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19/09/24
BELPHEGOR + MALEVOLENT CREATION + MONUMENT OF MISANTHROPY + CONFESS
AUDIODROME - MONCALIERI (TO)
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METALLIZED CHARTS 2023 - Le classifiche della Redazione
14/01/2024 (4301 letture)
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UNO SGUARDO AL PASSATO E DUE AL FUTURO Introduzione di Saverio Comellini "Lizard" Stendere la classifica delle migliori uscite dell’anno è un rituale a cui quasi nessuno riesce a sottrarsi, una sorta di contraltare del famigerato momento dei “buoni propositi” per l’anno nuovo. Sguardo rivolto al futuro in un caso, al passato nel nostro, nel tentativo di fare ordine, di dare un senso e una struttura a quello che un tempo si chiamava "mercato discografico" e che, oggi, ha perso quasi totalmente una direzione. Certo, gli album escono ancora, anzi, ne escono talmente tanti che risulta impossibile per chiunque tenere conto ed esaustiva visione sugli stessi. Band e artisti nascono e scompaiono a una velocità impressionante, mentre costruirsi una carriera diventa impresa difficilissima, come ancora più difficile risulta guadagnarsi un gradimento trasversale, che vada cioè al di fuori dai confini di genere. Un evento questo che nel mondo del metal sembra ormai essere patrimonio solo dei “grandi vecchi”, mentre le giovani leve vengono considerate tali anche dopo vent’anni di carriera e con quattro/cinque album sulle spalle, se arrivate dopo la fatidica soglia del Duemila. Abbiamo più volte parlato del reale "problema" di tutto questo: l’assenza di una legislazione che favorisca il riconoscimento della professione del musicista. In un’epoca di smaterializzazione dei supporti, nella quale cioè la creazione artistica viene fruita principalmente attraverso canali immateriali, come le piattaforme di streaming, youtube o attraverso le radio, cosa resta al musicista / autore, come ricompensa del proprio lavoro? Poco o nulla. La botta quasi definitiva è stata poi la pandemia, che ha impedito a tanti di accedere almeno all’altro canale di guadagno, quello cioè del concerto e della vendita di merchandising in quell’occasione. In molti si sono dovuti riscoprire manager della propria carriera, inventandosi quindi altri canali: i social, in primis. Oggi se non presidi i social con foto, video, reel, in maniera continua, non sei nessuno, non vieni percepito come esistente e reale. Il musicista è costretto così ad assommare a sé varie professionalità, se non può permettersi di pagare qualcuno che lo faccia per lui: saper suonare e comporre? E’ un presupposto, a volte neanche essenziale: ci sono decine di musicisti online che lasciano reel di pochi secondi e che fanno un botto di visualizzazioni, attirano migliaia di follower, magari perché si presentano con una immagine curatissima e una finta spontaneità tutta studiata e reiterata. Magari, in qualche caso, giostrata molto sulle pruderie dei giovanissimi (o dei loro genitori, cinquantenni alle prese con la magia di internet). La vera scommessa, quindi, non è il raggiungimento del contratto discografico, che il più delle volte non serve neanche a pagare le registrazioni dell’album, ormai quasi sempre fatto in casa (anche lì, altra professionalità che il musicista deve assommare, quella del produttore/mixatore/tecnico del suono; tanto, è tutto digitale) o al limite assemblato digitalmente col contributo casalingo di altri musicisti tuttofare, immersi in decine di progetti e collaborazioni. In un mondo nel quale una band come i Machine Head deve rinunciare a un tour perché i costi sono proibitivi e nel quale le band statunitensi si vedono costrette ad annullare i tour europei per lo stesso motivo, ci si chiede quindi quale possa essere il futuro della musica: esisterà ancora il professionismo? Reggeranno economicamente le case discografiche? La musica dal vivo interessa ancora a qualcuno? Data quasi per scontata la sparizione definitiva dei negozi di dischi e di gran parte dei locali nei quali fare musica a livello underground, le band potranno ancora pensare di organizzare dei tour veri e propri? Resisteranno i festival tematici? Con quali formule? In tutto questo, naturalmente, l’uscita dalla pandemia ha riportato ottimismo e se è vero che festival e tournee sono ricominciati, ci si domanda quale modello economico possa reggere una situazione del genere: un musicista può vivere solo di quello che guadagna suonando dal vivo e vendendo gadget? Può campare a forza di visualizzazioni sui social o degli spiccioli che gli versa Spotify, in un mondo nel quale le copie fisiche degli album si stampano con tirature ridottissime e i vinili sono tornati a vendere più copie dei CD, che nemmeno più trovano posto nelle auto, sostituiti dal bluetooth e dagli smartphone? Deve darsi per forza all’insegnamento, aggiungendo così l’ennesima professionalità al proprio curriculum? Certo il numero di uscite sembrerebbe indicare una situazione floridissima: parliamo ormai di migliaia di titoli buttati fuori, con ritmi a dir poco parossistici. Ma quanti di questi riescono ad essere davvero ascoltati e assimilati dagli ascoltatori? Quanti sono capaci di “restare”, con una velocità di uscite continue? Ha senso continuare ad accumulare CD e vinili, in un mondo nel quale il possesso va verso la smaterializzazione e la plastica un inquinante ormai mortale? Quanti album o brani o arie musicali sono capaci di "segnare" un’epoca e raccontarla, come hanno fatto per tutto il Novecento e, prima, nei secoli precedenti? Qual è la musica di questi anni? C’è chi dirà, inevitabilmente, la trap oppure, in generale, l’hip hop. C’è chi ricorderà il fenomeno Taylor Swift, capace di vendere milioni di album e di riempire stadi su stadi, tanto da avere avuto un impatto impensabile sul PIL statunitense e aver letteralmente impestato social, giornali e televisioni, diventando finalmente quel fenomeno di costume che solo in pochi sono riusciti a diventare e che sembrava ormai appannaggio solo di star del passato. In ambito rock difficilmente si può sottostimare il fenomeno Maneskin e non tanto perché sono italiani, ma perché la loro è una carriera costruita alla "vecchia maniera" per alcuni aspetti e totalmente "nuova" per altri: partendo da un rock alternativo affatto originale, ma ben costruito e suonato e da una immagine forte, controversa, ma tutto sommato accettabile e non scissa dal loro essere, in fondo, "dei bravi ragazzi", riescono a essere "al passo con i tempi" e contemporaneamente "classici", piacendo così ai giovani, senza turbare i loro genitori. Aver sfruttato il trampolino di lancio di due competizioni televisive e l’endorsement di vecchi Giganti delle Ere passate, non fa peraltro che confermare l’importanza dei media "classici", se qualcuno volesse ancora investirci sopra, in ambito musicale. A questo, si unisce la componente "nuova" e social e il presidio continuo dei mezzi di comunicazione, oltre alla costante attività dal vivo, specialmente all’estero. E’ una inversione di tendenza o sono gli ultimi sparuti colpi di un mondo che continua a cambiare senza sosta e che è destinato inevitabilmente a sparire? Certo è che il rock e il metal sembrano aver ormai da tempo passato lo scettro, cessando di essere la musica dei giovani e diventando, come il blues e il jazz prima di loro, fenomeni persistenti e amatissimi da una folta schiera di appassionati, ma inesorabilmente secondari. La morte del rock è uno dei più grandi luoghi comuni, perpetrato spesso proprio dall’interno, in realtà e se ne parla ormai da cinquant’anni. Niente di così drammatico, probabilmente: il rock non morirà, sarà solo un elemento di un variegato mondo musicale di cui ha da tempo smesso di essere il movimento principe. Il tempo darà risposta a queste e ad altre domande. Nel frattempo, nel nostro piccolo, con le difficoltà che viviamo ogni giorno nel portare avanti il nostro contributo all’affermazione e alla storicizzazione della cultura del Rock e del Metal, proviamo a dare un po’ di ordine al 2023 appena trascorso, con le nostre classifiche personali, nell’ordine in cui sono state consegnate. Azzardiamo anche un riassunto, in una Top conclusiva che non è altro che la sommatoria delle indicazioni individuali, in nessun particolare ordine di preferenza, valore e "peso", a partire dalla settima posizione in avanti. Speriamo come sempre che il contributo sia apprezzato, al di là di ciò che inevitabilmente resta fuori e che avrebbe potuto benissimo essere dentro, in un trionfo della relatività che conosce ben poche oggettive certezze. Attendiamo, al pari, le vostre preziose considerazioni. Buona lettura!!!
DAVIDE ORLANDI "GT_ORO" Apprezzo molto la possibilità che mi è stata data di entrare nel progetto Metallized, perché mi ha dato modo di ricominciare dopo anni a metabolizzare (non solo ascoltare) musica in maniera approfondita, e anche di conoscere band che altrimenti avrei lasciato nel dimenticatoio. Da contro, mi ha dato modo di scontrarmi subito con temi "scottanti" come le ultime uscite di The Ocean Collective, Sleep Token e Steven Wilson. Nonostante i miei ascolti siano per lo più orientati al progressive nelle sue varie declinazioni, mi sento di citare anche i Saturnus, perché ogni loro uscita è un capolavoro, e infine gli Avkrust come miglior debutto discografico. In ordine di gradimento, ecco la mia top five del 2023:
1. Haken - Fauna 2. Riverside - ID.entity 3. Steven Wilson - The Harmony Codex 4. Neal Morse - Joseph – The Dreamer: Part One 5. TesseracT - The War of Being
MICHAEL ROSENBERG "DJ" Il 2024 non è certamente stato certamente semplice per i molti colpiti dalle guerre -ora ben due nei dintorni dell’Europa- e dalle conseguenti tensioni geo-politiche ed economiche. Fortunatamente la nostra musica preferita non ne ha risentito con un anno sostanzialmente ricco di release tra vari generi. Ecco la mia top 5:
1. Iron Savior - Firestar 2. Peter Gabriel - i/o 3. Vandenberg - Sin 4. Arjen Lucassen’s Supersonic Revolution - Golden Age of Music 5. Eldritch – Innervoid
ENRICO SPANO "RASTA BACK" Anche quest'anno i miei ascolti sono stati risicati (notoriamente sono più propenso all'attività concertistica), sotto tale premessa il mio disco straniero preferito è stato Gigi's Recovery dei The Murder Capital, per quanto attiene la scena nostrana piazzo senz'altro Flowers of Death degli Humulus. Riguardo la top five dei live menziono gli Oneida, il Luppolo in Rock, Iron Maiden, Yngwie Malmsteen all'Alcatraz e Steve Vai.
LUCA FRAIRE "YODA" Un 2023 di crescita personale, di studio, di nuove obbligate vie da percorrere. Un anno difficile attorno a noi, in un momento storico difficile, fatto di orizzonti che latitano al lasciarsi scorgere con serenità. Quindi, per ritrovarla, rivolgo lo sguardo ad orizzonti differenti, liberi.
1. Depeche Mode - Memento Mori 2. Sigur Ros - Atta 3. Gorillaz - Cracker Island 4. Avenged Sevenfold - Life Is But a Dream… 5. Voivod – Morgoth Tales
ALESSANDRO BIONDO "SNAP" Anno di grandi scoperte musicali il 2023, in cui mi preme menzionare gli EP di The Callous Daoboys e The Worm Shepherd oltre ai dischi di Thy Art Is Murder, Steven Wilson, Helga, Year of the KnifeConcrete Age, Baroness, oltre a decine e decine di pezzi fighissimi. Mentre l’umanità continua a fallire nelle proprie scelte socio-politiche e la musica italiana mainstream è, ormai, liquame fumante, nauseante e puzzolente di auto-tune, non ci resta che continuare a supportare la musica underground di qualità che è tutt’altro che morta, va solo cercata. Quindi, non siate pigri. Ecco i miei 5 migliori dischi del 2023:
1. Host - IX 2. Crosses - Goodbye, God Bless, I Love U, Delate 3. Empire State Bastards - Rivers Of Heresy 4. Cattle Decapitation - Terrasite 5. The Lion’s Daughter - Bath House
GRAZIANO MORETTI "AZOG" Il 2023 volge al termine senza clamorosi sussulti in ambito musicale, segnando un anno in flessione e non particolarmente ricco di proposte sconquassanti. A fronte di numerosissime pubblicazioni che hanno inondato il mercato, sono emersi davvero pochi album di livello altissimo. Se alcune band hanno disatteso le aspettative dei fan a causa di lavori discreti ma nulla più, altri artisti, magari inaspettatamente hanno piazzato devastanti colpi da KO. Primi tra tutti i Karma che dopo decenni di silenzio tornano sulle scene con un album che racchiude alcune piccole perle dal forte impatto emotivo. Un’altra grande band, i Katatonia, conferma di aver ancora molto da dire dopo prove non del tutto convincenti, mentre i Graveyard tornano dal baratro come un novello figliol prodigo, umili e rinati. Una nuova band (con tante vecchie volpi in lineup), i Godthrymm, bissa e supera il già ottimo esordio, dimostrando agli increduli filistei che non si è ancora compiuto il destino del doom. Le giovani leve scalpitano e sgomitano cercando di emergere nella profusione di pubblicazioni, confrontandosi contemporaneamente con le lunghe ombre di un passato glorioso. Tra tutte queste nuove realtà gli Hippie Death Cult e i Kadabra si riconfermano dopo i primi passi, dimostrando a tutti di saper correre, tagliando il traguardo a pari merito.
1. Karma - K3 2. Katatonia - Sky Void of Stars 3. Graveyard – 6 4. Godthrymm - Distortions 5. Hippie Death Cult - Helichrysum / Kadabra - Umbra
FRANCO LEONETTI "FRANKISS" Il 2023 non è stato un anno prodigo e luminiscente, 12 mesi con tanti, troppi, fatti di cronaca nefasti, distribuiti sul nostro pianeta terracqueo. Gioie tutte italiche nello sport, Bagnaia al secondo titolo mondiale consecutivo in Moto Gp, la Coppa Davis di tennis tornata a tingersi d’azzurro dopo quasi mezzo secolo d’astinenza (47 anni), per citare gli allori più significativi. Il nostro mondo musicale si è listato a lutto per un gigante geniale come Jeff Beck, il batterista Steve Riley e la scomparsa di un’icona come Tina Turner, solo per nominarne alcuni. Anche a livello di nuove uscite, quello appena trascorso, non è stato un periodo di grandi capolavori, tanti buoni album usciti, alcuni ottimi, con conferme e delusioni e la fine del percorso live dei Kiss, dopo 50 anni di concerti esplosivi 1. Winger - Seven 2. Dirty Honey - Can’t Find the Brakes 3. L.A. Guns - Black Diamonds 4. Hurricane – Reconnected 5. Ian Hunter - Defiance Part 1
JACOPO BIZZOTTO "INDIGO" Aspetti negativi (circa tre mesi di "pausa forzata" nei quali ho dovuto sospendere l’attività di scrittura) e positivi in un anno scostante e ondivago: alla fine, del 2023 mi tengo stretto a livello cinematografico l’uscita di Scream VI e il nuovo interesse per il giallo/thriller all’italiana, un genere che ho iniziato ad approfondire tardi ma del quale mi sono appassionato in fretta. Sul piano musicale ho invece patito la mancanza di un autentico top album (Life Is But a Dream non fa per me, su Take Me Back to Eden non trovo una soluzione definitiva…) e solo un ristretto numero di dischi è stato in grado di convincermi appieno. Pochi ma buoni, insomma, con l’augurio di un 2024 migliore ovviamente nel segno del modern metal.
1. Linkin Park – Meteora (20th Anniversary Edition Box Set) 2. Currents – The Death We Seek 3. Bury Tomorrow – The Seventh Sun 4. Spiritbox – The Fear of Fear 5. Sevendust – Truth Killer
LUCA PEZZETTI "PEZ" Non mi posso lamentare di questo 2023 almeno a livello di dischi, metal e non. È stato un anno curioso per me, con cambiamenti positivi e negativi ma sempre cercando di ascoltare il più possibile. Al di là per il mio rinnovato interesse per l'attualità, quest'anno mi sono concentrato un sacco sull'ascoltare noise, stoner ma soprattutto hardcore punk. I dischi seguenti sono in ordine sparso:
1. Black Magick Space Ship - Burning Bridges 2. Bell Witch - Future's Shadow pt. 1: The Clandestine Gate 3. The Armed - Perfect Saviours 4. Sprain – The Lamb as Effigy 5. Pain of Truth - Not Through Blood
SARA RINALDI "LACRIMOSA" Non c'è dubbio che sia stato l'anno del doom in ogni sua sfumatura, contaminazione e derivazione, di scoperte e riscoperte, almeno per la sottoscritta. Tragedie personali e non hanno costellato questo 2023, completamente da dimenticare, e la musica si è rivelata come al solito l'ancora di salvezza: ritmi lenti, pesanti, ribassati, malinconia e disperazione a secchiate. Nonostante concerti saltati per disgrazie dell'ultimo minuto, fra cui Rammstein e The Foreshadowing, tornati fra l'altro con un rassicurante e necessario EP, sono riuscita, nonostante tutto, a scrivere il mio primo live report. Ecco la top 5 in ordine casuale degli album che ho ascoltato di più delle nuove uscite di quest'anno, con il graditissimo e inaspettato ritorno dei Saturnus:
1. Ahab - The Coral Tombs 2. Saturnus - The Storm Within 3. Katatonia - Sky Void Of Stars 4. Imperium Dekadenz - Into Sorrow Evermore 5. Shores Of Null - The Loss Of Beauty
RICCARDO C. FERDENZI "METALRAW" Sul fatto che il 2023 sia stato un anno ricco di sorprese non ci piove. Un susseguirsi di album mediamente interessanti, grandi scoperte e colpi di coda hanno fatto sì che quest’annata musicale scorresse senza problemi, migliorando l’entusiasmo rispetto al mite 2022. Tuttavia, tra gli highlight in salsa heavy spiccano 5 titoli che hanno onorato la nostra musica preferita: dal thrash old-school al metallo moderno passando per l’epicità battagliera, ce n’è per tutti i gusti!
1. Orbit Culture – Descent 2. Sorcerer – Reign of the Reaper 3. Triumpher – Storming the Walls 4. Currents – The Death We Seek 5. Overkill – Scorched
MATTEO TRAMBUSTI "AFTERDARK" Il 2023, che dire…un anno di passaggio, un anno ambiguo, non certo memorabile, ma di sicuro consolidamento personale; anche a livello musicale (annessi e connessi) sarebbe stato un anno non particolarmente entusiasmante, se non fosse per 2 eventi specifici che ne hanno variato le sorti, ovvero la decisione di entrante a far parte della famiglia di Metallizes, e la scoperta, con colpevole ritardo dei fantastici Riverside, band che mi ha rapito come non accadeva da anni…
1. Riverside - ID.Entity 2. Arjen Lucassen’s Supersonic Revolution - Golden Age of Music 3. Soen - Memorial 4. Ronnie Atkins - Trinity 5. Rival Sons - Lightbringer
ALBERTO SILINI "GRISO" Lo diciamo sempre, eppure è vero, anche questa volta: il 2023 è stato un anno decisamente ricco di uscite degne di nota, almeno per quanto mi riguarda. I ritorni, più o meno attesi, di Korrupt et Rise of the Northstar non hanno ancora finito di girare nel mio stereo, come quello dei Crosses, davvero superbo -non propriamente metal, ma la presenza di Chino Moreno ci permette questa divagazione. Sul fronte delle scoperte segnalo i gustosissimi Severance dei Guilt Trip e Lost Beyond Reason, inaspettato esordio dei polacchi Rascal. Senza contare le decine di dischi messi in lista che aspettano ancora un ascolto (e anche questo, purtroppo, succede ogni anno…).
Korrupt – Secret Sorrows Rise of the Northstar – Showdown Crosses – Goodnight, God Bless, I Love U, Delete. Guilt Trip – Severance Rascal – Lost Beyond Reason
SIMONE CALLONI "MCCALLON" Stilare una lista dei migliori album usciti quest’anno non è stato particolarmente complesso: il 2023 ha visto innumerevoli uscite e, da parte mia, un buon numero di ascolti di nuovi dischi, ma, come spesso accade, quantità non è sinonimo di qualità; tuttavia, laddove alcuni grandi nomi mi hanno deluso, band a cui avevo dedicato meno attenzione in passato o vere e proprie scoperte mi hanno comunque regalato qualche ascolto che non esito a definire interessante. Ecco, dunque, la mia Top 5 per l’anno appena trascorso:
1. Siena Root - Revelation 2. Riverside – ID.Entity 3. Katatonia – Sky Void of Stars 4. Green Lung – This Heathen Land 5. Binary Order - The Future Belongs to the Mad
MARCO TONTI "SICKBOY" Un anno, questo 2023, marchiato a sangue dallo scoppio di un altro conflitto, non lontano da casa nostra, con il quale i cupi scenari tante volte descritti nei testi delle band che amiamo sono diventati realtà per milioni di persone. Ci vorrebbero più chitarre e meno fucili a questo mondo. Passando dal serio al faceto, ecco le mie scelte tra le uscite di quest'anno.
1. Cattle Decapitation - Terrasite 2. Sulphur Aeon - Seven Crowns and Seven Seals 3. Spirit Adrift - Ghost at the Gallows 4. King Gizzard & The Lizard Wizard - PetroDragonic Apocalypse; or, Dawn of Eternal Night: An Annihilation of Planet Earth and the Beginning of Merciless Damnation 5. Terrifier - Trample the Weak, Devour the Dead
NICCOLO’ SACCHI "TYPHON" Quest’anno il mondo musicale metal e in particolare quello estremo (soprattutto in ambito death) ha riservato qualche piacevole sorpresa e alcuni inaspettati ritorni. Nonostante qualche disco più deludente (penso agli Obituary), veri e propri buchi nell’acqua (Kataklysm) e riapparizioni non proprio all’altezza (), grazie a molte uscite di buono e ottimo livello, il bilancio di questo 2023 si chiude tutto sommato in positivo. E se l’epic non è il mio pane quotidiano, non ho potuto ignorare il grande lavoro di una band che è sempre stata nei miei ascolti, lascio uno spazio anche per un altro genere, il dungeon synth, che non trattiamo su Metallized, ma che sono sicuro che molti di voi, come me, seguono con piacere.
1. Dying Fetus – Make Them Beg for Death 2. Cattle Decapitation – Terrasite 3. DHG – Black Medium Current 4. Cirith Ungol – Dark Parade 5. Tradvarelse – There Were No Gods In Their Legends...Only Heroes
FRANCESCO GALLINA "RAVEN" Per me il 2023 è stato interamente dedicato al mio nuovo progetto editoriale. Quasi tutto ciò che ho fatto/ascoltato ha quindi ruotato attorno a questo. Nel poco tempo libero ho riletto i miei vecchi Alan Ford dopo aver saputo della sua chiusura, qualche libro di cui avete letto la recensione su Metallized e guardando a cronaca e politica, ho ancora una volta notato come quelli che “Sono fiero di essere italiano” sono quelli che ci fanno vergognare di essere italiani (Cit.)
1. Deathless Legacy – Mater Larvarum (è di dicembre 2022, ma ci sono arrivato a metà 2023) 2. Delirio and the Phantoms - Platinum 3. Nanowar of Steel – Dislike to False Metal 4. Necrodeath – Singin’ in the Pain 5. Epica - Live at the AFAS Live
ROBERTO DI GAUDIO "VICARIOUS" Ogni lavoro degli Earthside è un'opera sonora di livello supremo, di ricerca dei suoni e di grande collaborazione dei musicisti ospiti, per questo meritano di essere anche loro in top 5 nonostante la giovane carriera. Ritorna con grande piacere il nostrano Marco Sfogli dopo 4 anni dal precedente Homeland e non può mancare il super prolifico Neal Morse che sforna un'epica prima parte di doppio concept album. Grandissime conferme poi per TesseracT e Riverside che tornano agli antichi fasti con quelli che reputo i migliori lavori del 2023 in ambito prog.
1. Neal Morse – Joseph: The Dreamer Pt. I 2. TesseracT – War of Being 3. Marco Sfogli – Welcome to Ooglyworld 4. Riverside – Id.Entity 5. Earthside – Let the Truth Speak
ENRICO D’ARRIGO "VALJEAN" Quella del 2023 è stata un’ottima annata per quanto riguarda il movimento metal in generale. A grandi ritorni come quelli di Cannibal Corpse, Alice Cooper, Haken, Metal Church, Cirith Ungol, Metallica (il cui ultimo lavoro cresce parecchio con gli ascolti), si sono aggregate delle belle e a volte inaspettate scoperte, ma anche purtroppo cocenti seppur annunciate delusioni (chi ha detto Virgin Steele?). Fra le novità meritano un posto d’onore due notevoli realtà entrambe provenienti dalla splendida Grecia. Stiamo parlando di Triumpher e Sacred Outcry (questi ultimi con il grande Daniel Heiman alla voce), due band che vale davvero la pena segnalare tra le rivelazioni dell’anno. Ecco in definitiva le cinque uscite che sono in cima alla mia playlist:
1. Sacred Outcry – Towers of Gold 2. Iron Savior – Firestart 3. Triumpher – Storming the Walls 4. Cirith Ungol – Dark Parade 5. Metal Church – Congregation of Annihilation
ALESSANDRO QUELL’OLLER "HORROR MANIAC" Un anno nel quale abbiamo avuto il ritorno di grandi nomi e nel quale, soprattutto, ci sono state conferme da parte di artisti più giovani. È uscita anche molta musica estrema e alcuni album in questo settore realizzati da progetti storici si sono rivelati freschi e sorprendentemente validi. C’è stato quindi un po’ di tutto, da vecchie glorie a nuove leve e più o meno tutti i sottogeneri del metal hanno avuto qualcosa da dire.
1. Avenged Sevenfold - Life Is but a Dream… 2. 3Teeth - EndEx 3. Periphery – V: Djent Is Not a Genre 4. Enslaved - Heimdal 5. Dødheimsgard - Black Medium Current
FEDERICO TOGNOLI "TOGNO89" È giusto premiare chi da tempo tira avanti la carretta, ovverosia i Rival Sons, che quest’anno si sono superati con la pubblicazione di due LP (entrambi validissimi); personalmente ho preferito il secondo Lightbringer, pura essenza dell’hard rock di matrice blues. Six, dei redivivi Extreme: non posso fare a meno della chitarra di Nuno Bettencourt. È un vanto per tutta la comunità metal avere fra le proprie fila un gruppo come i Soen, capace di comporre 10 brani perfetti per qualsivoglia tipo di pubblico. Con In Times New Roman… i Queens of the Stone Age meriterebbero finalmente il Grammy per il Best Rock Album, mentre i The Murder Capital hanno composto un album sconvolgente.
1. Queens of the Stone Age - In Times New Roman… 2. Soen – Memorial 3. The Murder Capital – Gigi's Recovery 4. Rival Sons - Lightbringer 5. Extreme – Six
ENRICO LATINO "TINO84" Ed anche quest’anno volge alla sua conclusione. Poco cambia dal passato, la drammaticità degli eventi nel mondo, lo smarrimento davanti a strutture ed intrecci politico-economici sempre più stratificati e foschi, il senso di disgusto ed impotenza verso scelte e dimostrazioni lontane dalla propria morale. Sarà per questo che un minimo ristoro viene offerto dalla nostra musica preferita. Quest’anno è quasi semplice stilare ciò che rimane impresso per un ascolto:
1- Dying Fetus – Make Them Beg for Death 2- Suffocation - Hymns From the Apocrypha 3- Bambole di Pezza - Dirty (a metà tra i tempi del liceo, e le nuove leve discografiche che stentano ancora a fare breccia nei miei ascolti) 4- Taake - Et av hav Avstand (oscurità sonora culminata con lo spettacolo dal vivo!) 5- il tempo, un anno complicato nel mio personale rapporto con questo elemento: poco da dedicare alla musica ed alle passioni, tanto quello volato via in attività obbligatorie ma poco soddisfacenti; troppo quello necessario per il collegamento a siti e risorse preziose. Speriamo che, con il prossimo anno, come diceva l’ispettore Clouseau nella nuova Pantera Rosa: “il tempo è bellissimo di questi tempi”.
ANDREA BARICELLI "BARRY" E' stato un anno difficile sotto molti punti di vista: guerre e massacri che imperversano, carovita, inflazione ed il ritorno dei miei terrificanti articoli natalizi. Eppure, come avrebbe detto Albus Silente, la felicità può essere trovata anche nei tempi più bui, se ci si ricorda solo di accendere la luce. La luce, almeno musicalmente, in questo 2023 è senza dubbio stata accesa da questi album: 1. Immortal – War Against All 2. Blink-182 – One More Time 3. Katatonia – Sky Void of Stars 4. Alice Cooper – Road 5. Metal Church – Congregation of Annihilation
GIANDOMENICO SESTITO "PANDO" E ci risiamo con la classifica di fine anno, molto complicato questa volta stilare una classifica rispetto al 2022, ma fortunatamente qualche uscita di rilievo c’è stata. I Green Lung si confermano con il loro ultimo album una delle più grandi promesse in ambito stoner doom. I giapponesi Church of Misery hanno riportato alla luce il loro marciume blueseggiante con il feroce Under a Mad Sign e, sempre per quanto riguarda la vecchia scuola, “The godfather of stoner” Josh Homme si ripresenta al pubblico con un full length valido, apice di un cammino dell’eroe che lo ha visto tra guai e problemi di salute lontano dalle scene. Inarrestabili i King Gizzard & Wizard Lizard escono con due dischi, il primo ad uscire ci fa tornare a galla i ricordi dell’ottimo Infest the Rat’s Nest del 2019 con cui il combo australiano aveva rotto gli schemi dello stoner rock classico "infestandolo" di thrash metal e sonorità heavy. Infine, un progetto italiano che ha dato alle stampe un lavoro degno di nota It Came From the Stars: si parla dei milanesi Crimson Dawn. Il loro pregevole heavy metal a tinte doom unito a tematiche weird -a cui il sottoscritto è particolarmente affine– li pone in chiusura di questa classifica con uno dei dischi personalmente meglio suonati del 2023.
1. Green Lung – This Heathen Land 2. Church of Misery – Born Under a Mad Sign 3. Queens of the stone age – In times new Roman 4. King Gizzard & Wizard Lizard – Petrodragonic Apocalypse 5. Crimson Dawn – It Came From the Stars
DANIELE MENICHETTI "NIHIL" L'anno appena concluso vede avvicendarsi vecchie glorie ma ancora affamate assieme a nuovi gruppi pronti a prendersi la scena, dove l'estremo non teme la sperimentazione a ulteriore conferma che questa musica è ben lungi dall'essere ridondante e prolissa, anzi, ne esce più rinvigorita che mai.
1. Alkaloid - Numen 2. Hellripper - Warlocks Grim & Withered Hags 3. Thy Catafalque - Alföld 4. Tomb Mold – The Enduring Spirit 5. Dying Fetus – Make Them Beg For Death
MASSIMO PATRUCCO "MATOCC" Il 2023 ha portato con se una ventata d’aria… viziata! Scherzi a parte, l’annata appena trascorsa ci ha dimostrato che i (più o meno) "vecchietti" hanno meritato qualcosa di più che una menzione d’onore alla carriera dando alle stampe dischi di spessore; non che manchino gruppi giovani davvero validi (vedi ad es. i Dirty Honey) ma voglio premiare il lavoro di questi veterani spesso ispirati più di alcune nuove leve… e pazienza se sarò costretto a lasciare fuori altri album meritevoli, del resto vanno fatte delle scelte dolorose ed ecco quindi 5 titoli che per un motivo o per l’altro mi hanno colpito, dal thrash al rock…
1. OverKill – Scorched 2. Metallica – 72 Seasons 3. Metal Church – Congregation of Annihilation 4. Alice Cooper – Road 5. The Rolling Stones – Hackney Diamonds
FEDERICO LANDINI "VANDROY" Un anno veramente brutto, da qualunque parte lo si sia guardato. Fortunatamente il lato musicale è stata una gradita eccezione. Menzione d’onore per Nanowar of Steel, Great Master, Cirith Ungol, Theoden’s Reign, Heidevolk e Smoulder ed ecco la Top 5:
Top 5 1. Blackmore’s Night - Shadow of the Moon (25th Anniversary Edition) 2. Nuclear Power Trio - Wet Ass Plutonium 3. Skalmold - Ydalir 4. Receiver - Whispers of Lore 5. Eclipse - Megalomanium
CLAUDIO GIVOGRE "LORD INVADER" Anno abbastanza pieno, questo 2022 per la nostra musica: numero di uscite forse inferiore all'anno scorso, ma sempre significativo; ma, come gli anni scorsi, non molti dischi in grado di spiccare sia sui contemporanei sia in confronto alla storia del genere. Ripropongo quindi pari pari la considerazione già espressa a fine 2022: per le prospettive future del rock e del metal, meglio pochi dischi ma innovativi e originali (se possibile) o molte uscite, la gran parte di queste omologate e standardizzate, con annesso rischio (anche per i prodotti migliori) di finire nel dimenticatoio troppo presto? Nel dubbio, ecco le mie preferenze:
ZZ Top: Raw. Sarà banale, ma come suonano la loro musica i tre texani non lo fa nessuno. E poi l'impatto emotivo di questo disco è immenso.
Jared James Nichols: Jared James Nichols. Peccato per la produzione a volte confusionaria, ma questo disco è una piccola bomba blues.
Extreme: Six. E' un disco che in certi punti fa imbestialire, per alcune scelte assolutamente folli e controproducenti. Ma quando i nostri azzeccano il colpo sono sempre un passo avanti a tutti.
Rival Sons: Darkfighter. L’emblema di quanto scritto in introduzione: in questo disco non c’è una sola nota che non sembri già sentita, ma nel loro genere sono in pochi a suonare così.
Alice Cooper: Road. Solo Alice poteva produrre un monumento a sé stesso senza riuscire pacchiano o ridicolo. Classe inimitabile.
SAVERIO COMELLINI "LIZARD" Un anno difficilissimo, con due guerre tremende che ci coinvolgono direttamente e tante altre sparse per il globo che vogliamo dimenticare, con crisi economica e, soprattutto, ecologica, che ci sta solo iniziando a mostrare il suo volto, incurante dei nostri ritardi nella reale comprensione del pericolo e dell’urgenza. Ci sarebbero tante cose da dire, dallo stato dell’Unione Europea a quello degli Stati Uniti, come di Cina, India, Iran, Israele e della nostra amata Italia, alle prese coi reflussi dell’epoca berlusconiana… Ma parliamo di musica e quindi il 2023 è stato un anno incredibile, con una quantità di uscite pazzesche, per numero e rilevanza (al momento ne ho segnate quasi sessanta di "prima fascia"), che sempre più ci rende difficile non solo coprire le recensioni "indispensabili", ma persino godere da ascoltatori dischi di sicuro valore e fascino. Per questo, ora più che mai la lista è frutto solo degli ascolti che sono riuscito a completare e più che mai soggetta a ripensamenti e stravolgimenti (altri candidati sono Mutoid Man, Blood Ceremony, Tanith, Wytch Hazel, Ahab, Baroness, Graveyard, Hexvessel, Hippie Death Cult, Rezn, Uriah Heep, Witch Ripper e Wolves in Winter).
1. Rival Sons – Darkfighter / Lightbringer 2. Karma – K3 3. Riverside – Id.Entity 4. Godthrymm – Distortions 5. Isole – Anesidora
TOP 2023 COMPLESSIVA 1. Riverside – Id.Entity 2. Katatonia – Sky Void of Stars 3. Cattle Decapitation – Terrasite 4. Rival Sons – Lightbringer 5. Dying Fetus – Make Them Beg for Death 6. Metal Church – Congregation of Annihilation 7. Alice Cooper – Road 8. Karma – K3 9. Godthrymm – Distortions 10. Arjen Lucassen’s Supersonic Revolution - Golden Age of Music 11. Currents – The Death We Seek 12. Iron Savior – Firestart 13. Avenged Sevenfold – Life Is But a Dream… 14. Triumpher – Storming the Walls 15. Soen – Memorial 16. Cirith Ungol – Dark Parade 17. Neal Morse – The Dreamer - Joseph Pt. I 18. TesseracT – War of Being 19. Crosses - Goodbye, God Bless, I Love U, Delate 20. Green Lung – This Heathen Land 21. King Gizzard and The Lizard Wizard – Petrodragonic Apocalypse 22. Queens of the Stone Age – In Times New Roman 23. Overkill – Scorched 24. Extreme - Six 25. Rival Sons - Darkfighter
CONCLUSIONI Chiudiamo ringraziando tutti i redattori di Metallized e anche i nostri lettori abituali e occasionali per le dimostrazioni di affetto e sostegno nonostante i non pochi problemi che hanno affettato il sito in questi mesi. Siamo ben consapevoli che un aggiornamento è perfino in ritardo. Ultimissima, ma non meno importante nota: ogni aiuto per infoltire le nostre file in redazione è più che benvenuto, fatevi avanti!
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Lui fà parte della vecchia guardia.Non accetta determinati cambiamenti e guarda al passato con nostalgia.Ormai anche qui cambia tutto,a cominciare dalla mentalità dei giovani. Non cè più amore e rispetto per le radici e la montagna. Qualcuno tiene vivi i valori,ma tutto sbiadisce col tempo.È lo specchio della povertà spirituale di quest\'epoca virtuale morente. |
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Consiglio la lettura di quattro stagioni per vivere |
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Concordo letto i libri e sempre piacevole da ascoltare. Uomo straordinario |
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Dimenticavo La Voce Degli Uomini Freddi il primo suo libro che ho letto.Stupendo. |
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Gran scrittore,I Fantasmi di Pietra,Storia Di Neve,La Fine Del Mondo Storto e Il Canto Delle Manere sono straordinari.Sorry for l\'ot. |
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Grande Corona! Ha la innata capacità di dire cose interessanti e semplici che dovrebbero essere scontate ma non lo sono. Indubbiamente un uomo di carattere forgiato dai luoghi in cui ha vissuto e dalle avventure compiute. Ha una mentalità aperta e proiettata sempre verso l\'ignoto, basta l\'esempio di quando lui e zanolla andarono in Yosemite a scalare senza sapere dove fosse, senza conoscere l\'inglese e senza alcuna informazione se non quella di una foto di giornale, sufficiente a fare innescare in loro un grande sogno...e di avere avuto la tenacia di realizzarlo! |
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Quello è in gamba,ha una saggezza arcaica. È stato anche un grande scalatore di roccia.Peccato si sia un pò imborghesito con la tv.Ma lui è dall\'altra parte,io stò a est. |
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Bosco di che regione per curiosità? |
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Arriva un punto,per chi prima per chi dopo,in cui si raggiunge un punto di equilibrio e appagamento che và riconosciuto e non sciupato nella spasmodica ricerca di un imprecisato qualcosa in più che nella società può anche comportare un costo catastrofico. Ora esco 30 minuti nel bosco per rigenerarmi al freddo. Buonanotte. |
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Non è il solo e per fortuna, direi... la varietà è lo specchio stesso della vita. La specializzazione è l\'antitesi dell\'evoluzione. Funziona, in pochi casi, tipo per gli squali, ma la natura è fatta di infinite soluzioni. |
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Per forza Galilee,a te piace di tutto..trovi stimoli a 360gradi,non hai pace.Il troppo stroppia,anche nel 2024.Devi fermare la mente e meditare. |
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Dal canto mio trovo ancora un sacco di roba ,non dico mai sentita, ma comunque personale. Alla fine non cerco la novità per forza, mi va bene anche la confort zone basta che abbia punto personalità. Penso alle ultime cose che ho ascoltato..White ward, Hellacopters, Black country new Road. |
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Ah beh, sì. Happy trails l\'avranno ascoltato almeno un paio di volte. Come spesso accade: tutto già sentito. Ma è meraviglioso. Ad esempio, qualcuno conosce gli Elephant Man? L\'anno scorso hanno tirato un disco bellissimo. Se poi con un esercizio di immaginazione pensiamo a un mondo senza David Bowie e Scott Walker (come nel film Yesterday) allora il disco bellissimo diventa un capolavoro. Lo ammetto, nel 2024 e da molti anni a questa parte, mi basta che il disco mi piaccia. Se poi ha del \"già sentito\" non mi interessa (chi ha parlato dei Dirty Honey?!?) |
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Per curiosità mi sono messo ad ascoltare questi The third mind. In pratica dei fanatici di John Cipollina. |
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Comunque a 2024 inoltrato, leggendo un blog di due luminari che a loro tempo crearono pressoché dal nulla la stampa metal in Italia ho scoperto un disco che è la fine del mondo: THE THIRD MIND - 2. Sarà possibile rivedere le proprie classifiche alla fine di febbraio?!? Voce femminile non lontano da Grace Slick; chitarra in perenne assolo; psichedelia, folk, hard...E confermo che l\'album dei Crosses in tutt\'altro ambito è proprio una bomba. |
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Gioco divertente nel segnalare i migliori album del 2023. Metto quelli che più mi hanno coinvolto e che hanno girato più e più volte sui miei device. Naturalmente sono gusti personali. In dettaglio:
1 - Blaze of Sorrow - Vultus Fati
2 - Godthrymm - Distortions
3 - Insomnium - Anno 1696
4 - Panopticon - The Rime of Memory
5 - Schreigarm - The Mysteries of Fate
6 - Heretoir - Nightsphere
7 - Halls of Oblivion - Eighteen Hundred and Froze to Death
8 - Sulphur Aeon - Seven Crowns and Seven Seals
9 - Varathron - The Crimson Temple
10 - Afsky - Om Hundrede År
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I miei 10 top album del 23 in ordine sparso : Iggy Pop, Katatonia, Great Master, Greta van Fleet, Beyond the Black, Eclipse, Winger, Lord of the Lost , Soen, Rival Sons (Darkfighter) |
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Io consiglio Self Similar dei The Mercury Tree. |
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...Neal morse...tesseract.... currents... godthrymm ...già acquistati... |
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...ottimo articolo...ed ottimi consigli per gli acquisti.... |
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Sarà che non è il mio genere e quindi ho pochi punti di riferimento,ma a me era piaciuto molto,tanto da prenderlo,trovo che sia suonato bene senza strafare,con ottime atmosfere oniriche,non di freddo tecnicismo. Cè emozione,e non ho sentito questo in altri dischi di genere. Grazie per le informazioni. |
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Mi correggo, sto ascoltando Insomnia, il primo dei Pandemonium, e di death/doom non c'è una beata mazza, è chiarissimo power/metal melodico di scuola Arch Enemy/In Flames/Dark Tranquillity con tastiere e tocchi progressive, va a sapere perché hanno cambiato genere dopo. Dal poco che ho sentito (come tanti progetti spariti dopo un disco, sono spariti dal web), gli olandesi mi sembrano il solito tributo al progressive metal primi anni 90, già dalla title track di apertura, la voce, batteria produzione, groove sincopati e l'alternanza strofe/ritornelli, si sente fin troppo il tributo a Images and Words e Awake di sappiamo-tutti-chi: non ci sono sbrodolamenti tecnici che ormai sono diventati una parodia del sotto-genere, ma è una proposta vecchia scuola che ai tempi sapeva già di desueto siamo ai livelli dei Circus Maximus (anche questi spariti dalla circolazione dopo 4 dischi in croce), dopo aver ascoltato le discografie intere di Ayreon, Symphony X, Shadow Gallery, Fates Warning, Seventh Wonder, Anubis Gate, Pagan's Mind ecc. ecc... Non male, ma forse 10 anni fa mi avrebbe colpito molto di più, purtroppo quando si fa esperienza con gli ascolti si soffre molto l'effetto di mancata novità. Chissà se la redazione A lo considererà tra i rispolverati di quest'anno. |
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Quindi con gli Aleph ho qualche speranza, mentre i Pandemonium ho già capito che mi fanno schifo..Vabbè,è andata..Sphere Of Souls sentiti? |
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Se intendi gli Aleph italiani sciolti nel 2018, non direi: death/black vecchia scuola con pesanti influenze da Goblin e compositori per film horror/splatter, in poche parole, molto in comune coi Monumentum ei Cultus Sanguine di Roberto Mammarella. I Pandemonium svedesi ufficialmente sono riconosciuti come "melodic death/doom" per i vecchi dischi, ma l'ultimo risente pesantemente dello stile sympho-black di Emperor, Dimmu Borgir e Cradle of Filth con influenze death/brutal (tipo Cryptopsy) e hardcore, produzione moderna e songwriting uniforme, con pochi cambi di tempo e dinamica come da tradizione di anni 2000, non fa impazzire neanche me. |
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Sono rientrato dalla fiera,stremato,e posso dire che per il 2024 ho già fatto il pieno di forestBM e depressive.Ho pure fatto qualche scambio,ma penso di aver preso un pacco. 2CD degli Aleph e Monuments Of Tragedy dei Pandemonium.Qualcuno sa dirmi qualcosa? Non credo sia roba per me. |
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@Indigo, attendo perché è di una bellezza clamorosa. L'ho ascoltato nel negozio di dischi che frequento. 30" per un paio di pezzi e sono uscito con la copia sotto braccio. E dire che dei Deftones ho solo l'omonimo perché mi piacciono una cosa giusta (ma magari oggi sono più pronto). |
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@Rob al n. 12: materia per i futuri Low Gain |
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Tra gli altri: Hanging Garden, Cultus Sanguine, Torture Squad, Cadaver, No More Lies, Svalbard, Contrasto, Olkoth, Askesis, Dying Fetus, Tenebro, Green Lung, Tulus, Issa, Blood Ceremony, Memoriam, And Oceans, Nido di Vespe, Panzerchrist, Cavalera Conspiracy, Autopsy, Host |
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Purtroppo devo ancora ascoltarne tantissimi. Di album interessanti nelle varie liste ce ne sono parecchi. Arjen, King Gizard, Alice, Green lung, Tomb Mold, Blink, Suffocation, Murder Capital, Extreme.,Spiritbox, Karma, Voivod etc... Ci vorrà tempo... |
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Io non ho citato colpevolmente i KARMA che ascolto a ripetizione da quando è uscito. E forse forse hanno fatto il loro disco più bello. O forse la mia è nostalgia di certe sonorità? Però è assolutamente magnifico. |
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I miei 5 del 2023: Black Paisley, Iron Savior, Soen, Gloryhammer, Rival Sons |
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Tra gli album dello scorso anno vorrei segnalare anche l'album dell'italianissimo STEVE EMM - DANGEROUS GOODS, fenomenale lavoro di AOR anni 80'. |
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In ordine sparso:
Cannibal Corpse - Chaos horrific
Alice Cooper - Road
Within Temptation bleed out
Sigur Ros - atta
Uriah Heep - Chaos and colours
In this Moment - godmode
Tra le rivelazioni che non conoscevo, villagers of ioannina city, hate Forest, hippie death cult, embryonic devourment |
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Bel riepilogo, ricco e completo! Mi dispiace solo un po’ non vedere i Suffocation, per il resto mi trovo in sintonia con la redazione |
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...dimenticavo il live dei villagers of ioannina city... |
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Dirty honey...riverside...rival sons ..enslaved... katatonia... |
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🥇 TESSERACT
🥈 ELDRITCH
🥉 SHORES OF NULL
4- Temic
5- Fires in the distance
6- Soen
7- Haken
8- Secret Sphere
9- Katatonia
10- Einar Solberg |
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1) Villagers of Ioannina City - Through space & time; 2) Wytch Hazel - IV; 3) Siena Root - Revelation; 4) DeWolff - Love, Death & In Between. A pari merito: Soen - Memorial; HOST - IX; Riverside -ID ìEntity; Rival Sons - Lightbringer; Crosses - Good night, God bless, I love U, delete (INDIGO, DOVE SEIIIIIIII?!?!?!?!?). Da approfondire: Paul Rodgers - Midnight Rose; Dirty Honey - Can’t find the brakes; Orphaned Land - A Heaven you may create. |
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1. Iron Savior “Firestar”
2. Peter Gabriel “i/o”
3. Vandenberg “Sin”
4. Arjen Lucassen’s Supersonic Revolution “Golden Age of Music”
5. Eldritch “Innervoid”
6. Angra “Cycles of Pain”
7. Winger “Seven”
8. Primal Fear “Code Red”
9. Redemption “I am the Storm”
10. Extreme “Six”
11. Soen “Memorial”
12. Secret Sphere “Blackened Heartbeat”
12. TesseracT “War of Being”
13. Neal Morse “The Dreamer - Joseph pt 1”
14. Ten “Something Wicked this Way Comes”
15. Steve Lukather “Bridges” |
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Anch\'io metto i Karma nella mia top 5 del 2023. Gran bell album hanno fatto. Poi seguono a ruota i Dodheimsgard e Voivod |
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non mi aspettavo che raven mettesse i deathless! gran bella band, peraltro anche persone molto simpatiche. ci parlai al club della mia città e sono veramente affabili |
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Ecco,un\'altra sorpresa per me è stata Sin...non conoscevo Vandenberg...bella atmosfera eighties. |
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Penso che un complimento vi vada rivolto. Soprattutto perché è fatto tutto sulla passione e che riuscite a trovare il tempo per realizzare i vari ascolti multimediali creando un grande metal web zine. io che sono un hair nation, genere seguito da pochi ormai, dico vanderberg con sin 🤟🎸 |
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Per me sicuramente sacred outcry,cirith ungol, heavy load, smoulder, tomb mold, dodehimsgard, cattle decapitation, sulphur aeon, graveyard, rival son , iron saviour e Boo un botto di altri dischi..ne è uscita di roba buona |
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Dimenticavo gli Avenged Sevenfold |
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Su tutti Dodheimsgard, poi Cattle Decapitation, Ne Obliviscaris, Tomb Mold, Sulphur Aeon, Enslaved. Sul fronte meno intransigente Riverside e Haken. |
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Riverside,Haken,Soen,Steven Wilson,Serenity,Edu Falaschi,Eldritch,Dgm,Arjen Lucassen,Angra...Ce ne sarebbero altri ma mi fermo. Ciofeca dell\'anno i Virgin Steele.Ottima musica per quanto mi riguarda nel 2023. |
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Bella iniziativa, mi fa piacere vedere i Metal Church tra le prime posizioni. I miei preferiti: Metal Church, Angel, Station, Cirith Ungol, Winger, Fifth Angel, Heavy Load, Jag Panzer, Overkill, Sorcerer |
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Tra i miei scarsi ascolti di nuove uscite, segnalo gli Smoulder e i Kerrigan che per l\'heavy classico sono stati niente male per davvero |
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ARTICOLI |
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