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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
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Burning Ground - Last Day of Light
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06/10/2017
( 1311 letture )
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Essere italiani è spesso un ostacolo fin troppo grande per chi vorrebbe sfondare nel mondo della musica. Nel nostro paese gli unici tipi di musica che portano gli artisti a riuscire a vivere con essa sono il pop e il rap, mentre chi vuole creare una carriera in generi come il rock e il metal la strada è pressoché sbarrata. È ancora più sbarrata quando si viene dalla Sardegna che, per evidenti motivi geografici più che culturali, è sempre stata un po’ isolata da un paese già in partenza periferico come l’Italia. È questo il caso dei Burning Ground, da Cagliari con orgoglio, che dal 2002 propongono un possente heavy metal con forti influenze power e thrash dal chiaro sapore americano. Last Day of Light è il loro primo album ed è uscito per la leggendaria Minotauro Records.
Dopo un intro di un minuto e mezzo (Dark Ages) la prima vera e propria canzone: The Killing Hand, che insieme alla successiva Darkened Desire mostrano tutte le qualità della band sarda: un riffing potente e fantasioso di chiaro stampo primi Savatage, una buona capacità di strutturare i brani tramite composizioni abbastanza lunghe (oltre i cinque minuti) con sapienti cambi di tempo e, soprattutto, un cantante fuori dalla media. Maurizio Meloni infatti è dotato di un’ugola grintosa e potente davvero in grado di fare la differenza e di elevare il gruppo dalla massa dei mestieranti a band di livello internazionale, e queste qualità si notano molto bene nell’epica The Burning Ground. Peccato che qualcosa non vada: il difetto più grande, e forse anche l’unico, dei Burning Ground è la scarsa personalità. Infatti difficilmente riusciremmo a distinguere una canzone presa da Last Day of Light da una qualsiasi di una band power-thrash americana di livello medio-alto. Per carità, è anche comprensibile per degli esordienti essere ancora ancorati alle proprie influenze e alla scena di riferimento, ma non dimentichiamo che i Burning Ground vengono da 15 anni di gavetta e, purtroppo, al giorno d’oggi per uscire dalla melma dell’underground le qualità più importanti sono senza dubbio l’originalità e una forte personalità. Niente, dai riff alle melodie vocali, è qualcosa che non si sia già sentito una trentina di anni fa nei dischi dei già citati Savatage e dei Metal Church o, in tempi più recenti, dai magnifici Nevermore e Symphony X, band che hanno posto un’asticella fin troppo alta per tutti i loro emuli.
Certo, i Burning Ground quello che fanno lo sanno fare molto bene. Last Day of Light farà la gioia degli appassionati del genere e lascerà una sensazione piacevole anche a chi non mastica questo tipo di sonorità, ma non ha ancora la capacità di rimanere troppo a lungo nella mente dell’ascoltatore. Come già detto The Last Day of Light è un album suonato con una capacità tecnica e compositiva superiore alla media ma i Burning Ground non sembrano riuscire ad levarsi, almeno per ora, l’etichetta di band "normale", cioè che non riesce a spostare la bilancia né da una parte né dall’altra. C’è sempre tempo per essere smentiti.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Dark Ages 2. The Killing Hand 3. Darkened Desire 4. Facing the Shame 5. Before I See 6. The Burning Ground 7. Last Day of Light 8. Dawn of Hope
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Line Up
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Maurizio Meloni (Voce) Andrea Alvito (Chitarra) Alberto Bandino (Chitarra) Alessio Melis (Basso) Angelo Melis (Batteria)
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RECENSIONI |
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