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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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BIOHAZARD + FEAR FACTORY - Phenomenon, Fontaneto D'Agogna (NO), 23/06/2024
16/07/2024 (863 letture)
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Il cielo grigio e la pioggia in questa domenica di fine giugno non rovineranno la serata che pregusto dal giorno dell'annuncio: non avevo potuto partecipare al concerto milanese dei Fear Factory dello scorso novembre e data anche la curiosità di ascoltarli col nuovo cantante, mi ero ripromesso di rifarmi alla prima occasione utile che fortunatamente è giunta piuttosto presto e in un luogo a me assai comodo; inoltre c'è il valore aggiunto dei Biohazard come co-headliner, motivo per cui il biglietto era tra le mie mani già nei primissimi giorni di vendita. Percorro la A26, uscita Borgomanero, giro a destra e sono subito nel parcheggio del Phenomenon quindi, avendo già il ticket, salto la fila alla cassa ed eccomi sotto il palco.
FEAR FACTORY Buio in sala ed ecco apparire i Fear Factory che ci bombardano con una terremotante What Will Become? e da subito appare chiara una cosa: Milo Silvestro è la scelta migliore per sostituire Burton C. Bell al microfono. Il romano se la cava egregiamente sia sulle clean vocals che sul growl senza alcun cedimento di sorta e ciò nonostante un calendario fitto di appuntamenti, e se da un lato fa un po' strano -ma è davvero così?- vedere un nostro connazionale nella line up della band, dall'altro non si può fare a meno di notare come la sua ugola elevi la performance del quartetto a livelli di eccellenza, e anche l'ottimo Pete Webber alla batteria ci mette del suo. Il fatto di "giocare in casa" forse aiuta ancora di più l'interazione di Milo col pubblico che partecipa in maniera soddisfacente fin dalle prime note e acclama il leader Dino Cazares, che dopo qualche brano si esibisce in brevi siparietti (il più divertente dei quali riguarda la classica imprecazione da concerto che lui volutamente storpia in "puerco Dino" tra le risate generali). Tony Campos ogni tanto si scambia di posto per qualche attimo con il chitarrista mentre Milo tra pirotecniche fontane di luce tiene il palco ottimamente spesso avvicinandosi alla platea per cercare -e trovare- il contatto fisico con i fan; in questo è aiutato dalla conformazione del palco che è piuttosto raccolto e vicinissimo alle transenne, punto a favore del Phenomenon che consente di godere lo show in maniera assoluta. La setlist spazia un po' per tutta la discografia della band non tralasciando nemmeno Archetype, nonostante Cazares non avesse partecipato al disco del 2004, ma è ovviamente con i tre pezzi di Demanufacture posti in coda (anche se New Breed è stata suonata all'inizio) che il concerto raggiunge l'apice facendo saltare esplodere l'intero locale che canta all'unisono sulle note di Replica, poi arriva Zero Signal a chiudere un set di grandissimo spessore; quindi i Fear Factory ci salutano tra gli applausi di un pubblico soddisfatto.
SETLIST FEAR FACTORY 1. What Will Become? 2. New Breed 3. Recharger 4. Shock 5. Edgecrusher 6. Powershifter 7. Disruptor 8. Fuel Injected Suicide Machine 9. Linchpin 10. Archetype 11. Demanufacture 12. Replica 13. Zero Signal
BIOHAZARD È ora il turno dei Biohazard che si presentano sul palco suonando l'incipit di State of the World Address per poi pestare subito con Shades of Grey. Anche per loro la risposta è entusiastica, i newyorkesi non mollano di un cm neanche quando nelle battute iniziali dello show il basso di Evan Seinfeld accusa un problema tecnico di fatto ammutolendosi, ma il proseguio del set non ne risente grazie all'impegno dei musicisti che come detto non si risparmiano. Bobby Hambel salta di qua e di là con la sua chitarra e viene da chiedersi come faccia dato che la sua camminata sembra piuttosto impacciata, mentre Billy Graziadei continua a fomentare la folla dividendosi tra cori e schitarrate assortite, arrivando addirittura verso metà concerto a gettarsi di schiena sulle prime file che lo sorreggono continuando a suonare come se niente fosse: Seinfeld, tamarro q.b. con i suoi pantaloncini, la bandana e un milione di tatuaggi, presenta le canzoni coinvolgendo la platea e arringandola con un italianissimo "viva la f...!", ricordandoci in questo modo anche il suo passato nel porno. La scaletta attinge a piene mani da Urban Discipline, State of the World Address e in minor parte il self-titled, con pezzi che vanno da How It Is (scritta in collaborazione con Sen Dog dei Cypress Hill) a Punishment passando per una cover dei Bad Religion; nonostante l'hardcore non sia tra i miei generi preferiti devo ammettere che i "ragazzi" ci sanno fare e che a energia e coinvolgimento danno ancora la biada a certi gruppi ben più giovani, senza contare l'affabilità dimostrata a fine concerto quandoil frontman scende dal palco e si concede a selfie e strette di mano con chiunque senza tirarsela minimamente, Danny Schuler autografa un vinile che gli viene passato da un roadie mentre Bobby Hambel si intrattiene amabilmente nel parcheggio con alcuni fan prima di tornare nel tourbus.
SETLIST BIOHAZARD 1. State of the World Address (intro) 2. Shades of Grey 3. What Makes Us Tick 4. Tales From the Hard Side 5. Urban Discipline 6. Chamber Spins Three 7. Black and White and Red All Over 8. Victory 9. Wrong Side of the Tracks 10. Five Blocks to the Subway 11. Love Denied 12. How It Is 13. Tears of Blood 14. We're Only Gonna Die [Bad Religion cover] 15. Punishment 16. Hold My Own
Anche oggi posso ritenermi soddisfatto e torno a casa con l'ennesimo bel ricordo di una serata di musica DOC.
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Purtroppo non ho potuto essere presente a questo concerto, e mi ha pianto il cuore non esserci stato... i FF non li vedevo da una vita, l\'ultima volta è stato anni fa con ancora Bell dietro al microfono e Olde Wolbers al basso. I Biohazard invece li vidi nel 2015 in un concerto ad agosto vicino a Pisa, pochi mesi prima che si sciogliessero. Ci tenevo molto a rivederli, soprattutto con questa formazione, loro dal vivo sono sempre stati dei rulli compressori. Spero ci sia un\'altra occasione... |
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