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No Such Season - U.A.F.
18/07/2020
( 784 letture )
"Underground As Fuck", questa è la frase nascosta dietro l’acronimo U.A.F., che non è altro che il titolo del primo full lenght degli americani No Such Season da Marysville, Washington.
Il quartetto reduce dal buon riscontro ricevuto dal precedente EP omonimo del 2018 si presenta con una scaletta folta per questo primo disco di lunga durata, per poco meno di quaranta minuti di musica. Gli americani propongono una miscela di generi piuttosto derivativa, che guarda tanto al caro vecchio grunge quanto allo stoner e talvolta riprende soluzioni addirittura dal nu metal, con strofe rappate e tribalismi assortiti. Nulla di nuovo sotto il sole quindi, questo è presto appurato, ma la band cerca di amalgamare al meglio le proprie influenze per proporre dei brani brevi e diretti, di sicuro impatto ma dalla scarsa longevità.

Poco tempo fa parlavo di dischi "da automobile" e U.A.F. ne è un altro degno rappresentante: i brani brevi e dritti al punto, svolti con un’attitudine piuttosto punk e cruda, sono proprio adatti ad un immaginario on the road che fa venire subito in mente le larghe strade delle highways statunitensi, rapite dal sole cocente di luglio e ammantate da quella solita atmosfera desertica tanto millantata da ogni gruppo stoner che si rispetti. Soiree (Party) è esemplificativa da questo punto di vista: un riff stoner metal tanto banale quanto azzeccato che si protrae per quasi tre minuti citando a più riprese Monster Magnet ed Orange Goblin; si riesce proprio a vederlo il cantante Aaron Sparks con gli occhiali da sole nel bel mezzo del deserto. Ma questo è solo un caso, difatti la componente stoner nel resto dei brani diventa sempre più labile, anche se presente nei suoni di basso e chitarra principalmente. Quando si arriva a 0300 ecco che si rimane con più di un interrogativo, dal momento che il bel riff di Willem Coumou IV viene quasi stuprato dal rap di Sparks che sembra voler emulare Ice-T in un episodio che ha più di un legame coi Body Count, ma risulta tutto meno che convincente. Purtroppo sono pochi i momenti in cui il disco ha davvero qualcosa di interessante da dire e a parte la sfrontatezza dell’iniziale Sando’s Bad Juju, che si presenta con un’immediatezza hardcore che purtroppo non comparirà più nel corso del disco, l’unico brano degno di nota rimane Down River, una ballata dolente e cupa, che potrebbe essere stata partorita dai Down se non fosse per il ritornello che apre nuovamente a soluzioni più prettamente metal. I No Such Season ci riprovano anche in 4th Seal, che si fregia ancora una volta di un arpeggio malinconico e mesto e gode del fatto che la voce non compare mai, rimanendo un buon episodio strumentale.

Non c’è molto altro da dire su questo U.A.F., che alla fine si rivela un album piuttosto noioso e privo di mordente, paradossalmente rispetto alla musica che sulla carta propone; i No Such Season vanno dritti al punto, lasciando i loro brani spogli e senza fronzoli, ma se in certi casi la sostanza viene fuori anche con così poca cura, in molti altri ciò non accade e la voglia di skippare al pezzo successivo è fortissima, così come la volontà di non riascoltare il disco una seconda volta. Sicuramente brani come quelli proposti su questo album avranno una valenza diversa proposti dal vivo, dove la carica e il groove selvaggio degli americani potranno abbattersi con maggior violenza e impatto sugli ascoltatori, ma su disco questo non accade praticamente mai e il risultato è tutto meno che positivo. Gli spunti buoni ci sono e la band sa il fatto suo, sarebbe bello sentire un nuovo album maggiormente curato e raffinato sotto il punto di vista della composizione e del suono globale, ma per ora i No Such Season sono rimandati.



VOTO RECENSORE
52
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2020
Sliptrick Records
Alternative Metal
Tracklist
1. Sando's Bad Juju
2. Soiree (Party)
3. Snake
4. Urban Death Groove
5. Down River
6. 0300
7. Helmet
8. Giants
9. Sando's Revenge
10. 4th Seal
11. Paradiddle
12. Giants [Radio Edit]
13. 0300 [Radio Edit]
14. Urban Death Groove [Radio Edit]
Line Up
Aaron Sparks (Voce)
Willem Coumou IV (Chitarra)
Daunish Chaudry (Basso)
Chad Anderson (Batteria)
 
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