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22/09/23
ESCUELA GRIND
FREAKOUT CLUB VIA EMILIO ZAGO, 7C - BOLOGNA
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( 2191 letture )
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Giunti all’esordio dopo un paio di EP ed un demo, i danesi Meridian propongono un heavy metal moderno, potente e melodico, costruito su refrain e linee vocali molto intense dal punto di vista emotivo. Permeate da una certa vena malinconica, ma comunque sorrette da riff robusti, le composizioni di questi scandinavi risultano molto piacevoli, a tratti persino catchy nonostante la loro base coriacea (Between the Love and Hate).
Una produzione molto corposa esalta la solidità del drummer, che detta prevalentemente tempi medi e si rende protagonista di una performance più che buona, anche alle prese col doppio pedale; sono presenti diversi validi assoli melodici, mentre episodi come Narrowmind, Seeking Immortal Life, Human Price o Frozen in Time rappresentano i passaggi più aggressivi del lotto, con le ultime due dotate anche di qualche elettrizzante accelerazione simil-thrash. Ritornelli toccanti e momenti da highlights sono prominenti in tutti i pezzi; queste atmosfere molto sentimentali di sicuro non saranno il massimo per gli appassionati del metal più verace, ma chi invece apprezza pure sonorità più morbide ed introspettive -rivestite della giusta patina metallica e con sane dosi di melodia- potrà trovare molto accattivante questo Metallurgy, disco animato da una voce calda, giovanile e coinvolgente. I refrain entrano facilmente in testa e si lasciano canticchiare con piacere, andando a caratterizzare in maniera univoca le varie tracce ed evidenziando il buon gusto dei Nostri. La capacità di scrivere ottime canzoni non si limita però agli aspetti vocali, perché un brano come The Machine esibisce, nella sua articolata sezione strumentale, tutte le indiscutibili doti tecniche dei nordeuropei.
Forza e melodia vengono calibrate con cura e ne consegue un disco di qualità, molto guitar-oriented; il suo difetto maggiore è forse l’eccessiva lunghezza (quasi un’ora di musica, con gli otto minuti della conclusiva My Enemy a suonare davvero pretenziosi), elemento che porta a perdere un po’ di quella freschezza che subito colpisce quando il dischetto ottico entra nello stereo. Uno o due brani in meno avrebbero giovato all’ascolto, ma comunque la scaletta è omogenea e non presenta punti deboli, elencando una serie di canzoni di identico spessore e che non conosce grossi cali (ma neanche picchi clamorosi). Non è imprescindibile, non è un capolavoro, ma se vi capita dategli qualche ascolto.
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2
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Interessanti: melodici e , come dice giustamente The trasher, sonorità morbide ed introspettive -rivestite della giusta patina metallica . Bellissimi assoli. Merita qualche ascolto. |
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1
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Sentiti un paio di pezzi sul tubo, decisamente troppo melodici per i mie gusti attuali. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Introminator 2. Between Love and Hate 3. Narrowmind 4. Human Price 5. Frozen in Time 6. The Machine 7. Red Horizon 8. Seeking Immortal Life 9. Only the Strong 10. My Enemy
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Line Up
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Lars Märker (Voce) Steffan Pedersen (Chitarra) Martin J. Andersen (Chitarra solista nelle tracce 2, 5, 6, 7, 10) Peter Bruun (Basso) Klaus Agerbo (Batteria)
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RECENSIONI |
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