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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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AVANTASIA - Ancienne Belgique, Bruxelles (BEL), 15/03/2025
01/04/2025 (919 letture)
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Dopo un trittico di album accolti molto bene dai fan, l’instancabile Tobias Sammet non sembra avere intenzione di fermarsi e a fine febbraio 2025 dà alle stampe il nuovo Here Be Dragons. Il disco ha diviso pubblico e critica, tra chi lo definisce un ottimo lavoro e chi il peggiore mai pubblicato sotto il monicker Avantasia. Il giudizio lo lasciamo a voi, ma dato che ogni album che si rispetti è seguito da un tour promozionale, anche questo non fa eccezione e Sammet, coadiuvato da Sascha Paeth ha rimesso in piedi il carrozzone per una serie di date europee nei club, di stampo più intimo rispetto agli show pantagruelici di Wacken e compagnia. Abbiamo deciso pertanto di presenziare alla data di sabato 15 marzo in quel di Bruxelles, prevista nello storico locale del centro Ancienne Belgique, approfittando del weekend per una gita fuori porta. Dopo un pomeriggio costellato di cioccolata e di frites, ci avventuriamo verso il locale e dopo un’oretta di attesa nel pungente freddo brussellese, tornato per l’occasione dopo vari giorni di tempo primaverile, le porte si aprono puntuali alle 19. Rapidamente il locale si riempie e dato che lo spettacolo inizia alle 19.45 c’è il tempo per fare con calma un giretto al banco del merchandise, ben fornito di abbigliamento ma poco di cd/vinili. Scopriamo inoltre che l’ampia balconata dell’Ancienne Belgique è stranamente chiusa, forse a causa delle scarse prevendite.
AVANTASIA Puntuali alle 19:45 le luci si abbassano e una sirena annuncia un’introduzione orchestrale. Sulle note di Creepshow, primo singolo estratto da Here Be Dragons, si apre il sipario. Da subito appare chiaro che la produzione di questo tour è molto curata: una dettagliata quanto lugubre scenografia raffigurante i cancelli di un maniero in stile fantasy, con tanto di quinte, è stata montata sul palco, che nonostante l’affollamento accoglie comodamente i parecchi musicisti chiamati a raccolta. Oltre a Tobias, infatti, troviamo il coro “fisso” composto da Herbie Langhans, Adrienne Cowan e Chiara Tricarico, sistemati su un piano rialzato; subito davanti ci sono Michael Rodenberg (che i più ricorderanno come Miro) alle tastiere e il secondo chitarrista Arne Wiegand che da qualche tour sostituisce Oliver Hartmann. Sulla sinistra il vero motore del gruppo costituito da Sascha Paeth e Felix Bohnke, storico batterista, già compare di Sammet negli Edguy, nonché il bassista André Neygenfind. A questi si aggiungeranno nel corso della serata diversi cantanti, che si avvicenderanno durante i vari brani.
Dopo il brano di apertura, che ha un ottimo potenziale dal vivo e comincia a scaldare il pubblico, si prosegue con un grande classico, ovvero Reach Out For The Light. Ad accompagnare Sammet purtroppo non c’è Kiske ma Adrienne Cowan, che comunque fa la sua degna figura in un pezzo non facile. Tobias è in ottima forma e finito il brano si rivolge col suo fare scherzoso al variegato pubblico -che rispetto alla media dei concerti metal conta una nutrita presenza femminile-, annunciando il terzo pezzo, altro singolo del nuovo Here Be Dragons, intitolato The Witch. Compare per l’occasione il primo ospite “speciale” della serata, ovvero Tommy Karevik, il cui stile teatrale (mutuato dai Kamelot) si amalgama bene con lo spettacolo. A questo punto è doveroso fare un plauso a chi si occupa della consolle perché il mixaggio dei volumi è praticamente perfetto, considerato il numero di persone sul palco. È la volta quindi del primo dei pezzi tratti da The Scarecrow (6 in totale che ci accompagneranno per tutta la scaletta), la tellurica Devil In The Belfry, cantata –per la prima volta dal vivo- insieme a Herbie Langhans che si occupa egregiamente delle parti di Jorn Lande. A causa dei tempi molto stretti concessi dal comune di Bruxelles apprendiamo da Tobias che il concerto proseguirà praticamente senza pause ed è per questo che probabilmente un paio di brani vengono tagliati dalla scaletta prevista. Il primo è Phantasmagoria, di cui per fortuna non si sente troppo la mancanza e il secondo è The Story Ain’t Over, che sarebbe stato bello sentire dal vivo; peccato. A sorpresa, però, arriva il sempreverde Eric Martin per una doppietta di brani melodici, ovvero la bella What’s Left Of Me e l’inno commerciale Dying For An Angel, cantato a squarciagola dal pubblico. Si prosegue con l’ultima tripletta di estratti dell’ultimo album: Against The Wind, con lo scatenato Kenny Leckremo in una mise denim & leather che ricorda tantissimo il Bruce Dickinson dei tempi d’oro, poi la title-track, nella quale ritorna l’ottimo Tommy Karevik -sempre un piacere-, e infine Avalon, interpretata da Sammet e dalla Cowan. Che dire, la band è sugli scudi e anche questi pezzi nuovi si fanno piacevolmente ascoltare. A metà concerto arriva tuttavia il momento atteso da un po’ tutti gli astanti, ovvero il “ritorno alle origini”, se così possiamo definirlo. Sammet annuncia quindi l’epica Let The Storm Descend Upon You con Langhans nuovamente nelle vesti di Jorn e Leckremo nei panni di Ronnie Atkins (il quale a Bruxelles non è presente ma comparirà nelle date successive del tour), autori di una prestazione davvero convincente. Di nuovo Langhans e Eric Martin sono protagonisti di Promised Land, che mette anche in mostra le doti dei due chitarristi nel veloce scambio di assoli. Dopo qualche momento lo staff porta sul palco un trono: è il momento della cupa The Toy Master, in cui il solo Sammet si erge a mattatore della folla. Segue a ruota il terzo estratto da The Scarecrow, la tellurica Twisted Mind, con Eric Martin a sostituire il Roy Khan dell’originale. E qui la domanda sorge spontanea: perché non farla cantare al suo diretto sostituto Karevik? La risposta arriva repentinamente perché Sammet scompare e Tommy torna come protagonista (insieme a Kenny Leckremo) per la successiva The Wicked Symphony, nella quale l’ottima performance del coro spicca particolarmente grazie al potente ritornello. Segue Shelter From The Rain, forse davvero l’unico brano dimenticabile del concerto, e Tobias rimane ancora in panchina, preparandosi per l’impegnativa Farewell, cantata in coppia con la bravissima Chiara Tricarico. Dopo due ore di spettacolo la stanchezza comincia a farsi sentire ma non c’è tempo per riposarsi e il gruppo attacca la title-track di The Scarecrow, pezzo tra i più amati dai fan (ma non dal sottoscritto). A sorpresa arriva un altro pezzo di Angel Of Babylon, la bella Death Is Just A Feeling, cantata in origine da Jon Oliva, in una versione riarrangiata per l’occasione. In un impeto di megalomania, come da lui stesso dichiarato, Sammet fa portare sul palco un pianoforte a coda e si esibisce da solo in quello che originariamente è un duetto, ovvero Lucifer, scelta bizzarra e condivisibile solo in parte, considerati i musicisti coinvolti in questo tour. Siamo giunti alla conclusione ed è il momento di tirar fuori i pezzi forti: il primo è Lost In Space, accolta incredibilmente dal pubblico, e il secondo è il medley con cui gli Avantasia chiudono normalmente i concerti, ovvero Sign Of The Cross/The Seven Angels, in cui tutto il cast ritorna per un’interpretazione corale.
Alle 22:25 circa la magia purtroppo finisce con i saluti e ringraziamenti di rito (un po’ frettolosi a dire il vero) e ci si ritrova a fare il bilancio della serata. Al netto del taglio di due brani per mancanza di tempo e della mancanza dei giochi pirotecnici per motivi di sicurezza, lo spettacolo -della durata di 2 ore e 40 minuti, roba non da poco- è sicuramente riuscito e la sensazione è che la trasferta è valsa la pena. Se proprio si volesse fare un appunto alla scaletta, appare poco comprensibile l’esclusione totale di brani da Moonglow e A Paranormal Evening, perché i cantanti presenti ne avrebbero permesso l’esecuzione senza problemi, e dispiace aver toccato tangenzialmente The Mystery Of Time con la sola What’s Left Of Me. Sarà l’occasione per tornare a vedere la creatura di Sammet in altri contesti, magari su un palco più grande.
SETLIST 1. Creepshow 2. Reach Out for the Light (with Adrienne Cowan) 3. The Witch (with Tommy Karevik) 4. Devil in the Belfry (with Herbie Langhans) 5. What's Left of Me (with Eric Martin) 6. Dying for an Angel (with Eric Martin) 7. Against the Wind (with Kenny Leckremo) 8. Here Be Dragons (with Tommy Karevik) 9. Avalon (with Adrienne Cowan) 10. Let the Storm Descend Upon You(With Herbie Langhans and Kenny Leckremo) 11. Promised Land (With Eric Martin and Herbie Langhans) 12. The Toy Master 13. Twisted Mind (with Eric Martin) 14. The Wicked Symphony (With Tommy Karevik and Kenny Leckremo) 15. Shelter from the Rain (With Herbie Langhans and Kenny Leckremo) 16. Farewell (with Chiara Tricarico) 17. The Scarecrow (with Herbie Langhans) 18. Death Is Just a Feeling 19. Lucifer 20. Lost in Space (with Chiara Tricarico) 21. Sign of the Cross / The Seven Angels (With everyone)
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2
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Con ormai 11 Album all\'attivo e tutti di qualità e con molte canzoni lunghe, difficile fare una scaletta per accontentare tutti. Forse troppo da Scarecrow ma ben vengano le sorprese, piuttosto che essere ripetitivi sempre con gli stessi pezzi. PS. Martin ormai ci ha preso gusto. PS a quando il LIVE per intero del primo The Metal Opera? |
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1
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Chissà SBRANF quanti cantanti avrebbe da criticare. |
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