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Reach - The Promise Of A Life
20/05/2021
( 1076 letture )
La band svedese alternative rock Reach è stata fondata nel 2012 dal cantante Ludvig Turner e dal batterista Marcus Johansson. Il duo si è incontrato quando Marcus ha fatto un provino per il gruppo musicale di Ludvig e si è creata una tale intesa che tutti e due hanno preso la decisione di abbandonare le loro rispettive band per avviare un progetto insieme, cui in seguito si è aggiunto il bassista Soufian Ma'Aoui. Nel corso dei loro otto anni come gruppo musicale, i tre hanno presentato dischi elogiati dalla critica e hanno avuto la possibilità di suonare sui palchi di tutta Europa. Grazie alla spensieratezza dei componenti di tale gruppo e alla loro reciproca fiducia sono stati realizzati diversi concerti esplosivi ricchi di tanta improvvisazione. A tal proposito nel febbraio del 2020 i Reach hanno tenuto uno spettacolo tutto esaurito al Fryshuset di Stoccolma con i gruppi HEAT e Crashdïet e successivamente un'esibizione a Trädgårn, Gothenburg. Ad ottobre di quest’anno inizieranno un lungo tour europeo insieme agli HEAT dove porteranno un repertorio sensazionale pieno di nuovi brani. La loro musica è caratterizzata principalmente dall’uso di melodie forti e dalla scrittura di canzoni originali: infatti essi sono sempre continuamente in fase di progresso, in quanto hanno come obiettivo sempre quello di realizzare un suono elettrizzante ed incomparabile.

Nel frattempo, il 23 aprile 2021, è stato pubblicato il nuovo album della band, intitolato The Promise Of A Life, tramite l’etichetta discografica Icons Creating Evil Art. Tale disco può essere definito come il risultato finale di un trio che dà vita alla propria arte senza esclusione di colpi, poiché essi hanno deciso di non imporre a loro stessi limiti di genere o tabù. Il disco racchiude dieci nuove canzoni, una differente dall'altra, ma tutte caratterizzate da elementi tipici dei Reach. Rispetto al passato il trio svedese si è impegnato sulla scrittura dei brani in maniera molto più accurata, infatti sono stati realizzati dei testi più oscuri e vi è stata l’aggiunta di cori che dovrebbero riempire gli stadi come i magnifici Queen intrecciati con i sorprendenti Muse, sapientemente raccolti in un unico pacchetto da un giovane gruppo che non ha il timore di provare nuovi suoni.
La stessa band ha dichiarato:

Questo album celebra 10 anni di Reach. La band ha iniziato nel 2011 e abbiamo pubblicato la prima canzone nel 2012. Abbiamo avuto diversi membri nella band, lavorato con diverse persone e ci sono stati momenti belli e brutti, non c'è dubbio. The Promise Of A Life è la promessa a noi stessi di non mollare mai. Quindi questo album non è solo una raccolta di canzoni per noi, ma un simbolo di perseveranza.

Infatti proprio all’interno della traccia d'apertura New Frontier i Reach riescono quasi subito a scrollarsi di dosso il proprio passato, e la batteria di Marcus Johansson galoppa a tutta velocità verso il nuovo mondo della band. Un insieme di fischi segue la voce di Ludvig Turner, verificando l’inclinazione sperimentale del trio e dando vita così ad una melodia dinamica. Tale brano è un vero e proprio esempio di unione di elementi orchestrali e rock moderno, nel quale è stato trattato il tema della fine del mondo, di un conflitto finale dove è stata narrata la storia di caduta e ascesa di una nazione. Benché non ci siano due canzoni uguali, le particolarità dei Reach si attorcigliano perfettamente nel corso dell'album. La voce inconfondibile di Turner volteggia senza impegno sui ritmi avvincenti di Johansson e Soufian Ma'Aoiu.
Gli argomenti principali trattati in questo disco sono l’amore non corrisposto, il rimpianto e i problemi vissuti durante il periodo della gioventù.
Nella quinta traccia, intitolata Motherland, l’ascoltatore viene invitato ad una lussuosa festa in stile Gatsby, in quanto è accecato da sovrapposizioni di ottoni e riff di chitarra tipici di una sala da ballo e in tale contesto Turner espone la storia di un "re della madrepatria" con la gola tagliata. Un’altra canzone da prendere in considerazione è sicuramente The Seventh Seal. Quest’ultima può essere valutata come particolarmente profonda ed offre a ciascun componente del gruppo un momento per risplendere nelle tenebre. Un'anima in lutto predisposta a sacrificarsi per la persona che desidera può essere un quadro arduo da realizzare correttamente e il suono del piano e della sua voce permettono a Turner di utilizzare al massimo il suo potenziale, plasmando un'immagine interessante; in più l’utilizzo di corni e bassi rendono i versi assolutamente malinconici. Un’altra canzone particolarmente triste è Cover My Traces, nel quale è possibile ascoltare i pensieri di un assassino piromane, il suo odio per il genere umano e l’amore per il fuoco. Verso la fine del disco, con The Streets, i Reach mettono in gioco un ulteriore elemento rock semplice, ma seducente, in stile americano. La title track, Promise Of A Life, conclude l’album con una toccante mezza ballata. Il terrore esistenziale trova risposta sotto la voce prolungata di Turner accompagnata dai pizzichi del basso e dal suono di una chitarra. Con questo grandioso scenario sonoro, Promise Of A Life rammenta all'ascoltatore che in alcuni casi "meno è meglio".

Dopo aver ascoltato l’intero album, è evidente che l'assenza di questi tre anni sia stato utile ai Reach, i quali sono stati in grado di rendere omaggio alle loro influenze. Tutte le tracce possiedono una storia e passare tanto tempo a dare vita a tali vicende ha impegnato il trio svedese a realizzare una colonna sonora pienamente avvincente. Con The Promise Of A Life, i Reach hanno dato vita ad un disco alternative rock completo e vario, che sicuramente può attirare sia i fan accaniti del genere che gli ascoltatori occasionali.



VOTO RECENSORE
76
VOTO LETTORI
69.75 su 4 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2021
Icons Creating Evil Art
Alternative Rock
Tracklist
1. New Frontier
2. The Law
3. Young Again
4. Satellite
5. Motherland
6. The Seventh Seal
7. Higher Ground
8. Cover My Traces
9. The Streets
10. Promise Of A Life
Line Up
Ludvig Turner (Voce, Chitarra, Pianoforte)
Soufian Ma'Aoui (Basso)
Marcus Johansson (Batteria)
 
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