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27/04/24
CRASHDÏET
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THE ROLLING STONES + GHOST HOUNDS - Stadio San Siro, - Milano (MI), 21/06/2022
25/06/2022 (1109 letture)
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Alla Scala del Calcio appuntamento con la Storia della Musica (e non solo): ladies and gentlemen, stasera sono di scena i Rolling Stones. Se pensi alla parola "rock", cosa ti viene in mente? Una bocca che fa la linguaccia, ecco cosa: i Rolling Stones non suonano il rock, loro SONO IL ROCK. Possiamo dire quello che vogliamo, ma la verità è che questi signori incarnano il mito della musica che amiamo nella sua forma più primigenia; li ascoltavano i nostri genitori, i nostri zii e addirittura i nostri nonni normale, quindi, avere una sorta di timore reverenziale di fronte a quel palco enorme che tra poco verrà calpestato da queste Leggende della Musica. Avevo già avuto modo di assistere a un loro concerto anni fa, stessa location e un Charlie Watts in più; lo storico batterista non è più tra noi e devo ammettere che anche questo fattore mi ha influenzato sulla partecipazione all'evento (facendomi perdere, con questa stupida indecisione, il pit): pazienza, vada per il prato, l'importante è esserci!
GHOST HOUNDS Ad aprire le danze sono stati chiamati i talentuosi Ghost Hounds capitanati dal singer Tré Nation e dal chitarrista Thomas Tull, il cui spettacolo scorre via tra sorrisi e una carica rock n' blues contagiosa (al netto di un problema audio a inizio set); le coriste sono le stesse che canteranno con gli Stones e brani come Bad News danno una carica positiva per scaldarci a dovere prima che sul palco appaiano gli headliner.
THE ROLLING STONES Sugli schermi appare un video-tributo a Charlie Watts -ora sostituito da Steve Jordan- una morsa ci stringe il cuore... ma ci pensano l'ingresso on stage della band e gli accordi di Street Fighting Man a risollevarci il morale. Lo stadio esplode, le nostre facce dicono tutto: occhi sbarrati, espressione allucinata e stiamo già cantando a squarciagola. Mick Jagger è incredibile: asciutto come quando era un ventenne si dimena sul palco incantando il pubblico nonostante le quasi 79 primavere... e la cosa assurda è che al confronto sembriamo più "vecchietti" noi! Come può ancora muoversi così sul palco? Come fa ad avere una voce simile a questa età? Mentre ti fai domande che non hanno -NON DEVONO- avere risposta arrivano gli accordi scatenati della coppia Richards/Wood con 19th Nervous Breakdown e ti ritrovi a saltare come una molla. Sixty Tour, 60 anni di carriera... possibile? I conti non tornano, siamo tutti Out of Time e felici di esserlo: cantare il coro dal vivo per il sottoscritto è un sogno divenuto realtà, essendo uno dei miei brani preferiti del repertorio degli Stones prima maniera (grazie Mick per il reprise interpretato dallo stadio intero). "Questo è il nostro primo tour senza Charlie e ci manca tantissimo!" dice il frontman con un velo di sincera commozione, l'appaluso è d'obbligo ma dobbiamo continuare a fare festa come avrebbe voluto sicuramente il mitico Watts; "siete famosi per il canto" ci dice Mick -che si rivolgerà a noi in italiano tutta la sera- e allora lo dobbiamo dimostrare con la ballad Wild Horses -stupendo il colpo d'occhio dello stadio illuminato dalle luci e gli smartphone mentre cade una leggera pioggerellina- seguita dall'eterna You Can’t Always Get What You Want. Un'altra graditissima sorpresa è la nuova Living in a Ghost Town, giustamente eseguita per esorcizzare il tetro periodo di pandemia che ci ha privato di eventi come questo per ben due anni e che Jagger ha provato sulla sua pelle da pochi giorni (che paura quando gli Stones hanno dovuto annullare i due concerti precedenti alla data italiana). Dopo l'adrenalinica Honky Tonk Women il carismatico Jagger ci presenta "la banda... ed ecco direttamente dalla settimana della moda Ronnie Wood!"[cit.] È il turno di Keith Richards di mettersi al microfono per You Got the Silver e Connection, ma è quando partono prima il falsetto di Jagger e quindi il basso di Darryl Jones per l'infuocata Miss You che San Siro esplode in un boato, per non parlare di Start Me Up... stupendo! La scenografia è grandiosa ma non imponente, a Mick Jagger basta avere una pedana ai lati e al centro del palco da percorrere per km -ecco il segreto della sua forma fisica!- e senza troppi fuochi d'artificio ecco uno show in cui la musica è protagonista per un risultato -come aveva detto poco prima "bellissimo, anche se è più caldo del quinto girone dell'inferno". A proposito, chi lo ha evocato? Sympathy for the Devil e prima ancora Midnight Rambler sono lunghe jam session in cui Keith Richards e Ronnie Wood si divertono come pazzi, poi giunge Jumpin' Jack Flash e il pubblico diventa incontenibile; piccola pausa e Gimme Shelter ci offre una sfolgorante prestazione gospel, con Chanel Haynes -chiamata senza preavviso direttamente dal musical Tina a sostituire l'assente Sasha Allen- che duetta con Mick facendo impazzire la platea prima del gran finale affidato a Satisfaction, vero e proprio manifesto del rock che fa saltare e tremare lo stadio intero. Siamo felici, esaltati, sfiniti e assetati, ma ne vorremmo ancora e ancora... ma sui megaschermi appare il ringraziamento della band che nel frattempo si è congedata con saluti e sorrisi. È finita davvero, siamo ancora increduli mentre dagli speaker la voce di Bob Marley ci congeda da quella che è stata, a tutti gli effetti, una delle serate più magiche di sempre per il sottoscritto... e non solo.
SETLIST THE ROLLING STONES 1. Street Fighting Man 2. 19th Nervous Breakdown 3. Tumbling Dice 4. Out of Time 5. Dead Flowers 6. Wild Horses 7. You Can’t Always Get What You Want 8. Living in a Ghost Town 9. Honky Tonk Women 10. You Got the Silver 11. Connection 12. Miss You 13. Midnight Rambler 14. Start Me Up 15. Paint It Black 16. Sympathy for the Devil 17. Jumpin' Jack Flash ---Encore--- 18. Gimme Shelter 19. (I Can’t Get No) Satisfaction
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Mi verrebbe da dire che è stato un concerto ordinario, ma l'ordinario per loro è al di là di qualsiasi standard, quindi la straordinareità è il loro clichè...ma parlo da fan sfegatato, da chi li ha visti per la prima volta nel lontanissimo (e caldissimo) luglio 1982, ero un ragazzino e loro non più ma ancora oggi dopo tanti anni e tanti dischi e concerti dal vivo continuano ad emozionare quel ragazzino imberbe che è dentro di me, ed anche stavolta hanno fatto centro, ma loro sono appunto gli Stones e gli altri....bè...se ne facciano una ragione |
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Ho rinunciato ad andare, sia per i prezzi esorbitanti sia perché ritengo che ormai (Mick Jagger a parte) gli altri componenti siano abbastanza spompati e, permettetemi, anche un po' patetici. Leggo invece recensioni entusiastiche sia di questo concerto sia degli altri, e mi sta venendo il dubbio di essermi perso un'occasione. |
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