|
26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
|
|
Sons of Death Valley - The Day of Reckoning
|
( 1693 letture )
|
I Sons Of Death Valley a discapito del nome ultra americano arrivano dal nord Europa e più esattamente dalla Danimarca; i cinque ragazzoni danesi propongono un hardcore dal sapore country... in realtà è ciò che loro stessi dicono di suonare mentre ci si trova davanti ad un prodotto che a livello di riff riporta a suoni più metal-core e sludge, mentre la voce ricalca gli stilemi hardcore risultando però molto lineare e monocorde.
The Day Of Reckoning è il loro disco di debutto, registrato nel loro studio privato nel 2013 e pubblicato solo quest'anno; i ragazzi cercano di dare un tocco personale al loro hardcore dalle forti tinte metal-core e sporcate da riferimenti sludge, ma il tutto risulta piuttosto confuso e nelle parti cantate fin troppo ripetitivo. Non ci sono elementi di spicco, i riff sono discreti come la sezione ritmica ma i brani risultano monotoni senza cambi di rilievo e con la voce di Dan fin troppo presente. Sons of Death Valley e la conclusiva titletrack sono i brani che si differenziano dalla monotonia del disco; la prima viene introdotta da una chitarra slide e con un andamento blues per esplodere in un riff hardcore mentre è la voce di Dan che ringhiosa e incazzata riesce a stupire, dal momento che risulta fuori contesto ma può essere una particolarità della band. The Day of Reckoning a sua volta adotta chitarra acustica e armonica a bocca dando l'idea di quel west che tante volte abbiamo ammirato in decine di film, anche qui la voce è un urlo straziante quasi a rappresentare le anime della Death Valley. Il resto dell'album è un insieme indefinito di musica, la quale spazia dall'hardcore sporcato dal metal core come in Past the Point of No Return dove il riff di apertura potente fa sì che il brano parta veloce mentre l'ingresso del cantato è dapprima impetuoso per poi spostarsi in atmosfere più pacate ma comunque troppo prolisse dal momento che c'è la sensazione che debba succedere qualcosa ma si rimane costantemente delusi, i cambi o i passaggi non hanno la lucidità appropriata per poter lasciare qualche segno; Making My Way Back comincia con un bel giro blueseggiante ma è immediato l'ingresso della sguaiata voce, il vero elemento che attira nel disco è la predominanza di Dan. E' ovunque e stancamente noioso, un timbro medio alto che costantemente urla con la medesima tonalità senza cambiare in nessun brano le proprie coordinate. La band di per sé suona bene, con una discreta base tecnica, ma è la fantasia che manca, dal momento che quasi tutti i brani sono monolitici e lineari; Facing the Gallows a sua volta ha un riff che riempie il brano con la sua costante presenza rendendolo pieno anche se lineare nel quale si può apprezzare il buon lavoro di Torben al basso, un brano che rende merito almeno in parte ai danesi.
Il debutto dei Sons Of Death Valley poteva essere nettamente migliore, dal momento che la curiosità nell'ascoltare questo ibrido tra hardcore e country/blues era molta ed altrettanto forte è stata la delusione;l'album è un concentrato di idee che non sono state sviluppate e una proposta che onestamente lascia il tempo che trova. La voce costantemente in ogni dove non permette di apprezzare il buon lavoro della parte suonata ma comunque troppo fragile come struttura, alcune potenzialità evidentemente possono far sperare per un miglioramento in futuro.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
Sembrano un improbabile fusione tra i Crowbar e i Sum41... |
|
|
|
|
|
|
4
|
L'attitudine prima di tutto, puoi anche essere scarso ma l'hardcore lo si vive fino all'ultima goccia di sangue! |
|
|
|
|
|
|
3
|
Non che nell'hc che ascolto io ci siano molte variazioni nella voce, ahah, a volte certi cantanti sono anche peggio... Io come hc intendo soprattutto attitudine, non certo immagine -come credo loro vogliano fare- per cercare di vendere qualcosa in più.... |
|
|
|
|
|
|
2
|
Infatti @Lambruscore, loro si definiscono hardcore ma in realtà sono ben altro. La voce è assurdamente un fastidio costante. |
|
|
|
|
|
|
1
|
Se questi qua fanno hardcore, io a ferragosto vado alla notte rosa di Sozzigalli , danzando a ritmo dei tormentoni dell'estate e con 1 estathe in mano.... comunque a parte la voce che ni dà ai nervi, musicalmente non sono malaccio, per me. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. Sons of Death Valley 2. My Confession 3. Shaking the Foundation of this World 4. Making My Way Back 5. Dark Days 6. Cutter Throat 7. Facing the Gallows 8. In God We Trust 9. Death Suits us All 10. Mexican Standoff 11. Past the Point of No Return 12. The Day of Reckoning
|
|
Line Up
|
Dan (Voce) Lars (Chitarra) Stefan (Chitarra) Torben (Basso) Kim (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|