IN EVIDENZA
Album

My Dying Bride
A Mortal Binding
Autoprodotti

King Gizzard and The Lizard Wizard
PetroDragonic Apocalypse
CERCA
RICERCA RECENSIONI
PER GENERE
PER ANNO
PER FASCIA DI VOTO
ULTIMI COMMENTI
FORUM
ARTICOLI
RECENSIONI
NOTIZIE
DISCHI IN USCITA

09/05/24
VHALDEMAR
Sanctuary of Death

10/05/24
NECROPHAGIA
Moribundis Grim

10/05/24
SYK
Earthflesh

10/05/24
RIOT V
Mean Streets

10/05/24
IVANHOE
Healed by the Sun

10/05/24
THOT
Delta

10/05/24
MANDOKI SOULMATES
A Memory of Our Future

10/05/24
THE TREATMENT
Wake Up the Neighbourhood

10/05/24
THE SONIC DAWN
Phantom

10/05/24
SEBASTIAN BACH
Child Within the Man

CONCERTI

08/05/24
YES
GRAN TEATRO GEOX, VIA GIUSEPPE TASSINARI 1 - PADOVA

09/05/24
ELEPHANT STONE + CITTÀ DESERTA
ARCI BELLEZZA, VIA GIOVANNI BELLEZZA 16/A - MILANO

09/05/24
DISMALÌA + EVELYN ROGER + GATES OF CHAOS
LOCANDA BLUES, VIA CASSIA 1284 - ROMA

10/05/24
PESSIMIST
DEFRAG, VIA DELLE ISOLE CURZOLANE 75 - ROMA

10/05/24
NANOWAR OF STEEL + TRICK OR TREAT
URBAN, VIA MANNA 97 - PERUGIA

10/05/24
TRICK OR TREAT + NANOWAR OF STEEL
URBAN - PERUGIA

10/05/24
JESSE AHERN
CARRO SOCIAL CLUB (EX “IL MAGLIO”), VIA LUIGI GRANELLI 1 - SESTO SAN GIOVANNI (MI)

10/05/24
CRIPPLE BASTARDS + TONS + SO CLOSE
SPAZIO 211, VIA F. CIGNA 211 - TORINO

10/05/24
EXILIA
SLAUGHTER CLUB, VIA ANGELO TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)

10/05/24
SLUG GORE RELEASE PARTY
LEGEND CLUB, VIALE ENRICO FERMI 98 - MILANO

The Alan Parsons Project - Pyramid
15/09/2016
( 4599 letture )
From the rise and fall of an ancient dynasty, to the quest for a key to unlock the secrets of the universe, this album seeks to amplify the haunting echoes of the past and explore the unsolved mysteries of the present. Pyramid...the last remaining wonder of the ancient world...

Ad appena un anno di distanza dal sontuoso I Robot, i The Alan Parsons Project, sempre comandati dal duo Alan Parsons/Eric Woolfson, rilasciarono un altro concept album, che stavolta però abbandonava le tematiche fantascientifiche di Asimov, per pescare nel passato: stavolta, infatti, la nuova fatica del gruppo, la terza in soli tre anni (e che qualità!), si concentrò sulle Piramidi di Giza, i tre immensi monumenti sepolcrali dei Faraoni che da millenni si stagliano nel deserto egiziano. Parsons, insomma, dimostrava sempre più di non esser meritevole di fama “solo” per esser stato l'ingegnere del suono di un certo The Dark Side of the Moon.

Rispetto al precedente lavoro, che aveva fissato un nuovo canone di riferimento per il connubio rock/elettronica, il nuovo Pyramid presenta atmosfere più rilassate, al confine con il pop in certi passaggi, al punto che più di qualcuno ha notato punti di contatto fra questo album ed il movimento new wave. Voyager, primo assaggio dell'album, è una strumentale ideata apposta per dare l'idea dell'inizio di un viaggio attraverso quaranta minuti di musica evocativa ed atmosferica, ma anche vigorosa quando serve. Le influenze vagamente pop/new wave cui facevamo poc'anzi riferimento fanno capolino quasi subito in What Goes Up..., caratterizzata da coretti sognanti e da una base rilassata e rilassante. Più malinconica e semplicemente splendida risulta essere The Eagle Will Rise Again, scandita da una base musicale tanto semplice, quanto efficace ed emozionante. Si torna su ritmi più vibranti e tipicamente rock con One More River, che tuttavia sfocia nella sua seconda metà in un diluvio di note quasi psichedelico, con la particolarità di un gradevolissimo assolo di sassofono. Grande musica, da qualunque punto la si voglia vedere...o, meglio, ascoltare. Can't Take it With You torna a flirtare con la new wave, soprattutto nella base e nella ritmica, ma vale quasi la pena di saltarla, nonostante la sua bellezza, per concentrarsi su In the Lap of the Gods: confermando la poliedricità di Parsons e del suo gruppo, la seconda strumentale di Pyramid parte in modo abbastanza soft, per poi aumentare prepotentemente di pathos e ritmo poco prima della metà ed esplodere infine in un tripudio orchestrale (sì, avete capito bene) verso la fine. Magnifica, davvero. Quasi per amor del contrasto, la traccia successiva, Pyramania, è la più smaccatamente pop dell'album e potrebbe un pezzo dei The Beach Boys in taluni passaggi, a dispetto di una sezione di basso notevolissima. Hyper-Gamma-Spaces ci riporta su sonorità elettro-rock tanto care alla band, quasi aliene in alcuni momenti. Si chiude infine con Shadow of a Lonely Man, ballad dolce ed elegante che costituisce un perfetto happy ending.

Pur essendo probabilmente meno riuscito e sorprendente rispetto ad I Robot,Pyramid è un altro disco splendido partorito dai The Alan Parsons Project: rispetto al concept dedicato all'opera di Isaac Asimov, i toni sono meno oscuri e più rassicuranti, il che si percepisce chiaramente anche dalla musica, che a tratti abbiamo visto strizzare l'occhio alla new wave ed al pop; in sostanza, è più facilmente accessibile e potrebbe essere un ottimo punto di partenza per iniziare il vostro ascolto di questo magnifico gruppo.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
90.37 su 8 voti [ VOTA]
DooM
Domenica 24 Gennaio 2021, 17.52.11
4
Parson cala il TRIS per me sullo stesso piano di I Robot VOTO 90/100
Typhon
Domenica 18 Settembre 2016, 14.09.34
3
Un altro capolavoro degli APP, il loro lavoro migliore insieme a I Robot e Ammonia Avenue.
Electric Warrior
Sabato 17 Settembre 2016, 11.37.56
2
Ennesimo discone dei mai abbastanza apprezzati Alan Parsons Project.
Rob Fleming
Sabato 17 Settembre 2016, 9.50.48
1
Stiamo arrivando in zona capolavoro e non poteva essere altrimenti con brani come The Eagle Will Rise Again (con Colin Blunstone degli Zombies); Can't Take With You (dove c'è Gilmour alla chitarra; anzi no c'è Ian Bairnson, ma non si stente la differenza), Hyper-Gamma-Spaces, Shadow of a Lonely Man. 83
INFORMAZIONI
1978
Arista Records
Electro-Rock
Tracklist
1. Voyager
2. What Goes Up...
3. The Eagle Will Rise Again
4. One More River
5. Can't Take With You
6. In the Lap of the Gods
7. Pyramania
8. Hyper-Gamma-Spaces
9. Shadow of a Lonely Man
Line Up
Lenny Zakatek (Voce)
Colin Blunstone (Voce)
Dean Ford (Voce)
Jack Harris (Voce)
John Miles (Voce)
Alan Parsons (Chitarra)
Ian Bairnson (Chitarra acustica, Chitarra elettrica)
Eric Woolfson (Tastiera)
Duncan Mackay (Tastiera)
David Paton (Basso, Cori)
Stuart Elliott (Batteria, Percussioni)
Phil Kenzie (Sassofono)
 
RECENSIONI
86
85
87
80
 
[RSS Valido] Creative Commons License [CSS Valido]