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27/07/24
DIVINE METAL FEST 7
ALTERNATIVE, C.DA ULIVETELLA - MONTENERO DI BISACCIA (CB)
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Hour of Penance - Devotion
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22/04/2024
( 917 letture )
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Fortunatamente, una pandemia ed un cambio di line-up piuttosto importante non hanno minimamente scalfito le coordinate stilistiche e le brutali sfilettate dei nostri Hour Of Penance, che danno alle stampe il loro nono full-lenght: Devotion, edito da Agonia Records e composto da dieci nuove composizioni, per poco meno di quaranta minuti di musica. Come già anticipato i romani si muovono su strade certe, strade fatte di death, brutal e di influenze black, senza stravolgere la loro natura in fondo ma offrendo una concreta certezza, per i seguaci della band o comunque per gli addetti ai lavori è il classico album sul quale si può star certi anche a scatola chiusa.
Devotion beneficia di un mixaggio e di un mastering fatto agli Hertz Studio e pertanto porta con sé un suono “polacco” (Behemoth-Vader per intenderci) fatto di basse e medie frequenze grandiose, batteria e voce in primissimo piano a discapito di un ottimo lavoro di basso e chitarra: a tratti il riffing generale si perde ed è un peccato, ma a beneficiar di tale contesto sonoro è sicuramente il mood generale che evoca in ogni singolo istante oscure e potentissime ondate distruttive, mood che va a ricercare e ricalcare quelle che sono sostanzialmente le produzioni brutal degli ultimi tempi.
I brani hanno un filo di tensione continua grazie ad un ispirato e copioso lavoro di riffing che ben si lega ad un continuo groove ritmico. Musicisti navigati e tecnicamente abilissimi, gli Hour Of Penance sanno incastrare perfettamente ogni tassello per far funzionare al meglio Devotion. La tracklist al contrario dei suoi predecessori non offre una (o più) vere e proprie hit ma attenzione ciò non significa che i quattro si siano adagiati su loro stessi o che ci sia un calo di ispirazione o efferata brutalità. Al contrario le chitarre di Pieri e Moschini, avvalorati ancor più dal neo entrato Torti alla batteria, danno sempre spunti di interesse notevoli, dalla opener Devotion for Tyranny a Retaliate, la prima parte del disco è un concentrato di estremismo, sotto ogni singolo punto di vista. Ad alzar ulteriormente i toni e le velocità ci pensano le centrali Breathe the Dust of Their Dead e The Morality of Warfare, “core” di supporto perfetto e di ipertrofica possanza per questo disco. Nella seconda parte del disco posta quasi in chiusura colpisce The Ravenous Herald soprattutto per la sua parte centrale composta da un ottimo solo di chitarra seguita da un apertura epica, tetra e corale davvero d’effetto; ecco se a forza si vuole estrapolare un brano su tutti questa è la candidata numero uno.
Nonostante la mole di ferocia e di brutalità Devotion scorre piacevole e veloce: va ricordato sempre e comunque che si è di fronte ad un lavoro estremo sotto ogni aspetto e quindi un lavoro non per tutti i palati o meglio per tutte le orecchie. Un concentrato di esperienza, di tanta tecnica mai fine a se stessa, di un’abilità compositiva assoluta, di coerenza e di costanza, gli Hour Of Penance incastonano un'altra perla oscura alla loro corona, sedendo sempre nell’empireo dei grandi del genere. Una certezza.
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5
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giuro che sti tizi non ne sbagliano una, questo è l\'anno del death metal italiano, tra loro, i fleshgod e gli hideous divinity ci sarà un estate piena |
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4
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Appena visti in concerto, un album compatto e che cresce con gli ascolti. Voto 95. |
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3
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D\'accordo con la Lisablack, tra le band estreme migliori al mondo. |
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2
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Una delle migliori band estreme del mondo, non solo in Italia, album devastante. Io sono di parte, li adoro alzo il voto a 85 |
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1
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Ed eccola qui la seconda bomba death metal tutta italiana. Album spettacolare che fomenta non poco |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Devotion for Tyranny 2. Parasitic Chain of Command 3. Birthright Abolished 4. Retaliate 5. Breathe the Dust of Their Dead 6. The Morality of Warfare 7. Severance 8. The Ravenous Heralds 9. A Desert Called Peace 10. Spiralling Into Decline
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Line Up
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Paolo Pieri (Voce, Chitarra) Giulio Moschini (Chitarra) Marco Mastrobuono (Basso) Giacomo Torti (Batteria)
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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