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26/04/25
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AVANTASIA - Alcatraz, Milano (MI), 22/03/2016
26/03/2016 (3286 letture)
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...PRELUDE... Ed eccomi qua. Tre anni sono passati da quando vidi per la prima volta gli Avantasia, tutti riuniti sullo stesso palco per uno show emozionante, unico nel suo genere. Uno spettacolo come quello che offrono questi musicisti è raro a vedersi, ma oggi ho assistito ad un altro concerto memorabile.
TURN BACK TIME Ma torniamo indietro di qualche ora. Mi trovo catapultato a Milano, dopo una mattinata lavorativa, per assistere ad uno degli eventi musicali dell'anno in ambito metal, per quel che mi riguarda, ossia il concerto degli Avantasia di Tobias Sammet all'Alcatraz. Sotto un bel sole di inizio primavera, mi unisco alla già abbondante fila presente in via Valtellina, quando ancora mancano due ore all'inizio dello spettacolo. Mentre attendo con impazienza, ripenso allo spettacolare concerto del gruppo svoltosi nel 2013, durante il quale ho assistito ad un'esibizione di più di tre ore di grande musica. Oggi so che, in aggiunta alla line-up di tre anni fa, potrò godere anche della potenza vocale di Jorn Lande, cantante che apprezzo moltissimo, nonché una delle voci più caratteristiche del metal.
Con strana puntualità si aprono i cancelli del locale alle 19.00 ed osservo la gente che prende posto all'interno, nell'attesa che arrivino le 20:30. Quello che colpisce subito l'occhio è la meravigliosa scenografia eretta sul palco, ossia una cattedrale diroccata con due archi posti in fondo e la batteria posizionata in primo piano. Di sicuro non sono tanti i gruppi metal che possono permettersi tali allestimenti e questo dato di fatto dimostra come questo gruppo sia ormai diventato uno dei più famosi attualmente in circolazione in ambito metal. Ed eccoci arrivati all'inizio dell'avventura musicale all'interno della discografia della band tedesca: dopo una classico intro, si parte subito con buona velocità con il primo ottimo singolo del nuovo disco Ghostlights, ossia Mistery Of A Blood Red Rose, che Sammet ha cantato qualche settimana fa durante le selezioni per rappresentare la Germania all'Eurovision Contest-. Gli strumentisti entrano tra le urla del pubblico durante il bel solo di apertura di Sascha Paeth, ma è quando si presenta sullo stage il leader Tobias che l'Alcatraz esplode. Il cantante degli Edguy dimostra di essere vocalmente in ottima forma, più di quanto avrei immaginato, e ciò lo confermerà durante tutto lo show.
Il primo pezzo forte della serata si ha, però, durante l'esecuzione del secondo brano in scaletta, ossia la titletrack del nuovo disco, che vede la partecipazione di uno dei più amati cantanti power di sempre, mr. Michael Kiske. L'ex singer degli Helloween lascia i fans a bocca aperta, raggiunge con una facilità unica note altissime, dalla storica Reach Out For The Light in duetto con Tobias, per passare dalla nuova Unchain The Light ed alla più datata Stargazers, arrivando al classico inno celebrativo del gruppo costruito sulla omonima Avantasia. Non ci sono dubbi che Kiske sia uno degli elementi di spicco in questo gruppo e ciò è visibile anche dall'affetto che riceve dal pubblico italiano, pari a quello dimostrato a Sammet, con continui cori di enfasi partiti dal pubblico, che hanno lasciato più volte senza parole entrambi i cantanti. Inutile sottolineare quanto sia stato emozionante ascoltare melodie cristalline interpretate da una voce unica come quella di questo signore di 48 anni. Ma sul main stage gli ospiti vanno e vengono e non c'è il tempo per meravigliarsi che nuovamente si ritorna a sgolarsi per accogliere un nuovo cantante.
Tra una battuta e l'altra, infatti, Tobi si fa aiutare da un Ronnie Atkins (Pretty Maids) potentissimo per infiammare la folla, cosa riuscita alla grande con la successiva Invoke The Machine. Successivamente, con l'entrata sul palco di sir Bob Catley la musica si fa più calma e sentita, l'atmosfera assume un'identità old school ed il cantante dei Magnum delizia i presenti prima con il nuovo brano A Restless Heart and Obsidian Skies -accompagnato dai bellissimi cori di Herbie Langhans e Amanda Somerville-, e poi con l'ormai famosa The Great Mistery, il cui ritornello viene cantato in coro da tutti gli spettatori, cosa che si ripeterà in moltissimi brani della serata, per la gioia nostra e della band. E' già tempo però di ascoltare una voce più possente e roca, ed ecco che si presenta dal fondo della cattedrale il norvegese Jorn Lande, che si erge con la sua folta barba, sfoderando una prestazione perfetta sia nell'intramontabile The Scarecrow che nella emozionante Lucifer, canzone che molti erano curiosi di sentire dal vivo per testare le capacità interpretative di questo vichingo scandinavo, oltre che del buon Tobias Sammet. Che dire, uno dei momenti più sentiti dello show ed entrambi promossi a pienissimi voti. Inoltre, a dispetto del timore che sembra incutere, Lande si dimostra essere invece una persona sempre sorridente e gentile col pubblico, continuando a salutare e scherzando più e più volte.
Parlando di cantanti storici, non posso tralasciare il gentleman americano Eric Martin che, come tre anni prima, dimostra avere una "soul-voice" -come disse Sammet-, splendida ma anche poco adatta per cantare musica metal. Infatti, Eric sarà, tra i singer presenti, quello che farà più fatica a farsi sentire, ma questo non intacca la sua prova di cuore e simpatia quasi paterna. L'esibizione sulle note di What's Left Of Me è da brividi -infatti questo pezzo è stato scritto proprio per la sua timbrica, e si sente- e le parti cantate in The Wicked Symphony, Twisted Mind e Dying For An Angel sono di tutto rispetto e non ci si poteva attendere diversamente da un musicista di tale caratura. Gli sketch eseguiti su frasi recitate in italiano e su classici nostrani quali Felicità e Nel Blu Dipinto di Blu sono stati spontanei ed accolti calorosamente dai fans. Tornando ad un discorso più generale, spetta una menzione d'onore per pezzi da 90 quali Let The Storm Descend Upon You (epica e distruttiva), The Story Ain't Over (in cui Catley dimostra tutto il suo valore), Shelter From The Rain e Reach Out For The Light, in cui Kiske spadroneggia con facilità duettando con Tobias su ritmi forsennati. Il medley finale tra Sign Of The Cross e The Seven Angels, con tutti i cantanti presenti sul palco, è il tripudio della buona musica cantata splendidamente, dopo tre ore e venti minuti di sudore e stanchezza fisica, di sorrisi e grasse risate, di emozioni e commozioni, di sorprese e certezze, di maestosità ed eleganza.
TIME TELLING ME TO SAY FAREWELL.. Se avessi dovuto elencare ogni singolo brano suonato e cantato, analizzando la prova dei singoli musicisti, non sarei riuscito a concludere il report in meno di 15 pagine. Da questa descrizione non posso però tralasciare alcuni punti fondamentali. Per esempio, il fatto che non è stata solamente una girandola di voci a costituire questo spettacolo, perché hanno partecipato anche dei musicisti di livello assoluto, che hanno contribuito alla grande riuscita dello show. Felix Bohnke è stato un eroe stoico: febbricitante e con una caviglia dolorante ha suonato la sua batteria per più di tre ore senza mai mostrare cedimenti, una vera macchina da guerra. Sascha Paeth e Ollie Hartmann sono ormai dei chitarristi rodati all'interno del carrozzone della Nuclear Blast e si sono trovati a meraviglia, tra assoli strepitosi e parti cantate che hanno sorpreso per delle capacità poco conosciute ai più (e mi riferisco al timbro splendido di Hartmann, designato a cantare alcune seconde voci e parti soliste di The Watchmaker's Dream, Stargazers e The Wicked Symphony). Miro alle tastiere ha tessuto suoni che hanno formato un muro importante nel sound del gruppo, mentre il bassista Andre Neygenfind, pur essendo probabilmente quello meno famoso tra loro, si è dimostrato abile esecutore delle linee scritte per lui. E come non lodare la bravura e simpatia di due "coristi" di spessore come Herbie Langhans e Amanda Somerville, che, al di fuori di Avantasia, sono rispettivamente frontman e frontwoman di gruppi musicali di buon successo. Se Herbie ha catturato l'attenzione col suo timbro potente durante il (futuro) singolo Draconian Love, i cui "Hei Hei Hei" del ritornello hanno coinvolto in toto il pubblico presente, Amanda ha incantato tra headbanging sfrenato ed una voce incredibile, unite a movenze ammalianti e ad una presenza scenica di spessore. In conclusione, un annuncio a tutti i fans degli Avantasia che non hanno potuto assistere a questo concerto: non si sa ancora se Tobias pubblicherà un nuovo disco sotto questo monicker e se riuscirà nuovamente a portare un numero cosi elevato di musicisti in un tour mondiale. Potete stare certi comunque che, se il ragazzo proveniente da Fulda dovesse continuare la sua avventura con questa superband, farà certamente tappa da Milano, come da lui stesso annunciato.
Per una volta noi italiani siamo stati capaci di farci riconoscere in positivo e Sammet se ne è reso conto più volte durante il corso della serata. Quindi, prendete il calendario che va dal 2019 al 2022 e liberatevi da possibili impegni nei mesi primaverili, perché potreste trovarvi all'Alcatraz a cantare Happy Birthday assieme a Michael Kiske, rivolti ad un fan incredulo presente nel pubblico, e potreste provare emozioni che non provavate da tempo.
Il ringraziamento più grande va ovviamente a Tobias Sammet, grandissimo compositore, cantante notevole e persona fantastica. Senza di lui, infatti, oggi non sarei qui a ricordare serate come questa appena passata.. ma ringrazio anche Bob Catley che, in conseguenza a tutte le benedizioni che ha lanciato alla folla dell'Alcatraz, ha assicurato alle nostre 2300 anime un posto sicuro in Paradiso. Cheers!
SETLIST AVANTASIA: 1. Mystery of a Blood Red Rose 2. Ghostlights (with Michael Kiske) 3. Invoke the Machine (with Ronnie Atkins) 4. Unchain the Light (with Ronnie Atkins and Michael Kiske) 5. A Restless Heart and Obsidian Skies (with Bob Catley) 6. The Great Mystery (with Bob Catley) 7. The Scarecrow (with Jørn Lande) 8. Lucifer (with Jørn Lande) 9. The Watchmakers' Dream (with Oliver Hartmann) 10. What's Left of Me (with Eric Martin) 11. The Wicked Symphony (with Oliver Hartmann, Jørn Lande, Amanda Somerville, Herbie Langhans and Eric Martin; without Tobias) 12. Draconian Love (with Herbie Langhans) 13. Farewell (with Amanda Somerville and Michael Kiske) 14. Stargazers (with Michael Kiske, Jørn Lande, Ronnie Atkins and Oliver Hartmann; without Tobias Sammet) 15. Shelter from the Rain (with Michael Kiske and Bob Catley) The Story Ain't Over (with Bob Catley) 16. Let the Storm Descend Upon You (with Jørn Lande and Ronnie Atkins) 17. Promised Land (with Jørn Lande) 18. Prelude/Reach Out for the Light (with Michael Kiske) 19. Avantasia (with Michael Kiske) 20. Twisted Mind (with Eric Martin and Ronnie Atkins; without Tobias Sammet) 21. Dying for an Angel (with Eric Martin)
---Encore--- 22. Lost in Space (with Amanda Somerville) 23. Sign of the Cross / The Seven Angels (with everyone on stage)
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...Molto bello anche il finale della recensione di Michele. Concerto/evento da ricordare nel tempo. |
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Ho passato 11 ore in fila per essere tra i primi...ne è valsa la pena per essere praticamente di fronte a Sammet!Che emozioni questo concerto e la mia voce,come ad ogni concerto degli Avantasia,è andata a farsi friggere.Ogni volta che li vedo sostengo sempre la stessa cosa: CONCERTO DELL'ANNO a prescindere da tutti quelli che dovranno venire...sì,anche se arrivassero i Ghost B.C. domani  |
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Terzo Menati@, figurati, è un piacere contribuire, la prossima volta però ci devi essere assolutamente!!!!  |
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Ho assisitto a tutti i concerti tenuti dagli Avantasia in Italia e ogni volta è un'emozione incredibile, da pelle d'oca!!! Lati negativi: palco basso che permette di vedere i musicisti se va bene dalla cinta in su (ma è colpa della location, non del gruppo) e suoni impossibili che hanno rovinato le prime quattro canzoni. Casse e basso inspiegabilmente alti, voci e chitarre quasi inesistenti; ho sentito la tastiera all'ottava canzone. |
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@ayreon: il dvd uscirà, sono state filmate alcune date! @annie: grazie mille, non disperiamo però e fidiamoci della vena creativa di Tobi  |
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Davvero un bellissimo report, complimenti Michele, sei riuscito a trasmettere perfettamente il clima e le emozioni di un concerto a cui avrei tanto voluto assistere. Non nego il dispiacere provato quando sono arrivata a leggere riguardo all'incertezza di dischi futuri con questo moniker, spero non sarà così, e spero anche che Tobias continui a portare con sè in tour musicisti di questo spessore... Memore del concerto degli Avantasia all'Alcatraz del 2013 posso essere perfettamente d'accordo con te sul fatto che i Nostri sanno portare avanti con maestria e spontaneità un live di tre ore e passa, in cui non si riscontrano cali tecnici e vocali. Concerti del genere sono davvero unici e spero che continuino su questa scia! |
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Io ci avevo pensato ma avevo già un impegno cazzzzzzzzzzzzz |
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mi son pentito anch'io,dopo i symphony x dovevo tornare a milano per gli avantasia,ad ogni modo chi ha rinunciato ai dream theater per loro ha fatto bene,di concerti simili non ne vedi tutti gli anni ,sfoggio di qualità e quantità,diciamo che sono un po i transatlantic del metal e anche dal vivo lo dimostrano suonando più di 3 ore,speriamo in un dvd |
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Beh non c'è di che, un plauso anche a lux che ha fatto una Bella mini recensione nella recensione. Devo confessare di essermi pentito di non aver partecipato, anche perché proprio non ci ho nemmeno pensato |
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Grazie Lux e Terzo, forse non traspare così tanto dal report ma ė stato pure per me uno dei concerti più belli a cui abbia mai assistito. Al pari di quello di 3 anni fa ma, appunto, con un Jorn Lande in più, e con nuovi pezzi che non hanno assolutamente sfigurato dal vivo. Che dire, Kiske e Sammet sono i miei due singer preferiti, impossibile non emozionarmi! Peccato solo che dopo lo show siano letteralmente scappati in pulmino, esattamente come nel 2013. |
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Uno dei concerti più belli della mia vita: ci fossero stati kai hansen alla chitarra (come nel 2009) grosskopf (in metal opera I) e Andre matos (come nel 2008) e avessero cantato anche runaway train e where clock hands freeze mi avreste trovato genuflesso dinanzi a papa bergoglio delirante pregando per indulgenze e beatitudini ... Straordinari da catley ad atkins da jorne a miky, Da Eric a oliver...ha cantato bene pure sammet.. Bellissimo, bravi.vae victis, ferro |
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Concerto straordinario partito male coi suoni da registare, sui primi 4 pezzi i bassi e la doppia cassa sovrastavano tutto, poi per fortuna i tecnici ci hanno messo una pezza e abbiamo iniziato a goderci uno dei più bei act live in circolazione. Kiske disumano, come tiene lui certe tonalità così alte nessuno può. Ma il vero fuoriclasse è jorn lande, la sua voce è unica, roca e allo stesso tempo very loud, ogni pezzo con la sua voce risulta migliore, il momento in cui entra su scarecrow è da pelle d'oca. Devo ammettere però che, se i due fuoriclasse difficilmente deludono, su Toby, qualche dubbio lo nutrivo e invece ha cantato in modo eccelso, ha tenuto le sue tonalità senza la minima sbavatura, forse nemmeno lui si immaginava di poter cantare cosi, bravo Toby, penso che con Avantasia tu abbia raggiunto i vertici del Metal mondiale e te lo meriti proprio, anche Ronnie devo dire che nonostante le non poche primavere alle spalle ha un'energia infinita e sa infiammare il pubblico come pochi. Bravi tutti, Catley Martin e la bella e burrosa Amanda, hanno impreziosito un concerto davvero unico, le uniche pecche oltre ai suoni iniziali, la presenza di pubblico che mi sembrava leggermente al di sotto della volta scorsa, e il drumming di felix bonke che a me non piace. |
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L'ha detto su rock hard in sede di intervista |
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Che concerto incredibile! Tutto a livelli esagerati (anche se sembra banale a dirsi) e un Sammet che vocalmente mi ha davvero sorpreso. Grande prova. Non ho capito però questa cosa che non si sa se pubblicherà altre cose sotto questo monicker. Mi deve essere sfuggito. In ogni caso lunga vita agli Avantasia tutti e al grante Tobi! |
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Complimenti per la recensione, l'ho goduta e mi dispiace non esserci stato in quanto penso sia un'esperienza unica avere sullo stesso palco tanti cavalli di razza a celebrare il genio e il talento di sammet. L'ultimo disco poi e' pazzesco e.si meritano tutti il successo che stanno avendo. Comunque sammet.ha detto che è stanco, cotto, bollito, anche perché si è sempre occupato di tutto e per ora sembra che gli abantasia stiano fermi ai box a tempo indeterminato |
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Grande Michele!!! Mi spiace non averti conosciuto, ero in prima fila sulla sinistra...che dire, era la prima volta che li vedevo live, pur seguendoli dal primo disco, e sono rimasto....senza parole. Uno dei migliori live mai visti nella mia vita, e vi assicuro ne ho visti molti. Iniziamo da lui: un Tobi perfetto, incredibilmente preciso su tutte le note, con il suo timbro e modo di cantare che può piacere o non piacere, ma stasera non si può criticargli nulla, anche a dispetto di tutte le voci che continuano ad accusarlo di aver perso la voce, stasera ha dato una lezione a tutti quanti...un vero genio, 3 ore e 25 minuti di concerto e UNA canzone brutta è impossibile trovarla...e al giorno d'oggi dove trovi una qualità cosi alta nel genere? da nessuna parte....Per il resto Ronnie Atkins una furia, Jorn Lande e Kiske che ve lo dico a fare? Solo lacrime e bocca aperta ogni volta che aprono la bocca...la classe di Bob Catley, l'incredibile prova di un Eric Martin STRAORDINARIO (che invece visto l'ultima volta coi suoi Mr. Big era evidentemente fuori forma), la spettacolare Amanda, e infine una mnzione particolare per tale Herbie Langhans, che mi ha lasciato veramente di merda...una voce ALLUCINANTE, che passa da acuti alla Kiske ma col timbro di Hansi dei BG, a bassi tipo Fernando Ribeiro...un cantante incredibile!!!!! La band perfetta, con un grande Paeth sugli scudi, artefice di tutte le canzoni insieme al genietto Tobi....insomma un concerto da bocca aperta. E la cosa più bella è stato anche vedere l'amicizia e l'unità di questa enorme famiglia, si vedeva palesemente come fossero felici di fare quel che stavano facendo, senza manie di protagonismo, ma come un corpo unico al servizio dello spettacolo e del pubblico. Incredibile...scusate la lunghezza, ma veramente grazie Tobi, che spettacolo!!! Lunga vita a te e al tuo genio compositivo |
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