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COMBICHRIST + PRIEST - Legend Club, Miano (MI), 02/08/2022
20/08/2022 (445 letture)
Altro atteso ritorno quello dei norvegesi Combichrist, band capitanata da Andy LaPlegua famosa per i suoi show incendiari che, dopo tre anni, torna sullo stesso palco che li ospitò tre anni fa in occasione del “One Fire World Tour”. Nonostante il cambio di location dell’ultim’ora, la giornata infrasettimanale e l’inizio delle agognate ferie, si registra una partecipazione consistente e variegata, con la presenza anche di noti personaggi della scena dark/gothic locale.

Iniziamo con le criticità: al nostro arrivo, poco prima dell’esibizione dei Priest balza all’occhio un’estesa, e piuttosto lenta, coda alla cassa. Ma non solo, al momento dell’ordine si apprende che la birra bionda, quella usualmente di maggior smercio, è terminata, rimane soltanto quella in bottiglia da 0,33, che peraltro terminerà di lì a breve. Tra i motivi del rallentamento in cassa, il personale di sala si insinua tra un ordinativo e un altro per i pagamenti dei clienti ai tavoli. Non si ci potrebbe munire di un pos aggiuntivo senza fili? Inoltre, per deflazionare il bar centrale non si poteva attivare l’impianto di spillatura dentro la sala live? Nonostante tutto, il personale resta cordiale e garbato come suo solito ed infatti l’appunto è inteso quale critica costruttiva che non intacca il pregio del locale, dacché resta saldo alla vetta dei migliori nel suo genere.

PRIEST
Solcano il palco i Priest, svedesi, formazione a tre (voce e due synth), propongono un combinato di musica elettronica con diversi infusi techno elemento, quest’ultimo, che purtroppo pare debba indurre necessariamente a volumi esagerati. Scevri da qualsivoglia elemento di originalità (look ed attitudine a celare l’identità attinti a piè pari dai Daft Punk, mentre musicalmente siamo innanzi a una mera derivazione dei Kraftwerk, seppur con lontanissimi echi di certi Depeche Mode), portano avanti un live set nel complesso godibile, ma l’impressione di essere in presenza di poco più che meri “filler” prevale dall’inizio fino alla fine. Disponibili ad incontrare il pubblico a fine spettacolo, c’è infine da rilevare, per i nostalgici di turno, come nel penultimo pezzo il cantante imbracci una keytar, riportando lestamente alla memoria il buon Sandy Marton!
Ma torniamo or ora decisamente in territori più consoni al genere da noi prediletto.

COMBICHRIST
Quale parte del “Europe is not my Enemy – Part 2 Tour”, salgono finalmente in cattedra i Combichrist. Primo doveroso rilievo sulla classificazione loro affibbiata, quali esponenti di tal “aggrotech”. A volte si fa fatica a comprendere la convulsa, quanto sterile ossessione del voler in qualunque modo coniare nuove etichette da attribuire a tutto e tutti. Nel caso specifico, tale smania è tanto più insensata in quanto il gruppo è semplicemente inquadrabile nell’industrial metal, con fortissime influenze del magnifico Rob Zombie. Ma rientrando nell’alveo del concerto, che i loro show fossero carichi di adrenalina e prepotentemente coinvolgenti era circostanza nota e quello di stasera ne ha, fortunatamente, rappresentato una riprova. Il tiro fin dalle prime note è enfatico, un favoloso ed accattivante groove cui non mancano parti tirate al limite del metalcore. A contribuire al vigoroso muro sonoro messo in piedi dalla band prende parte, con gran merito, il funambolico batterista Dane White il quale, come 3/5 della band, si presenta con un aspetto che ricorda non poco i Misfits era Danzig. Il loro stile rappresenta un’interessantissima miscela electric/industrial con reminiscenze di mostri sacri quali, oltre il citato maestro Rob Zombie, i primi Ministry, Rammstein finanche qualche remoto accenno ai The Prodigy, sì da creare un’onda d’urto di inarrestabile impatto. La presenza scenica e la padronanza del palco dei musicisti sono disarmanti ed infatti il pubblico è stato enormemente reattivo fin arrivare, da metà concerto in poi, al mosh più sfrenato! Andy LaPlegua & soci portano avanti lo show con smisurata intensità, senza incontrare soste né cedimenti di sorta. Il vigoroso frontman, dall’aspetto sinistro e poco rassicurante, percorre il palco in lungo e in largo con piglio sicuro quanto perfido senza contare, aspetto non certo secondario, che può vantare una lodevole estensione vocale.
Giunti quasi al temine, sotto lo scroscio degli applausi viene invocato il bis, prontamente concesso e che ha visto, nella conclusiva What The Fuck Is Wrong With You? sia l’esibirsi di Mimi Barks, protagonista della prima parte della serata, che uno stage diving da parte del bassista/tastierista!
In definitiva, una band trasversale in grado di unire vari timbri sonori e platee dai gusti più disparati che merita, senza alcuna esitazione, di essere vista dal vivo.

SETLIST COMBICHRIST
1. Heads Off
2. Not My Enemy
3. Guns at Last Dawn
4. Throat Full of Glass
5. Get Your Body Beat
6. Satans Propaganda
7. Blut Royale
8. Exit Eternity
9. Compliance
10. Hate Like Me
11. No Redemption
12. Zombie Fistfight
13. Slakt
14. Shut Up And Swallow
15. Can't Control

--- Encore ---

16. Maggots At The Party
17. What The Fuck Is Wrong With You? (con Mimi Barks)



Diz
Mercoledì 24 Agosto 2022, 12.24.30
1
gruppo amato dai goth vero
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