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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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22/10/2023
( 1714 letture )
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È già trascorso qualche annetto da quando i thrasher ferraresi Game Over pubblicarono il loro demo d'esordio nel 2009. Oggi possiamo quindi dire che questi ragazzi cresciuti a pane e thrash metal hanno già alle spalle una buona carriera, che vanta presenze su importanti palchi internazionali, e della quale il qui presente Hellframes, quinto LP in studio, rappresenta un tassello importante.
Il nuovo album dei Game Over infatti mostra un evidente cambio di marcia nella proposta musicale della band; vi è una innegabile crescita per quel che riguarda il songwriting, ed una spiccata propensione ad alleggerire il carico di aggressività a favore di melodie più orecchiabili che danno ai brani un appeal del tutto particolare. Non più solo assalti all'arma bianca fatti di cascate di riff, batteria a manetta e stacchi in mid tempo, ma maggiore ricercatezza nella scrittura dei pezzi, brani costruiti con un orecchio di riguardo a melodia e atmosfera ed il piede leggermente alzato dall'acceleratore. Il tutto però, e qui sta il bello, senza tradire l'anima thrash che anima il disco. L'album si apre con Visions gustosissima e suggestiva intro che ricorda le musiche dei film di John Carpenter, giusto per ribadire il decennio dal quale attinge la proposta musicale dei Game Over. Subito dopo la scaletta sfoggia una doppietta da urlo formata da Call of the Sirens e Path of Pain, la prima veloce e battagliera, ma a suo modo solare, la seconda invece più cupa e più lenta ma dotata di un pacchetto di riff granitici assolutamente entusiasmanti. Ottimi anche i riff stilosi di The Cult, mentre Count Your Breaths è una ballad che comincia lentamente con accordi in acustico per poi acquisire gradualmente potenza e velocità, puntando su melodie malinconiche e assoli eleganti. Atonement è un'altra breve strumentale, potente e minacciosa, che ci introduce alla seconda parte del disco. Si torna a galoppare su solide partiture di thrash classico tutto riff, cambi di tempo e cori con Deliver Us e Synthetic Dreams, due pezzi dal tiro micidiale, che non fanno che confermare il brillante slancio creativo che ha guidato la scrittura dei brani di Hellframes. Si decelera con My World Dies Screaming, tanto semplice quanto efficace con il suo ritornello orecchiabile, e chiude l'album la lunga title-track, dominata da parti strumentali articolate ma mai stucchevoli.
Con Hellframes i Game Over fanno un deciso passo in avanti nell'evoluzione del loro stile e firmano il loro album più maturo, di quelli che riescono a stimolare in ogni appassionato di thrash metal di stampo americano quelle suggestioni nostalgiche che riportano al periodo d'oro del genere, ma senza scadere in sterile citazionismo. Lungo la scaletta è facile imbattersi in veri e propri omaggi diretti alle band di riferimento del combo emiliano, come nel finale di Path of Pain che ricalca quasi alla perfezione quello di The Call of Ktulu (superfluo citare il gruppo credo). Per i Game Over, a questo punto della loro vita artistica, Hellframes potrebbe rappresentare un nuovo punto di partenza, l'inizio di un processo di rinnovamento di stile che, visti i risultati di questo ultimo LP, sarà veramente interessante seguire.
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16
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Grande Diego, grandeeeee! |
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15
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Io non ascolto più novità in ambito thrash metal da inizio millennio. La curiosità mi ha fatto avvicinare l\'orecchio a questo album. Avevo ragione ad inizio millennio.
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14
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Otttimo!!!!! Sono d\'accordo... maturo questo vinile,,,, sempre più originale il sound e non ti stanchi mai di farlo ripartire, Grandi!!!! 10 il mio voto. |
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13
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Mi sono espresso male in effetti.  |
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12
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No la vena melodica non manca, anzi. Però la prestazione vocale sicuramente è il punto debole |
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11
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mi sembra che la vena melodica non manchi per nulla in realtà. io ho appunto apprezzato questo |
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10
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Finito di ascoltare ora e così a caldo ci sono delle cose molto belle, il mio problema - e li va a gusto personale - è con la voce. Non canta male, tutt\'altro ma non so, manca quella essenza melodica che a me piace.
Me ne sono accorto soprattutto in pezzi come The Cult e ancor più forte in Count Your Breaths, lo sento \"calante\".
Non so se mi sono spiegato, ma la scrittura è veramente ottima.
65 - (io sono uno mooooolto parco coi voti. |
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9
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Grandissimo ritorno che attendevo da un po\'! Ottimo lavoro strumentale e compositivo. Produzione un po\' anomala per il genere ma molto chiara e naturale. Anche per me migliorabile l\'approccio vocale che spesso manca di incisività e di mordente. Nel complesso comunque un ottimo disco! Grandi ragazzi, ben tornati. |
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8
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gran bel disco, thrash che ha accantonato l\'inutile sfida alla velocità ma che non cede a tentazione alcuna. 83 |
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7
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Grande ritorno dei nostri Game Over. Gran discone che si colloca direttamente nella mia top ten del 2023 |
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6
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Grande ritorno dei nostri Game Over. Gran discone che si colloca direttamente nella mia top ten del 2023 |
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5
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Buon album. Ammetto di apprezzarli maggiormente sui passaggi più cupi, \"doomish\", nei quali anche il timbro di Renato, che può richiamare Holmes, risulta azzecatissimo. Piacevoli anche i richiami chitarristici priestiani. Migliorabile la dizione del cantante, ma ci si può lavorare. Migliorabile anche la registrazione e la produzione, ma nel complesso direi 78. |
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4
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Bravo 👍ad aver notato la somiglianza con i grandi Death Angel.. Eeeh tanta roba,🤘 |
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3
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Visto i soli due commenti, metto anche le mie considerazioni. Non li avevo sentiti prima, ma sicuramente questo è un gran bel disco. Sento richiami di Death Angel soprattutto, Count your breaths ne è un esempio, ma un po\' di tutta la scena thrash anni ottanta. Quello che meno mi convince è la voce, su cui dovrebbero lavorare, per il resto un buonissimo disco. |
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2
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sono molto curioso di sentirli, già mi stanno molto simpatici! |
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1
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Sempre apprezzati questi ragazzi.. E ora pubblicano forse il loro miglior album.. Grandi🤘 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Visions 2. Call of the Sirens 3. Path of Pain 4. The Cult 5. Count Your Breaths 6. Atonement 7. Deliver Us 8. Synthetic Dreams 9. My World Dies Screaming 10. Hellframes
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Line Up
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Renato "Reno" Chiccoli (Voce, Basso) Luca "Zeero" Zironi (Chitarra, Cori) Alessandro "Sanso" Sansone (Chitarra) Anthony "Vender" Dantone (Batteria)
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