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27/04/25
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28/04/25
HUGH CORNWELL
LEGEND CLUB, VIALE ENRICO FERMI 98 - MILANO

28/04/25
ANNA B SAVAGE
ARCI BELLEZZA, VIA G. BELLEZZA 16/A - MILANO

DOWNLOAD FESTIVAL MADRID - Caja Mágica, Madrid, 29/06/2018
09/07/2019 (1211 letture)
DAY 2 - Dopo la più che positiva esperienza dello scorso anno al DOWNLOAD Festival di Madrid, meno mastodontico e più gestibile del suo collega britannico, ho voluto fare il bis per vedere dal vivo per la prima volta i mostri sacri del nu metal statunitense, una mancanza che andava colmata il più presto possibile. Oltre agli headliner mi incuriosiva la presenza degli Amon Amarth, altra band di cui avevo sempre sentito parlare in maniera molto positiva ma che non avevo mai avuto l'occasione di vedere. Per quanto riguarda i Leprous invece, ho notato con piacere la loro presenza nella lista di band della seconda giornata e non ho perso l'occasione per godermi la loro proposta musicale. Visto il caldo davvero esagerato, quest'anno sono stati installati punti in cui potersi dissetare gratuitamente in prossimità dei servizi ed è cambiato il metodo di pagamento: abbandonati gli obsoleti "coins", quest'anno l'organizzazione ha puntato su braccialetti ricaricabili, anche elettronicamente, sul sito del Download.

KONTRUST
I Kontrust, una band austriaca la cui cantante e frontwoman viene dalla Polonia, hanno aperto le danze dal palco 2. La loro peculiarità è quella di vestire "lederhosen" durante le loro esibizioni, ovvero gli abiti tipici della loro zona. Il suono è inclassificabile, un metal di matrice principalmente folk con delle sonorità che spaziano al punto da arrivare alla musica dance. Non un grande abbinamento, ma un valido modo di scaldare gli impianti sonori e sicuramente non un gruppo da vedere come headliner. La carica per scaldare il pubblico è stata davvero apprezzabile, così come la voce energica della cantante. Lode a loro per aver suonato sotto il sole cocente senza essersi fermati un istante.

RED FANG
Passiamo al palco 1, in attesa dei più quotati Amon Amarth. I Red Fang, che hanno suonato davanti ad una platea leggermente più numerosa rispetto al gruppo precedente, vengono dagli Stati Uniti e propongono un suono accattivante, adeguato a preparare il pubblico al death metal che lo attende. Sono ragazzi giovani e il numero di persone che hanno davanti è probabilmente il maggiore della loro carriera, che vanta quattro dischi all'attivo. Nella mischia cominciano ad intravedersi i primi circle pit e la folla è visibilmente ansiosa per gli headliner, ma si gode la proposta stoner della band statunitense, che tuttavia non ha impressionato granché.

AMON AMARTH
Nell'oretta di cambio di scenografia non ho potuto fare a meno di notare come le casse degli operai fossero cariche di qualsiasi tipo di armamentario possibile: scenografie imponenti, armature da guerrieri e soprattutto abbigliamenti da vichinghi. La sensazione è quella dell'allestimento di uno show davvero spettacolare. Le aspettative sono state soddisfatte e attorno alle 21 fanno la loro comparsa gli svedesi Amon Amarth, con un palco allestito in pieno stile vichingo. Mostri marini, corna da vichingo e ambientazioni da mito scandinavo conditi con il growl potentissimo del frontman Johan Hegg, davvero instancabile. Ci ha fatto spaventare ma ci ha anche stupito un momento in cui il cantante, con un martello in stile Thor, ha colpito il pavimento scaturendo un esplosione e una pioggia di fuoco sul palco, come potete vedere nelle foto qui di lato. Penso che sarà difficile assistere nuovamente a uno spettacolo così perfetto e impeccabile. Certo le fiamme con un caldo così sono state difficili da sopportare, ma lo spettacolo ne ha giovato. Nel mentre, i membri della band, calati fin troppo nello stile vichingo, hanno brindato alla nostra bevendo nei loro corni, modellati a forma di bicchiere.

SETLIST AMON AMARTH
1. The Pursuit of Vikings
2. Deceiver of the Gods
3. First Kill
4. The Way of Vikings
5. Asator
6. Crack the Sky
7. As Loke Falls
8. Legend of a Banished Man
9. Death in Fire
10. Shield Wall
11. Raven's Flight
12. Guardians Of Asgaard
13. Raise Your Horns
14. Twilight Of The Thunder God


SLIPKNOT
Le esibizioni degli Slipknot sono sempre molto scenografiche. Un telone copre completamente il palco e gli strumenti e, nel momento in cui termina l'intro 515, il telone viene risucchiato verso l'alto, seguito da un'entrata in scena violentissima sulle note di People=Shit. Essendo il ventennale del self titled -che tra l'altro è stato rilasciato esattamente il 29 Giugno del 1999- la scaletta è particolarmente aggressiva, contenendo molte tracce di tale album d'esordio. A parte il pogo e la violenza vocale di Corey Taylor, in forma strabiliante, uno dei migliori cantanti in circolazione, c'è spazio anche per i momenti di intimità in cui il frontman, con il cuore in mano, ci ricorda il significato della parola "familia" e dell'importanza dei fan, che ritiene appunto la sua famiglia. Le maschere e la loro abilità nel tenere il palco sono davvero impressionanti e per questo meritano di essere visti almeno una volta nella vita, anche per i profani del genere. I momenti di maggior calore sono raggiunti con Before I Forget e Psychosocial, cantate all'unisono da tutto il pubblico visto il grande impatto dei ritornelli. In scaletta ci sono anche due new entry, cioè Unsainted, inclusa nel loro nuovo album, e All Out Life, che invece rimarrà un singolo nella loro discografia senza essere incluso in altre uscite. Dal vivo ha avuto uno splendido impatto anche Vermillion, una delle mie preferite nella loro produzione. Esibizione eccellente e show molto bello nel complesso, ma la coreografia degli Amon Amarth non si batte.

SETLIST SLIPKNOT
1. People = Shit
2. (sic)
3. Get This
4. Unsainted
5. Disasterpiece
6. Before I Forget
7. The Heretic Anthem
8. Psychosocial
9. The Devil in I
10. Prosthetics
11. Vermilion
12. Custer
13. Sulfur
14. All Out Life
15. Duality
---- ENCORE ----
16. Spit It Out
17. Surfacing14.Unholy Confessions


LEPROUS
Per la chiusura della serata, o meglio della mia serata perché alcune esibizioni sono continuate anche dopo, mi sono recato al palco 3, all'incirca a metà della folla, perché l'area VIP è riservata ai primi due stage quindi non ne ho potuto usufruire. La scena è molto buia, quasi come nell'esibizione dello scorso anno degli A Perfect Circle. Il falsetto di Einar Solberg è un po' ripetitivo ma se si conosce la loro produzione in studio, c'era modo di andare prevenuti. Il loro prog metal è davvero incisivo e apprezzabile e qualcuno ha addirittura abbozzato qualche passo di ballo durante The Price. Le migliori della serata sono sicuramente le tracce tratte da The Congregation, un disco adatto all'ascolto in cuffia. Il giusto modo di chiudere una giornata calda e aggressiva, con un prog metal tecnico ed elegante, indubbiamente la band Norvegese ci sa fare.

SETLIST LEPROUS
1. Bonneville
2. Stuck
3. Third Law
4. The Cloak
5. Angel
6. The Price
7. Mirage
8. From The Flame

Uno dei punti negativi del festival, anzi forse l'unico, è stata l'abolizione del tappeto in erba sintetica dell'anno scorso in favore dell'asfalto. Vista la temperatura, una scelta davvero poco sensata, e anche a livello stilistico non una grande idea. Per il resto, quanto abbiamo da imparare dall'organizzazione del DOWNLOAD FESTIVAL, impeccabile, precisa e senza sbavature. Potersi godere un concerto di band così violente senza finire in mezzo al pogo e prendere le botte è quasi un'utopia, eppure in questo frangente è stato possibile.



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