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Hypocrisy - End of Disclosure
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Gli Hypocrisy li conosciamo un po’ tutti. Progetto solista del musicista e produttore Peter Tägtgren, la band è andata a evolversi progressivamente verso il concetto di gruppo a sé stante, includendo di volta in volta musicisti di un certo livello, fino ad arrivare alla formazione attuale, la migliore, già vista (sentita più che altro) nel precedente A Taste of Extreme Divinity del 2009.
La discografia degli Hypocrisy è variopinta e ha mostrato fin dagli albori (Penetralia, 1992) una band in costante evoluzione, con un Peter Tägtgren sempre più ispirato, sempre più convinto di voler dare qualcosa di nuovo ai propri fans, riuscendo dunque ad affermare quello che era nato come un suo progetto solista come una delle migliori band del panorama death mondiale.
Sin dalle prime note, dall’epica title-track iniziale, notiamo subito che lo stile della band non è andato perduto. Il death melodico, fatto di accordi semplici ma d’impatto, di fraseggi melodici, di ritornelli orecchiabili, dello scream acuto e del growl basso di Tägtgren, di una base che è una combo di tastiere, basso e batteria, non è mutato. Si è arricchito di elementi nuovi, è diventato più massiccio lasciando spazio maggiore a riff più cadenzati e lenti, senza dimenticare la velocità (Tales of Thy Spineless, United We Fall). Il connubio di tutti questi elementi, impreziosito da musicalità originali diverse da quanto fatto in precedenza, è End of Disclosure.
L’atmosfera è l’ingrediente principale dell’album. La tecnica viene messa da parte in favore della melodia che regna sovrana per i quarantaquattro minuti circa del tredicesimo full length della formazione svedese. E’ una melodia malinconica, in linea con quanto trattato nei testi, – corruzione, declino dell’umanità, fallimento dei principi della società – che il basso di Hedlund e la batteria di Horgh (ottimi come sempre) supportano con forte presenza. Sia nelle canzoni più spinte sia in quelle più lente, la componente melodica è sempre in rilievo e la voce di Tägtgren (impeccabile, ma non invecchia mai?) si incastra alla perfezione con il resto degli strumenti. The Eye e The Return sono le canzoni che rendono meglio l’idea.
Tuttavia nessuna traccia spicca più delle altre, nessuna si da arie da primadonna. Le nove tracce di End of Disclosure sono state composte tutte con lo scopo di essere gustate individualmente, di godere della loro identità anche all’interno dell’album complessivo.
Cos’ha di diverso rispetto ai precedenti (capo)lavori degli Hypocrisy? Tutto e niente. Il sound è quello, la loro impronta è riconoscibilissima sin dalle prime battute, come detto in precedenza, ma al contempo si capisce come sia un lavoro nuovo, più epico, più lento, più melodico ma indiscutibilmente potente. Indiscutibilmente Hypocrisy.
Non è la migliore uscita della band ma non segna nemmeno un calo d’ispirazione. Peter Tägtgren e i suoi hanno voluto sperimentare poco, mantenendo questa fatica nella media generale dei loro altri album. Da ascoltare e riascoltare.
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spero che sia un ritorno alla " The Final Chapter" . |
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bello , notizia di Sabato della fine della registrazione del nuovo disco 11 brani e 53 minuti dai profili social officiali di Peter Tagtgren . |
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Sono al terzo ascolto ma devo farlo girare ancora.Un dischetto che necessita più ascolti.La produzione mi ha colpito subito, cristallina e pulita e che risalta le melodie nere come la pece.Ottimo lavoro di Tagtgren.Li ho visti da poco cm supporter agli Amon Amarth ed hanno spaccato.Aspetto a dare un voto. |
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Si possono fermare qui. Il fatto di fare degli album ancora belli ma profondamente inutili e' un campanello di allarme. STOP PLEASE |
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Certamente gli Hypocrisy non passeranno alla storia per questo ultimo (per ora) album, il quale comunque, tra pezzi più o meno riusciti, risulta godibilissimo. Stiamo parlando pur sempre di una grande band (e si sente). Voto 75 |
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nessun lavoro degli hypocrisy e' da buttare, ma il voto per questo mi sembra esagerato. E' un lavoro spaccato in due: secondo me la prima parte e' ottima, la seconda molto meno. direi 70 |
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Flag of hate e' vent'anni che e' sparito... |
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flag of hate o come cazzo ti fai chiamare pensa a fare il tuo di mestiere....voto 85 grandi hypocrisy |
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Ottimo disco...con lieve calo nella parte centrale....suoni mastodontici e fantastici. The Eye e Tales Of Thy Spineless due canzoni CLAMOROSE! 84 |
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Anche per me il primo degli Hypocrisy, nulla di memorabile a parte Tales Of Thy Spineless che è stupenda, molto buone anche The Eye, 44 00 e United We Fall, per il resto nulla di trascendentale ma per un ascolto disimpegnato va sempre bene... Voto 75 |
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Il mio primo degli Hypocrisy e non mi ha entusiasmato a dire il vero. Riff pensantucci, in alcuni passaggi molto ultimi Exodus (The Eye strizza clamorosamente l'occhio alle sonorità di Shovel Headed Kill Machine secondo me, ma anche altri pezzi). Discreto, nulla più. |
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Gli Hypocrisy li ascolto dal 96 quando uscì Abducted e quoto pienamente il parere di Arioch. Ci aggiungerei pure Osculum Obscenum fra i migliori perchè anche se acerbo è godibilissimo. Da Catch 22, che comprai originale ma non mi entusiasmò, sono andati in declino. Quest'ultimo è di mestiere. Il problema maggiore comunque non sono gli hypocrisy ma tutti quei grupppi che hanno registrato negli Abyss studio ...perchè sembrano tutti gli hypocrisy. |
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purtroppo ho mancato l'ascolto del precedente, forse perchè virus mi sapeva troppo di plastica ed avevo un po' accannato gli hypocrisy da tempo...ho cercato di recuperare con questo end of disclosure, qualche songs interessante, diversi fillers...niente di cui strapparmi i capelli ma non è nemmeno così pessimo... |
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Abducted sarebbe una pappetta neomelodica? Bah...per me gli Hypo non hanno mai fatto un disco brutto, magari sottotono, ma brutto mai. Questo è un gradino sotto rispetto all'ottimo precedente, ma anche questa volta non mancano i grandi pezzi, su tutti Tales of Thy Spineless e United we fall, bella anche When death calls. Avrei gradito qualche brano tirato in più, ma qui si parla di una band riconoscibile fra mille altre tutte uguali, e per quanto mi piacciono i primi due per me il meglio è arrivato qualche anno dopo con l'inserimento delle loro tipiche melodie 'aliene' e per niente stucchevoli...A mio avviso disco da 77 o giù di lì. |
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Beh, il "solito" disco alla Hypocrisy, anche se ormai si sente un bel pò di mestiere. Bisogna riconoscere che il loro lavoro lo fanno bene, il disco funziona e scorre via liscio, ma secondo me è qualitativamente inferiore ai due precedenti. Per quel che riguarda il voto darei un 72/100. |
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A me degli Hypo piacevano e piacciono un sacco i primi due di serio DM svedese. Il resto è una pappetta neomelodica che neanche mio nonno. Quest'ultimo è la ripetizione del cliché precedente, a chi piace piacerà anche questa... |
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Devo dire che a me è piaciuto parecchio, la title track troppo sempliciotta è forse l'unico difetto che trovo in un disco che si mantiene assolutamente al livello del predecessore, con pezzi devastanti tipo Tales Of Thy Spineless o Hell Is Where I Stay. Un plauso a Tagtgren, che continua a dimostrarci che il Melodeath non è morto assieme agli In Flames. Mi accodo a doomale nella richiesta delle recensioni dei primi album, a cui aggiungerei anche Abducted(a mio avviso il loro migliore assieme a The 4th Dimension). |
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@Dismember81: Al massimo una sigaretta, e tu? |
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questo è un disco da massimo 60/100 ad essere buoni.... ma il recensore che si è fumato??? |
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Bah, secondo il mio modesto parere dopo il bellissimo disco omonimo (che insieme ai precedenti 3 ha formato una quadrilogia da paura) si salva solamente "Into the Abyss" (pur non raggiungendo le vette dei suddetti capolavori). Per il resto, buio totale. |
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Quoto Monsieur Piggod. E' un gradino al di sotto di A Taste of Extreme Divinity ma la musica che suonano è piacevolissima e si ascolta molto volentieri. Tra l'altro con un'ottima produzione. Buono anche questo. Au revoir. |
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Penso che chi segue gli Hypocrisy, abbia, a ragione, già recuperato il disco. Sebbene, a mio modesto avviso, non raggiunga le vette toccate dal suo predecessore, End of disclosure è un buon disco che si lascia apprezzare ed in questo mi accodo al recensore quando colloca questa opera nella media generale dei loro altri album.Resta il fatto che comunque offre quaranta e passa minuti di goduria, il ché non è poco. |
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Per me' "Virus" e' il loro capolavoro, "A Taste of..." Un signor album, e questo ultimo, leggermente meno ispirato del solito, ma comunque contiene sempre musica di alto livello, "The Eye", "United we fall" ne sono la dimostrazione. |
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grandi hypocrisy , a quando abducted ,the final chapter , l'omonimo hypocrisy ? |
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Ad astra, mo sa dit? Hai creduto anche te al mio scherzettone del primo aprile??? Di quale patatina parli? HAHAHA.... |
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Per me in 20 anni non ne hanno mai sbagliato uno, un paio sottotono ma mai un disco brutto. A Taste mi era piaciuto un botto, questo è in arrivo, e sono sicuro che per mal che vada sarà discreto, per mal che vada. |
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@lambru leggerti e chiedermi come va mi fa salire la digestione.ora ho voglia di un kebab.... la birra la offri tu pero.. salutami la tua patatina che dorme sul tuo collo spero stia bene anche lei |
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CI sono solo io a dire che -per me- i primi 3 ed anche il mini fanno paura, poi sono calati? Recensite il secondo e il terzo , che son dolori - per gli altri gruppi- hehe-----ah ciao Waste ed Ad Astra, tot a post? |
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io ho ascoltato solo la title track ed effettivamente non mi ha molto entusiasmato!mi sembrava la solita minestra degli ultimi 2 album..comunque magari è solo quella!quando l'ascolterò tutto potrò dare una valutazione...per il resto a quando una bella rece di Osculum Osculum e 4' Dimension?Penetralia c'è..mancano solo loro nella triade iniziale! |
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Mi è piaciuto molto meno degli ultimi due prodotti, poco ispirato e quoto zzz sulla titletrack decisamente scontata e priva di mordente, a mio avviso poi posta in apertura è decisamente gambizzata, forse riformulando la scaletta e piazzandola in mezzo avrebbe fatto una figura migliore. @Non è la migliore uscita della band ma non segna nemmeno un calo d’ispirazione. Questa frase stride, se non è la migliore uscita della band, "Virus" e "A Taste Of Extreme Divinity" sono fra le migliori uscite degli Hypocrisy da una vita a questa parte, non tengo conto della versione 2008 di "Catch 22" che è spettacolare rispetto a quella originale inficiata da quello schifo di produzione, come fa a prendere un punto meno rispetto al penultimo album che è pura manna dal cielo? |
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ha desiderato tenere una impronta meno"tecnica" rispetto al precedente, è dritto, schietto e mantiene una unitarietà di base che nei due-tre precedenti era latitante in alcuni passaggi. non fa gridare al miracolo ma ottima uscita. bravo daniele! |
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bah... la titletrack è davvero banale, il resto appena sopra il 60... |
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L'ho comprato e mi piace davvero molto, da parte mia quoto in tutto: buonissimo disco! |
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