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METALLICA + SLIPKNOT + LOSTPROPHETS - Stadio Euganeo, Padova, 29/06/2004
04/07/2004 (13304 letture)
È certo, i Metallica tornano in Italia e questa volta in quel di Padova prendendo di mira, dopo qualche variazione di programma, lo Stadio Euganeo.
Pronti via, eccoci come abitudine indaffarati con la stretta cerchia di amici a preparare zaini, macchine fotografiche, catene e borchie sufficienti per mischiarci con le migliaia di metalheads presenti, smaniosi di godersi questa giornata non certo priva di emozioni.
Nonostante l'entusiasmo a 1000, ci vediamo immediatamente proiettati in una interminabile coda autostradale, con 35 gradi roventi sulle spalle che non hanno intenzione di demordere, non la benchè minima idea di dove lo stadio sia situato e già troppa birra che scorre nelle vene che certo non aiuta a risolvere questi piccoli problemi logistici. Ma fiduciosi e arditi eccoci allo stadio dove la tensione per quel che sarà si rende immediatamente palpabile.
Entrati con non poco anticipo, presi i posti dovuti in mezzo alla ressa nel prato si presenta davanti a noi un palco dove vale la pena soffermarsi un attimo; 50 mt circa la lunghezza della struttura, un impianto di luci e schermi impressionante il tutto condito con uno staff formato non meno da 50 addetti ai lavori che non smettono un attimo di perfezionare il già mastodontico palcoscenico.
Detto fatto si parte: i Lostprophets non tardano ad entrare ed un buon numero di presenti accolgono la band gallese con applausi e corna a volontà. Ora, seppur l'apertura mentale sia dovuta, quasi obbligatoria in questi casi, mi risulta impegnativo dover descrivere quanto fatto dalla band perchè ci troviamo per la millesima vola al più puro stile new metal, alternato da basi rockettare e ritmate che più non si può, voci pulite sovrestate da screaming cattivi quanto inutili,tastiere a go go e quant'altro vogliate immaginare.
La prova? Beh..certo la band ce la mette tutta e non disdegna certo l'occasione avuta ringraziando più volte sia le band che verranno sia i presenti per la foga (e la pazienza) concessa. Una classica band da intro che visto il genere proposto, non concede mezze misure di gradimento.
Uscendo comunque tra gli applausi dopo i 4/5 brani proposti, non tardano ad iniziare preparativi e soundcheck per l'avvento degli Slipknot che, dando un'occhiata alla folla presente, sembra essere davvero ben voluta in questa afosa giornata di Giugno.
L'attrezzatura che il "nine piece" utilizzerà è davvero sbalorditiva, percussioni nuove di zecca esclusivamente in acciaio fiammante con il logo della stella a nove punte a fare da scudo, una batteria personalizzata con altrettanti stemmi incisi, la consolle del Dj posizionata su di un rialzo per padroneggiare la scena ed in mezzo un microfono che sarà strapazzato dal folle frontman Corey Taylor. Alle spalle del palco si issa un enorme tendone con il logo della band, la folla è quasi incontenibile quando la intro dell'omonimo album viene lanciata ad una potenza sonora impressionante.
Il primo "mascherato ad entrare in scena è il batterista Joey Jordison, accolto da un assordante boato che non sembra avere termine visto l'ingresso dopo pochi secondi di tutto il carrozzone dell'Iowa.
Il look è decisamente variato sia nelle maschere (il maiale è stato addirittura tolto sostituito da una mschera che ha tutte le sembianze di un teschio) che dell abbigliamento; tute nere con cravatte per i nostri, capelli tinti con i più svariati colori e come sempre quell'attitudine aggressiva e oltranzista che raffigura la band.
Si da il via alle danze con Sicche fa prontamente esplodere un pogo infernale tra la folla,la band sembra puntare molto sull'attitudine visiva correndo, rotolando e chi più ne ha più ne metta.
Vengono immancabilmente presentate anche songs tratte dall'ultima fatica The Subliminal Verses quali Pulse Of The Maggots, Three Nil e Duality dando vita ad una prova di tutto rispetto.
Vengono immancabilmente eseguiti brani più remoti come Wait and Bleed, Spit it Out e la devastante Disasterpiece tratta da quel fortunato lavoro che risponde al nome di Iowa.
Corey si diverte a sbiascicare in continuzione frasi in italiano come "Grande stronzo" "Fate casino!" e un paio di bestemmie che sinceramente a mio avviso danno al singer un aria di teen ager rincoglionito.
Ma piccolezze a parte gli Slipknot si dimostrano una band con le palle e gran talento, dando vita ad una prova micidiale aggressiva e senza sosta. Una piccola parentesi di goduria si verifica quando il Clown alla fine del concerto lanciando le sue bacchette personalizzate vedrà il vostro affezzionatissimo farne sua una dopo un'ardua lotta tra la folla...la bacchetta a quel punto è mia!!!!!!!!!!!!!
La band lascia gloriosa il palco ed incita ulteriormente la folla per l'ingresso dei Metallica (piccola curiosità il batterista degli Slipknot ha militato qualche concerta prima nelle vesti di batterista nei Metallica per un leggero infortunio ad Ulrich),attesa che si farà attendere come da manuale.
Ed ecco ripartire uno stremante soundcheck e spostamenti di amplificatori, luci, personale che si arrampica sulle torrette per direzionare i più sofisticati comandi, insomma, due palle mostruose.
Ma tutto sarà prontamente ripagato da un devastante e del resto come sempre, infinito concerto dei Metallica.
Si spengano quindi le luci,si accendano gli schermi per proiettare le immagini della intro The exstacy of Gold che con la pelle d'oca viene urlata a squarcia gola da tutti i presenti,boato che si amplifica all'ennesima potenza quando da una chitarra distorta si intuisce che Blackened è alle porte.
Ora, credo sia futile soffermarsi sulla tipologia delle canzoni partorite dai Four Horsemen ma ben più costruttivo possa essere ammirare ogni volta una band che, nonostante i migliaia di show tenuti, milioni di copie vendute e successo all'apice del possibile, continua ad essere fresca e travolgente, continua a smuovere maree di gente che impazzisce ad ogni singolo potenziale cavallo di battaglia dei nostri, che ama questa band come credo poche altre.
Hetfield instaura come suo solito un rapporto quasi "sdolcinato" con il pubblico, ringraziando i presenti ed incitando a scatenarsi, si scatena come un giovincello elettrizzato alle prime esperienze ma con una classe ed una capacità tecnica impressionante. Il resto della band..beh che dire del solito Ulrich che tra simpatici siparietti martella come un dannato accompagnato da Trujillo sempre più fiero delle sue movenze da "Homo erectus" e Hammet che delizia con assoli e scorribande da un estremo del palco all'altro imbracciando sempre la sua fedele chitarra.
Poi certo, ci si può anche soffermare sull'uragano che scatenano i primi 4 accordi di Master Of Puppets, si può sognare tra i mille accendini e voci urlanti di Nothing Else Matters, ci si può infuriare e gridare un vaffanculo al mondo accompagnati da St.Anger e perchè no, fare un salto nel passato nella Bay Area quando Seek And Destroy avvolge alla gola come un anaconda.
"Metallica are here tonight to make you feel better than you are" ha detto James Hetfield al microfono, e credo che per l'ennesima volta questi mostri sacri siano riusciti nel loro intento.



Kekko
Giovedì 21 Luglio 2016, 16.36.22
3
Report che sembra scritto da un bambino di 5 anni al suo primo concerto
Squinsy
Mercoledì 16 Maggio 2012, 21.28.29
2
Giusto per la cronaca, i LOSTPROPHETS sono GALLESI, non statunitensi.
Argo
Sabato 12 Maggio 2012, 18.52.20
1
Ero a quel concerto, e lo ricordo benissimo. Ricordo soprattutto il massacro compiuto dagli Slipknot, massacro che ha veramente distrutto gli animi, tant è che il concerto dei Metallica mi è sembrato molto "tranquillo" in confronto. Ecco, è questa la sensazione che mi viene ripensando a quel giorno, Hetfield che faceva di tutto per incitare la gente, ma pubblico poco partecipe.
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04/07/2004
Live Report
METALLICA + SLIPKNOT + LOSTPROPHETS
Stadio Euganeo, Padova, 29/06/2004
 
 
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