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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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NANOWAR OF STEEL - 20 YEARS OF STEEL - Alcatraz, Milano (MI), 21-10-2023
24/10/2023 (1136 letture)
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Sold out con mesi di anticipo. Una lista di ospiti da far invidia persino a Lucassen e Sammet. Queste erano le alte premesse per il concerto celebrativo del ventennale dei Nanowar of Steel, eppure la band è riuscita a frantumarle e a portare nell`empireo un Alcatraz che non aspettava altro. L`agitazione pre-concerto si comincia già ad avvertire dalla mattina, visto che sui social cominciavano già a fioccare le testimonianze di chi aveva scelto di mettersi in coda sfidando l`umidità ottobrina di Milano. All`apertura delle porte la classica coda si è fatta decisamente consistente e una volta all`interno il panorama è quanto mai variegato: molte le persone con la parrucca viola tipica di Mr. Baffo, alcune con il tutù e diverse con onesie che assomigliano ad animali; la birra è onnipresente e la gioia dei partecipanti è evidente mentre a intervalli regolari parte il coro “Bilbo Baggins Carabiniere!”.
Sarebbe facile fare un track-by-track di questo show e ci sarebbero mille cose da dire, miriadi di piccoli aneddoti da raccontare ma onestamente trovo quasi impossibile rendere in maniera adeguata ciò che è successo ma, nonostante le mie parole, voglio provarci. Puntuale come un orologio, poco dopo le 20 inizia lo show. I primi minuti vedono il susseguirsi prima di un messaggio istituzionale dove ci viene dato un IBAN a cui donare per aiutare i Nanowar ad essere ”più bravi ad essere più belli”, poi della prima vera sorpresa di serata: il video in anteprima di Protocols (Of the Elders of Zion) of Love, uscito poi lunedì 23 ottobre. L`introduzione che ci racconta la storia della band sin dai suoi esordi, narrata live dalla voce di Maurizio Merluzzo, viene tagliata a metà perché il narratore non era stato pagato abbastanza dando il via al primo siparietto di serata. La setlist mescola abilmente quei pezzi che li hanno resi famosi negli ultimi anni e che gli hanno guadagnato un contratto con la Napalm Records con altri che vanno a ripescare dal passato un po` più remoto. Infatti l`inizio vede l`alternarsi di brani come Sober e Nanowar, Gabonzo Robot e l`inno Tricycles of Steel che il pubblico canta a squarciagola in egual misura. Con il brano dedicato all`erede della famiglia dei Titonidi assistiamo all`ingresso sia del coro Flowing Chords - che accompagnerà la band sino a fine concerto - sia di un piccolo corpo di ballo in costume che rendono la performance ancora più piena e coinvolgente. Il mix tra periodi storici diversi della band continua e vediamo l`arrivo di Maurizio Merluzzo per La Maledizione di Capitan Findus prima di riportare l`Alcatraz alla sua destinazione d`uso principale con Disco Metal permettendo al pubblico di scatenarsi mentre Gatto Panceri scandisce le immortali parole che il Sommo Dante usò per aprire il Canto VII dell`Inferno:
«Pape Satàn, pape Satàn aleppe!», cominciò con la voce chioccia; e quel savio gentil, che tutto seppe, disse per confortarmi: «Non ti noccia la tua paura; ché, poder ch`elli abbia, non ci torrà lo scender questa roccia»
La prima vera pausa nel ritmo permette l`ingresso di una tastiera e del nuovo ospite Anonymous, che altri non è che il nostro Alessandro Del Vecchio, che è in tema con il brano proposto, ovvero la ballata gelatizia di V per Viennetta e che poi ci accompagnerà per quasi tutte le canzoni che vanno a riprendere uno dei capisaldi storici della band romana, ovvero le parodie dei Rhapsody of Fire. A seguire infatti abbiamo Power of Imodium (qualcuno ha detto From Chaos to Eternity?), Power of the Power of the Power of the Power of the Power of the Power (of the Great Sword), Barbie, MILF Princess of the Twilight - qui Delvecchio si esibisce come cantante sostituendo le parti cantate da Fabio Lione - e la mai dimenticata e sempre beneamata RAP-sody. Le preghiere del pubblico sono finalmente accolte e all`ennesimo coro parte Il Signore degli Anelli dello Stadio e l`atmosfera, grazie anche alla presenza di Maurizio Cardullo dei Folkstone alle cornamuse, rivaleggia con quella di San Siro quando viene tirato a lucido nelle serate di gala. I versi delle foche ci trasportano in un viaggio verso spiagge scandinave a sorseggiare un mojito mentre assistiamo a un sacrificio guidato dal vichingo latino del nostro cuore Charly Glamour dei Gigatron giusto fin dalla Spagna apposta per celebrare i nostri eroi seguito poi da Il Profeta dei conterranei Atroci per raccontare il programma politico dei Sottosegretari alla Presidenza della Repubblica del Trve Metal . La fine di uno show di oltre due ore si avvicina e i Nostri sparano senza soluzione di continuità le loro ultime cartucce: Pasadena 1994 fa diventare realtà le parole apocrife di Churchill “Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.”; Uranus ci ricorda che anche le battute più vecchie si meritano la loro canzone; il gospel di Valhalleluja promuove il vangelo secondo Odino – nella magniloquente armatura dorata di Angus McSixFeudalesimo e Libertà fa solo sperare la presenza dell`ospite più atteso. È infatti con le note di La Polenta Taragnarock che sale sul palco l`unico e vero Imperatore, l`inimitabile Custode dell`Acciaio Inox Giorgio Mastrota, accompagnato per l`occasione tra il pubblico da famiglia e amici. La sua gioia è così evidente che sembra quasi di poterla toccare con mano. Il nostro guerriero nordico di pura lana Merinos – che stando alle parole della band è l`unico e vero motivo per cui tutto il pubblico è qui - ci regala inoltre la televendita in diretta di un vero materasso di marca Eminflex che alla fine è stato lanciato sul pubblico per celebrare in maniera degna la conclusione di una serata splendida e che sicuramente resterà nella memoria dei presenti per moltissimo tempo.
Mentre scrivo queste righe in testa mi risuona il jingle della famosa pubblicità del “Ti piace vincere facile?”. Eppure tutto ciò è estremamente riduttivo nei confronti del lavoro, della fatica e del talento che i Nanowar of Steel hanno coltivato per vent`anni mantenendosi fedeli e affinando la ricetta che vede estrema poliedricità musicale mischiata a una vena ironica che li ha portati a essere non più un fenomeno esclusivamente sul suolo italico. Piacciano o meno, ci ricordano che le cose fatte bene e con convinzione ripagano sempre. Una menzione speciale va inoltre al coro Flowing Chords e nello specifico alla Direttrice che non è stata ferma un secondo dirigendo i coristi mantenendo il ritmo forsennato dello show e al già citato piccolo corpo di ballo che ha accompagnato la band in alcuni brani selezionati.
Buon Compleanno cari Nanowar of Steel Altri venti di questi anni e Grazie.
E fu Sera e fu Mattina.
TRACKLIST
Messaggio Istituzionale per il Progresso Protocols (Of the Elders of Zion) of Love (Video in anteprima) Intro narrata [w. Maurizio Merluzzo] Intro Call of Cthulu
01. Sober 02. Nanowar 03. Gabonzo Robot 04. Tricycles of Steel 05. Il Cacciatore della Notte 06. La maledizione di Capitan Findus [w. Maurizio Merluzzo] 07. Odino and Valhalla 08. Disco Metal 09. V per Viennetta [w. Anonymous a.k.a. Alessandro Del Vecchio] 10. The Power of Imodium [w. Alessandro Del Vecchio ] 11. Power of the Power of the Power of the Power (Of the Great Sword) 12. Declination (Intro) 13. Barbie, MILF Princess of the Twilight [w. Alessandro Del Vecchio ] 14. Ironmonger (The Copier of the Seven Keys) 15. RAP-sody 16. Il Signore degli Anelli dello Stadio [w. Maurizio Cardullo (Folkstone)] 17. Pasadena 1994 18. Norwegian Reggaeton [w. Charly Glamour (Gigatron)] 19. Metal 20. Sottosegretari alla Presidenza della Repubblica del True Metal [w. Il Profeta (Gli Atroci)] 21. Feudalesimo e Libertà 22. Uranus 23. Valhalleluja [w. Angus McSix] 24. La Polenta Taragnarock [w. Maurizio Cardullo (Folkstone) e Giorgio Mastrota] 25. Giorgio Mastrota (The Keeper of Inox Steel) [w. Giorgio Mastrota] Formia (Outro)
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5
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Il concerto dell\'anno a mani basse. |
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4
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grandi nanowar, una volta suonarono nella mia città ma all\'epoca li conoscevo poco e non andai. ora mi rode parecchio |
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3
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Setlist da urlo,peccato non esserci stato!!! |
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2
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Peccato non siano usciti servizi sui canali tv nazionali, avrebbe avuto senso visto il tipo di evento e come è stato strutturato. |
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1
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Avrei voluto esserci. Specialmente per accaparrarmi il materasso, si intende. |
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