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20/06/24
LOW-L FEST 2024 (day 1)
SPAZIO 4.0, VIA A. MANZONI 21 - PIACENZA
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24/05/2024
( 403 letture )
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I Rotten UK non sono Inglesi, ma potrebbero; non sono nati all'inizio degli anni Ottanta, ma potrebbero. Ce la mettono tutta per dare quest'impressione, i quattro Americani, coltivando una fortissima immagine estetica e un suono che ci catapulta direttamente nelle città operaie del Regno Unito dell'era Thatcher. Con una differenza sostanziale. Contrariamente alle migliaia di metal band che dedicano un culto sfrenato ai magici Eighties -la stragrande maggioranza delle giovani leve, si potrebbe azzardare- i Nostri vanno ad ispirarsi ad un filone ben preciso, e molto meno affollato. Né heavy né thrash insomma, ma quel calderone ribollente dove punk, deathrock, proto-metal, anarcho-punk e gothic rock s'incontrano, dando vita ad un suono primitivo e frastagliato. Si passa dunque dall'UK82 di The Expolited e GBH ai vari Amebix, Broken Bones, Hellhammer e compagnia sferragliante.
Una proposta che ha valso loro l'interesse della prestigiosa Hells Headbangers, poco incline, per sua stessa ammissione, a distribuire gruppi dediti a questo genere musicale. E che pubblica anche il loro secondo album, giunto ben otto anni dopo l'esordio That Is Not Dead. Sembra che il tempo non sia passato invano; senza grandi cambiamenti a livello formale, i Rotten UK affinano nettamente la proposta, coronata dalla suggestiva copertina firmata dal leggendario Frank Frazetta (1928-2010) e ufficialmente concessa loro dalla famiglia. Ben 15 brani costituiscono la scaletta di Age of Chaos che, nel corso dei suoi tre quarti d'ora di durata, spazia agevolmente tra i generi sopra citati. Si inizia con l'energica Annihilation Desecration, un punk rock scarno di sicuro impatto, animato dalla voce truculenta di Sinn Vicious e dalle rumorose incursioni delle chitarre. La proto-metal Ten of Swords fa ugualmente parte degli episodi più muscolari del lotto, grazie alla granitica strumentale, così come Rain on my Funeral, anche se questo discorso vale per la maggior parte delle canzoni. Queste mantengono un andamento tutto sommato controllato (ad eccezione di Condemned By Chaos, l'unico episodio veramente tirato della scaletta), ma d'altronde non stiamo parlando di punk hardcore. Non è dunque questione di velocità e violenza, quanto di una patina oscura e stridente che ammanta tutti gli episodi del disco, ricreando un'atmosfera polverosa e post-apocalittica tipicamente anni Ottanta -una sorta di Mad Max in musica, insomma. E che talvolta assume toni crepuscolari e decadenti, come nel caso della dolente Insurgence, o di Fear Knot, gotica e tormentata, sulla quale apprezziamo, una volta di più, la carismatica prova vocale del leader. Si veda anche la sinuosa A Witch is Born, sorretta da un tappeto ritmico dal taglio tribale, così come Broken Door, cupa litania attraversata da una riuscita progressione melodica. Va infatti riconosciuta ai Rotten UK la capacità di comporre musica trascinante (Decolonizaton ne è un esempio), spesso proprio attraverso l'uso di buone melodie, come dimostrato dal ritornello dell'ottima Moorhounds.
Insomma, Age of Chaos può contare su una buona varietà di linguaggi, che differenziano piacevolmente una scaletta piuttosto lunga. Complice la durata tutto sommato breve, le canzoni scorrono via senza ostacoli, assicurando un ascolto variegato e godibile -con l'unico bemolle che i brani più sostenuti iniziano spesso in modo molto simile, prima di prendere vie distinte con lo scorrere dei secondi. Altro grosso punto a favore del disco, la produzione, nitida e chiara, ma allo stesso modo calda e pulsante, giustamente retrò senza essere approssimativa. Ma soprattutto, i Rotten UK riescono a sintetizzare diverse influenze in un impasto coerente e personale, senza riprendere pedissequamente la lezione di questo o quell'altro gruppo in particolare. In altre parole, una ventata d'aria fresca.
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Oltre ai gruppi citati dal recensore, ci ho sentito un po\' di Varukers, ovviamente Discharge e Anti-Cimex, forse qualcuno conosce i Chaotic Dischord? Comunque disco appena sufficiente. Per i miei gusti 45 minuti sono troppi . Qualche pezzo niente male, altri un po\' meno. Sono sicuro che a molti piacerà. Variano abbastanza la proposta e questo non è un male. |
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INFORMAZIONI |
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![](public/recensioni2/1716556176mzdjpeg) |
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Hells Headbangers Records
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Tracklist
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1. Annihilation Desecration 2. Insurgence 3. Moorhounds 4. Ten of Swords 5. Condemned by Chaos 6. Fear Knot 7. Baphomet Rising 8. Age of Chaos 9. Decolonizaton 10. Rain on my Funeral 11. A Witch is Born 12. City of 1000 Ghosts 13. Into the Abyss 14. Broken Door 15. No Supremacy
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Line Up
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Sinn (Voce) Sexxx (Chitarra) Anarchy (Basso) Damage (Batteria)
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RECENSIONI |
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