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WE WISH YOU A HEAVY CHRISTMAS - Venti portate per un Heavy Metal Christmas
23/12/2021 (2264 letture)
Ah, il Natale. Festa religiosa fra le più importanti, ma anche occasione di ritrovo con i propri cari, fonte di letizia, motivo di grandi pasti e base per scambio di doni. E poi naturalmente ci sono le canzoni, veri e propri inni all'amore universale, alla concordia...
ok, forse stiamo esagerando con la dolcezza. Sì, il Natale per taluni è una seccatura, lo sappiamo bene: la religione importa relativamente, i parenti stanno sul gozzo, di Letizia è meglio la Castà, uvetta e canditi fanno sboccare, quella maledetta confezione di Tesori d'Oriente proprio non la vogliamo... e poi diciamocelo, dopo anni di scongelamento dicembrino vorremmo usare il pur bravo Michael Bublé come base per un test nucleare. Beh... per molte delle problematiche sovraesposte possiamo fare poco. Per quanto riguarda la parte musicale, però, possiamo fornirvi un valido motivo per amare le festività natalizie. Anzi, ben più di un motivo... e no, non parliamo del CD natalizio di Christian De Sica, per cui qualcuno -coff coff, io- nel 2017 fece anche un'ora buona di fila allo scopo di ottenere una dedica. Forse.
A parte scherzi (e comunque la versione di Jingle Bells del Christian nazionale è tanta roba), nel corso degli anni diverse band rock ed heavy metal, con risultati più o meno convincenti, hanno reinterpretato celebri brani natalizi, oppure hanno direttamente composto canzoni ispirate al Natale. Se alcuni album sono sicuramente molto celebri ed amati, altri sono vere e proprie chicche che meritano di essere riscoperte. E, naturalmente, messe a tutto volume la sera della vigilia, fra un diger selz e l'altro, anche per zittire il nipotino che vuole a tutti i costi recitare la dannata poesiola.
Eccovi dunque la nostra carrellata di venti imprescindibili album babbonataleschi, in ordine alfabetico rispetto agli artisti che li hanno rilasciati.

AA. VV. - MONSTER BALLAD XMAS (2007)
Prodotto da Jay Jay French, chitarrista dei Twisted Sister, Monster Ballad Xmas è un vero e proprio cimitero di elef... ehm, compendio di vecchie glorie dell'hard rock anni 80 che dissotterrano le asce alquanto impolverate per interpretare pezzi natalizi: vediamo così gli Skid Row alle prese con Jingle Bells, i Dokken con Santa Claus is Comin' to Town, i Queensryche con White Christmas, gli L.A. Guns con Run Rudolph Run (originariamente scritta da Chuck Berry) e molte altre chicche che vi consigliamo di recuperare. Non tutte sono indimenticabili (chi ha detto Silent Night dei Faster Pussycat? Meglio se fossero davvero rimasti “silent”...), ma altre valgono decisamente il prezzo. Curiosamente, quattro anni prima alcune delle canzoni di questa compilation erano già comparse in una raccolta, non particolarmente di successo, eloquentemente definita We Wish You a Hairy Christmas. E poi si offendono se li definiscono hair metal...

AA. VV. - WE WISH YOU A METAL XMAS AND A HEADBANGING NEW YEAR (2008)
Talvolta colpevolmente snobbata, questa gustosissima compilation risalente al 2008 è un vero concentrato di grandi nomi dell'hard rock e dell'heavy metal, alacremente impegnati nell'offrire la propria personale reinterpretazione di classici natalizi: possiamo rinvenirvi il compianto Lemmy, con la sua inconfondibile voce rauca, cimentarsi con Run Rudolph Run, affiancato da personaggi come Billy Gibbons e Dave Grohl, ma anche un maligno Alice Cooper annunciarci che Santa Claus arriverà, un Geoff Tate ancora pregno di spirito natalizio e meno incline a mandare a quel paese i suoi vecchi compagni di band e, perché no, l'amatissimo Ronnie James Dio unirsi di nuovo a Tony Iommi per regalarci una magniloquente versione di God Rest Ye Merry Gentlemen. Del resto, chi meglio di Dio poteva cantare una canzone che parla... di Dio? Se poi non vi convince nessuno di questi particolarissimi supergruppi dalla vita breve ma intensa, beh, siamo certi che la brutale versione della delicata Silent Night, offerta da Chuck Billy saprà conquistarvi.
Ecco, magari conquisterà meno la vostra amata nonna durante l'immancabile tombolone della Vigilia, dove il solito zio urlerà “ambo” dopo i primi due numeri estratti, ricevendo in cambio la prima bestemmia dedicata al Neonato.

AUGUST BURNS RED – PRESENTS: SLEDDIN' HILL (2012)
Come un fulmine a ciel sereno, nella nostra lista irrompono gli August Burns Red, gruppo metalcore statunitense il cui nome, secondo la leggenda, è dovuto ad un'ex fidanzata psicopatica del primo cantante del gruppo, che bruciò vivo il suo cane; insomma, l'apoteosi dello spirito natalizio...
A parte tutto, sembra che la storia per fortuna sia falsa, mentre il disco natalizio della band, al contrario, è reale (non dite “purtroppo”, dai): risalente al 2012, August Burns Red Presents: Sleddin' Hill (A Holiday Album) è un curioso esperimento, giacché rivisita classici natalizi come la già citata God Rest Ye Merry Gentlemen in chiave metalcore totalmente strumentale. Ebbene sì, JB su questo album non apre bocca (non dite “per fortuna”, dai) e lascia fare il lavoro sporco ai suoi compagni di avventure, che per la verità se la cavano piuttosto bene. Sicuramente meglio che con la scelta dei nomi per un gruppo.

BAD RELIGION – CHRISTMAS SONGS (2013)
Un tempo si diceva che anche i ricchi piangono... ebbene, potremmo dire che anche i punk, dopotutto, hanno il cuore tenero. Nel 2013 i Bad Religion di Greg Graffin si sono cimentati con questo simpatico album di cover natalizie e, tanto per ribadire che la fiamma della contestazione è ancora viva, hanno devoluto il ricavato ad un'associazione a tutela delle vittime di abusi sessuali da parte di membri del clero. White Christmas, ancorché spogliata del candore festivo, è alquanto divertente (anche se il riff somiglia un po' troppo a quello di I Wanna Be Sedated dei Ramones), mentre God Rest Ye Merry Gentlemen in salsa hardcore vi convincerà molto probabilmente a presentarvi al cenone di Natale con una bella cresta in testa. Causando, ovviamente, la costernazione della suddetta nonnina, che già vi vedrà in galera. Ci vorrebbero al mondo più band come i Bad Religion, diciamocela tutta!

BLACKMORE'S NIGHT – WINTER CAROLS (2006)
Avete amato alla follia Ritchie Blackmore nei Deep Purple e nei Rainbow? Ecco, allora state lontani dai Blackmore's Night...
battutacce ingenerose a parte, come sappiamo il funambolico chitarrista, con l'andar negli anni, si è dedicato anima e corpo a questo progetto di ispirazione folk e medievaleggiante assieme alla bella consorte Candice Night (chiamalo scemo). Poteva dunque mancare un disco di ispirazione natalizia? Naturalmente no ed il suddetto si è materializzato nel 2006 con Winter Carols (peraltro ripubblicato poche settimane fa con una nuova tracklist), ove la coppia si è cimentata rielaborando pezzi festivi celebri -Come All Ye Faithful è un classico irrinunciabile in ogni disco che si rispetti, al pari di We Wish You a Merry Christmas- ed altri meno noti, come Ma'oz Tzur, un pezzo della tradizione ebraica legato all'hanukkah. La voce dolce di Candice non piacerà a tutti, ma è adatta ad un tipo di musica gioiosa e ricolma di buoni sentimenti. Inoltre, anche se non incendia più i palchi suonando Black Night, la chitarra di Ritchie è comunque un piacere da ascoltare. Sicuramente più che vederlo andare in giro vestito da strega di Benevento.

CHEAP TRICK – CHRISTMAS CHRISTMAS (2017)
Ebbene sì, anche i veterani rocker dell'Illinois si sono fatti al fin della tenzone catturare dallo spirito natalizio e, nel 2017, hanno rilasciato Christmas Christmas, ripetuto due volte per chi ancora nutrisse dubbi sul loro spirito festivo. L'album presenta alcuni inediti, fra cui la gradevole title-track, ma naturalmente la parte del leone (o della renna?) spetta ai riarrangiamenti di classici natalizi, nonché a cover di pezzi natalizi eseguiti da illustri colleghi dei nostri, quali Ramones o The Kinks; la voce di Robin Zander, nonostante lo scorrere del tempo, sa ancora emozionare con efficacia e non vuole proprio saperne di “Surrender”. Ok, la battuta è forzatissima, ma provate voi a rimanere lucidi dopo aver cercato ed ascoltato decine di dozzinal... di magnifici album di Christmas rock.

HALFORD – WINTER SONGS (2009), CELESTIAL (2019)
Ebbene sì, anche il Metal God per eccellenza, sotto sotto, non resiste al clima natalizio, anche se ci pare troppo magro per immaginarlo vestito da Babbo Natale: nel 2009 Rob Halford, al comando della sua band solista, si è cimentato con Winter Songs ed ha fatto un lavoro tutto tranne che sciatto o poco curato: Roy Z e compari sono in gran forma e forniscono un ottimo tappeto musicale alla voce sempre potente ed affascinante di Rob, che saprebbe rendere interessante anche le previsioni del meteo. Anche in questo caso, tanto per essere originali, spicca la potente versione di Come All Ye Faithful.
Dieci anni dopo, il nostro ha bissato proponendo Celestial, accompagnato stavolta dal fratello Nigel alla batteria, dal nipote Alex al basso, dalla sorella Sue alle campane e da amici alle chitarre; la voce è meno brillante di un tempo, ma basta ancora a farci emozionare ascoltando l'immancabile God Rest Ye Merry Gentlemen o la “gospellosa” The First Noel. Chissà che K.K. Downing a breve non proponga i suoi K.K.'S Christmas.

HELIX – A HEAVY MENTAL CHRISTMAS (2008)
Vi vedo che dite “Ah, ma quindi hanno fatto anche altro oltre a Rock You?”, non mentite. Ebbene sì, gli immarcescibili rocker canadesi Helix, attivi dal 1974, hanno voluto dire la loro anche in occasione del Natale, rilasciando nel 2008 questo simpatico album che trasuda energia e divertimento da tutti i pori; particolarmente gustosa è la versione rock di Jingle Bells (che non è meglio di quella di Christian De Sica... ok, la pianto), che mostra un gruppo ancora voglioso di suonare dopo tanti anni di carriera. Tanto per non lasciare nulla di intentato, nel disco figura anche un inedito, che naturalmente è il pezzo più largamente ignorato di tutto il CD.

JETHRO TULL – THE JETHRO TULL CHRISTMAS ALBUM (2003)
Poteva mancare all'appello il flauto più famoso della storia del rock? Naturalmente no: Ian Anderson ed i suoi compari progster d'annata non sono sfuggiti al richiamo delle festività natalizie e, nel 2003, hanno riarrangiato secondo il loro inconfondibile stile numerose canzoni tradizionali, condendo il tutto con pezzi originali e con riedizioni di pezzi passati; God Rest Ye Merry Gentlemen al flauto è una gioia per le orecchie, che fra l'altro i Jethro Tull hanno anche riproposto dal vivo, per la gioia degli amanti del Natale e per il profondo scorno degli atei. Da notare che, nell'intro del disco, Anderson “dedica” in qualche modo l'opera alla figlia Gael, che celebra il proprio compleanno nell'imminenza del Natale e, quindi, lo vede ogni anno offuscato dal ben più importante compleanno del Redentore; Tanti auguri, Gesù Cristo! avrebbe chiosato al riguardo l'immortale (oddio, mica tanto) Sergente Maggiore Hartman di Full Metal Jacket.

LYNYRD SKYNYRD – CHRISTMAS TIME AGAIN (2000)
Sweet Home Alabama? Free Bird? Le celebri cover realizzate dai Metallica? Dimenticatele: nel 2000 i Lynyrd Skynyrd (o per meglio dire la nuova versione del gruppo, stante il drammatico incidente aereo del 1977) hanno regalato al mondo la loro personale visione del Natale, una delle più peculiari di questa colorata lista festiva: basta ascoltare l'energica Run Run Rudolph o la divertente Santa Claus is Comin' to Town per rendersi conto di come sia possibile mescolare canzoni natalizie con southern rock/blues, a tal punto che i pezzi, a tratti, risultano quasi irriconoscibili. Babbo Natale, insomma, non viaggia più a bordo di una slitta trainata da renne, ma sfreccia su un pickup in una strada desertica, pronto a consegnare regali entrando in un saloon piuttosto che da un camino, che fra l'altro dev'essere anche molto scomodo, vista la sua nota circonferenza addominale. Una piccola gemma da riscoprire assolutamente.

MAJESTICA – A CHRISTMAS CAROL (2020)
A differenza della quasi totalità degli album citati in questa lunga lista, A Christmas Carol dei Majestica non riarrangia pezzi natalizi noti: la band svedese, capitanata dal cantante/chitarrista Tommy Johansson (Sabaton) si è infatti cimentata con una metal opera di stampo natalizio, il che rappresentava a quanto pare un sogno d'infanzia del suddetto Tommy; il risultato di questo sogno si è materializzato con A Christmas Carol, CD composto di soli pezzi originali ispirati all'immortale capolavoro di Charles Dickens, immortalato in mille versioni fra cui quella, celeberrima, della Disney (il piccolo Timmy ci spezzerà il cuore anche alla decimillesima visione). Eccoci dunque alle prese con cavalcate operistiche tutt'altro che banali, nelle quali Tommy e soci ci narrano in versione metal dei tre fantasmi del Natale, nonché dello sventurato Jacob Marley, vecchio socio che mette in guardia il tirchio e scorbutico Ebenezer Scrooge sulla sorte che lo aspetta. La qualità media dell'opera è eccellente e riesce a rendere giustizia al romanzo di Dickens, il che non era scontato.
Bravo, piccolo Tommy!

RASKASTA JOULUA – RAGNAROK JULETIDE (2014)
Una volta chiusa la pagina di Wikipedia che avete aperto non appena letto il nome del gruppo (non negatelo), il vostro spirito sarà senza dubbio rinfrancato dall'aver appreso della loro esistenza: i finlandesi Raskasta Joulua, traducibile con “Heavy Christmas”, sono attivi dal 2004 e propongono cover metal di pezzi tradizionali natalizi; l'album di cui intendo parlarvi, Ragnarok Juletide, risale al 2014, è il primo ad essere registrato in lingua inglese e risulta quindi più familiare alle nostre orecchie; inoltre, mi evita di dover impiegare una miriade di righe per trascrivere l'intera discografia natalizia del gruppo.
Le versioni heavy metal dei pezzi natalizi sono tutte molto ben eseguite (ascoltare White Christmas ed Ave Maria per credere) e, a riprova della fama raggiunta da questa band, vedono la partecipazione di artisti quali Elyze Ryd, Marco Hietala e Tony Kakko. Se mi consentite un momento di serietà, è davvero bello constatare come il Natale, in fondo, possa unire davvero tutti.

SCOTT WEILAND – THE MOST WONDERFUL TIME OF THE YEAR (2011)
Tanto talentuoso quanto fragile, il compianto Scott Weiland nel 2011 ha registrato il suo terzo lavoro solista, dedicandolo interamente a quello che è il periodo più bello dell'anno: no, non è quello in cui finalmente si ferma il campionato e la Roma smette di rovinarmi i weekend.
Parliamo ovviamente del Natale, celebrato in The Most Wonderful Time of the Year, lavoro piuttosto curato ed elegante dove Weiland dà prova, una volta in più, della grande versatilità della propria ugola, adottando uno stile crooner che impreziosisce grandi classici come Winter Wonderland o I'll Be Home for Christmas. A differenza di molti dischi di questa lista, si tratta di un disco piuttosto classico e tradizionale, senza particolari reinterpretazioni, ma questo non sminuisce certamente il suo valore.

TARJA - FROM SPIRITS AND GHOSTS (2017)
La bella e brava Tarja Turunen, nota per la lunga militanza nei Nightwish, ha dedicato due album alle festività natalizie, ma il primo, intitolato Henkays Ikuisuudesta (metà del tempo speso per scrivere il paragrafo mi è servito per il titolo) è composto di diversi brani nella sua lingua madre e, pur pregevole, rischia di essere poco appetibile per le nostre orecchie, al pari dei primi dischi dei succitati Raskasta Joulua. Oddio va detto che, se riusciamo a capire cosa dice Vasco, il finlandese tutto sommato dovrebbe essere abbordabile.
Il più recente From Spirits and Ghosts (Score for a Dark Christmas), invece, vede la nostra alle prese con pezzi più conosciuti e la sua performance vocale operistica, come sempre, è da applausi; gli album natalizi saranno pure destinati ad essere gettati nel dimenticatoio (o direttamente nel camino) dopo le festività, ma almeno le festività passano in compagnia di un'artista come Tarja, che fra l'altro in questo CD canta anche in lingue diverse. No, per fortuna stavolta niente finlandese.

TRANS-SIBERIAN ORCHESTRA – CHRISTMAS EVE AND OTHER STORIES (1996), THE CHRISTMAS ATTIC (1998), THE LOST CHRISTMAS EVE (2004)
Forse il più famoso collettivo musicale ad essersi misurato con pezzi natalizi, la Trans-Siberian Orchestra ha prodotto ben tre dischi di squisita fattura dedicati a questa festa tanto amata: il primo, il più celebre e venduto, è intitolato Christmas Eve and Other Stories, risale al 1996 ed alterna brani tradizionali rivisitati in chiave rock, come O Come All Ye Faithful, O Holy Night e naturalmente la magnifica Christmas Eve/Sarajevo 12/24 ad altri frutto direttamente del genio di Jon Oliva e del compianto Paul O'Neill. La formula, che ha reso questo disco uno degli album natalizi più venduti di sempre negli Stati Uniti, è stata replicata con successo anche nel 1998, con The Christmas Attic e nel 2004 con The Lost Christmas Eve, poi raccolti assieme al primo disco nel box The Christmas Trilogy; a rendere questo gruppo tanto amato, oltre all'oggettiva bellezza dei riarrangiamenti e dei pezzi originali, è naturalmente stata la classe dei musicisti via via coinvolti, fra i quali spiccano artisti del calibro di Al Pitrelli, Alex Skolnick, Russell Allen, Jeff Scott Scoto, Mats Levén e molti altri. Il concerto di Natale della band, che purtroppo nel 2020 è stato fatto in live streaming a causa della pandemia, è a detta di molti un'esperienza indimenticabile. Soprattutto per il portafogli.

TWISTED SISTER – A TWISTED CHRISTMAS (2006)
Immaginare Dee Snider, vestito di tutto punto con il pomposo outfit in stile Twisted Sister, affrontare canzoni natalizie è oggettivamente difficile: tuttavia, il nostro ci si è cimentato nel 2006, accompagnato proprio dai suoi sodali di tante avventure glam. La geniale Have Yourself a Merry Little Christmas, che parte in modo quasi mortifero per poi esplodere in seguito ad una gustosa lite interna alla band, fa il paio con altre versioni incendiarie di canzoni natalizie, fra cui White Christmas e Let It Snow; inoltre, tanto per aggiungere carne al fuoco, il CD vede ospiti alla voce Lita Ford e Doro Pesch, due metal girl mica da ridere (e, senza offesa, più carine di Dee Snider) che partecipano a questo album festivo autoprodotto della band più pacchiana, ma anche più scatenata partorita dal New Jersey.

YE BANISHED PRIVATEERS – A PIRATE STOLE MY CHRISTMAS (2021)
Il disco più recente della nostra carrellata risale a poche settimane fa ed è anche uno dei più particolari ed originali. Gli svedesi Ye Banished Privateers, noti esponenti del pirate metal, hanno infatti rilasciato un album natalizio totalmente folle, rielaborando celebri canzoni natalizie in chiave piratesca, con tanto di cambio di testi: Sulphur Ahoy è una versione ad alto tasso di filibusta dell'immancabile God Rest Ye Merry Gentlemen, Little Rummer Boy rivisita in chiave alcolica Little Drummer Boy, mentre Oh Cannonball meriterebbe un Grammy solo per il titolo, che fa il verso alla celebre Oh Tannenbaum. Cioè, seriamente, cosa si può volere di più di un gruppo di trenta folli svedesi, mascherati da pirati, che cantano canzoni natalizie mescolandole con spade, rum e saccheggi? Trovatemelo e vi prometto che smetterò di riciclare i regali di Natale sgraditi. Ops, forse non dovevo dirlo...

CI SONO ANCHE LORO!
A corollario di questa lista, che non ha alcuna pretesa di esaustività e che anzi vi chiedo espressamente di aiutare a riempire, segnalo anche altri artisti che si sono cimentati con singoli pezzi o con EP dedicati al Natale: nel 1990 gli AC/DC ci hanno regalato Mistress for Christmas, che per la verità non parla di desideri propriamente natalizi, ma che in ogni caso si augura dei simpatici... regali per le festività. Troviamo poi il grande Christopher Lee, autore nel 2012, alla veneranda età di 91 anni, di un EP intitolato A Heavy Metal Christmas, nel quale interpretava con la sua voce tonante Little Drummer Boy e Silent Night; l'anno successivo, sull'onda del successo del precedente EP, il nostro ha bissato, donandoci una Jingle Hell che entrò sorprendentemente in classifica americana. Naturalmente non possiamo non citare il mefistofelico King Diamond, autore nel 1986 della celebre No Presents for Christmas, che ancora trova posto in scaletta e nel 2003 della meno brillante Christmas. Volendo, può far parte di questo elenco ristretto anche Dead Christmas dei Monster Magnet, per quanto il legame con le festività sia piuttosto labile in questo caso. Tale legame torna forte con la bella Thank God It's Christmas a firma Queen, ma si indebolisce di nuovo al pari di Xmas Day dei Sevendust. Va un po' meglio con la dolce Christmas Day degli Shadow Gallery, risalente al 1998, mentre il dolore la fa da padrone in X-Mas in Hell, brano natalizio per modo di dire dei Sixx:A.M.. La gioia del Natale torna in Christmas dei The Who, per poi spegnersi nuovamente nella lugubre Red Water (Christmas Mourning) dei Type 0 Negative e perdersi nell'elettronica di Christmas degli Ulver.

CI SONO ANCHE LORO! PT. 2: LE VOSTRE SEGNALAZIONI
"Un Barry paga sempre i propri debiti", frase assolutamente originale ed assolutamente non copiata da una celebre saga letteraria fantasy, trasposta in un'ancor più celebre serie TV: ecco dunque aggiunti all'ultimo minuto, con la fetta di panettone già in mano, i dischi che Voi lettori, i veri protagonisti del nostro sito, ci segnalate man mano: Jingle Hells del 2014, frutto dello split fra Death SS e Bulldozer, vere leggende dell'italico metal; l'EP Chistmas with Weezer del 2008, a cura degli alternative rockers Weezer, appartenenti alla seconda ondata del genere (bello quando con "ondate" intendevamo solo quelle musicali, eh?); The Beach Boys Christmas Album del 1964, ad opera dei The Beach Boys, per un Natale anche in spiaggia; The Gift of Rock degli Smash Mouth, risalente al 2005; i pezzi Christmas Song e Jingle Bells dei Korn, per augurarvi Buon Nu-tale (chiedo venia); la cover in salsa natalizia della seminale Seasons in the Abyss degli Slayer, frutto della mente di Charlie Griffiths degli Haken; Fuck Christmas dei Tankard, per un Natale a tutta birra; Naughty Christmas dei Lacuna Coil, anche loro vere leggende dell'italico metal (CTRL + C). To be continued...



Nu Metal Head
Domenica 26 Dicembre 2021, 20.11.15
18
piccola correzione: la canzone dei Korn s'intitola "Jingle balls"... tutto questo, per la precisione.
Lizard
Sabato 25 Dicembre 2021, 16.53.40
17
Come suggerito dal buon Barry, quest'anno oltre al classico King Diamond, ho aggiunto Christmas Eve (Sarajevo 12/24) dei Savatage... che bellezza....
Tino
Sabato 25 Dicembre 2021, 13.34.32
16
Santa Need an helping hand....king Uber alles
Master
Sabato 25 Dicembre 2021, 10.34.39
15
...per non parlare di "Let the truce be known" degli Orphaned Land, riguardo la Tregua di Natale del 1914
Master
Sabato 25 Dicembre 2021, 10.30.38
14
Auguri a tutti! Come cover/medely meritevoli, aggiungerei "O holy night" e "The holiday spirit carries on" dei Dream Theater, "Silent night" dei Manowar e "Merry Xmas eveybody" degli Slade e coverizzata dai Blind Guardian. Come canzoni originali a tema Natale, ricordo "Christmas spirits" dei Sonata Arctica e "The last day of war and the first day of peace (Christmas rocks)" di Ayreon!
d.r.i.
Venerdì 24 Dicembre 2021, 21.46.07
13
Come ogni anno metterò la compilation x-mas project
fasanez
Venerdì 24 Dicembre 2021, 17.34.31
12
Auguri a tutti e complimenti per l'articolo. Segnalo, ma la conoscerete tutti, la classicome Thank God It's Christmas dei Queen con Freddie come al solito da brividi.
Barry
Venerdì 24 Dicembre 2021, 17.00.15
11
Grazie ed auguri a tutti, aggiungerò le cose che mi suggerite come promesso
HIRAX
Venerdì 24 Dicembre 2021, 15.32.11
10
Auguri a tutti, la mia dedica è: King Diamond - No Presents For Christmas
Fabio
Venerdì 24 Dicembre 2021, 15.02.01
9
Auguri anche da parte mia, per un felice anno metallico: keep The faith!
Painkiller
Venerdì 24 Dicembre 2021, 14.53.41
8
Ma Naughty Christmas sei Lacuna Coil no? Bellissimmaaaa! Auguri a tutti, utenti e gestori del sito! 🤘
mardonziak
Venerdì 24 Dicembre 2021, 12.47.07
7
Il mio jingle natalizio è "fuck christmas" 🖕🏻🎄 dei 🤪 Tankard 🍻 🍻 🍻 Buone feste ✨ a tutti.
progster78
Venerdì 24 Dicembre 2021, 12.46.50
6
Anch'io vado di Trans Siberian Orchestra.Aggiungo alla lista la cover di Seasons in the abyss degli Slayer in chiave natalizia eseguita da Griffiths degli Haken insieme ad altri musicisti...molto bella.
Rob Fleming
Venerdì 24 Dicembre 2021, 11.18.09
5
Io come ogni anno da anni mi offro la trilogia TRANS-SIBERIAN ORCHESTRA. Siamo ben oltre il "semplice" album natalizio. Per contro prenderò spunto dall'articolo per i messaggi di domani accompagnandoli dai video delle canzoni citate.
Indigo
Venerdì 24 Dicembre 2021, 11.16.29
4
Non posso che apprezzare l'inserimento degli August Burns Red Poi aggiungerei Christmas Song e Jingle Bells dei Korn per un tocco natalizio di nu metal. Gran bell'articolo @Barry, magari in questi giorni darò un ascolto alle proposte qui elencate.
Black Me Out
Venerdì 24 Dicembre 2021, 11.15.21
3
Un bellissimo articolo da parte del buon Barry!! Alla lista qui presente aggiungerei questi altri dischi che mi vengono in mente: prima di tutto l'Ep "Christmas with Weezer" dei Weezer del 2008 e poi "The Beach Boys' Christmas Album" dei Beach Boys del '64. Come chicca abbastanza trash ci infilo poi "The Gift of Rock" degli Smash Mouth del 2005 (dischetto becerissimo). Ed ora vado ad ascoltarmi il disco di Scott Weiland, che non conoscevo (la copertina è terribile comunque).
McCallon
Venerdì 24 Dicembre 2021, 10.58.26
2
Monster Ballads Xmas è stato per lungo tempo il mio preferito perchè catturato dai nomi che ci suonavano. Splendida, senza ironia, la versione di God Rest Ye Merry Gentleman con Dio e Iommi, da ascoltare anche ad Agosto.
luomoombra
Venerdì 24 Dicembre 2021, 10.53.26
1
Io aggiungerei anche 'Jingle Hells' del 2014, dell'accoppiata Death SS/Bulldozer...
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