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Kid Rock - Devil Without a Cause
( 3918 letture )
È diventato milionario l'adolescente benestante che ha iniziato come dj per le feste dei neri, ha lavorato per un autolavaggio e ha spacciato crack. Una delle sue residenze si trova a Clarkston, sobborgo di Detroit, ha due piscine e un lago artificiale, uno studio di registrazione, campi da basket e tennis e garage con macchine d'epoca e moto potenti. «Suonavo per guidare belle auto e avere un sacco di ragazze — ricorda —. Poi ti rendi conto di quante persone puoi influenzare con le tue canzoni, puoi farle sentire meglio. Questo è il vero potere della musica» (…) Spero che la gente rubi la mia musica, per sempre. Sono ricco, non patirò la fame. Ho venduto due milioni di album in America senza iTunes e ora, soltanto perché non voglio che nessuno perda "All Summer Long", ho deciso di metterla sul web. Ma è una mia scelta, nessuno può dirmi cosa fare».
(tratto da Corriere.it, 04/08/2008).

Quarto album del rapper bianco di Detroit, marito per soli quattro mesi della gommosa bagnina Pamela Anderson, Devil Without A Cause ha riscosso un buon successo di critica, è stato premiato con undici dischi di platino ed è considerato molto influente per il movimento rap metal sviluppatosi alla fine anni novanta. L'artista, poco avvezzo alle etichettature ed in perfetta sintonia con lo spirito ribelle della citazione sopra riportata -e con il titolo dell'album-, si concede la libertà di spaziare tra gli stili e le epoche, abbinando a testi interessanti, talora socialmente impegnati, richiami musicali tra i più eterogenei. Il disco presenta infatti contaminazioni rock/metalliche localizzate soprattutto nella prima parte (nella seconda prevalgono scelte pop-rap più convenzionali ed anonime), durante la quale si afferma come un'enciclopedia del rock contemporaneo americano, con suggestioni sonore che -come vedremo- spaziano dal grunge alla black disco, dal country rock all'hardcore rap, passando con ammirevole disinvoltura per southern e heavy metal. L'opener Bawitdaba, inserita a torto o a ragione nella classifica delle 100 Greatest Hard Rock Songs di MTV, suona come un cantilenante coro maori degli All-Blacks (Bawitdaba da bang a dang diggy diggy diggy said the boogy said up jump the boogy) innestato alla perfezione, con una perizia tecnica che previene stridori, in un rap scratchato dalle sonorità metalliche. Canzone non affannata, interpretata con piglio personale e poca foga, asciutta e priva di orpelli, Bawitdaba invita a raccogliere il fiato necessario per accompagnarne l'incessante cantato ed onorarne il ritmo con un pogo selvaggio. I Am The Bullgod, prima che sopraggiunga il cantato/parlato di Kid Rock, cita invece gli Alice In Chains di Dirt e gli Stone Temple Pilots di Core nelle trame vocali del ritornello e nelle sonorità meno effettate di chitarre e batteria: torniamo quindi idealmente all'epoca del grunge, a Seattle ed alle camicie di flanella tanto ambite nel 1992. La produzione è accurata e misurata, senza spigolosi picchi né stucchevoli concessioni ai ricordi che riaffiorano in superficie: chitarre e sezioni ritmiche, accompagnati talvolta da un battito di mani o un accordo di banjo, fruiscono di suoni perfetti – che sembrano addirittura elettronici o campionati in alcune occasioni - ma relegati in secondo piano, quasi a ribadire la loro natura di comparse all'interno di questo Cd.

Cowboy propone un rap incastonato con disarmante naturalezza tra fisarmonica, cori femminili sussurrati e chitarre country: salta alla mente il deserto sabbioso di Wanted Dead Or Alive dei Bon Jovi (1987), e capiamo che la bravura di Robert James Ritchie (vero nome di Kid Rock) sta nell'aver sposato un suo gusto white-rap, in ugual misura scanzonato ed impegnato, ad una serie di generi che hanno segnato la sua crescita e la cultura musicale internazionale degli ultimi quarant'anni. In Devil Without A Cause troviamo voci gospel, rap e rock anni settanta, come davanti ad una replica mattutina di Le Strade di San Francisco con Michael Douglas trentenne, Starsky & Hutch (1975) e Chips (1977). Wasting Time, tra gli episodi migliori del disco, fonde invece rap e vocal americana, con risultati pop piacevoli ed assolutamente orecchiabili: da apprezzare il coraggio di non voler suonare cattivo a tutti i costi, interpretando con misura ed uguale convinzione un pop radiofonico forse fuori posto tra le pagine di Metallized, ma da prendere per un semplice episodio riuscito, al pari della sognante ballad Only God Knows Why (sporcata solo dall'inutile presenza del vocalizer per effettare la voce), all'interno di un album che fa della diversità e del salto cronologico il proprio filo conduttore. Ci si chiede quale valore abbiano le parti più spiccatamente rap, in sé considerate, se non quello di omaggiare Run DMC e Beastie Boys, e fare da ideale mezzo di trasporto per questo Ritorno Al Futuro (1985) in musica. Il lavoro è ben fatto, ci sono professionalità e mezzi, ma con essi il dubbio che la personalità di Kid Rock rimanga schiacciata dal gioco dei rimandi, e non aggiunga nulla di nuovo, di particolarmente personale o riconoscibile alle parti cantate che lo vedono protagonista. La risposta sta nel bilanciamento fine, nell'equilibrio precario, nel momento in cui il rock sembra riuscire a predominare (si vedano i riff rocciosi di Where U At Rock e, per contro, le felpate schitarrate metal di Fist Of Rage, svilite al punto da risultare finte) ed invece è il parlato/cantato ad avere l'ultima parola. Scelta intelligente, per quanto amara per il metallaro più intransigente, perché coerente con il progetto ed il carattere del disco, a fugare dubbi di indecisione o mancanza di direzione.

Come anticipato, la seconda parte di DWAC sembra esaurire ispirazione e motivazioni, o semplicemente impostare nel navigatore una destinazione diversa, proponendo un rap commerciale e dimenticabile che difficilmente raggiungerebbe la sufficienza, alla Marky Mark (1991) prima che si mettesse a fare l'attore. Roving Gangster, Welcome 2 The Party (scelta come primo singolo, e non a caso passata completamente inosservata), I Got One For Ya, F-ck Off (quest'ultima -interpretata con Eminem- contiene forse il maggior numero di “fuck” mai udito in una singola canzone, sei-minuti-sei alla faccia delle explicit lyrics e dei bacchettoni a stelle e strisce) sono forse tra le canzoni più lineari e meno contaminate, concedendosi solamente il lusso di un timido tappeto Hammond qua e là, accompagnamenti honky-tonky ed una ritmica easy-listening che vira verso un hip hop di fine anni ottanta, innocuo e commerciale, piuttosto che il vigoroso rap che la figura di Kid sembrerebbe prometterci. Black Chick, White Guy chiude l'album con un lungo racconto, soffuso e rilassato, di matrice southern (her pussy was a magnet, tra le immagini più evocative del testo), interpretato con sensibilità ma sempre uguale a se stesso, a sancire che il disco ha davvero finito la benzina, e per non abbassare il voto è opportuno non spingersi oltre. Devil Without A Cause è dunque una sorta di progetto culturale, di biblioteca musicale americana nel momento in cui, con il pretesto di produrre un disco dall'attitudine rock, abbraccia in salsa rap tante suggestioni, ricordi e colori di ere che alcuni degli ascoltatori di oggi non hanno direttamente conosciuto. Lavoro accurato, perché nei singoli flashback vengono rispettati con minuzia quasi filologica suoni, arrangiamenti, convenzioni e stili. Disco gradevole nel suo complesso, curioso soprattutto nella prima parte, ma dalla ri-ascoltabilità limitata, essendo la sola idea di base ad avere un senso chiaro, ma nessuna delle canzoni risulta dotata di una longevità tale da invogliarne la riscoperta.



VOTO RECENSORE
73
VOTO LETTORI
33.84 su 32 voti [ VOTA]
Indigo
Martedì 30 Marzo 2021, 13.22.36
14
My name is Kiiiiiiiiiiiid mamma mia che cafonata Bawitdaba: arrogante, tamarra e chiaramente il suo pezzo più vicino al nu metal. Per questo la adoro e me la sento volentieri ogni tanto.
L'ImBONItore
Mercoledì 24 Marzo 2021, 20.54.58
13
Maledetto correttore volevo dire Rap metal e vade retro.
L'ImBONItore
Mercoledì 24 Marzo 2021, 20.52.41
12
Che truzzo mamma mia, troppo anche per i livelli del rapito metal. No no no vademecum ghetto! Eeee scommetto che di arte museale ne capisce un bel niente. Voto bassissimo
klostridiumtetani
Giovedì 7 Dicembre 2017, 19.27.24
11
Secondo me , non è il fatto che Kid Rock sia antipatico o non sia il "re" dei musicisti, ma che è (a tutti gli effetti) l' antitesi della musica. Credo non esista niente e nessuno più distante dal significato di Musica , di Mr. Kid Fuffa Rock. Buono solo per alloc... non lo dico altrimenti mi bannano. Poi i gusti son gusti, ma ha molta meno ragione d' esistere lui su queste pagine , rispetto alle Baby Metal che meritano decisamente di più (secondo me).
Bizzy D '93
Giovedì 7 Dicembre 2017, 19.15.45
10
Non capisco tutte queste recensioni negative, Kid Rock non sarà certo simpatico, non sarà il re dei musicisti ma questo disco, piaccia o meno, ha fatto storia, e giustamente è reputato uno dei dischi più noti e influenti del rap metal. Sono tanti i brani dalle sonorità interessanti, primo tra tutti Cowboy, un misto tra rap, metal e country. Prima di sentire questa canzone mai avrei detto che sarebbe stato possibile mettere insieme tre generi così diversi tra loro. La nota negativa dell'album sono i testi, a dir poco penosi, per non dire altro. Come voto finale gli do 75. P.S. il voto minimo è 30, com'è possibile che la media dei voti dei lettori sia 27.03?
Nu Metal Head
Venerdì 4 Maggio 2012, 16.04.46
9
in effetti bawitdaba non è una canzone malvagia, ma nel complesso rimane un artista di scarso livello...
il vichingo
Venerdì 4 Maggio 2012, 15.54.55
8
Non nego che a 14 anni Bawitdaba mi piaceva molto, ma crescendo con il tempo dal punto di vista musicale ho svalutato enormemente questo Kid Pork. Concordo con Nu Metal Head e con Flag, questo ragazzi è un furbetto; per quanto mi riguarda gente che scoppiazza senza vergogna è da boicottare, senza se e senza ma. Ma l'avete sentita l'ultima All Summer Long con il riff di apertura preso spudoratamente da Sweet Home Alabama? Che schifo....
Nu Metal Head
Venerdì 4 Maggio 2012, 15.45.15
7
bawitdaba, the bang-bang, diggy-diggy-diggy, said the boogie, said out drop the boogie!!! (le parole sono più o meno queste...) MY NAME IS KIIIIIID, KIIID ROOOCK!!! altro che kid stupid, questo qui è kid furben! con musica da quattro soldi e rime da quinta elementare s'è fatto 'na barca de danaroni e s'è pure scopato quella gran figona de pamelona!!! W PAMELA "STRAMIGNOTTONA" ANDERSON!!!
Macbeth
Martedì 31 Maggio 2011, 15.47.31
6
che merda è?
Flag Of Hate
Domenica 29 Maggio 2011, 21.20.50
5
Undici dischi di platino per 'sta fetecchia?? Certo che gli americani se le bevono proprio tutte...
luci di ferro
Domenica 29 Maggio 2011, 13.26.11
4
Più che kid rock e kid stupid, volgare, maleducato davanti alle telecamere per non parlare della sua vita privata, meglio stendere un velo pietoso. Copiava a destra e a manca, uno su tutti il riff di 'sad but true' Metallica.
Electric Warrior
Domenica 29 Maggio 2011, 11.24.49
3
Mai sopportato.
Frankiss
Sabato 28 Maggio 2011, 16.29.56
2
Kid..un vero furbacchione...
BILLOROCK fci.
Sabato 28 Maggio 2011, 12.27.25
1
kid rock, ammetto che ha una gran bella voce rock n roll, ma una faccia da pugno nei denti....
INFORMAZIONI
1998
Atlantic/Lava
Rock
Tracklist
1. Bawitdaba
2. Cowboy
3. Devil Without a Cause
4. I Am the Bullgod
5. Roving Gangster (Rollin')
6. Wasting Time
7. Welcome 2 The Party
8. I Got One For Ya
9. Somebody's Gotta Feel This
10. Fist of Rage
11. Only God Knows Why
12. Fuck Off
13. Where U At Rock
14. Black Chick, White Guy
Line Up
Kid Rock (Voce, Chitarra Elettrica ed Acustica, Banjo, Sintetizzatore, Basso)
Jimmy Bones (Tastiere, Organo, Arpa)
Joe C. (Voce)
Stefanie Eulinberg (Batteria)
Shirley Hayden (Voce Secondaria)
Jason Krause (Chitarra)
Misty Love (Voce Secondaria)
Kenny Olson (Chitarra Solista)
Uncle Kracker (Giradischi, Voce Secondaria)
 
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