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Obscenity - Summoning the Circle
16/01/2019
( 939 letture )
Un nome che potrebbe non dire molto, ma attenzione, perché i tedeschi Obscenity sono attivi da più di vent'anni e, se si fa attenzione, sarà possibile trovarli nelle listone celebrative dei dischi death pubblicati nel 1992: è infatti probabile che abbiate visto la copertina di Suffocated Truth (1992) e che lo abbiate anche ascoltato, ma perché i nostri non hanno mai attirato più di tanto le attenzioni degli ascoltatori?

Semplicemente, pur non avendo mai rilasciato album brutti (provate Perversion Mankind o The 3rd Chapter), i nostri non sono mai riusciti a raggiungere certi livelli. A questo bisogna aggiungere il fatto che la Germania, è un paese che ha sempre dato ottimi risultati in altri generi, mettendo così in secondo piano gruppi death comunque validi. Con Summoning the Circle i nostri giungono alla decima pubblicazioni in carriera, e va detto che a partire dal 2006, anno di uscita di Where Sinners Bleed, sembra quasi che i nostri stiano vivendo una seconda giovinezza. Summoning the Circle è infatti un album in linea con quanto prodotto negli ultimi anni; un death metal sì legato agli anni 90 ma sempre al passo coi tempi grazie a scelte di produzione azzeccate (è sempre un piacere sentire un basso così presente!) e a delle composizioni più lontane dal death primitivo e per certi versi più semplice del debutto. Anzi, talvolta i nostri si gettano anche in soluzioni melodiche e in assoli che, per quanto apprezzabili, vanno a stonare un po' con tutto il resto: i nostri convincono molto di più quanto si lanciano in soluzioni più brutali sfruttando bpm alti e nei momenti più controllati e dominati da midtempo. Grazie a questi continui utilizzi di soluzioni semplici ma efficaci, vengon fuori brani molto godibili e coinvolgenti come Feasting from the Dead, Infernal Warfare, Torment for the Living e Let Her Bleed. In generale si tratta dunque di un buon lavoro, con brani tutto sommato riusciti e con musicisti molto preparati; pur essendo una formazione che ha vissuto svariati cambi di formazione infatti (gli unici membri storici sono Hendrik Burns e Sascha Knust, è evidente che tra i quattro ci sia grande alchimia e tutto funzioni a dovere. Bravo anche il neoentrato Manuel Siewert, cantante dotato di un growl potente e in grado di dar carica ai momenti più intensi.

Gli Obscenity tornano quindi in scena con un disco degno di rispetto e godibile nella sua semplicità. Certo, non si può urlare al capolavoro, magari non raggiunge la qualità di altre uscite e non riesce ad essere convincente quanto Atrophied In Anguish (2012), ma in fin dei conti, parliamo di un gruppo da cui non ci si aspetta nient'altro se non un disco brutale e senza fronzoli.



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
68.16 su 6 voti [ VOTA]
gianmarco
Sabato 19 Gennaio 2019, 19.34.03
2
ricorda una squadra dicalcio sempre presente nella bundesliga , tipo ilborussia dortmund .Death Metal tedesco di alta classe .
Pacino
Venerdì 18 Gennaio 2019, 4.56.13
1
Disco e band più che onesti, voto 70
INFORMAZIONI
2018
Apostasy Records
Death
Tracklist
1. Used and Abused
2. Feasting from the Dead
3. Infernal Warfare
4. Dreadfully Embraced
5. Scourge of Humanity
6. Torment for the Living
7. Invocation Obscure
8. The Ones Concerned
9. Let Her Bleed
Line Up
Manuel Siewert (Voce)
Christoph Weerts (Chitarra)
Hendrik Bruns (Chitarra)
David Speckmann (Basso)
Sascha Knust (Batteria)
 
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