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Voodoo Hill - Voodoo Hill
30/04/2022
( 768 letture )
I Voodoo Hill sono il frutto dell'unione artistica tra il chitarrista e produttore italiano Dario Mollo (Crossbones / Cage) e Glenn Hughes, mitologica voce hard rock letteralmente infinita. Celeberrimo il suo contributo nei Deep Purple e per aver contribuito a moltissimi altri progetti musicali di livello, ascoltatevi l’ultimo strepitoso disco dei Dead Daisies, ne vale assolutamente la pena. 10 pezzi usciti ormai oltre 20 anni orsono, prodotti e scritti dal chitarrista ligure presso i Damage Inc. Studio con un singer eccezionale come Hughes che cambia le sorti del disco, in meglio ovviamente. Un album, visto anche il periodo, con tanti accenti e influenze: siamo sempre nell’alveo del rock duro, ma diventa facile riconoscere trend e influenze tipiche di quel periodo, che tutto sommato appaiono attuali ancor oggi. Le prestazioni sono maiuscole da parte di entrambi e sono presenti frammenti sorprendenti di ottima musica in questo lavoro della durata di poco più di 53 minuti.

Momenti intensi, altri corposi e molto scuri, tutto messo su nastro con passione, perizia tecnica e compositiva, all’insegna del vibrante hard con meritati accenni storici. Si parte con un riff classico e soffuso, così Sensitive esplode subito all’insegna della potenza con l’entrata della voce, mentre la chitarra di Mollo incendia le note e traccia il perimetro e il rullante carica a testa bassa: un buonissimo inizio con tanto di cori e le corde vocali strepitose del singer che volano alte verso un ritornello quadrato che riporta al passato del genere. Solo dell’ascia disseminato di feeling e tecnicismi assai apprezzabili. Disconnected sposa e mixa sonorità nuove, potenza, durezza e melodia con tanto di riff maligno e spietato, mentre l’interpretazione di Hughes risulta emozionante e convincente, solismo della sei corde enfatico e sospeso a metà tra empireo e la cruda terra, risultando stupendo, intanto che il finale esala respiri, in una profusione di ritmi accelerati e atmosfere pesantemente calcate. Golden One, che Glenn canta in maniera superba, con dedica alla moglie Gabi, risulta ballad delicata e sognante che mette i brividi, ancora più elevati quando la song esplode con partiture sinfoniche vicine ai Whitesnake e un guitar solo accorato e perfetto; episodio notevole. Spun In Lost Wages è una mazzata tremenda e velocissima, quattro minuti e mezzo di hard rock selvaggio e tirato, con Dario capace di abbeverarsi alla fonte del virtuosismo puro, poi Keep It to Yourself svolta su sentieri funky ma nel retroterra spunta un riff cavernoso e fottutamente catturante, le key fanno il loro dovere mentre le linee vocali sono spettacolo puro: Hughes svisa con la sua voce ricca di mille tonalità e ambrature. Segmento di altissimo lignaggio con un singer pazzesco e un intervento solistico della chitarra di grande peso specifico. 24 è la seconda ballata piuttosto energica a dirla tutta, l’acustica drappeggia e l’elettrica scuote, preparando il terreno ideale per vocalità debordanti, inutile sottolinearlo, di impatto devastante e qualità dell’altro mondo, ottimi i cori che infarciscono il ritornello: tutto molto ben suonato, assemblato e concepito, compreso il guitar solo accorato che sfoggia melodie che confluiscono nella delicatezza dell’arpeggio. Just Another Monday luccica di miasmi darkeggianti, irradiati da un diamante nero sfaccettato, con cui il singer va a nozze, The Gypsy è una cover dei Deep Purple, tratta dal grande Stormbringer del 1974, e la classe sprizza fuori con quegli intrecci esaltanti che appartengono alla storia. Black Leather è strana nel riff iniziale ma compatta e slameggiante anche se con colori che non vanno oltre il nero profondo, poi la sabbathiana Voodoo Hill mette il sigillo finale al disco, con un incedere maestoso e caliginoso, arricchito dalle tastiere e dal cantato sulfureo e stregonesco, ricco di epica e toni ancestrali. Senza disdegnare un finale chitarristico delirante con una base etnica, tanto bizzarra, quanto efficace.

Una release di squisita presa con aneliti storici, concepito da musicisti con etichetta elevata e gusto ottimo nel comporre e rendere fruibili idee e piani gettati su carta e in studio. Un disco da riscoprire, che all’epoca fece parlare di se, visto che si trattava di una delle primissime collaborazioni fattive tra un chitarrista tricolore e una leggenda del rock, e la stampa specializzata puntò molto su questo aspetto. Pezzi attuali ancora oggi che fa piacere riascoltare e apprezzare in profondità.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
86.66 su 3 voti [ VOTA]
Joe 69
Giovedì 20 Ottobre 2022, 15.27.26
7
Questo mi mancava ed ho provveduto ad ascoltarlo ed è veramente un grande album suonato ed interpretato magistralmente forse il più bello di quelli in mio possesso minimo voto 90 e forse sono stretto
Adrian Smith
Lunedì 2 Maggio 2022, 7.29.08
6
Hard rock rovente, sulla acia delle releases soliste dj Hughes in quel periodo. Ottimo lavoro della coppia, voto 85.
Rob Fleming
Domenica 1 Maggio 2022, 23.02.49
5
Non siete soli. Io li ho tutti e tre perché all'epoca l'acquisto di un Glenn Hughes era ancora un obbligo e non, come ora, mero completismo. Ed ebbe anche il merito di farmi conoscere Dario Mollo. La coppia è devastante in Spun In Lost Wages; stratosferica nella magnifica 24; e ispiratissima in Just Another Monday e Voodoo Hill. 80
Cujo
Domenica 1 Maggio 2022, 19.26.54
4
Un peccato che poi non si è potuto assistere ai loro concerti live....povera Italia...
Sandro70
Domenica 1 Maggio 2022, 16.25.16
3
Ce l'ho anch'io. Ottimo album con un Glenn Hughes in forma strepitosa. Anche i due seguenti meritano ,in special modo Waterfall, peccato che sono venduti a cifre esagerate.
Warrior63
Domenica 1 Maggio 2022, 15.20.25
2
Non sei solo.....
marmar
Domenica 1 Maggio 2022, 15.06.33
1
Che bel disco, ma ce l'ho solo io...? Ottime canzoni, Mollo è un abile compositore, e poi la voce di Glenn, quando era ancora Glenn.... Gente, recuperate questo disco e anche gli altri di Mollo con Tony Martin, non ve ne pentirete.
INFORMAZIONI
2000
Frontiers Records
Hard Rock
Tracklist
1. Sensitive
2. Disconnected
3. Golden One (Gabi’s Song)
4. Spun In Lost Wages
5. Keep It to Yourself
6. 24
7. Just Another Monday
8. The Gypsy
9. Black Leather
10. Voodoo Hill
Line Up
Glenn Hughes (Voce)
Dario Mollo (Chitarra)
Dario Patti (Tastiera)
Max Matis (Basso)
Roberto Gualdi (Batteria)
 
RECENSIONI
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