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17/10/24
1349 + KAMPFAR + AFSKY
SLAUGHTER CLUB, VIA ANGELO TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)
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22/09/2024
( 1439 letture )
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Il punto d'arrivo, il culmine della new wave ed uno dei migliori dischi degli anni 90, all'epoca iniziati solo da pochi mesi. Violator, settimo album in studio dei britannici Depeche Mode, è tutto questo, ma anche molto di più: è uno di quei rarissimi album dove ogni tassello si incastra pressoché alla perfezione, dove non solo non ci sono pezzi deboli, ma tutti hanno quel qualcosa in più, dove ogni nota fa scattare lo “zing”, per dirla alla Hotel Transilvania. E' anche uno di quegli album dove le performance individuali dei musicisti di un gruppo, pur essendo eccelse, sottostanno a qualcosa di più importante del proprio quarto d'ora di celebrità: la coesione dei pezzi, dove non c'è letteralmente una nota di troppo o una di meno. Violator, per riprendere il discorso di poco fa, non è nulla di meno di quanto abbiamo appena descritto.
I Depeche Mode, d'altro canto, non erano nuovi ad album di livello superiore: i precedenti Black Celebration e Music for the Masses, infatti, erano già stati lavori eccellenti, con alcuni pezzi destinati ad entrare nella storia del genere e non solo. Violator, tuttavia, sublima la qualità del gruppo e delle canzoni ad un livello superiore sin dalle prime note di World in my Eyes: tastiere ed effettistica tessono il tappeto sono per cui il gruppo è famoso e, poi, è la volta delle voci: suadenti, calde, ammalianti, accompagnano l'ascoltatore per quattro minuti e mezzo che sembrano quaranta secondi, tanto è piacevole il viaggio. Non ci sono chitarre e strumentazione che potremmo definire tipicamente rock ma, se rock fa rima anche con emozioni, qui ne abbiamo a vagonate, dalle strofe al bellissimo ritornello. Una traccia che è già ammantata di dolcissima perfezione, di quella Sweetest Perfection che è anche il titolo del brano numero 2: meno immediata della precedente, questa canzone beneficia una volta in più della voce vibrante e passionale di Martin Lee Gore, qui più teatrale che mai. Anche un rude metallaro non può che togliersi il cappello e lasciarsi cullare. Si arriva poi ad una delle hit del disco e del gruppo: Personal Jesus, il cui inconfondibile coro iniziale invoglia alla danza sfrenata ed incontrollata; secondo lo stesso Gore, una delle voci ma anche principale compositore della band, si tratta di un pezzo dedicato a quel Gesù personale (e fin qui c'eravamo arrivati, direte voi), inteso come ispirazione, modello e fonte di speranza per ciascuno di noi. Chi siamo noi dunque per negare quanto detto dal mastermind? Abbracciamo tutti il nostro personale Gesù, ammesso che lo abbiamo e lasciamoci cullare da questa gemma di chiara ispirazione blues. Halo, dopo questo pezzone, sembra quasi una traccia di secondaria importanza, ma affermare ciò le farebbe un imperdonabile torto: la canzone brilla benissimo di luce propria grazie in particolare ad un ritornello magnifico ed epico, con tanto di orchestrazione in sottofondo. Waiting for the Night, tenendo fede al suo titolo, è una canzone più tranquilla ed onirica: verosimilmente piacerà meno a chi preferisce i Depeche Mode più energici, ma la sua dolcezza e bellezza sono innegabili: lasciatevi cullare dalle voci di Gaham e Gore che si sovrappongono e sostengono l'un l'altra, anche perché la traccia che segue è un altro pezzo da 90: si tratta di quel brano che abbiamo tutti sentito milioni di volte su ogni radio, da quella più dura e pura a quella più smaccatamente commerciale, senza stancarci mai: Enjoy the Silence, inconfondibile anch'essa dalle sue prime note di sintetizzatore e chitarra, è semplicemente una delle più grandi canzoni mai scritte. Se non ne avete mai dedicato il ritornello al/la vostro/a amato/a, allora vi suggerisco di farlo subito: godetevi il silenzio (ed anche la canzone) assieme a lui/lei. Curiosamente, in una traccia nascosta subito prima della fine di questo pezzo, i nostri omaggiano i Pink Floyd in modo assai sottile: l'intonazione con cui Andy Fletcher intona la parola “Crucified!” è infatti identica a quella con cui Nick Mason interpreta il verso “One of these days I'm going to cut you into little pieces!” in One of These Days. Giunti a questo punto voi potreste domandarvi: dopo le emozioni di Enjoy the Silence probabilmente sarà finita, no? Anche Violator avrà qualche battuta d'arresto... eh no, non avete letto attentamente quanto abbiamo scritto poc'anzi? Questo disco non ha battute d'arresto, non passa, ma anzi rilancia e vede: Policy of Truth, graziata da un tappeto musicale strepitosamente pensato, conferma una delle maggiori qualità della band, vale a dire quella di iniziare con strofe in sordina che crescono poi via via verso un ritornello quasi liberatorio nella sua potenza espressiva. Si torna alla dolcezza ed all'amore con Blue Dress, un invito alla propria amata ad indossare proprio quel particolare vestito. Perché? Semplicemente perché ci piace, ci evoca ricordi e sensazioni piacevoli, oppure “semplicemente” ci trasmette una forte idea di sensualità. Si dice, del resto, che a volte solletica i sensi più l'abbigliamento che non direttamente la pelle nuda, no? E' il momento di congedarci da questo viaggio magnifico con un altro omaggio nascosto (mica tanto stavolta) ai Pink Floyd: l'effettistica applicata al basso, infatti, ricorda molto quella utilizzata da Roger Wtaers sempre in One of These Days. Clean, questo il titolo della canzone sorretta dalla linea di basso di cui abbiamo appena parlato, chiude alla grande Violator, offrendoci l'ennesima performance ammaliante al microfono di Gahan.
Sensuale, vibrante, onirico e mille altri aggettivi potrebbero fare al caso nostro per Violator. Utilizziamo in compenso una sola espressione che gli rende davvero giustizia e di cui troppo spesso si abusa: capolavoro. Questo disco è il capolavoro dei Depeche Mode, ulteriori parole sarebbero eccessive. Se lo conoscete, ascoltatelo una volta in più e certamente non vi farà male. Se non lo conoscete, beh... che state aspettando?
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Beh che dire di Violator, capolavoro assoluto!!! |
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Nella riedizione del 2006 è stata aggiunta, tra le tante, una traccia clamorosa: Dangerous, che originariamente era il lato B di Personal Jesus, uscito nel 1989. È una traccia incredibile, e sembra assurdo che non sia stata inclusa nell\'album originale, oltre al fatto che non è mai stata suonata dal vivo! |
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Album clamoroso e grandissimi i Depeche |
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Nel 1990 avevo dieci anni. In casa non si ascoltava musica di nessun tipo...mi ricordo solo la canzone Notti Magiche, che mettevano in tv prima delle partite dei mondiali.
Dopo, ho vissuto l\'adolescenza in una bolla metallara, non guardavo tv, non ascoltavo radio, internet non c\'era e io leggevo solo riviste metal e avevo solo amici che ascoltavano metal.
Quindi non ho sentito parlare dei Depeche Mode fino all\'uscita di Projector dei Dark Tranquillity. Uno dei miei dischi preferiti, un disco che mi colpí moltissimo, non avendo mai sentito niente di simile prima.
E cosí nel 2001 ascoltai il mio primo disco dei DM, Exciter, che é rimasto anche il mio preferito (il primo non si scorda mai!).
Violator invece é un ascolto molto recente, ormai dopo i 40 anni e grazie a Spotify. Ovviamente ê un capolavoro. 95 forse gli sta stretto.
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La parola \"capolavoro \" la riservo a 10 o 20 dischi perché è una parola abusata. Quì però ci sta tutta |
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\"Una delle band non metal più amate dai metallari\"... Ma sapete perché? Perché sono una band di alta qualità! E poi sono terribilmente oscuri e dark... |
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Se esiste la perfezione si chiama \"Violator\" |
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Band sicuramente nella mia top ten extra metal, a questo 90 perché il 95 lo tengo per Black Celebration |
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Album epocale, che altro dire? Personal Jesus e enjoy the silence canzoni fantastiche ancor più nelle loro versioni complete (non da radio insomma) soprattutto enjoy con la parte finale “ambient” |
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@Idn vero, grandi Massive Attack, ma la lista è lunga |
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Uno dei gruppi non-metal essenziali della mia giovinezza (forse l\'unico) |
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Legalisedrugsandmurder, aggiungerei anche i Massive Attack.
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Legalisedrugsandmurder, aggiungerei anche i Massive Attack.
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@andy.. tu sei Andy di Andy\'s Pizza? Perché con quello che scrivi al massimo potresti impastare o al massimo fare il kebbabbaro. Che gente ottusa. |
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@andy pensa che ti avevo preso sul serio. l\'Alzheimer avanza evidentemente... |
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....di sicuro non lo sei....il metallaro e\' oltranzista....fedele alla linea e ottuso ...ahahah...naturalmente ero provocatorio...questo e\' un grande album come erano grandi i singoli dei Mode anni 80...io onestamente non mi spingo molto piu\' la\' ,comunque.... |
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@andy sì e mi piacciono anche Bjork, prince, portishead, kate Bush, kraftwerk laibach e public enemy tra gli altri. Non sono metallaro? Pace. |
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....ma che metallari siete scusate....se vi piacciono i depicche... ma... |
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Non uno dei miei gruppi preferiti e non sono molto avezzo al genere... però questo ce l\'ho anch\'io e si... principalmente per Enjoy the Silence e lo comprai nello stesso periodo in cui venne fuori il remix di Shinoda... praticamente presi questo CD e il CD singolo del Remix. |
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10
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Splendido...e non potrebbe essere altrimenti.Voto 95. |
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Disco incredibile con alcuni classici intramontabili al suo interno. Come ha scritto Testamatta, da Black Celebration ad Ultra è tutto oro colato. |
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8
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Poco da aggiungere a quanto già detto nella recensione e nei commenti sottostanti. Da Black Celebration (ma anche da Some Great Reward) a Ultra solo capolavori. I miei preferiti rimangono il precedente e il successivo, qui non entro in perfetta sintonia con un paio di brani, ma sono sicuro che è solo una questione soggettiva. Per il resto, un album che oltre ai (giustamente) celeberrimi quattro singoli contiene anche altre perle come Halo o Waiting for the Night non può che fare la storia. Voto 92 |
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7
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Vabbè, qui non c\'è una nota fuori posto. Capolavoro del genere e tra i più bei dischi degli anni 90. |
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6
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Non possiamo aggiungere niente rispetto alla recensione e rispetto a quanto detto su quest\'album dal 1990 ad oggi. Da Black Celebration fino ad Ultra questa band ha vissuto uno stato di grazia e un livello di ispirazione pazzeschi. La penna di Martin Gore volava. |
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5
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Qui c\'è poco da commentare e molto da inchinarsi... 99 tutta la vita. |
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Band tutt ora di livello. Recensite l ultimo per favore |
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Mamma mia, Policy of Truth.... |
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Una delle band non metal più amate dai metallari, direi. E con ragione. |
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1
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Non si può dire nulla contro questo disco e questa band |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. World in My Eyes 2. Sweetest Perfection 3. Personal Jesus 4. Halo 5. Waiting for the Night 6. Enjoy the Silence 7. Crucified 8. Policy of Truth 9. Blue Dress 10. Clean
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Line Up
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Dave Gahan (Voce, Strumentazione) Martin Lee Gore (Voce, Strumentazione) Alan Wilder (Strumentazione Voce) Andrew Fletcher (Strumentazione, Voce)
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