|
26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
|
|
BRING ME THE HORIZON + A DAY TO REMEMBER - Mediolanum Forum, Assago (MI), 11/02/23
23/02/2023 (1131 letture)
|
INTRO È buona regola differenziare costantemente i propri ascolti e non fossilizzarsi troppo sul genere di competenza. Con questa mentalità aperta ed uno spirito pronto al metalcore, mi preparo per la data milanese dei Bring Me The Horizon, nella cornice del Mediolanum Forum completamente esaurito per l’occasione, tribuna C compresa. Sicuramente ha influito molto anche l’abbinamento con i molto celebri A Day To Remember che da soli hanno garantito una buona fetta di pubblico accorsa numerosa per assistere al loro concerto. Insomma, un duo sicuramente molto azzeccato, completano la lineup gli inglesissimi, interessanti ed emergenti Static Dress e l’artista statunitense Carlito Milfort noto con il nickname di Poorstacy. Dopo essermi recato al box accrediti mi accorgo con leggero stupore di non avere il classico posto in piedi nel par-terre ma una comodissima tribuna A numerata dedicata agli accrediti stampa per la quale ringrazio gli organizzatori.
STATIC DRESS Senza aver ascoltato alcuna canzone dei britannici Static Dress mi accingo a sentire il loro breve concerto, in perfetto orario con la scaletta dell’evento. Gli inglesi di Leeds, riconoscibili da un fortissimo accento, propongono un metalcore affine agli albori del genere, metà anni 2000, con un piglio deciso e una buona presenza scenica sul palco. Dopo neanche 4 anni di carriera, è presente un solo membro fondatore, il cantante Olli Appleyard dallo scream tutto sommato deciso e potente in sede live. L’esibizione del quartetto è durata complessivamente mezz’ora, sicuramente non memorabile, ma ha scaldato il pubblico con i consueti circle pit e ha potuto accrescere la loro popolarità in una sede così gremita e importante come quella del Mediolanum. Qualche fan nuovo, vista anche la bassa età media degli astanti, lo hanno sicuramente guadagnato; non il sottoscritto…
POORSTACY Con il fare di chi ha una carriera ventennale alle spalle e l’aria altezzosa di chi ha riempito centinaia di stadi nei precedenti concerti, fa il suo ingresso in scena il poco umile Poorstacy. Al quarto minuto di esibizione, la voce è già esaurita, complici anche le sigarette suonate sul palco tra una canzone e l’altra, ma anche all’interno delle canzoni stesse (sì avete letto bene). I turnisti presenti cercano di mettere le pezze qua e là su una componente vocale inesistente, ma è davvero difficile porvi rimedio. Complice anche un’acustica non ottimale, a causa dei volumi di basso, chitarra e batteria alzati all’inverosimile, la performance è un flop colossale. L’emo rap con tinte metal dell’artista nativo della Florida è totalmente differente dall’incisione dal vivo, motivo per il quale durante l’esibizione eseguo una veloce ricerca per capire se l’artista in questione abbia più o meno di 80 anni vista la qualità e la debolezza della voce. Con immenso stupore leggo che è nato nel 1999 e, se queste sono le premesse, credo abbia sbagliato totalmente carriera.
A DAY TO REMEMBER Il palazzetto torna a scaldarsi per gli statunitensi A Day To Remember. Dopo aver sentito parlare un gran bene delle loro esibizioni dal vivo, noto con piacere che le prime canzoni confermano questa aspettativa. La mia conoscenza della band si ferma al solo ascolto occasionale, avvenuto anni addietro, del terzo album in studio Homesick, dal quale è tratta l’apertura di serata The Downfall Of Us All. Il pubblico presente, che canta con grande vigore durante tutta la durata del concerto, risponde all’identikit di chi aveva 18/20 anni quando venivano rilasciati i primi 2 o 3 album e ora riascoltano con nostalgia quel periodo d’oro, sulla soglia dei 30/35 anni, proprio come il mio vicino di posto e collega che rievoca nostalgicamente quei brani che ormai hanno lasciato la sua playlist abituale. I nuovi lavori degli A Day To Remember vertono verso un genere molto più leggero, radiofonico e commerciale ed il metalcore è infatti totalmente sparito. Non mancano i momenti in cui il pubblico ha l’occasione di ballare a ritmo, come nelle tracce All I Want, Paranoia e Bloodsucker e non mancano neanche i momenti di pogo e di metal più possente, come nella prima traccia già citata e in 2nd Sucks, 2 tra i pezzi che ho apprezzato maggiormente. Più intime e melodiche invece le due ballad Have Faith In Me e If It Means A Lot To You, con il consueto utilizzo di torce del telefono e accendini. Ottimo l’utilizzo di palloncini e il lancio di coriandoli che ha contribuito a creare una cornice festosa e “da spiaggia”. Insomma, una bella oretta di musica, piacevole, cantabile, ballabile che mi sono piacevolmente goduto, rigorosamente da seduto con quella convinzione che essendo passate più di 3 ore dall’apertura cancelli, avrei cominciato ad avvertire un leggero mal di schiena se fossi stato nei posti in piedi.
SETLIST A DAY TO REMEMBER
1. The Downfall Of Us All 2. All I Want 3. Paranoia 4. 2nd Sucks 5. Right Back At It Again 6. Rescue Me 7. Have Faith In Me 8. Bloodsucker 9. I’m Made Of Wax, Larry, What Are You Made Of? 10. Miracle 11. Resentment 12. If It Means A Lot To You 13. All Signs Point To Lauderdale
BRING ME THE HORIZON Alle 21:45, come da previsione, sono sul palco gli attesi headliner capitanati da un Oliver Sykes che deve aver frequentato spesso la palestra negli ultimi anni di stop forzato dai concerti. La coreografia è visivamente improntata sull’EP Post Human: Survival Horror ed è totalmente digitale con l’ausilio degli schermi presenti sul palco fatta di video praparati appositamente per catturare la scena e devo dire ben riusciti. L’inizio è affidato fortunatamente ad una traccia estratta dal loro miglior disco Sempiternal, parliamo di Can You Feel My Heart. La serata è volutamente improntata sul coinvolgimento del pubblico, per lasciare che i fan abbiano la possibilità di cantare gran parte dei pezzi, ed è proprio il caso della commerciale Happy Song. Buona poi l’accoppiata Teardrops-MANTRA, soprattutto quest’ultima che ha un’ottima resa dal vivo, meglio della controparte incisa su disco, migliorata ulteriormente dalla bellissima coreografia digitale che scorre alle spalle degli artisti. Oliver punta a mettere da parte le critiche degli ultimi anni che lo avevano visto in calo nelle sue performance dal vivo, offrendo una buona prova sia sulla potente Dear Diary che con la successiva Parasite Eve. Si torna sui ritmi commerciali e cantabili, che sono il leitmotiv della serata, con sTraNgeRs per passare al miglior pezzo di serata, indubbiamente, Shadow Moses altro estratto dal riuscitissimo Sempiternal. Da qui in avanti un netto calo qualitativo, fino all’encore, con due brani molto discutibili, per utilizzare un eufemismo: Kingslayer e DiE4u. A quanto pare la presa sul giovanissimo pubblico è buona visto che gli spettatori sembrano felici delle tracce proposte, soprattutto i fan che erano presenti ad un loro concerto per la prima volta, segno che questo netto cambio di rotta nel suono sarà sì impopolare, ma non per la generazione Z che invece ha risposto positivamente a questo nuovo sound. Anche qui non manca la traccia dedicata all’accensione di torce ed accendini, cioè l’acustica Follow You, per poi chiudere con la classica finta uscita di scena dopo l’ultima Drown. Anche l’encore poteva regalare qualche gioia in più, invece la scelta è ricaduta sulla non entusiasmante Obey, la traccia più cantabile di Sempiternal cioè Sleepwalking ed un altro estratto da That’s The Spirit per concludere definitivamente la serata, Throne.
SETLIST BRING ME THE HORIZON
1. Can You Feel My Heart 2. Happy Song 3. Teardrops 4. MANTRA 5. Dear Diary, 6. Parasite Eve 7. sTraNgeRs 8. Shadow Moses 9. Kingslayer 10. DiE4u 11. Follow You 12. Drown
---- ENCORE ---- 13. Obey 14. Sleepwalking 15. Throne
CONCLUSIONI Una lunga, lunghissima serata dai tratti di un minifestival dedicato al metalcore, tra alti e bassi, più bassi che alti a dire il vero. Gli Static Dress fungendo da band di apertura hanno portato a termine il loro compito, hanno accresciuto la loro popolarità scaldando l’atmosfera con un’esibizione comunque valida di chi ha qualcosa da dire. La nota stonata, stonatissima, è stata la scelta di Poorstacy che non ha aggiunto assolutamente nulla alla serata ma anzi, ha dimostrato di non essere all’altezza di un palcoscenico importante come quello del Mediolanum, con una performance vocale ai limiti dell’imbarazzo. Entrambe le esibizioni dei due gruppi più blasonati vertevano su una scelta di pezzi commerciali e cantabili, precisa volontà delle band per un coinvolgimento maggiore del pubblico improntato tutto sullo spettacolo e sulle bellissime scenografie. Insomma tanto fumo e meno arrosto, molta scena e meno sostanza. Non zero sostanza, sia chiaro, ma sicuramente poca sostanza. Parliamo di due band che hanno da tempo abbandonato la scena metal per ampliare il bacino di utenza verso i più giovani con un sound moderno, accattivante e sicuramente molto commerciale. A conti fatti, vedendo il mediolanum pieno, hanno avuto ragione, pur avendo abbassato di molto la qualità compositiva degli ultimi dischi.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
4
|
BMTH e ADTR sono gruppi professional che suonano bene e sanno muoversi bene in studio, ma catzo se sono diventati soft....poi le harsh vocals di alcuni gruppi tipo gli ADTR o anche gli Architects (molto bravi a livello strumentale) sono mosce, nel senso che sembrano urli isterici di una tipa col mestruo e nn hanno cattiveria (questo se utilizzate troppo lungo tutto l\'album). Gli Allegaeon ad es. usano queste harsh in modo più intelligente alternandole con il growl cazzut, ma qui si parla di Technical Death Metal, un altro pianeta |
|
|
|
|
|
|
3
|
Premetto che ero presente all\'evento ma sedevo a lato del palco. Sono dell\'epoca Iron Maiden, Led Zeppelin, Blind Guardian, Deep Purple e giù di li. Mi interessavano i BMTH dopo aver ascoltato alla radio (Virgin) un paio di singoli e, visto che sto seguendo su Youtube alcune band metal giapponesi (Babymetal e Lovebites) mi interessava il brano Kingslayer fatto in collaborazione con le prime. Effettivamente il Forum era strapieno (cosa che non ho visto con il concerto dei Deep Purple a Ottobre). Effettivamente molti giovani e giovanissimi. Premetto che è stato il primo concerto di Metal core a cui ho assistito, molte canzoni e gruppi non li conoscevo nemmeno. Effettivamente i primi 2 gruppi non sono riuscito a seguirli per via di un audio poco accurato. Static Dress: per me troppo growl, testi non si capivano audio del cantante troppo basso. Poorstacy: effettivamente esibizione \"poor\" infatti voce inesistente brani incomprensibili (si sentivano solo gli strumenti). Gli \"A Day To Remember\" mi sono piaciuti pur non conoscendoli (approfondirò) i BMTH avevano buoni pezzi ma essendo per me la prima volta dal vivo non posso paragonare questa performance con altre precedenti, quindi non commento; so solo che dietro di me 2 fans si sgolavano per cantare le canzoni dei loro gruppi preferiti. Tutto sommato per me è stata una bella serata. Del resto ho già parlato del live nel forum. il prossimo evento a cui parteciperò sarà al Milano Summer Festival per il concerto degli Iron Maiden (e li sarò io a sgolarmi!) Line up dell\'evento: Stratovarius, EPICA, Blind Channel, The Raven Age e Iron Maiden |
|
|
|
|
|
|
2
|
Ciao @Halo, ero presente anch\'io alla serata dei Trivium all\'Alcatraz. A breve arriverà il live report anche di quel concerto! |
|
|
|
|
|
|
1
|
Dovevo andare, ma sono stato stroncato dal covid.
Penso che nel suo genere questo sia un tour imperdibile. ADTR e BMTH sono tra le band che più di tutti hanno saputo mescolare metalcore a sonorità più pop e radiofoniche, ed anche i numeri in termini di dischi venduti, streaming, popolarità danno ragione a loro.
Detto ciò, i gusti sono sempre soggettivi; andare ad una serata del genere senza apprezzare a pieno la proposta o aspettandosi di sentirle tanti estratti dai primi dischi penso che non faccia godere a pieno l’evento.
Mi spiace essere mancato, so per certo che mi sarei divertito.
Ad ogni modo mi sono rifatto con i Trivium, HSB, obituary e Malevolence all’alcatraz. Questa è stata davvero una serata da ricordare. |
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|