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Kent Hilli - Nothing Left to Lose
05/10/2023
( 703 letture )
Un cantante iperproduttivo e di grande impatto, ecco il ritorno solista di Kent Hilli. Dall’esordio con la sua band, i Perfect Plan, il singer svedese non si è più fermato: collaborazioni varie, come quella con i Giant, o per meglio dire il poco che resta di quel fantastico gruppo; un album solista e ben tre dischi della navicella madre, senza mai fermarsi un attimo. Il secondo lavoro a proprio nome del nostro, intitolato Nothing Left to Lose, è da lui stesso prodotto, insieme al bravo Jimmy Westerlund (che suona anche nell’album) e da Ulrick Lönnqvist, per una release che incontra i gusti dei fan di melodic rock/AOR, senza disdegnare passaggi in puro stile hard. In questo disco l’ottimo cantante si è contornato di musicisti di indubbie capacità e talento per colorare 11 brani tutti molto interessanti, ben sviluppati, interpretati al meglio delle sue abilità vocali e interpretative e suonati pregevolmente da un’infinità di ospiti: uno su tutti Kai Hahto, pestapelli dei Nightwish, che presta i propri servigi nella title track.

Le danze si aprono con Too Young, traccia che risente molto delle influenze della band d’appartenenza, con un ritornello che entra immediatamente nella corteccia cerebrale, per essere cantato, dopo appena un minuto di ascolto; un approccio giusto e propositivo che dà la stura al resto della scaletta, solo guitar magistrale e in linea con la proposta. La title track, in compagnia di Westerlund e Hahto, disegna una parabola melodiosa che ha contrappunti hard procaci, un incedere epico, con la voce del cantante pronta a solcare gli oceani, accompagnata da cori, ora possenti ora più eterei, un break centrale suggestivo e un grande assolo dell’ascia. Could This Be Love svolta verso l’AOR americano anni 80-90 e lo fa con successo, visti i pregiati cori e il tessuto musicale che convincono appieno, con un chorus a dir poco scintillante. A Fool to Believe, rigata da chitarre dirette e tante tastiere, rientra nei canoni scandinavi dei Perfect Plan, con un’interpretazione avvenente del capo progetto, che dipinge un grande inciso sofisticato e accalappiante, assolo di chitarra furioso e armonizzazioni vocali di prim’ordine. La sinuosa Every Time We Say Goodbye gioca un po’ con le matrici del “Serpente Bianco”, regalando sensazioni di eleganza che trasudano, copiose, dal luminoso ritornello e da una struttura improntata al rock duro, con una prestazione vocale assolutamente maiuscola, come in tutto il disco d’altronde. Ma Kent non lo scopriamo di certo oggi e si sa cosa può dare in termini di bellezza e spessore vocale. Stronger fa un salto a ritroso verso l’american rock ottantiano, con richiami chiari a Journey e Foreigner, tutto molto ben tratteggiato ed eseguito. Does He Love Like Me scioglie le tensioni e va in direzione di un 4/4 saltellante, pervaso da melodie robuste, con un sassofono che fa sentire la propria voce; uno di quei brani che si possono ascoltare spesso sulle radio americane, durante un viaggio nottetempo, con quel solismo caldo che si incrocia con il sax. Start It All Over sembra uscita dritta dagli eighties e da quella fucina imitatissima a nome Survivor e tutte quelle colonne sonore, sfonda chart, che adornavano i film di Stallone and company. Heard It All Before vede sezione ritmica e chitarra in your face, tutto è allineato sapientemente all’hard rock, guidato dalla voce del singer piena, evocativa e cristallina, con un solismo della sei corde in linea con la Los Angeles anni 80 e i suoi miasmi; nota a margine: armonizzazioni vocali di grande livello. Con Saving Us si percuotono gli stessi panorami con un inciso molto AOR, mentre la finale Only Dreaming rappresenta la ballata di turno, nemmeno troppo strappacuore o melensa, innervata da un sound “def leppardiano” che lambisce itinerari nordici, con scansioni iper melodiche, cori ficcanti e un assolo della chitarra, carico e nervoso.

In questo bis solista di Kent Hilli spiccano le prorompenti influenze a stelle e strisce di band seminali del passato, ma ci sono tracciati moderni, arrangiamenti doc e una qualità variegata nella scrittura e nei generi, punto positivo a mio modo di vedere. Un album riuscitissimo ed affascinante in tutto e per tutto, compreso il sound scintillante, per uno dei cantanti di punta di questi ultimi anni che, grazie alle sue performance sempre azzeccate, passionali, potenti e melodiche, ha saputo ritagliarsi un posto al sole meritatissimo.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
71.2 su 5 voti [ VOTA]
duke
Venerdì 27 Ottobre 2023, 21.40.59
7
...ottimo cantante.....sono curioso....lo ascoltero\'.....
Sandro70
Mercoledì 11 Ottobre 2023, 21.25.43
6
Gran bell\'album , la voce di Kent Hill è sempre spettacolare . Voto 82.
Galilee
Martedì 10 Ottobre 2023, 11.48.52
5
Sono mesi che il sito funziona malissimo purtroppo.
hard n heavy
Martedì 10 Ottobre 2023, 10.59.22
4
metallized il vostro sito ha dei problemi, per caricare le vostre pagine ci mette un\' eternità, spero che mi rispondiate subito.
Adrian Smith
Sabato 7 Ottobre 2023, 11.19.40
3
Niente di speciale, come l’esordio d’altronde. I Giant erano un’altra cosa
fasanez
Venerdì 6 Ottobre 2023, 20.34.08
2
Non l\'ho ancora ascoltato, ma la recensione mi invoglia a farlo.
hard n heavy
Venerdì 6 Ottobre 2023, 10.56.29
1
Per me anche un 8,5 lo merita tutto. Gran disco, non vedo punti deboli in questo album, Hard Rock di classe.
INFORMAZIONI
2023
Frontiers
Hard Rock
Tracklist
1. Too Young
2. Nothing Left to Lose
3. Could This Be Love
4. A Fool to Believe
5. Every Time We Say Goodbye
6. Stronger
7. Does He Love Like Me
8. Start It All Over
9. Heard It All Before
10. Saving Us
11. Only Dreaming
Line Up
Kent Hilli (Voce, cori)
Jimmy Westerlund (Chitarre, cori, tastiere, percussioni)
Pete Alpenborg (Chitarre ritmiche, tastiere)
Jimmy Hedlund (Chitarra solista nelle tracce 8 e 11)
Mike Palace (Chitarre e cori nelle tracce 9 e 10)
Alexander Jonsson (Tastiere nelle tracce 6 e 10)
Jussi Vuorijää (Tastiere, organo nella traccia 2)
Oleg Lavrentev (Sassonofono nella traccia 7)
Ulrick Lönnqvist (Basso, cori, chitarra acustica nella traccia 5)
Felix Borg (Batteria)
Kai Hahto (Batteria nella traccia 2)
Kristian Fyhr (Cori)
Rick Altzi (Cori nella traccia 2)
 
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