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Prassein Aloga - Midas Touch
( 1775 letture )
Dalla Grecia con furore! Parrebbe una battuta sarcastica da cabaret, invece il metal di questi Prassein Aloga si fa apprezzare e ascoltare con cura, anche se non ha in sé i crismi sacri dell’eccezionalità. Ma oggi chi può fregiarsi di tale titolo? In pochi, molto pochi, direi. La band si forma nel 1995 e ottiene subito un notevole successo in patria grazie all’uso della lingua madre per decorare le liriche. Esordio datato ‘98, cinque album all’attivo, questo è il sesto, con momenti di grande celebrità scaturiti dalla collaborazione con l’indimenticato Paul Di'Anno e relativo gruppo, con il quale suonano per ben due tour greci nel 2008 e 2010, aprendo tra l’altro per gli Scorpions, e una collaborazione del batterista Tasos che ha prestato bacchette e ritmiche per Uli Jon Roth in un concerto a Tessalonica. Il rapporto stretto con l’ex singer dei Maiden si è rinvigorito, tanto che troviamo l’inglesissimo Di'Anno come guest star in due brani di questo nuovo lavoro denominato Midas Touch, patrocinato e promosso dalla DeFox Records in partecipazione con l’italiana Heart Of Steel Records; un buon colpo mettere sotto contratto gli ellenici. Il qui presente rappresenta il debutto del cantato in lingua inglese dell’ensemble dopo lavori smerciabili, per ovvii motivi, solo in Grecia.

Dopo un’intro praticamente ambient, le chitarre cominciano a taglieggiare le casse dello stereo e la voce, talvolta growl altre volte acuta ma sempre potente ed espressiva, prendono il sopravvento e preparano il tappeto rosso per le 13 tracce racchiuse. Il genere è indubbiamente heavy metal ma con sfumature che vanno dal classic all’epic con spruzzi di doom qui e la, con punte e folate quasi thrash. Uno stile ibrido o completo se volete, che si esplica chiaramente in composizioni come Hunt You Down, dove le chitarre amputano e l’atmosfera pesa come un macigno, la voce urla rabbia e frustrazione e il solo chitarristico incrociato fa venire l’acquolina in bocca. I Hate You mostra ritmiche alla Scorpions e un singing alla Faith No More, con ritmi spezzati e drumming sugli scudi; Lamb To The Slaughter è cavalcata heavy per eccellenza ingentilita dalle preziose key di George Arthur mentre la voce di Angello nebulizza cipiglio e acredine. Vari e variegati nei gusti e nelle rese sonore questi sei ragazzi. See The Bodies fa il verso ai Pantera, Madness rispecchia il titolo con un ottimo guitar-solo brucia falangette, Flesh Of Life lambisce il versante thrash, Stain appare sotto guisa di filastrocca molto originale con le tastiere che tappetizzano intere parti per poi lasciare spazio a chitarre lameggianti e incazzose come uno sciame di api assettate di vendetta, Inner War presenta, in apertura, armonie chitarristiche alla Queen e poi diventa un minestrone di varie influenze, dal teutonic metal ad approcci fantasy: in verità non male la riuscita, forse un po’ troppo eterogenea. Le chitarre, ad ogni modo, sono la struttura portante dell’intero CD e in fase solistica sanno il fatto loro, soprattutto nel ricamo di strutture affascinanti. Volata finale che scocca con la title-track, fumosa e solforosa con un cantato termo-resistente e le sei corde infernalmente pesanti, Your Holiness sputa classic heavy metal con un cantato ringhioso, mentre Waiting 4 Redemption riacquista sensazioni prog metal con George Arthur capace di creare parabole melodiche in compagnia di Angello bravo a tinteggiare, con delicatezza, armonie quasi da AOR, anche se sulle note basse manca di pienezza timbrica. Shade Of Grey è delicata come una ballad sa fare, con chitarre commoventi e piangenti; chiude il lavoro la pianistica e strumentale Melancholy Of Midas, ulteriore porzione di buone partiture sognanti e sviluppi coinvolgenti che toccano le corde vibranti del pathos e delle sensazioni positive.

I Prassein Aloga sono una band multisfaccettata, questo risulta evidente, e in definitiva non è certo un male sapere far bene tante cose, forse a livello di stile servirebbero decisioni più risolutive, ma queste critiche venivano mosse in passato anche a gruppi divenuti universali. Un buon album in definitiva, sicuramente da ascoltare per apprendere appieno il nucleo di questi ellenici che non sanno produrre solo feta e moussaka. E le song dove interviene il mitico Paul Di’Anno? Beh, divertitevi a trovarle.



VOTO RECENSORE
74
VOTO LETTORI
22.94 su 17 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2011
Heart of Steel Records
Heavy
Tracklist
1. Intro
2. Lamb To The Slaughter
3 See The Bodies
4. Madness
5. Flesh Of life
6. Hunt You Down
7. I Hate You
8. Stain
9. Inner War
10. Midas Touch
11.Your Holiness
12. Waiting 4 Redemption
13. Shade Of Grey
14. Melancholy Of Midas
Line Up
Angello (Voce)
Elias (Chitarra)
Anthimos Manti (Chitarra)
George Arthur (Tastiera)
Kostas (Basso)
Tasos (Batteria)
 
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