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27/07/24
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ALTERNATIVE, C.DA ULIVETELLA - MONTENERO DI BISACCIA (CB)
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HAKEN + NEW HORIZONS - Ippodromo delle Capannelle, Roma (RM), 07/07/2019
11/07/2019 (1072 letture)
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Tra le varie date che toccano l'Italia per il tour estivo di supporto a Vector, uscito l'anno scorso, gli Haken suonano per la prima volta in quel di Roma, nella cornice del Rock in Roma, rassegna che ha suscitato non poche polemiche tra gli appassionati a causa della presenza di artisti piuttosto distanti dal rock propriamente detto. Gli appassionati di progressive metal possono tuttavia gioire della scelta di includere il gruppo inglese nella programmazione. Per tutta la durata del tour italiano gli Haken sono accompagnati dai New Horizons, formazione progressive toscana, che lo scorso anno ha pubblicato il primo full-lenght. Andiamo quindi a scoprire che cosa ci ha riservato la serata.
NEW HORIZONS Partiamo dai sei ragazzi di Pisa, che cominciano puntuali alle 20:45, come da previsione. La loro proposta non si discosta di molto da quella di nomi più noti quali Dream Theater o Seventh Wonder, ma rielabora in chiave personale tutte queste influenze. Sin da subito spiccano le doti canore di Oscar Nini, ma tutti i componenti mostrano una discreta perizia nell'esecuzione. I brani proposti sono tratti dal debutto Inner Dislocation e come dichiarato dallo stesso Nini essi si ispirano alla condizione umana e ai suoi mutevoli stati d'animo. Tra i più riusciti indubbiamente Inhuman Wrath e la complessa The Trail of Shadows, che tra ritmiche intricate e assoli funambolici tengono alta l'attenzione degli astanti, non molti a dire la verità. Finito il set, il gruppo lascia il palco agli headliner, gli attesi Haken.
HAKEN In un ippodromo con a malapena 200 persone, alle 21.45 in punto le note del Guglielmo Tell anticipano l'arrivo del gruppo inglese, tra fumogeni e luci stroboscopiche, e se il buongiorno si vede dal mattino non possiamo che aspettarci il meglio per le circa due ore che seguiranno. Come da copione, l'apertura è affidata alla breve introduzione Clear, seguita dal primo singolo tratto da Vector, ovvero l'orecchiabile The Good Doctor. I sei musicisti sono in formissima e il brano è la scelta perfetta per scaldare l'atmosfera (si fa per dire, considerata la calura romana mitigata solo da un flebile venticello serale) prima dei pezzi da 90. Puzzle Box è l'esempio perfetto di quanto gli Haken di oggi abbiano da offrire, tra riff stoppati e poliritmie, l'ideale per mettere a dura prova l'impianto luci e offrire al contempo uno spettacolo memorabile. A spezzare il momento dedicato a Vector, riproposto quasi integralmente (unico pezzo mancante Host), sono le tastiere dell'incredibile Diego Tejeida, che introducono In Memoriam, primo estratto dal capolavoro The Mountain. Per tutto il concerto il vocalist Ross Jennings non si risparmia nemmeno per un minuto, saltellando di qua e di là e facendo vorticare l'asta del microfono come un novello Freddie Mercury, pur con i dovuti distinguo. Il frontman, inoltre, incita gli astanti a cantare a gran voce la successiva e coinvolgente A Cell Divides, ottenendo un'ottima risposta da parte del pubblico. Un inconfondibile riff proveniente dal basso a sei corde di Conner Green introduce Pareidolia, brano complesso che dà modo ai due chitarristi di sfoggiare l'ampio range delle loro Strandberg tra ritmiche djent e assoli di pregio e a noi di apprezzarne le doti. Dopo la strumentale Nil By Mouth e l'iconica Cockroach King, con il suo coro a cappella cantato all'unisono dai sei musicisti, la serata vira sui brani di Affinity, tra i quali spiccano 1985, durante la quale il buon Jennings ha inforcato un paio di occhiali in tema, e la mastodontica The Architect, scelta per l'occasione dopo l'encore e che ci restituisce la performance di un gruppo affiatato come non mai. Potete definirli sopravvalutati quanto volete, ma gli Haken non hanno deluso affatto le aspettative, fornendoci uno spettacolo davvero memorabile e carico di atmosfera, complice inoltre l'ottimo lavoro al mix e all'impianto luci. Che dire, speriamo di rivederli quanto prima in Italia, magari con un po' di pubblico in più, perché lo meritano davvero.
SETLIST HAKEN 1. Guillaume Tell Ouverture (William Tell Overture) 2. Clear 3. The Good Doctor 4. Puzzle Box 5. In Memoriam 4. Earthrise 5. A Cell Divides 6. Pareidolia 7. Nil by Mouth 8. 1985 9. Cockroach King 10. Shapeshifter 11. Veil ---Encore--- 12. The Architect
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Anche per me un po' lontano (1000 km a/r) ma li avrei visti mooolto volentieri.Sul poco pubblico ci si potrebbe discutere per ore. |
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*500 km a/r. E comunque le foto che raffigurano il pubblico presente sono di una tristezza indicibile. |
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Io purtroppo sono tornato tardi da un weekend sul Monte Rosa, altrimenti li avrei visti volentieri per la seconda volta (la prima feci 250 km a/r per vederli a Bologna e fu un gran concerto). |
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peccato fosse un po lontano per me,la sola "the architect"dal vivo valeva il prezzo del biglietto, e, visto che ormai i leprous di "malina" sembra abbiano sterzato verso altri lidi ( e pure dal vivo ormai fanno ben poco dei primi 3 dischi) non ci resta che affidarci a gente come haken,certo che, se poi arrivano in 200 a vederli….. |
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Però c'è poco da lamentarsi sul fatto che ormai il Rock in Roma sia una manifestazione pop/trap per ragazzini, se poi con nomi come Calcutta e merda trap fanno minimo 10 mila persone a sera mentre con gli Haken (che a Milano ne portano 5 volte tanto) ne fanno 200.
Il 90% di chi fa caciara sui social e insulta l'organizzazione sono le stesse persone che si muovono solo per i Metallica |
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Anche a Firenze eravamo poche decine di persone ma loro sono stati bravissimi, li andrei a riascoltare stasera stessa. |
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