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Vomitile - Pure Eternal Hate
27/06/2018
( 776 letture )
Qualche anno fa, un articolo del Wall Street Journal sosteneva che "il metal è l’unico genere musicale veramente trasversale, diffuso e celebrato in tutto il globo, dall’Indonesia al Botswana fino alla Scandinavia". Poteva quindi essere l’isola di Cipro esclusa dalla diffusione della nostra musica preferita? Assolutamente no, ma fa comunque un certo effetto recensire Pure Eternal Hate, terzo album in studio dei Vomitile, provenienti da Nicosia. Dal disco non dobbiamo aspettarci nient’altro che puro e incontaminato death metal dei primi anni ’90, spruzzato con il thrash metal più selvaggio: possiamo quindi sentire Deicide, Morbid Angel, Obituary, Slayer e Vader tutti contemporaneamente. Il risultato è un buon disco che si fa ascoltare molto volentieri, soprattutto se non si hanno troppe pretese e si vuole passare un’abbondante mezz’ora all’insegna della brutalità sonora che solo il metallo della morte sa regalarci.


L’attitudine old-school dei Vomitile è quanto mai evidente, come la totale assenza di volontà di innovazione; tuttavia è sempre un piacere ascoltare qualcosa che si rifà alla vecchia guardia, con tutte le pseudo estremizzazioni di questo periodo che fanno solo sbadigliare (soprattutto se fatto bene senza scadere nei soliti clichè) : qui si suona di pancia, senza orpelli di nessun tipo. La delicatezza delle dieci canzoni che compongono l’album è paragonabile a quella di un Panzer Tiger che ti schiaccia sotto i suoi cingoli dopo averti sventrato con una cannonata da 88mm. La band decide sapientemente di non concentrarsi sulla velocità sfrenata fine a sé stessa, inserendo sezioni più ragionate ed altre più "catchy", con un risultato finale che soddisfa e non consente alla noia di farsi largo. La produzione e il missaggio non sono perfetti ma riescono comunque a valorizzare al meglio il songwriting del quartetto cipriota: le chitarre sono compatte, rocciose e affilate e allo stesso tempo non rinunciano a qualche accenno di melodia (soprattutto negli assoli, tutti di buona fattura); basso e batteria non si risparmiano per costruire le impalcature ritmiche delle canzoni. Cosa che colpisce sicuramente è la prestazione del batterista Hugo Olivos: il suo drumming è vigoroso e superbo, oltre che decisamente vario. Il growl di Khatch Yildizian è ottimo, e si rifà molto a quello di Sven de Caluwé degli Aborted. Una nota dolente purtroppo è il basso, troppo poco udibile. Fare un track-by-track sarebbe inutile, dal momento che nessuna canzone svetta sull’altra; tutte mantengono costante l’asticella qualitativa di Pure Eternal Hate. Mi sento tuttavia in dovere di citare quelle che, a parer mio sono, le più riuscite: Mass Extermination, che corrisponde alla open track perfetta per un album death metal, demolendo già tutto in partenza; Labeled Dead, una delle canzoni più veloci e assassine del full-length; Glorify The Insane, il brano dove le influenze thrash si fanno più evidenti e, infine, la closing track, Carnal Surgery, coinvolgente e robusta, con una melodia che si insinua nella mente e non ne esce più. Il tutto con un ritornello semplice ma allo stesso tempo devastante e un assolo fantastico.


Un lavoro tutto sommato decisamente apprezzabile, come già detto senza troppe pretese ma sicuramente di facile presa e adatto a tutti, veterani e neofiti.



VOTO RECENSORE
74
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2018
Satanath Records
Death
Tracklist
1. Mass Extermination
2. Pestilation
3. Labeled Dead
4. HateField
5. Glorify the Insane
6. Executioner of Strength
7. To Deflesh
8. Nothing But Pain
9. Soulskinner
10. Carnal Surgery
Line Up
Khatch Yildizian (Voce, Basso)
Panos Larkou (Chitarra)
George Yildizian (Chitarra)
Hugo Olivos (Batteria)
 
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