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Los Bastardos Finlandeses - Bad Motherfucker`s Ball
10/12/2015
( 793 letture )
La ricetta per preparare degli ottimi Bastardi Finlandesi? Prendete due grossi cucchiai di Motorhead, un cucchiaino colmo di ZZ Top e un pizzico di Leningrad Cowboys, unite q.b. di benzina, un bel po’ di whisky e grasso per catene di Harley Davidson, shakerate il tutto e servite ben freddo on the rocks.

Probabilmente il cocktail qui sopra non è fra i più appetibili, ma più o meno, rappresenta che cosa ci si può aspettare dall’ascolto del sesto album in studio dei Los Bastardos Finlandeses: Bad Motherfucker’s Ball. La ricetta, quindi, rispetto agli altri dischi non è cambiata di una virgola: hard rock ad alto numero di ottani che deve moltissimo a Lemmy, una buona dose di southern che fa capolino in molte tracce, sommata alla volontà di non prendersi troppo sul serio mutuata probabilmente dalla militanza di due membri nei geniali e completamente folli Cowboys di Leningrado.
Il sound proposto è consapevolmente non originale o innovativo, ma vuole semplicemente divertire e intrattenere l’ascoltatore su coordinate arcinote, ma non per questo poco piacevoli, soprattutto in un lungo viaggio in auto o di fronte a una ottima serie di pinte fresche. Un buon esempio è dato proprio dall’opener BMF: riff portante motorheadiano con tipiche reminiscenze rockabilly e punk, voce roca e ripassata con la carta vetrata, drumming lineare e massiccio per una traccia piacevole e spensierata, identico giudizio e medesima impronta per la seguente Rock Bottom che ha un pizzico di atmosfere da polveroso west in più. Maggiore enfasi sulla melodia e via il piede dal gas per le poco convincenti Skedadle e Up on Bricks, in particolare quest’ultima in cui la linea vocale del refrain viene ripetuta fino alla noia. Si torna sui binari più convenzionali e veloci con Call on Me guidata da un buon riff e dalle vocals alcoliche di El Taff Bastardo. Happy Endings è una sorta di ballad con tanto di armonica e chitarra slide votate a creare un’atmosfera da finale di film western, redini tirate anche per Road Fever dotata di un ritornello un po’ smielato così come la successiva Silk and Sake (Mary Ann). A suo modo assolutamente geniale Entertainment Don't Come Cheap sorta di tributo alla più celebre Dirty Deeds di Angus e compagni,. vive anche di vita propria grazie ad una linea vocale convincente e al buon lavoro in fase di chitarra; ancora atmosfere alla John Wayne su lento caratterizzato dall’inserimento di alcune voci femminili nel chorus. Chiusura del disco affidata a Scrapyard in cui si fa rivedere finalmente l’animo scanzonato e rock’n’roll della band in uno degli episodi migliori dell’album.

Bad Motherfucker’s Ball è un disco tutto sommato onesto, non brilla né per originalità né per particolare ispirazione, gli episodi di valore sono equilibrati da altrettanti scivoloni che minano la resa complessiva di un lavoro che non passerà di certo alla storia ( e non è stato scritto per farlo), ma che può costituire una valida colonna sonora per una bevuta con gli amici, ovviamente a base di vodka finlandese.



VOTO RECENSORE
60
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2015
Bret Hard Records
Hard Rock
Tracklist
1. BMF
2. Rock Bottom
3. Skedaddle
4. Up On Bricks
5. Call On Me
6. Happy Endings
7. Road Fever
8. Silk And Sake (Mary Ann)
9. Entertainment Don't Come Cheap
10. No Fear
11. Scrapyard
Line Up
Bryn "El Taff Bastardo" Jones (Voce, Basso)
Ben "El Gringo" Granfelt (Chitarra, Cori)
Olli "Don Osmo” Kykkanen (Chitarra, Cori)
Twist Twist "El Grande Bastardo" Erkinharju (Batteria)
 
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