, anche su The Scarecrow ma, questo fattore, proprio grazie all’immensa bravura degli interpreti, viene tralasciato o, quanto meno messo in secondo piano. È il senso stesso della Metal Opera. Se così non fosse, Sammet avrebbe potuto pubblicare questo platter con gli Edguy, visto e considerato che “viaggia”, più o meno, sulla stessa rotta di Rocket Ride, un power molto orientato verso l’hard rock.
Entriamo nel dettaglio. Toccano a Roy Khan le prime parole del disco. In realtà, dalla voce norvegese dei Kamelot mi sarei aspettato qualcosa in più, una volta valutate le altre performances. Poco importa comunque, perché Twisted Mind resta uno degli episodi migliori del disco. Sascha Paeth fa partire il riff che sorregge l’intera canzone, che vede duettare il norvegese con un grande Sammet anche dietro al microfono. Mezzo tempo pefetto. L’opener è trascinante e matura, anche perché in possesso di un refrain da “effetto-calamita”.
Il diabolico Tobias ha fatto le cose in grande, mette al secondo posto l’episodio migliore del disco. La title track è semplicemente divina. Un capolavoro, non trovo altre parole per definirla. Discendente diretta di The Seven Angels, presente sul precedente capitolo di Avantasia, meno intricata e con meno cambi di tempo ma con un piglio più maturo. Nulla è lasciato al caso, una macchina perfetta. Se non ti rendi conto del tempo che passa su una canzone che dura undici minuti, allora vuol dire che stai ascoltando roba buona. Se poi hai un certo Jorn Lande in squadra, allora non puoi che vincere. Jorn fa il bello e il cattivo tempo su questa canzone, in ugual modo favoloso su I Don’t Believe In Your Love. Oggi è il cantante più richiesto sulla piazza, il migliore. Lo dico pensando anche all’ultimo Ayreon.
Sentire Michael Kiske cantare su Shelter From The Rain è una vera e propria tortura. Tutti sappiamo com’è andata la sua vicenda, quello che mi sento di dirgli è che c’è sempre tempo per cambiare idea, torna indietro, io sarò qui ad aspettarti. In merito alla canzone, si può dire che una tipica sfuriata power in stile Edguy, costruita dal doppio pedale di Eric Singer, manco a dirlo autore di una prova ispirata e priva di sbavature.
Attenzione, adesso arriva il primo di quello che gli anglosassoni definiscono hook. Carry Me Over, più di un semplice uncino, mi ricorda una di quelle enormi reti che si usano per la mattanza dei tonni, meglio conosciuta come “tonnara”. Canzoncina simpatica ed orecchiabile, troppo radiofonica, ho detto tutto. Anzi, siccome ho voglia di rompervi le scatole, guardatevi questo stucchevole video. Si preannuncia una strage di teenagers.
What Kind Of Love segna l’ingresso trionfale in scena della divina Amanda Somerville sentire per credere, data la caratura della fanciulla, direi anche vedere per credere. Song atmosferica e celestiale, molto cinematografica, sarebbe un’ottima conclusione per tanti colossal hollywoodiani.
Another Angel Down, già presente sull’EP Lost In Space pt.I, oltre ad essere una buonissima canzone, obbliga a comprare il CD per il meraviglioso trio Sammet/Kiske/Lande. Se volete un esempio di bel canto, eccovi serviti.
L’unica cosa che ancora non ho del tutto metabolizzato di questo album, è proprio The Toy Master, episodio caratterizzato dalla presenza di Alice Cooper. La canzone non è brutta, intendiamoci, però sento troppa distanza tra la voce di Tobias e quella di Alice, mi sembra una forzatura. Da rivedere.
Si ritorna su territori power-oriented con Devil In The Belfry. Infatti, il risultato è ancora una volta buono, nulla che faccia gridare al miracolo in ogni caso. Cry Just A Little è troppo melensa per i miei gusti, sfacciatamente sdolcinata e manieristica. Per fortuna, c’è ancora tempo per un altro scampolo di grande power, I Don’t Believe In Your Love sarà manna dal cielo per le vostre orecchie. Da segnalare alla fine del pezzo un Lande da lacrime. Chiude il lavoro la già nota Lost In Space. Altro hook lanciato da Sammet nel vasto mare dei metallari quattordicenni.
The Scarecrow non apporta elementi di novità significativi nel metal odierno. Allo stesso tempo però, si tratta di un disco prodotto, registrato, suonato e, soprattutto cantato in maniera egregia, tutti fattori per cui vale la pena spendere i vostri soldi, non può passare inosservato alle vostre orecchie.
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17
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Ma come si fa a dare a quest’album un voto così basso?
Almeno 82/83, se non 85 ragazzi.
Twisted Mind é una canzone perfetta per iniziare, tant’é che la usa spesso come opener nei concerti: coinvolgente, ritmo giusto, granitica.
The Scarecrow é un’opera d’arte unica al mondo, non serve dire altro: magnifica!
Shelter from the rain e Another Angel Down sono due pezzoni.
The Toy Master é talmente strana e perfetta, allo stesso tempo, per Alice Cooper, da renderla catchy ma anche misteriosa.
I don’t believe in your love e Lost in Space non te le togli dalla testa.
Devil in the belfry onestissima canzone.
Le restanti un po’ sotto, capisco…ma resta un album notevole!
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16
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In merito a questo disco, occorre fare alcune precisazioni: togliendo i due brani commerciali (Carry me over e Lost in space), e i due brani melensi stile Celine Dion (What kind of love e Cry just a little), sui quali non mi dilungherei, i rimanenti n. 7 brani musicali sono di ottima fattura e valgono l’acquisto del disco. Certo che scendere da n. 11 brani a 7 di valore, riduce di molto la consistenza del disco. Si poteva sicuramente fare di meglio... |
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15
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Strano vedere solo 14 commenti per uno dei top album degli Avantasia. Forse l'unico brano skippabile è Carry me Over, ma il resto sta su livelli buoni, alti ed altissimi, come il trittico iniziale, What Kind Of Love e Cry Just a Little, per me una delle loro migliori ballad. I Don't believe in Your Love è la degna chiusura di un disco più rockettare dei due masterpiece precedenti, ma che qualità di songwriting! Anche una canzone pseudo pop come Lost In Space, scritta al volo, fa bene il suo dovere. Anche strumentalmente qui ci sono cose da rimarcare, soprattutto il sound tosto e potente. Ah, e l'intepretazione di Tobi e Amanda in What Kind Of Love...da musical, bravissimi |
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14
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sì grazie Nedioca, un vecchio commento un po' sciocco da parte mia  |
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13
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@Steelminded gli avantasia usano moltissimi cantanti già noti al pubblico. Sono presenti elementi sinfonici ed in generale si parla di concept album con trama e personaggi. |
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12
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Posto che a me piacciono abbastanza entrambi qualcuno saprebbe spiegarmi in che cosa gli Avantasia si distinguono dagli Edguy? Grazie. |
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11
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Bello davvero anche questo però la svolta degli Edguy s'è fatta sentire anche qui e quindi lo reputo inferiore alle 2 metal opera! Avrei dato più spazio a Kiske e Hansen al microfono e un pò meno a Lande che ha davvero troppi momenti. |
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10
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Bello, molto bello anche se nettamente inferiore alla coppia The metal opera. Lande arricchisce l'opera così come Kahn ma mi aspettavo qualcosa di più anche a livello di special vocal guests. Voto 85 |
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9
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Il disco é bello nn c'é ke dire anke ma sarà perché sono un amante del power più puro é un pò troppo orientato sull'hard rock .......come gli Edguy del resto (quelli di ora ovviamente nn quelli vekki ke erano tutta un'altra cosa) |
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8
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Ottima rece, gran bel disco...una delle poche uscite power a farmi alzare le orecchie |
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7
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Trovo questo album assulatamente fantastico. Grande la voce degli Edguy, e ottima la coesione tra questi grandi artisti. Finalmente buona musica dopo un 2007 un pò deludente, o no? Riguardo a The Toy Master, che reputo uno dei migliori pezzi del disco, devo dire che non mi scandalizzo davanti al misto Cooper/Sammet, anzi... |
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5
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Per me è il mioglior artista del movimento (???) power!!!! Immenso TOBY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ci vediamo a Brescia! |
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4
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Ciao Black Lotus, è un pò quello che ho cercato di dire io, date a Tobi quel che è di Tobi! |
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3
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tutto ciò è dato è ricevuto.. ecco qua un altro loro capolavoro. è vero non tutte le canzoni lascian un segno come è accaduto nella metal oper ma, lo ametto.. ogni canzone è una nuova emozione.. unica e divina quanto rara. Lode e Gloria a Tobias Sommet |
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2
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Errata Corrige... infatti non c'è... |
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1
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Non mi risulta che in Another Angel Down ci sia Kiske. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Twisted Mind 02. The Scarecrow 03. Shelter From The Rain 04. Carry Me Over 05. What Kind of Love 06. Another Angel Down 07. The Toy Master 08. Devil In The Belfry 09. Cry Just A Little 10. I Don't Believe In Your Love 11. Lost In Space
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Line Up
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Tobias Sammet – Vocals and Bass Sascha Paeth – Guitars Eric Singer – Drums GuestsRoy Khan – Vocals Jorn Lande – Vocals Michael Kiske – Vocals Bob Catley – Vocals Amanda Somerville – Vocals Alice Cooper – Vocals Oliver Hartmann – Vocals Henjo Richter – Guitar Kai Hansen – Guitar Rudolf Schenker – Guitar www.avantasia.net
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