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Genesis - Invisible Touch
03/05/2021
( 5004 letture )
Disclaimer: nessun recensore è stato maltrattato durante l’ascolto dell’album né, tantomeno, è stato a lui imposto con la forza di occuparsi di questa recensione.

Riordinare i pensieri su Invisible Touch dei Genesis in modo da dare loro una forma coerente è stata una faticaccia, ma tant’è. Un bel respiro e... cominciamo. Invisible Touch è il disco-paradosso per eccellenza che sublima il concetto di minimo sforzo, massima resa: per gli inglesi il lavoro in questione è infatti il maggiore successo degli anni ottanta secondo il pubblico mainstream, ma allo stesso tempo è il platter che i fan della prima ora hanno maggiormente massacrato praticamente sotto ogni punto di vista. Il lavoro in studio è stato bollato come simbolo definitivo del progressivo percorso di alleggerimento e commercializzazione del proprio sound inaugurato da Collins, Banks e Rutherford a partire da Duke e, in seguito, sulla falsariga del successo riscosso dallo stesso Phil con la sua carriera solista grazie a No Jackets Required.

E dunque, come suonano i Genesis del 1986? Iniziamo col dire che tutte le otto canzoni contenute in Invisible Touch, a partire dai singoli più immediati come la titletrack o Land of Confusion, alla strumentale The Brazilian, fino ad arrivare alle più dilatate e strutturate Tonight, Tonight, Tonight e le due parti di Domino, fanno abbondante dispiego di sonorità elettroniche, sia per la scelta degli onnipresenti sintetizzatori di Banks, sia per la batteria elettronica arrangiata da Collins. La ritmica infatti assume un ruolo preponderante nello scandire i brani, rendendoli molto acchiapponi e ballabili, così come i synth e le tastiere tessono melodie di facile presa, ideali per un disco dalla forte impronta pop. Inoltre, le lunghe composizioni articolate su più movimenti musicali e dai testi mistici, tipiche del periodo progressive, sono state sostituite da ballate più immediate e prevedibili, ideali come singoli rassicuranti e prive delle ampie e complesse sezioni strumentali da sempre sorrette dal gusto e cristallino virtuosismo dei musicisti. È sicuramente musica più leggera, spensierata e di ampio consumo pensata per un pubblico diverso. I Genesis a tre elementi non si rivolgono più ai rocker dai gusti esigenti e ricercati, bensì all’ascoltatore medio e fan di quel pop rock tanto radiofonico quanto, in fin dei conti, superficiale ed effimero che trova la sua ideale incarnazione nello psicotico yuppie-killer Patrick Bateman, protagonista dell’edonistico romanzo di Bret Easton Ellis “American Psycho”, che definirà la band il miglior prodotto musicale uscito dall’Inghilterra nel corso della decade(!).

Fino ad ora, comunque, non ci sarebbe niente di male, dopotutto il cambio stilistico e l’esplorazione di nuove sonorità sono qualcosa di irrinunciabile per lo sviluppo corretto del ciclo creativo di un qualsiasi artista. Purtroppo però, specialmente a trentacinque anni dalla sua uscita, Invisible Touch pecca di numerosi difetti a cominciare dalla produzione. I suoni risultano decisamente datati, eccessivamente laccati e artefatti e sanno di stantio, quando il tutto, considerando il genere di riferimento, dovrebbe essere più caldo e rassicurante. A infastidire maggiormente è il suono gommoso della batteria elettronica, ai minimi storici in termini di qualità degli arrangiamenti, la quale va di pari passo con le tastiere e i synth che, presi da un febbrile horror vacui, riempiono ogni singolo secondo del disco infarcendo le canzoni di melodie talvolta stucchevoli, In Too Deep su tutte. Procedendo con la tracklist la qualità complessiva risulta alquanto altalenante e si passa di colpo da tracce discrete e godibili ad altre che oscillano tra il mediocre, lo scialbo e l’irritante tanta è la piattezza e la ruffianeria esibita. Addirittura i pezzi migliori, pur avendo qualche scintilla apprezzabile, tendono a perdere un po’ di mordente perché fin troppo dilatati o, al contrario, perché adottano soluzioni troppo semplicistiche. Il disco è nel complesso riuscito a metà: i brani più belli sono i tormentoni Invisible Touch e Land of Confusion e la già citata Domino, la quale dal vivo, poiché spoglia da tante sovraincisioni, rende molto meglio rispetto che su disco. The Brazilian e Tonight, Tonight, Tonight sono passabili e nulla di più. Il tracollo però arriva con la zuccherosa In Too Deep e le due pessime Anything She Does e Throwing It All Away, la quale oltre ad avere una melodia piuttosto fastidiosa, raschia il fondo del barile già dal titolo per via dell’assonanza con la precedente Taking it All to Hard, inclusa nel self-titled del 1983.

È proprio vero quindi che non è tutto oro ciò che luccica. Sebbene l’album abbia riscosso grande successo e nonostante i Genesis di Invisible Touch fossero all’apice della propria carriera, protagonisti di una performance altamente professionale e pompata ad hoc in fase di lancio pubblicitario da due colossi discografici come l’Atlantic Records e la Charisma, in fin dei conti il risultato complessivo lascia ancora l’amaro in bocca dopo tutti questi anni. Da professionisti dal talento mostruoso come Collins, Banks e Rutherford era lecito aspettarsi di più anche nel caso di una proposta radiofonica, ma che avesse almeno la decenza di presentare una maggiore ricerca nella scelta degli arrangiamenti e dei suoni (per non parlare della grafica incommentabile dell’artwork). Insomma, la speranza malriposta era che quantomeno seguissero la falsariga dei colleghi Yes con il bestseller 90125, o ancora ispirandosi a quella fucina di hit a nome Toto. In altre parole, se avete amato e siete cresciuti, proprio come il sottoscritto, con i Genesis del primo periodo, questo disco potrebbe risultare una via di mezzo tra l’indigesto e l’inammissibile; se al contrario il primo approccio “a quei tre” è giunto con Invisible Touch, potreste addirittura arrivare ad apprezzarlo.



VOTO RECENSORE
50
VOTO LETTORI
65.61 su 47 voti [ VOTA]
Clifford_Lee_Burton91
Venerdì 25 Aprile 2025, 17.13.38
54
Fin qui la band ha retto bene, é il disco più omogeneo qualitativamente dei loro anni ‘80 (escluso Duke, che é il loro ultimo vero capolavoro, oltre che un disco seminale per la nascente scena new prog). “Abacab” é complessivamente superiore, ma contiene il loro brano peggiore in assoluto, mentre il precedente omonimo scade nella seconda facciata. Il successivo “We can’t dance”, infarcito di filler com’é, é molto peggiore, oltre che complessivamente un disco meno spontaneo e molto di maniera. Qui, anche con quei suoni, anche suonando pop per almeno metà del minutaggio, il songwriting é ancora 100% Genesis, con delle idee ottime nei due brani lunghi e nella strumentale finale.
Clifford_Lee_Burton91
Venerdì 25 Aprile 2025, 17.05.44
53
Fin qui la band ha retto bene,
Giollo
Lunedì 27 Gennaio 2025, 15.52.04
52
I gusti non si discutono, giusto? Ok a gusto personale questo album vale il 50 del recensore. Non e\' il mio genere. Stucchevole pop-rock melenso patinato che non mi suscita nessun tipo di emozione. Poi se ad altri piace: bene cosi\', il monod e\' bello perche\' \'e\' vario. Si salva solo Domino. Senza di essa il voto sarebbe stato 40.
Adrian Smith
Giovedì 6 Aprile 2023, 7.50.27
51
Concordo
tomriddlelord31
Mercoledì 5 Aprile 2023, 23.25.47
50
Se anzichè uscire con il nome Genesis questo disco fosse uscito sotto un altro moniker, avrebbe comunque avuto un voto così basso? Non credo proprio. Per il resto sono d\'accordo che questi non sono i veri Genesis, ma questa è un\'altra storia, il disco andrebbe recensito per il suo valore effettivo, non in base a cosa ci si aspetta da un determinato gruppo.
DaveHC
Venerdì 25 Novembre 2022, 16.54.33
49
Effettivamente concordo che a prescindere dal nome in copertina, non si tratta di un brutto disco... Certo è un disco praticamente pop o comunque pop - rock, non ha sostanzialmente più nulla del progressive, però è fatto bene, e questo lo ritengo oggettivo. E anche a livello di produzione mi pare che siamo nei canoni degli anni '80, non ci vedo particolari mancanze.
El Malparido
Venerdì 25 Novembre 2022, 16.43.02
48
Non ha nulla a che fare coi Genesis del decennio precedente, ma il 50 a questo disco non si può vedere.
Adrian Smith
Venerdì 25 Novembre 2022, 16.23.21
47
Dare 50 ai Genesis e’ come dire che Claudia Schiffer e’ una brutta donna. Magari non si ama il look del momento, ma non si puo’ bocciare un disco loro!
Adrian Smith
Venerdì 25 Novembre 2022, 16.21.13
46
Bel disco di rock commerciale. 80
io
Sabato 22 Ottobre 2022, 2.16.40
45
Se i Genesis in quegli anni avessero sfornato un disco alla Nursery Cryme, sarebbero stato bollati come obsoleti, noiosi, pretenziosi, fuori posto e fuori moda e via dicendo, oltre che derisi ed essere ignorati dalle classifiche. Hanno seguito il trend del momento, li pop rock da classifica, vendendo molto. Senza contare che già da anni la loro formazione si era ridimensionata a tre soli elementi, quindi le idee erano limitate solo a loro. Da ricordare poi le esperienze soliste di successo di Collins e Rutherford che hanno fatto mettere in secondo piano il progetto Genesis. Anche se non un capolavoro, dare 50 ad un disco dei Genesis è una grave colpa.
lisablack
Sabato 15 Ottobre 2022, 13.45.13
44
Ad una band come i Genesis non si può dare 50...anche il voto lettori è inguardabile..
ChimpSpanner87'
Sabato 15 Ottobre 2022, 7.49.39
43
No ragazzi, 50 è un voto che ha quasi del blasfemo. Non perché non esistano i pareri, ma semplicemente è fuori luogo e tiene troppo conto dei suddetti pareri, appunto, piuttosto che di un sacrosanto punto di vista oggettivo che è la prima cosa da seguire per recensire un'opera. Che sia un disco paradosso per questo tipo di band nessuno lo nega, o che idem quest'ultima abbia cambiato genere o messaggio musicale, ma non è un motivo sufficiente per dare un voto basso. Il disco è forse la più alta espressione di compattezza esistente, le canzoni sono di granito per quanto siano azzeccate, ognuno ricopre il suo ruolo alla perfezione, nessuno tira da una parte differente e tutti remano nella stessa direzione. In più le canzoni sono ispiratissime, senza tener conto del successo avuto dal disco... in più è molto raro che per qualsiasi disco vengano girati più di un paio di videoclip, proprio perché non è così semplice creare tante canzoni importanti nello stesso disco, e a prescindere dal genere moltissimi grandi dischi ne hanno pochi: qui sono presenti addirittura 6 video su 8 canzoni, credo che sia un record storico. 50 è il voto di un fan di vecchia data dei Genesis, e per primo capisco che Invisible Touch sia non solo quello che nessun fan vero dei Genesis vorrebbe, e neanche quello che ci si aspetta da questa band, ma 50 si dà a un disco poco ispirato, scopiazzato magari, e che abbia tutto il contrario di ciò che ho fatto notare. Un conto è dire "non mi piace", ok, mentre tutt'altra cosa è dire "è scarso"... personalmente lo preferisco nettamente ai primi album dei Genesis, ma questi sono gusti, e non è che per questo mi sognerei mai di dare un voto più alto a questo disco, ad esempio rispetto a Selling England by the Pound, solo perché Invisible Touch mi piace di più... proprio di questo sto parlando. Comunque Selling England merita di più a prescindere dalle preferenze. Avete espresso in modo un pò troppo palese il vostro convincimento contrario allo stile musicale qui presente, e sicuramente come minimo le recensioni dei lettori sono state influenzate un pò, oppure hanno ragionato allo stesso modo. Oltretutto i Genesis sono sempre i Genesis, finché lavorano con qualità sono tra i migliori artisti esistenti e hanno una versatilità fuori da ogni paragone. Lo stile cambia con gli anni come è normale che sia, sono scelte loro. Se si lavora bene si lavora bene, a prescindere da cosa si sceglie di suonare. Se poi vogliamo parlare di Calling All Stations allora sì, quello è un disco più debole. Perché la differenza la fanno la qualità dei musicisti, e l'ispirazione, non la maniera in cui si sceglie di suonare. I Genesis si sono semplicemente adattati, l'importante è che hanno continuato quasi sempre a portare contenuti della stessa qualità, anche se in forma diversa. Forma, peraltro, dettata solo dal cambiamento dei tempi, e non dalla loro volontà. Senza contare che Domino è una canzone prog comunque, anche se riadattata al 1986, e il giro di chitarra di Throwing It All Away tiene incollati per bellezza e concretezza... potrebbe essere mandato in loop, e non stancherebbe mai, e ci sarebbe anche tanto altro da dire. Giusto Anything She Does e The Brazilian sono normali, In Too Deep è ottima e le altre 5 canzoni sono una meglio dell'altra! Non può questo disco essere tranquillamente minimo da 90 e semplicemente quando lo si ascolta non è quello che ci si aspetta da questo gruppo abitualmente? Senza contare, che col successo che hanno ottenuto poi, questi sono i Genesis maggiormente apprezzati... anche se non maggiormente qualitativi. Il fatto che sia un disco che scontenta una grossa fetta, sia pure dei fan autentici, indica che sia necessariamente un disco brutto?? Un saluto
Metal Maniac
Sabato 22 Maggio 2021, 15.51.14
42
ok, disco lontano dai loro standard, ma il video di "land of confusion" era troppo forte! ce l'ho pure salvato sul pc!
Devicecod
Mercoledì 19 Maggio 2021, 13.37.26
41
Mi sono bastate Invisible Touch e Land of Confusion (mai arrivato alla fine del pezzo tant'è che ascolto di più la cover dei Disturbed) per capire la qualità del disco: pessima e con una delle produzioni peggiori di sempre. Tra tutti i gruppi prog che hanno affrontato gli anni 80 posso dire con certezza che loro hanno avuto la debacle peggiore
pasticco74
Martedì 11 Maggio 2021, 22.08.21
40
una merda rara. faceva schifo negli anni 80 e fa ancora più schifo oggi
Area
Lunedì 10 Maggio 2021, 13.36.00
39
Sono nato quando é uscito questo disco e vi posso dire che tanta ma tanta gente negli anni 80 é stata adolescente o che aveva 20 anni amano questi Genesis e quelli dei 70 non se li sono nemmeno andati ad ascoltare... decisamente una storia diversa rispetto ai Queen.
Area
Lunedì 10 Maggio 2021, 13.31.49
38
Similmente agli Yes di Owner of a lonely heart anche i Genesis hanno avuto un periodo post-progressive maggiormente commerciale dopo gli anni 70.... l'onda del prog si era già esaurita dopo il 75 spazzato via da lì a poco dal Punk. Negli anni 80 in ambito Rock andavano di moda la New Wave o le robe Synth, quindi la dimensione ottimale per i Genesis era il Rock FM. Di sto disco mi piace solo il singolo omonimo.
Sonny73
Mercoledì 5 Maggio 2021, 16.46.01
37
@Diego75, pensa che per digerire quella schifezza di lavoro devo autoconvincermi che sia stato un featuring dei MetallicA a Lou Reed e forse lo è.
Diego75
Mercoledì 5 Maggio 2021, 16.19.16
36
Un po' come paragonare ride the lifting dei metallica con Lulu...l' hanno sempre fatto i metallica...ma a differenza dei genesis che hanno fatto un disco di ottimo pop...i metallica hanno partorito un aborto!
Sonny73
Mercoledì 5 Maggio 2021, 15.22.39
35
@Testamatta ride, sì infatti il mio esempio si limitava a quello, cioè alla proposta musicale nonostante i Rush erano e sono rimasti un gruppo di "nicchia" e la musica non era mai troppo orecchiabile anche dopo gli anni 80 però è innegabile che il trasformismo ci sia stato. Poi ripeto i Genesis post Hackett possono non piacere è un altro discorso ma stroncare un album per quello non lo accetto perché le canzoni sono sì "semplici" nella struttura ma non nella sostanza. Poi come si suol dire degustibus...
Testamatta ride
Mercoledì 5 Maggio 2021, 13.58.11
34
Mi ricollego ai post 29 e 30: secondo il mio modestissimo parere il parallelismo con i Rush potrebbe anche starci se ci atteniamo alla mera proposta musicale, nel senso che quanto pubblicato negli anni 80 è di molto differente con quanto pubblicato negli anni 70 per entrambe le band (sia chiaro: il livello qualitativo degli album anni 80 dei Rush è, come al loro solito, altissimo, ma io potrei essere di parte). Non possiamo dimenticare, però, che per i Rush fu un percorso tutto sommato coerente atteso che la band era sempre quella: Lifeson, Peart e Lee. I Genesis di Invisible Touch, invece, sono sostanzialmente un'altra band rispetto a quella degli anni 70: nel momento in cui vengono a mancare due componenti come Gabriel ed Hackett diventi un'altra band per forza (questo può valere per tanti gruppi ovviamente e, comunque, col senno del poi forse potremmo addirittura dire che, alla lunga, è "pesata" più la dipartita di Hackett che non quella di Gabriel visto che sui bellissimi A trick of a tail e Wind and Wuthering il chitarrista ci suonava). E loro questo hanno fatto: sono diventati un'altra band, hanno pubblicato musica diversa (in linea con quel periodo) e hanno fatto pacconi di soldi, senza che ciò voglia essere una colpa, capiamoci. Ne era un loro diritto alla fine.
Voivod
Mercoledì 5 Maggio 2021, 13.12.49
33
Voto giusto. Dopo album incredibili (sino ad "A Trick..." incluso) e album discreti (fine '70, inizio '80) è inammissibile pubblicare una roba così: anche come album pop-rock, funziona poco.
L'ImBONItore
Mercoledì 5 Maggio 2021, 12.28.20
32
Parliamoci chiaramente, sperimentare e distinguersi e' bello, ma vendere qualche disco e guadagnare qualcosa fa schifo a nessuno ! In quegli anni li molti gruppi tentarono l'ammorbidimento del logho sound con la speranza di ottenere guadagni maggiori. Anche una band molto ostica come i Pere Ubu con Cloudland virarono verso lidi piu' accessibili, lontani anni luce dal caos di Modern Dance ooooooo Dub Housing.
Sonny73
Mercoledì 5 Maggio 2021, 12.19.36
31
Il mio esempio sui Rush era solo per evidenziare il fatto che Hold Your fire è figlio del suo tempo come lo fu per Invisible Touch. Se hai conosciuto i Rush da Hold... probabilmente il tuo giudizio non sarebbe condizionato come se avessi conosciuto i Rush dai loro tempi d'oro del Prog. Tutto qui.
Eagle Nest
Mercoledì 5 Maggio 2021, 10.58.28
30
Non mi sembra che il parallelismo con i Rush sia così efficace. A parte che tutta la fase culminata con A show of hands fu oggetto di scarso amore all'epoca e non portò certo a milioni di copie vendute, si parla di forma e non di sostanza. Formalmente i Rush cambiarono sonorità, ma la sostanza rimase quasi inalterata. Nei Genesis non fu così, cambiarono forma e sostanza e se parallelismo vogliamo fare, è giusto farlo semmai con gli Yes di Big Generator o con il Peter Gabriel solista, a mio avviso comunque superiori.
Sonny73
Mercoledì 5 Maggio 2021, 10.25.14
29
Sono d'accordo con #Diego75, infatti è come giudicare i Rush paragonado Hemispheres con Hold Your Fire. Non sarebbe un analisi corretta e neanche obiettiva. Come già detto nel mio post #1 bisogna giudicare le musica che in Invisible Touch è eccelsa, sicuramente Pop ma eccelsa.
Diego75
Mercoledì 5 Maggio 2021, 5.07.26
28
Dare 50 a questo disco mi sembra la cosa più illogica da fare....semplicemente perche' questo e' un ottimo disco pop da 90 ...e paragonare questo disco pop dei Genesis con i dischi prog degli anni 70e' improponibile...in questo caso la stessa band ha proposto 2 generi differenti. Anno di grazia 1986 per il pop...voto 90 pieno!
L'ImBONItore
Martedì 4 Maggio 2021, 21.35.08
27
Unici! Capaci di miscelare con enorme talento Rock Pop Funk Dance con una disinvoltura da premio Oscar. Lunga vita agli eeeeeee INXS!
Galilee
Martedì 4 Maggio 2021, 12.30.37
26
Avevo messo un cuoricino dopo INXS.. È scomparso.
Galilee
Martedì 4 Maggio 2021, 12.29.52
25
Gli INXS...
L'ImBONItore
Martedì 4 Maggio 2021, 12.22.44
24
Io aggiungerei anche gli Inxs, Talk Talk, Industry, Julian Cope solista, I Teardrop Explodes e ancogha altri. No, decisamente nell'ambito pop/rock di band di quel calibro non sce ne sono piu'. Anche nel campo da me sempre ammirato, il noise con tutte le sue varianti, metropolitano stile Sonic Youth, punk surf stile Jesus and Mary Chain ooo di scuola squisitamente psychedelic come i Flaming Lips o i Mercury Rev, dove stanno le nuove leve ? Mi ricordo che gli MGMT come novita' eghano molto promettenti nel campo dello psichedelico, ma ormai anche il loro debutto risale a 13 anni fa.
lisablack
Martedì 4 Maggio 2021, 7.48.13
23
Mi esprimo meglio così capite il mio pensiero.. In ambito Metal ancora oggi escono grandissimi album, in altri generi musicali per me no. Dove sono oggi dischi come quelli di Duran Duran, Simple Minds, Depeche Mode, Ultravox.. Per citarne alcuni.. E ce ne sono a decine. Era ottima musica, io della plastica all'epoca ne sentivo poca, bensì gran belle canzoni, che ancora oggi restano classici. Penso ai dischi di Bowie o George Michael, un bel figo patinato, ma ottimo compositore. Stesso discorso per Phil Collins che da solista ha fatto splendidi album. Dove è oggi musica di questo livello?
L'ImBONItore
Lunedì 3 Maggio 2021, 21.25.59
22
Gli anni 80 erano plasticosi si, ma in superfisce . Altrimenti nell'underground sce ne eghano di band, sottosceneri eeeeee follie a iosa. Come un Atomizer dei Big Black, osci invece cheeeeeee cazzarola di musica di opposizione alternative indie esiste? Un tempo i Minor Threat eeeeeeee ora? Comunque confermo che questo eeeeeeeeeeeeeeè un pop album fatto a mestiere e con classe. Già una Like a virgin non regge il confronto con una Land of Confusion. Paragonando due pezzi da 90 ( negli 80 ? ??) come esempio.
Rob Fleming
Lunedì 3 Maggio 2021, 20.54.29
21
@Testamatta Ride ha detto tutto al post 18. Bravo
Aceshigh
Lunedì 3 Maggio 2021, 20.54.24
20
Uno degli ultimi album dei Genesis che ho ascoltato. Quelli che avevano qualche anno più di me, e da cui mi facevo consigliare negli ascolti delle cose un po’ più vecchiotte, mi avevano sempre detto di evitarlo come la peste bubbonica. Poi alla fine, per completezza, l’ho anche comprato (in musicassetta, credo una roba tipo 2.000 lire ai mercatini) e tutto sommato non mi sembrò una ciofeca assoluta. Certo, la mia predisposizione era ben diversa da quella di un fan che aveva vissuto in diretta la scena prog settantiana e l’uscita di Selling England o Foxtrot, per i quali questi Genesis qui erano diametralmente opposti, stilisticamente e concettualmente, a quelli con cui erano cresciuti. Fatto sta che io l’ho sempre giudicato meno severamente. Per forza di cose (l’anagrafe) l’ho approcciato in maniera diversa. Nel complesso per come la vedo io è un album che si fa ascoltare, Tonight Tonight Tonight per esempio a me piace. Si fa ascoltare... ma non di più però. E ciò significa quindi che finisce... nella zona retrocessione della loro discografia, anche se non lo reputo un prodotto mediocre. Poi ovviamente è anche una questione di gusti personali, io, diversamente da @TestamattaRide, We Can’t Dance non lo giudico peggiore, mentre Calling All Stations mi manda in letargo... Io un 72 glielo do (sono un pezzo di pane, lo so...)
Awake
Lunedì 3 Maggio 2021, 20.42.19
19
Mi aggancio all'ottimo post di Testamatta e vado un attimo OT: personalmente ho sempre odiato "i favolosi anni ottanta" (che ho vissuto sulla mia pelle di adolescente all'epoca), musica plasticosa e edonismo esasperato tutto luccichini e lacca. Poi ci sono stati anche grandi gruppi, grandi album, ma era proprio l'attitudine, l'immagine che si trasmetteva ai più che mi creava un grande disagio, non solo musicalmente. Ero in una fase di crescita e quel periodo mi procurò frustrazioni e idiosincrasie che mi hanno segnato in un modo fortemente negativo. Se guardo a ritroso a quegli anni provo tutt'ora un forte senso di ribrezzo, di chiusura. Li considero gli anni dell'apparenza e della mostra di sè senza se e senza ma, in cui la superficialità egocentrata la faceva da padrone. Purtroppo il futuro aveva in serbo tempi ancora peggiori.
Testamatta ride
Lunedì 3 Maggio 2021, 19.57.22
18
Secondo me ci stiamo incartando un po' tutti 😁. Invisible touch, sia che piaccia sia che non piaccia, è un album totalmente figlio del suo tempo e solo collocandolo in quel contesto può essere giudicato. Sarebbe stato improponibile 10 anni prima o 10 anni dopo. Quindi i paragoni con il passato o con il futuro lasciano il tempo che trovano tutto sommato. Come ho detto prima, all'epoca ha venduto tantissimo, ragion per cui era l'album giusto per il fruitore medio del 1986. Chi lo ascolta oggi lo percepisce diversamente e probabilmente in maniera prevenuta (e, ripeto, a me non piace granché) perché il pop plasticoso anni 80 col passare degli anni è spesso stato oggetto di giudizi poco lusinghieri (sto banalmente generalizzando, si capisce). Ma sicuramente anch'esso passerà la sua fase di rivalutazione, forse sta già succedendo se ci penso bene.
Papi
Lunedì 3 Maggio 2021, 19.25.43
17
Lisablack, perdonami, ma il tuo paragone con le produzioni di oggi non regge. Primo perché troppo distanti stilisticamente, ma poi soprattutto per il contesto degli anni 80. Se penso al “pop” evoluto di Prince o di Michael Jackson di Thriller, o ancora agli Yes o dei Toto, quando sento Invisibile Touch non riesco a non tenerne conto. O anche scomodando un pezzo “commerciale” come I Know What I Like ( In Your Wardrobe) la differenza è abissale.
Black Me Out
Lunedì 3 Maggio 2021, 19.05.21
16
@lisablack Oddio sull'ultima frase mi permetto di dissentire... In generale comunque io condivido la recensione di Papi e mi ritrovo molto nel commento #14 di @Testamatta ride. Certamente è difficile scindere questo disco dalla band che lo ha prodotto e al contempo non paragonarlo con gli episodi precedenti, ma tutto sommato "Invisible Touch" non è il punto più basso raggiunto dai Genesis di Collins.
lisablack
Lunedì 3 Maggio 2021, 18.58.36
15
Non si può dare 50 a questo disco.. Paragonato con le schifezze di oggi, allora merita 200. Checché se ne dica la musica anni 80, in ogni ambito, è stata la migliore di sempre
Testamatta ride
Lunedì 3 Maggio 2021, 18.08.29
14
Volevo aggiungere che comunque, secondo me, han fatto complessivamente di peggio su successivo We can't dance (se escludiamo la bellissima Driving the last spike). Trovo molto più dignitoso Calling all stations del 1997 con Ray Wilson. Awake#14: su Domino, seppur magari in termini meno entusiastici dei tuoi, mi trovi d'accordo
Awake
Lunedì 3 Maggio 2021, 17.43.47
13
Domino e The Brazilian due pezzoni... il resto non mi ha mai esaltato più di tanto.
Rob Fleming
Lunedì 3 Maggio 2021, 17.18.47
12
Una precisazione per @Marquis. Evidentemente questi Genesis NON sono quei Genesis là. Quando mi riferivo alla musica di plastica anni '80 mi riferivo proprio al pop nel cui filone Phil Colliins solita e leader dei Genesis sguazzava con risultati commerciali impressionanti. I gruppi o artisti da te citati, a partire dai miei adoratissimi Dead Can Dance, non sono accostabili in nessuna maniera a quella musica pop che ho definito finta. E per dirla tutta, per me i Genesis finiscono con Selling England by The Pound. E, aggiungo, che mi piace assai poco pure il Gabriel solista (ho solo "So", che è bello, ma ritengo moooooolto anni '80).
Testamatta ride
Lunedì 3 Maggio 2021, 16.43.23
11
Al netto dei gusti personali secondo me bisognerebbe fare un distinguo: se lo si giudica in quanto album a nome Genesis si può dare un tipo di valutazione, se lo si giudica in quanto album all'interno del calderone pop di metà anni 80 il giudizio potrebbe cambiare. Non per me sinceramente. Senza voler fare stroncature spietate che andrebbero contro i miei propositi di rispetto dei gusti altrui dico semplicemente che a me non piace. Comunque non arrivò certo come un fulmine a ciel sereno immagino (nel 1986 avevo 7 anni quindi non saprei) dato che è un po' la normale evoluzione (o involuzione se preferite) del percorso intrapreso da And then there were three e che gradualmente lì han portati ad un album come Invisible touch (preciso che non disprezzo né And then there were three, né Duke, né Abacab, né l'omonimo benché diversi e distanti dai capolavori pubblicati fino a Wind and Wuthering che non ha neanche senso mettere a paragone, se non altro proprio per la differente proposta musicale). Concordo con Papi al commento 6 che in quegli anni altre band coeve hanno rilasciato album, anche se anch'essi inevitabilmente contaminati dalla produzione in voga illo tempore, di ben altra fattura. E cito subito Stationary traveller dei Camel, album che ho colpevolmente scoperto solo in tempi relativamente recenti. Ad ogni modo Invisibile touch ha venduto vagonate di copie quindi probabilmente era l'album giusto al momento giusto e da questo punto di vista hanno indubbiamente avuto ragione loro.
Le Marquis de Fremont
Lunedì 3 Maggio 2021, 14.08.15
10
....ah dimenticavo: ma la copertina, è poco brutta? Jusqu'à la prochaine fois.
Le Marquis de Fremont
Lunedì 3 Maggio 2021, 14.07.00
9
Well, well, se io prendo un ottimo Brunello di Montalcino o un Sassicaia o un Amarone e gli aggiungo zucchero o qualche diavoleria chimica, perché ho tanti soldi di budget, otterrò, probabilmente una bevanda che potrebbe avere un successo strepitoso. Certo è a base di progressive (vino, pardon...), la vendo con gli stessi "monicker" in modo che chi acquistava Brunello, Sassicaia e Amarone prima, è fortemente tentato ad acquistare di nuovo. Penso sia facilmente intuibile che quella roba non è Sassicaia, non è Brunello o Amarone. E' un'altra cosa. Ecco, i Genesis di Phil Collins e dei suoi due compari, sono stati da Wind & Withering in poi, quella cosa. Che sa lontano un miglio, di marketing/business di faredollars e in modo disonesto hanno utilizzato le stesse basi che tutti conoscevano, il monicker, la professionalità, per rifilare questa roba zuccherosa. E hanno fatto i soldi, video su MTV a raffica, molte hit che piacevano a Banks. Ci mancava che non avessero avuto successo... Ma non erano i Genesis che, secondo me non esistevano più e Collins non so perché, non ha continuato solamente da solista. E, pardon Monsieur Rob Fleming, non è che nei mid ottanta, la musica era tutta finta o di plastica. Oltre a Gabriel, c'erano i Dead Can Dance, i Japan e Sylvian, Springsteen, Talking Heads, Smith per parlare del solo 1986. L'anno prima, c'erano stati i Marillion di Misplaced Childhood. Quindi condivido la stroncatura di Monsieur Papi. Diciamo un'operazione furbona e disonesta e naturalmente falsa come un Sassicaia zuccherato. Vade retro, please. Jusqu'à la prochaine fois.
Zess
Lunedì 3 Maggio 2021, 13.15.41
8
Terrificante (tant'è che l'ho ribattezzato in maniera decisamente volgare ), e non è questione di genere, anni o altro. Fa veramente pena.
L'ImBONItore
Lunedì 3 Maggio 2021, 13.09.49
7
Sara' anche pop, ma che classe ! Si sente che eeeeee' suonato da persone che conoscono bene il mestiere, signori musicisti. Eeeee di conseguenza anche un disco molto orecchiabile e radio friendly, se creato da signori musicisti, diventa un lavoro di impeccabile qualita' . Molto detratto e ingiuriato, eeeeee perrrrrrrche' hanno il nome Genesis, ma essendo obbiettivi, svestendocisi dai panni dei fan delle prima ora, eeeeeee' un gran bel disco. Pop si, ma ne fascessero di pop di cosi' alta fattura. Insomma, anche nella popular music, ci sono chiaviche, eeeeeeee gioielli.
Papi
Lunedì 3 Maggio 2021, 12.07.11
6
Inizio col ringraziarvi per i commenti che seppur in netto contrasto con quanto detto da me sono tutti molto ragionevoli e ben argomentati. So di aver calcato un po' la mano con la votazione, che sul quale sono stato indeciso fino all'ultimo, ma togliendo i panni da recensore per un attimo, direi che sebbene sia vero che il percorso intrapreso dai Genesis negli anni 80 sia orientato al pop puro e nonostante molti gruppi prog del periodo abbiano sperimentato altre soluzioni durante la decade, qui la qualità tende a latitare. Se penso agli Yes, o ai Jethro Tull, o ancora ai Camel e i King Crimson trovo che i risultati ottenuti da queste band sia stato nettamente più ricercato o qualitativamente superiore.
Rob Fleming
Lunedì 3 Maggio 2021, 11.28.56
5
La vedo come @Sonny73: la recensione è ben fatta, ben argomentata, ma per me è "sbagliata". Mi spiego. Io ho sempre visto come fumo negli occhi Phil Collins sia solista che leader. Non mi piace. Oggi lo apprezzo di più, ma all'epoca non lo sopportavo proprio. La sua musica, quella dei suoi Genesis per me era musica finta. Ma obiettivamente ad essere finta era tutta (o quasi) la produzione pop degli anni '80. Ecco perché non condivido l'affermazione secondo cui Invisible Touch "suona datato". Lo è, ma come lo sono il 75% dei dischi dei periodo ascoltati oggi. E allora perché difendo un disco che non mi è mai piaciuto più di tanto (a parte Land of Confusion)? Perché a mio avviso deve essere valutato per quello che é: un prodotto di puro pop. E obiettivamente sotto questo versante non gli si può dire nulla. Hanno venduto milioni di dischi. Hanno avuto ragione loro. E non da 50, ha ragione @lisablack. Per me a 70 ci arriva in virtù di quei 3-4 pezzi, i soliti citati da tutti
d.r.i.
Lunedì 3 Maggio 2021, 10.55.27
4
Stessa diatriba dei Marillion, oviamente i primi 4 sono superlativi ma quelli dopo non sono brutti solo un altro genere. Qui è la stessa cosa, dare 50 a questo disco mi pare riduttivo non giustificato comunque da canzoni ben composte e orecchiabili.
lisablack
Lunedì 3 Maggio 2021, 10.26.22
3
50 ai Genesis? No dai.. Non è Gigi d'Alessio.. 😁
Dave Masters
Lunedì 3 Maggio 2021, 8.56.31
2
Rispetto il punto di vista del recensore, ma non sono per niente d'accordo con lui. Qui i Genesis non hanno sbagliato un colpo e uniscono il pop anni 80 con qualcosa che sa di eterno. Domino parla da sé... Non è messa in discussione la loro primissima discografia, o spicciolata con dei paragoni, ma Invisible Touch è formidabile in quanto tale.
Sonny73
Lunedì 3 Maggio 2021, 8.37.42
1
Ho scoperto i Genesis proprio con quest'uscita, avevo 13 anni e l'ho adorato e ascoltato tantissime volte. Successivamente ho riscoperto i capolavori era Gabriel e capisco la stroncatura del recensore che non condivido per i motivi di affetto sopracitati. Però bisogna come sempre contestualizzare ciò che è uscito all'epoca ricordandoci che siamo nell'86 e i gruppi provavano a sperimentare, a volte riuscendo altre volte meno. Ciò che conta è la musica. Ti piace, non ti piace va bene ma stroncare un album per la sua patinatura od orecchiabilità mi sembra eccessivo. Comunque recensione scritta bene e disamina corretta ma per me il voto almeno 75.
INFORMAZIONI
1986
Atlantic Records, Charisma Records
Rock
Tracklist
1. Invisible Touch
2. Tonight, Tonight, Tonight
3. Land of Confusion
4. In Too Deep
5. Anything She Does
6. Domino (Part One - In The Glow of the Night, Part Two - The Last Domino)
7. Throwing It All Away
8. The Brazilian
Line Up
Phil Collins (Voce, Batteria, Percussioni)
Mike Rutherford (Chitarra, Basso, Voce)
Tony Banks (Tastiere, Sintetizzatori, Voce)
 
RECENSIONI
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