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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Rituals Of The Oak - Come Taste The Doom
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( 3036 letture )
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Le note sommesse di Here ci spalancano le porte di Come Taste The Doom, nuova fatica discografica dei Rituals Of The Oak, australiani e giunti al secondo album su lunga distanza. Un lavoro che attendevo ansiosamente al varco vista la buonissima impressione che mi aveva suscitato il loro ottimo debut.
Bastano pochi secondi, ed è il vento gelido che trasporta con sé l'elettricità figlia del doom più classico che possiate immaginare ad accompagnarmi in questo viaggio. L'incedere è funereo, il canto dei corvi inghiotte la poca luce che filtra tra i rami di questa foresta nera, antico trono di arti magiche e rituali pagani; la voce di Sabine Hamad è dimessa, e segue incessantemente le onde sonore che la band le costruisce attorno con leggiadra maestosità. I momenti in cui però la vocalist si lascia davvero andare sono pochi, e questo è un vero peccato viste le capacità interpretative della ragazza, ma ciò non toglie che la sua prova risulti davvero coinvolgente poiché espressiva: specchio di un'anima dannata che non sfigura con le sue sorelle Alia e Sharie, segno che nel doom qualcosa sta cambiando, e le regine del male avanzano e lo fanno anche con estrema prepotenza visti i strabilianti risultati.
Ma torniamo a noi e all'opener, Here: un affresco doom classico che sa mostrare alla grande le sue carte in questi oltre dieci minuti iniziali, mossi da maree buie e pachidermiche sezioni strumentali. Il perfetto inizio di un album affascinante. La seguente Horla continua sulla stessa strada tracciata dal precedente brano. I nostri non amano cornici troppo ricamate, sono essenziali nelle loro scelte, semplicemente chitarra, basso, batteria e voce: questa è la dimostrazione che si può essere epici, minacciosi, oscuri o malinconici senza per questo essere costretti ad usare effetti speciali pirotecnici ma il più delle volte fini a sé stessi, e forse è proprio questo il vero punto di forza dei nostri, cioè il riuscire a coinvolgere senza sconvolgere la propria anima artistica. Una bella ragazza in fondo è bella anche senza trucco e tacchi alti, ed è proprio questo quello che sembra vogliano farci capire i Rituals Of The Oak.
On The Six Moon sa essere dolce e delicata nel suo incipit acustico, sa essere elettrica e ricca di melodie vincenti, ma soprattutto sa rimanere sobria e ben bilanciata nelle varie parti che la compongono. La produzione è ottima, in grado di esaltare la vena vintage che ricopre il sound della band, ma sa farlo con in mente la lezione che la modernità gli ha fornito. Gli oltre nove minuti della bellissima Serpentine Tongue, e gli undici della conclusiva All Wells Are Poisoned, nulla aggiungono alle strade battute fino ad ora, amplificando però il valore dell'insieme invece che del singolo, mantenendo sempre alta la tensione emotiva e risultando convincenti anche nei momenti più prolissi. Più dura risulta la prima, epica ed incredibilmente doom dalla testa ai piedi, con ritmo lento ed interpretazione drammatica di Sabine; più morbida ed elegante la traccia conclusiva, coi suoi gemiti acustici alternati, nella parte centrale del brano, a riffs grassi e mai banali nella loro semplicità.
La sensazione che si evince nell'ascoltare quest'album è che manca poco per arrivare al capolavoro finale, ma per il momento non penso che qualcuno farà storie nell'accontentarsi della bellezza nera di quest'album, sospeso tra le braccia di un tempo lontano, ma sagomato dalla brutale realtà del mondo moderno.
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6
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grazie per avermi "esaudito"! solo che ora ho mega voglia di comprarmelo! cioè, è un'ottima cosa ovviamente ma sono disperatamente al verde! sono comunque certo che mi entusiasmerà quanto il debut, hehe |
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5
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Perfetto Emiliano |
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4
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Magnifici il debutto ancora gira nel mio stereo ,non mancherò di acquistare anche questo |
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3
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@undercover..tutto molto chiaro anche per i BR.. |
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2
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ahahah ok ti farò sapere.. |
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1
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E che te ti devo dire Emiliano, i agree. P.S. son passato sotto i Black Rainbows e ti ho lasciato un commento, ero un po' di fretta, fosse poco comprensibile avvisa che chiarisco l'idea |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1 - Here 2 - The Horla 3 - On the Sixth Moon 4 - Serpentine Tongues 5 - All Wells Are Poisoned
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Line Up
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Sabine Hamad-Linfoot (vocals) Shane Linfoot – Guitars (vocals) Nathaniel Smith (bass) Matthew Shriffer (drums)
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RECENSIONI |
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