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Mistheria - Dragon Fire
( 4666 letture )
Un cast stellare, quello che ha partecipato alla realizzazione di Dragon Fire, nuovo disco in studio di Mistheria, nome d'arte per il rinomato tastierista nostrano -al secolo Giuseppe Iampieri: tra la lista dei guest musician troviamo le voci di Mark Boals (Malmsteen, Royal Hunt), di Titta Tani (DGM, Ashent) e di John West (Royal Hunt), la chitarra di George Bellas ma anche la presenza del "collega" Roger Staffelbach e di tanti altri illustri musicisti dell'attuale scena metal. Sostanzialmente, una "all star band" decisamente coesa, che produce un disco di stampo marcatamente neoclassico, pesantemente anni '80 e, come ben si immaginerà, fortemente melodico: un prodotto teoricamente diretto ad una fascia di ascoltatori molto chiusa e sentimentalmente legata agli anni che hanno visto l'ascesa del genere, contesto nel quale ritengo di potermi inserire io stesso, e sul quale ho basato la mia valutazione.

Tecnicamente Dragon Fire consta di tredici brani, di cui solo tre interamente strumentali (Metal Opera Pt. 1: A.D. 1982, Prelude 18 in F min e Chopin Fantasy); oltre allo stile musicale, anche la produzione denota un forte orientamento verso gli anni '80: se l'effetto retrò -come credo- è stato ricercato in studio, Mistheria ha perfettamente centrato l'obiettivo, dato che Dragon Fire sembra appartenere in tutto e per tutto ad un'altra epoca... altro pregio è costituito dalla già citata coesione del gruppo: nonostante più o meno ogni brano abbia la propria line-up, l'album pare esser stato inciso da un unico staff di musicisti, aspetto che certamente ne testimonia la preparazione tecnica. Quanto alla performance dei singoli artisti, non si può far altro che applaudire: in questo disco non c'è l'ombra di un errore, anzi ci sono persino delle punte di eccellenza tecnica (mi riferisco, solo per fare un esempio, agli assoli di chitarra e tastiera di Chopin Fantasy). Sotto tutti questi profili, dunque, Dragon Fire si mostra in tutta la sua bontà: c'è però un problema insuperabile, che mi impedisce di apprezzare l'album e di consigliarne l'ascolto o l'acquisto, quantomeno a coloro che seguono il genere da qualche annetto... sto parlando di una lacuna molto grave che caratterizza non solo questa release, ma tante altre del suo tipo -e che oltretutto concorre a limitare l'evoluzione del neoclassico in se e per se: la completa mancanza di personalità, la più totale assenza di novità stilistica, l'assoluta aderenza a canoni melodici, armonici e ritmici che in ogni loro punto sanno di già sentito. Insomma: la noia e la sensazione di prevedibilità che si prova nell'ascoltare un qualcosa che hanno già fatto in tanti (e forse troppi).

Onestamente non credo che questo disco possa veramente essere di gradimento ai seguaci di questo tipo di musica: vedete, la tracklist è composta di brani melodici e cantabili, ma che proprio per via della banalità dell'approccio non possono che annoiare coloro che, di brani così, ne hanno ascoltati a iosa... paradossalmente Dragon Fire si rivolge dunque ai neofiti: se siete tra questi, vi consiglio in particolare di ascoltare Killing The Pain, Two Of Us, Metal Opera PT. 2: Eye Of The Storm ed A Beautiful Dream, che certamente potranno deliziare i palati di chi voglia iniziarsi allo shred di stampo neoclassico. Per tutti gli altri, qualcosa di buono c'è (non dimentichiamoci che stiamo parlando di un signor musicista), ma non credo affatto sia sufficiente a giustificare una promozione in questa sede: vedete, nelle ultime settimane ho ascoltato molto spesso Dragon Fire, e ho fatto molta fatica a trovare dei buoni motivi per continuare ad ascoltarlo; sicuramente ci sono dei bei refrain, sicuramente le due Metal Opera ed in genere le tre tracce strumentali offrono del buon intrattenimento, ma nel complesso tutto ciò -a me- non basta. Oltretutto, date le premesse (una label importante, collaborazioni prestigiose e comunque l'italianità del progetto), spiace dirlo, ma mi aspettavo francamente molto di più.



VOTO RECENSORE
51
VOTO LETTORI
22.94 su 17 voti [ VOTA]
Zarathustra
Giovedì 21 Ottobre 2010, 16.31.31
2
Caro Guglielmo, il tuo discorso è buono e giusto (anche se un po' risaputo, perdonami), ma non tiene conto della qualità dell'album in questione (l'hai sentito?), che è piuttosto...latente, diciamo.
Guglielmo Malusardi
Martedì 19 Ottobre 2010, 11.14.55
1
Prendo spunto da questa recensione, per aprire una pagina, dolorosa, ma necessaria(forse) a far cambiare testa a qualcuno (centnaia di migliaia in effetti)... Orbene..Assisto impietrito a tutti esauriti registrati su 5, 6, 7 o addirittura 8 date in "clubs" da 10, 12 o perfino 15.000 persone quando non addirittura stadi da 80.000!!! La cosa incredibile, è che per un popolo di esterofili come il nostro, i "registranti" questi tutto esaurito, sono in nomi e cognomi : Eros Ramazzotti, Renato Zero, Laura pausini, Luciano Ligabue e Vasco Rossi... Perchè impietrito? Perchè se penso ai massimi esponenti (mondiali) del chitarrismo, genere a me più caro d'ogni altro, e provo ipoteticamente a pensare ad uno Steve Vai o Joe Satriani che programmassero una serie di sette concerti all'Alcatraz di MIlano per esempio, dove ultimamente veniva "alloggiato" nelle sue visite "meneghine" e dove suonerà a breve Satriani , ho questa terrorifica visione: al terzo giorno di concerti, le presenze sarebbero limitate alla band, al personale tecnico e a una commovente quanto ristrettissima schiera di aficionados, (da 5 a 10) tra i quali, probabilmente lo scrivente... La vera domanda è: perchè tutte quelle migliaia di fans dei sopracitati cantanti italici, affolla ogni data (se ne facessero 15 di fila venderebbero tutti i biglietti ugualmente), comprando più biglietti possibile a testa, e ai concerti dove la musica anzi la MUSICA la fa da padrone, devono esserci solo poche centinania (a volte decine!!!) di ipercritici, frustrati che entrano in competizione (teorica) con la band di turno??? Perchè si devono leggere recensioni come questa??? Che cosa dovremmo dire di uno dei sopracitati italici che da 30 anni cantano e suonano le stesse cose??? Che evoluzione hanno presentato a parte quella di poter assoldare , grazie al grano versatogli dai loro fans, i vari titani dello strumento (vedasi chi ha sostituito il batterista dimissionario dei Pooh) questi artisti negli ultimi 30 anni??? Rispondo io: NESSUNA!!! Lo ripeto: NESSUNA!!! Tutto è già stato composto e scritto...Si tratta solo di proporre una propria visione di quella meravigliosa ed invisibile cosa che è la musica !!! Sconsigliare poi l'acquisto di un cd, equivale a (mi perdonino i citati)fermare le raccolte di aiuti per i terremotati di Haiti o per gli alluvionati del Pakistan! CHE SENSO HA??? Il cd di Mistheria ha TUTTE le caratteristiche per essere un gran prodotto e quindi meritare alla grande l'acquisto ( NON IL DOWNLOAD GRATIS perchè cerchiamo di capirlo...Qui si uccide la musica!!!) Non ne consiglierei l'acquisto un fan di Fabri Fibra, neanche magari a uno di Paola e Chiara prima di averlo ascoltato...Ma a un fan del prog metal neaoclassico...SI!!! E senza neanche averne ascoltato una clip! Nessuno si aspetta più invenzioni...Ma è lecito aspettarsi qualità nelle proposte e qui la qualità straripa. p.s . Scaricate pure, ma comprate una volta accertato che vi piace! Un cd al mese, mission...POSSIBLE!
INFORMAZIONI
2010
Lion Music
Shred/Neo-Classic
Tracklist
01. Dragon Fire (4:40)
02. Lies & Deception (6:18)
03. Killing The Pain (5:17)
04. Two Of Us (7:59)
05. Metal Opera pt.1: A.D.1982 (1:25)
06. Metal Opera pt.2: Eye Of The Storm (4:10)
07. Now It’s Never (5:05)
08. Fire & Flames (5:25)
09. Prelude 18 In F min (1:06)
10. Chopin Fantasy (5:57)
11. The Power Of One (6:39)
12. The Beast (4:25)
13. A Beautiful Dream (4:35 )
Line Up
Mistheria – Tastiere, piano e keytar
John West – Voce sui brani 1, 3, 7, 11 e 12
Rob Rock – Voce sul brano 2
Mark Boals – Voce sul brano 6
Lance King – Voce sul brano 4
Titta Tani – Voce sui brani 1, 8 e 13
George Bellas – Chitarra sui brani 2, 4, 6 e 10
Neil Zaza – Chitarra sul brano 7
Roger Staffelbach – Chitarra sui brani 3, 11 e 12
Emir Hot – Chitarra sul brano 8
Alberto Rigoni –Basso
John Macaluso – Batteria
 
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