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11/05/24
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Ataraxy - The Last Mirror
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25/06/2022
( 1050 letture )
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Quello degli spagnoli Ataraxy è un nome che in ambito underground ha sempre suscitato un certo interesse, in modo particolare nel 2012 con il debutto Revelations of the Ethereal, un disco che presentava death metal ispirato ad Asphyx ed Obituary. Dopo un silenzio di ben sei anni, nel 2018 arriva Where All Hope Fades, che sembrava portare il gruppo su un death/doom leggermente più melodico se vogliamo, con uno stile un po' più ricercato e che oggi, nel 2022, trova probabilmente la sua forma definitiva.
The Last Mirror, pubblicato da Dark Descent Records / Me Saco Un Ojo Records, porta il gruppo ad un'evoluzione e maturazione dal punto di vista stilistico che potremmo appunto definire come finale, d'arrivo. Non parliamo quindi di stravolgimenti, ma di appunto cambiamenti che erano già percettibili con il tempo; la matrice è sempre la stessa, ovviamente, con quindi death metal e doom che s'incrociano in atmosfere decadenti, oscure, soffocanti. E se gli Asphyx sono ancora un punto di riferimento su molti aspetti del songwriting (voce in primis), ecco che si fanno sentire ed apprezzare dei rimandi a vecchi Paradise Lost, Decomposed e in generale quel filone doom/death novantiano che in qualche modo si affaccia su atmosfere di stampo goth non solo dal punto di vista sonoro ma anche estetico; The Bell That Constantly Sounds è l'esempio lampante di quanto descritto e in cui possiamo notare come gli arpeggi e l'utilizzo di chitarre sempre inclini al creare atmosfere malinconiche e desolanti siano un aspetto fondamentale dell'intero lavoro. In alcuni punti, almeno per quanto riguarda la parte suonata, si entra in una dimensione più intima e meno "death" metal, pur non mancano ovviamente accelerazioni violente e riff vecchia scuola (Decline, Under the Cypress Shadow). C'è quindi un lavoro di costruzione dei brani e dei passaggi piuttosto attento, che cura innanzitutto la gestione del "mood", di quel continuo sottolineare aspetti emotivi come l'assenza, la perdita, le mancanze; il passo funereo di alcuni punti come il finale di Silence, tra i più "intensi" anche a livello vocale, e la conclusiva A Mirror Reflects Our Fate evidenziano come The Last Mirror sia un album riuscito e con un tocco malinconico che non si sentiva da un po'. Diverso quindi dal death/doom marcio dei Mortiferum o da quello catacombale/mistico dei Krypts e più intenzionato ad esplorare sonorità più intimiste e che in qualche modo ricalcano l'estetica della splendida copertina firmata Rodrigo Pereira Salvatierra.
I quattro di Saragoza sembrano quindi aver trovato uno stile che più gli permette di esprimersi a buoni livelli pur senza avere quel "tocco" in più di altri colleghi e senza magari spingersi verso soluzioni un po' più azzardate (pensiamo all'enorme lavoro degli Epitaphe), ma in sostanza, possiamo dire che di motivi per non dare una possibilità a The Last Mirror non ce ne sono; anzi, potrebbe rivelarsi interessante specialmente per chi cerca una forma di musica estrema più intima e decadente. Bravi.
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INFORMAZIONI |
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Dark Descent Records / Me Saco Un Ojo Records
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Tracklist
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1. Presages 2. The Bell That Constantly Sounds 3. Decline 4. Visions of Absence 5. Under the Cypress Shadow 6. Silence 7. A Mirror Reflects Our Fate
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Line Up
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Javi (Voce, Chitarra) Santi (Chitarra) Edu (Basso) Viejo (Batteria)
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RECENSIONI |
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