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Anata - Under A Stone With No Inscription
( 4099 letture )
Come “Dreams Of Death And Dismay”, meglio di “Dreams…”. Questo riassume a grandi linee le mie impressioni riguardo al nuovo lavoro degli Anata, un mix esplosivo di brutal e thrash che non potrà lasciare indifferenti gli estimatori del genere.
A tre anni di distanza dall’ultima fatica in studio, la band svedese si ripresenta con questo “Under A Stone With No Inscription” e tenta di bissare il successo del precedente album. Che dire, i requisiti fondamentali ci sono tutti: una tecnica superlativa, una varietà maggiore nel riffing, più compattezza dei brani.
Ritengo che qualche punto in più sia imputabile anche al cambio del drummer (il vecchio batterista ha abbandonato nel 2001 la band), che risulta molto ispirato, e capace di reinventarsi in maniera sempre fresca e frizzante. Si passa così da pezzi più melodici e cadenzati (“Sewerages Of The Mind”, grande pezzo), a sferzate di puro brutal strabordante di cambi di bpm e riffing (“A Problem Yet To Be Solved”), nonché incroci tra le due tendenze (“Dance To The Song Of Apathy”). E’ davvero raro, a mio avviso, trovare tanta varietà in un album brutal anche se, non essendo un assiduo frequentatore della scena, mi limito a consigliare l’acquisto anche a chi non vive di pane e brutal. Questo mi pare già di per sé un elemento di grande valore!
Comunque sia, restando almeno nei miei panni di chitarrista metal, non posso nascondere l’estrema goduria provata nell’ascoltare schitarrate di una precisione incredibile, fraseggi in cui le mitragliate del plettro si incastrano a meraviglia con doppiature, armonici, tapping e quant’altro.
Sono anche riscontrabili alcuni fattori negativi, naturalmente. In primis, la qualità dei brani non è uniforme e così, soprattutto verso la fine dell’album, talvolta l’ispirazione sembra un po’ scemare: è il caso, ad esempio, di “Built On Sand” oppure di “Leaving The Spirit Behind”, pezzi che, pur rimanendo di ottima fattura, si attestano su un livello qualitativo ordinario. In secondo luogo, a volte il volume del basso cozza contro l’estrema pulizia delle chitarre: diciamo insomma che avrei gradito più potenza e meno nitidezza da parte delle sei corde.
Facendo il punto della situazione, non posso che consigliare l’acquisto di questo disco. “Under A Stone…” è la prova evidente di cosa significhi dedicarsi con tutta l’anima ad uno stile maturato negli anni e che deve, per forza di cose, dare grande soddisfazione. Mi auguro che anche a livello di vendite il 2004 sia un anno proficuo, memore delle difficoltà avute con la precedente release. Un applauso al brutal metal Made in Sweden!



VOTO RECENSORE
82
VOTO LETTORI
33.05 su 37 voti [ VOTA]
Sorath
Domenica 2 Settembre 2012, 17.19.35
1
Un disco acquistato a scatola chiusa, Si è rivelato un album con gli attributi di dimensioni cubische. Come hai detto giustamente il recensore è difficle trore lavori dove la brutaità si leghi in modo così sinuoso alla melodia. Any Kind Of Magic Or Miracle è la summa di quello che ho appena detto.
INFORMAZIONI
2004
Earache / Wicked World
Death
Tracklist
1 Shackled To Guilt
2 A Problem Yet To Be Solved
3 Entropy Within
4 Dance To The Song Of Apathy
5 Sewerages Of The Mind
6 Built On Sand
7 Under The Debris
8 The Drowning
9 Leaving The Spirit Behind
10 Any Kind Of Magic Or Miracle
Line Up
redrik Schälin - Lead vocals, guitar
Henrik Drake - Bass guitar
Andreas Allenmark - Guitar, backing vocals
Conny Pettersson - Drums
 
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