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08/10/24
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Beyond Twilight - The Devil`s Hall Of Fame
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03/08/2024
( 650 letture )
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Tutti abbiamo l’equivalente della scatola dei biscotti dei nonni, il gioco preferito di quando eravamo bambini oppure quello spensierato ricordo di quando ci addormentavamo in auto tornando a casa e al risveglio eravamo comodi nel nostro letto. Ecco, tutte queste sensazioni sono quel porto sicuro dove tornare quando abbiamo bisogno di sentirci a casa, un insieme di ciò che rappresenta per me il prog metal scandinavo, una certezza, un album di ricordi ma anche il profumo della torta della nonna appena sfornata nonché quel ricordo felice di un’infanzia passata. L’album in questione rappresenta anche l’unica apparizione di quel mostro vocale che risponde al nome di Jørn Lande rendendolo un pezzo raro e pregiato di prog metal Danese. È pur vero che pare difficile identificare un Beyond Twilight sound in quanto i 3 album all’attivo (se non contiamo gli episodi pubblicati come Twilight) sono molto differenti tra loro, partendo da questo The Devil’s Hall Of Fame che, come dicevamo, ha la particolarità di un vocalist d’eccezione, per arrivare ad un emblematico ed eclettico For The Love Of Art And The Making con le sue incredibili 43 parti che lo compongono, come una storia ad incastro, componibile in svariati ordini diversi.
L'album si apre con Hellfire, un brano che cattura immediatamente l'attenzione grazie alla voce potente di Jørn Lande, il vero mattatore del disco. L’introduzione è la voce di un ragazzo che sembra alle prese con un processo di hackeraggio, più specificatamente l’accesso ad una mail protetta con una voce robotica che gli risponde, una sorta di intelligenza artificiale degli albori, siamo pur sempre nel 2001. Non l’inizio a sfondo e tema dantesco che il titolo faceva presagire. Le tastiere di Finn Zierler creano un'atmosfera sinistra e misteriosa e la canzone imposta il tono per l'intero lavoro e anzi per l’intero nuovo corso dei Beyond Twilight mescolando elementi di prog metal con influenze sinfoniche. Godless and Wicked prosegue con un ritmo incalzante e riff di chitarra taglienti, con un equilibrio perfetto tra aggressività e melodia. I testi esplorano temi di ribellione e oscurità, riflettendo il titolo del brano stesso, cominciamo a comprendere dettagli più profondi sul concept dell’album: il protagonista del disco, l’hacker citato in precedenza, è in realtà membro di una società distopica nella quale ogni persona è controllata da un chip inserito nella membrana cerebrale. In questo clima orwelliano, dai connotati del film Matrix, ecco che acquistano di senso le parole di ribellione scelte per il testo. Insomma, parole pregne di significato che 23 anni fa erano forse premonitorie e sono quanto mai attuali. Con Shadowland, l'album assume un tono più cupo e introspettivo, una sorta di ballad tenebrosa. La voce si fa a tratti grave e a tratti più spensierata per sottolineare il significato dei testi ma è da segnalare l’uso sapiente delle tastiere da parte di Finn Zierler che creano un paesaggio sonoro evocativo. Le linee vocali sono piene di emozione, portando l'ascoltatore in un viaggio attraverso le ombre della mente umana. Passiamo poi al prog metal puro con la strumentale The Devil's Waltz, una composizione complessa che dimostra la maestria dei Beyond Twilight nel creare arrangiamenti intricati. La struttura della canzone ricorda una danza oscura, come fosse un film di Tim Burton, con cambi di tempo e dinamiche che mantengono l'ascoltatore incollato.
La seconda metà si apre con la più epica e pomposa Crying con da un lato la narrazione struggente di Jørn Lande alternata alle interessantissime sezioni di chitarra di Anders Ericson Kragh. La voce esprime una profonda vulnerabilità, facendo di questa traccia una delle più memorabili dell'album mentre le sezioni strumentali offrono momenti di respiro tra le ondate di emozione. Il climax del disco tende fortemente verso la titletrack The Devil’s Hall Of Fame: anche se il concept non ha chiari riferimenti all’inferno o Lucifero, la simbologia e le figure retoriche abbracciano il mondo delle tenebre, con richiami alla filosofia e soprattutto alla religione. Il male ha ormai preso il controllo del pianeta e non ci sono figure divine nè angeli che possono intervenire per salvare l’umanità ormai in pieno controllo della tecnocrazia. Insomma, un capolavoro di narrazione musicale con i testi che raccontano una storia affascinante, arricchita dalle orchestrazioni elaborate con un ritmo sempre molto cupo e cadenzato. Un brano che incarna perfettamente l'essenza di questo lavoro in studio. La voce del protagonista che aveva aperto l’album riemerge per raccontare la storia struggente del suo amore e di come avesse una moglie prima di questo serrato controllo sociale, poi sale in cattedra il pianoforte di Finn Zierler per aggiungere emotività a questo breve brano che porta alla conclusione. Nessun lieto fine, Perfect Dark è un titolo che lascia poco spazio alle interpretazioni. Le finestre chiuse, la prigionia all’interno delle case totalmente senza spiragli di luce è insostenibile e la voce di Jørn Lande incarna alla perfezione questo sentimento di oppressione. La traccia è orchestrale, ricca di cori pomposi ad accompagnare questa narrazione di controllo orwelliano e oscurità, senza alcuna via di scampo, come l’ultima scena di Matrix. La realizzazione in ultima istanza di come non ci sia alcuna soluzione all’attanagliamento a cui è sottoposta l’umanità.
Perfect Dark ancora più di The Devil’s Hall Of Fame è perfetta per spiegare e inscenare le liriche del disco. Una narrazione opprimente, alienante e oscura, in cui la voce di Jørn Lande si fa carico di personificare le varie emozioni di questa società distopica. Non c’è luce neanche nelle melodie, intricate sezioni strumentali senza respiro si alternano a testi cupi e tragici. Serve un minuto di respiro dopo aver concluso l’ascolto, per scrollarsi di dosso il giogo di queste sonorità molto grevi e ostiche da digerire. Semplicemente perfetta quindi l’interpretazione e la resa del concept, l’oppressione arriva fino alle orecchie dell’ascoltatore lasciando questo senso di angoscia senza via d’uscita. Un album magistralmente costruito, interpretato e suonato con il preciso intento di pervadere i fan con il racconto finemente intarsiato di un universo distopico e si spera il più lontano possibile nel tempo ma in realtà sempre più incombente.
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6
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Questo era il periodo in cui Jorn faceva la differenza tra un grande cantante ed un DIO della voce. Ogni progetto nel quale metteva la sua ugola, si ergeva a vette incredibili. Questo cd lo ascoltai qualche volta, e la sua natura progressive lo rendeva un po\' meno digeribile degli altri ma alla lunga usciva fuori in tutta la sua classe. Poi peccato che Lande cominciò a svagare sulla carriera solista (nella quale raramente riusciva a scrivere canzoni convincenti)... Ecco, anche i Beyond Twilight facevano parte di quei gruppi che dimostravano che se Lande si metteva al servizio di altri songwriter allora c\'era da godere, mentre se si metteva lui a comporre... ahia!!! |
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5
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Ark su ben altro livello, fecero due dischi mostruosi. |
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4
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Bellissimo disco e grande band...nello stesso anno uscì anche lo splendido Burn The Sun degli Ark sempre con Lande dietro al microfono,singer meraviglioso. |
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3
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Band incredibile.
Tre album uno più bello dell\'altro.
Recuperare queste perle è d\'obbligo |
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2
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Perfect Dark è la canzone grazie alla quale mi sono innamorato di questa incredibile band e, per l\'appunto, questo è invece l\'unico loro album che non possiedo fisicamente... Lande in quegli anni era qualcosa di inconcepibile, concordo. |
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1
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Custodisco gelosamente i loro cd. Quest\'album è bello da togliere il fiato. Lande sovrumano. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Hellfire 2. Godless And Wicked 3. Shadowland 4. The Devil’s Waltz 5. Crying 6. The Devil’s Hall Of Fame 7. Closing The Circle 8. Perfect Dark
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Line Up
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Jørn Lande (Voce) Anders Ericson Kragh (Chitarra) Finn Zierler (Tastiere) Anders Devillian Lindgren (Basso) Tomas Fredén (Batteria)
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RECENSIONI |
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